ELEZIONI 2008 e 2009
Per una denuncia del revisionismo pro-fascista italiano con maschera filosemita nietzschiana clicca qui
Un altro rapido commento relativo all'emergenza rifiuti (18-02-2008)
Alcuni articoli interessanti (25-02-2008)
Contrappeso nelle urne ai due gemelli veltrusconiani.(09-03-2008)
Ecco perché il ''Patto sociale'' seguirà il Protocollo sul Welfare (19-01-2008)
ELEZIONI 2009:
Creare una salutare paura alle prossime elezioni europee ed amministrative. (21 Maggio 2009
(Vedi pure ''Déstruction dialectique communiste'' nella Sessione Commentaires d'actualité)
IN COSTRUZIONE
Care compagne, cari compagni, Ecco alcuni articoli interessanti: (back)
1. ''Le rivelazioni di Steve Pieczenik, inviato da Carter presso Cossiga. Lo "specialista" Usa: ''Moro? Si decise di farlo uccidere''in www.liberazione.it 20/02/2008. Ma nessuno dei mandanti è mai stato giudicato, né in Italia né altrove !!! Ci vorrebbe forse una ''class action'' da parte delle vittime, tutte le vittime, anche quelle manipolate. Poi certi si gargarizzano con il ''terrorismo'' ... anche al Senato ...
2. ''Produzione industriale in calo. Brusca frenata: a dicembre 4 %'' in http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/economia/industria-produzione/dicembre-dati/dicembre-dati.html
3. ''Italia: le imposte locali sono aumentate del 26 % solo negli ultimi cinque anni''in http://www.contropiano.org/Documenti/2008/Febbraio08/09-02-08ItaliaImposteLocali.htm (Nel stesso tempo l'addizionale Irpef è aumentata del 81%, cosa taciuta da Veltroni e tutti quanti ... con le loro balorde promesse di diminuire le tasse di 3 punti a partire del 2009, dunque continuando a tagliare nei servizi (cioè, nei trasferi che contribuiscono al finanziamento degli Enti locali e nei trasferi alle famiglie che entrano nel ''reddito globale netto'' per completare la paga individuale capitalista.)
4. ''Italia. RdB/CUB: in Italia salari al palo, tariffe e profitti alle stelle'' in http://www.contropiano.org/Documenti/2008/Febbraio08/23-02-08ItaliaRdB.htm# (Si legge nel articolo : ''Dal 2000 al 2006 il reddito netto delle famiglie dei lavoratori dipendenti è rimasto al palo, mentre crescevano i redditi degli autonomi e i profitti e mentre linflazione vera falcidiava i salari soprattuto a causa delleuro e dellaumento spropositato dei servizi pubblici negli ultimi dieci anni: acqua + 61%, gas + 45%, trasporti urbani + 35%, rifiuti +43%, nonostante ci avessero assicurato che con le privatizzazioni, le liberalizzazioni e la concorrenza avremmo avuto tariffe più basse.''
5. ''La truffa delle legge elettorale: la grande coalizione in vista'' in www.liberazione.it 17-02-2008 e ''Cara Marianna Madia, siamo invidiosi'' in http://www.contropiano.org/Documenti/2008/Febbraio08/25-02-08CaraMariannaMadia.htm# Quest'ultimo articolo denuncia l'aspetto anti-democratico dell'elezione dei candidati capolista. E proposto qui per il suo valore generico, non per la referenza personale. Per il resto, aldilà delle legittimi differenze politiche, ci auguriamo che ogni candidata/o una volta eletta/o si comportasse come recita la Costituzione nel migliore interesse del Paese. Rinnovo dunque il mio appello: qualche sia la nuova legge elettorale si dovrebbe inserire d'urgenza il ''diritto di richiamo'' perché, andando da questo passo, si perpetua un sistema politico e giuridico irresponsabile (''political accountability'' sembra una di quelle espressioni americane fuori moda in Italia!), proprio quello sistema che ha seppellito Napoli e la Campania sotto tonnellate di rifiuti senza ancora nessuna conseguenza per gli eletti e le elette, indipendentemente della provenienza politica. Gente di cui si dice che hanno contribuito a fare sparire attorno a 9 miliardi di euro di fondi europei per il Sud!
6. ''Veltroni, ecco i dodici punti del suo programma elettorale'' in http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/politica/verso-elezioni-3/veltroni-12-punti/veltroni-12-punti.html Punto Nono: Io noto che, a Porta a Porta, il Signore Veltroni disse che il minimo sarebbe stato di 1200 euro. (Non so se ho sentito male, ma la mia riflessione personale allora fu di notare che il Veltroni, campione del taglio fasullo alle tasse, non ci diceva come voleva finanziare questa misura. Senza sorpresa, in altri interventi mediatici, si passò a 1100 euro. Ora siamo a 1000 euro, che probabilmente rappresentano il salario minimo lordo: cioè suppergiu niente, o per meglio dire niente più lo smantellamento del Statuto dei Lavoratori (vedi Ichino sotto.) Importerebbe ottenere d'urgenza più chiarezza sopra questo punto centrale per le lavoratrici ed i lavoratori. Punto quarto: ridurre le tasse (nazionali) di 3 % a partire del 2009. Purtroppo, Veltroni ha affermato in pubblico che questi tagli sarebbero compensati da riduzioni nella spesa: deve perciò dirci dove. (Agli Enti locali, la sanità, l'educazione pubblica, l'amministrazione pubblica ? Cosa altro??? Vogliamo chiarezza. Vedi sopra l'articolo relativo ai rincari del Irpef comunale...) Poi, il programma del putativo Kennedy italiano (bof!) è interessante per quello che non dice più che per quello che afferma: guerra, atlantismo cieco e servile, anti-laicità, mutismo vaticanesco sopra i diritti civili ecc.. senza dimenticare il promesso attacco alla nostra Costituzione (legge elettorale, federalismo fiscale e riforma della Parte V ecc.)
7. ''Pietro Ichino: Caro direttore, l'editoriale di Liberazione di ieri si interroga sul significato che può avere la mia candidatura nelle liste del Pd.'' in www.liberazione.it 23-02-2008 p 1. Al bravo professore Ichino non piacciono gli epiteti del compagno Rizzo; pero non può ignorare il fatto che, nel contesto attuale, quello del rafforzamento della Legge 30 dal governo Prodi-Bertinotti, il governo della truffa del Protocollo sul Welfare, proporre di riformare lo Statuto dei Lavoratori non significa dotare tutti i lavoratori di diritti uguali e, caso mai, superiori a quelli già sanciti dallo Statuto, ma piuttosto di riformarli al ribasso tramite la traduzione in ''italiano'' di quella scellerata direttiva europea che legalizzava la settimana di 48, 60, 65 e anzi di 72 per compiacere a Tony Blair o a un Verde di spicco come il pitre Lipietz. Ci dica, caro Professore Ichino: sarà lei più originale o sarà solo un copista come cè ne sono tanti nel PD, ex-DS? Comunque, le lavoratrici ed i lavoratori non sono più dei poveri minchioni, neanche per un Bertinotti e per il Prc, ambedue giudicati dalle indimenticabili performance nel governo Prodi! Per giudicare del camino capitalista verso la precarietà dilagante e verso la domesticità anti-democratica si può dare un'occhiata al articolo ''Des emplois de12 heures par semaine'' par Florence Jany-Catrice in www.lemonde.fr del 25-02-2008. I titolo parla di se :''Impieghi di 12 ore settimanali''. Contro l'ottimismo statistico irreale della ministra Lagarde sfornata dalla Chicago University, si aggiunge che sopra i quasi 300 000 impieghi creati nel 2007 in Francia la maggioranza è più che precaria. La Signora Jany-Catrice nota che sopra i 188 900 impieghi creati nel 2006, 160 000 (più di 60 % ) lo furono nei servizi bas-de-gamme, per una media di 430 ore annuali. Lo stesso trend prevale per il 2007. (Al contrario, il bilancio per la RTT (le 35 ore del governo Jospin) può essere consultato negli articoli della Sessione ''Commentaires d'Actualité'' in http://lacommune1871.tripod.com ) Le tendenze sono dunque chiare: rimane di verificare l'originalità se non accademica almeno politica del bravo professore Ichino. Altro che epiteti!
8. Per finire non dobbiamo perderci l'articolo seguente: ''Italia. La Camera vota si alle missioni militari sui fronti di guerra. Sinistra Arcobaleno in ordine sparso.'' in http://www.contropiano.org/Documenti/2008/Febbraio08/22-02-08ItaliaCameraVotaSiMissioni.htm Fanno proprio ridere quelli deputati del Prc e del Pdci che fanno marketing per la ''sinistra'' truffa, a danni dei membri dei loro partiti ''comunisti'', chiamata Sinistra-l'Arcobaleno, gente che ha creduto rifarsi una verginità politica votando No questa volta in Camera, mentre in due anni ha dato il suo appoggio non solo al smantellamento del nostro Articolo 11, pilastro partigiano della nostra Repubblica, ma ha inoltre permesso l'aumento delle spese militari del 23 %! In un contesto dove si tagliavano i trasferi agli Enti locali, si aumentavano le tasse comunali e si appoggiava la truffa del cosiddetto Protocollo sul Welfare! Se avete amato il trasformismo canaglia del governo Prodi (e del Congresso di Venezia), amerete ancora di più quello della ''sinistra'' Sinistra-L'Arcobaleno, titolo che rappresenta già di per se una doppia usurpazione di nome!
In conclusione, io credo che alle prossime elezioni del 13-14 Aprile prossimo le nostre cittadine e i nostri cittadini voteranno per punire, soprattutto nel Mezzogiorno e nelle periferie del Nord. Spero solo che non lo faranno in un modo masochista e contro-producente: Per questo mi auguro che sapranno favorire le liste comuniste con la Falce ed il Martello (più che un simbolo, si tratta di una garanzia contro il trasformismo anti-democratico ambiente) assieme alle liste chiaramente laiche.
Vostro,
Paul De Marco, 25-02-2008
XXX
Contrappeso nelle urne ai due gemelli veltrusconiani.(09-03-2008) (back)
Ecco una ruminazione strategica nel contesto delle elezioni politiche del prossimo aprile. E indirizzata alle compagne ed ai compagni comunisti, che, come al solito, la tratteranno in modo critico e costruttivo. Gli altri sono liberi di cestinarla.
La legge elettorale, detta Porcellum perché il suo stesso ideatore Calderoli aveva ammesso che era una porcata, è una legge truffa. Fu concepita per liberarsi dei parametri ugualitari costituzionali e per liberarsi dal dovere di rispettare i desideri delle cittadine e dei cittadini espressi democraticamente nelle urne. Così, questo Porcellum stabilisce un premio di maggioranza anti-costituzionale di 54 % dei seggi per quello partito che otterrà solo una maggioranza relativa cioè meno di 50 % più un voto (Io non capisco come certi piccoli partiti non hanno contestato la costituzionalità di questa legge truffa davanti alla Corte costituzionale prima della tenuta delle prossime elezioni politiche ... La nostra Costituzione riconosce l'uguaglianza di tutti i voti tra di loro, un concetto diametralmente antitetico ad ogni tipo di premio di maggioranza e ad ogni tipo di deriva bipartisan all'americana ...)
Con il Porcellum il premio di maggioranza è nazionale alla Camera; è invece regionale al Senato. Ecco la situazione per la soglia di sbarramento secondo la succinta descrizione fornita dal articolo Porcellum, come si votain http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=6348 : Le soglie di sbarramento. A Montecitorio sono tre gli ostacoli da superare. 1) le coalizioni (es: la Cdl) devono superare il 10% dei voti; 2) le liste singole (es. Pd o Sinistra) devono superare il 4% dei voti; 3) i partiti collegati in coalizione (es: la Lega) devono superare il 2% dei voti. In quest'ultimo caso la legge prevede perfino il ripescaggio del miglior partito sotto il 2% (es: l'Udeur). I seggi in premio vengono distribuiti proporzionalmente nella coalizione vincente.(...) Le soglie di sbarramento. Al senato sono molto più alte: il 20% per le coalizioni; l'8% per i singoli partiti; il 3% per i partiti coalizzati. Ecco spiegato perché almeno al senato la Sinistra arcobaleno non potrà mai presentarsi con i quattro simboli di partito: come coalizione dovrebbe raccogliere il voto di un italiano su cinque
Gli elettori dei sistemi elettorali uninominali ad uno solo turno, sistemo molto poco democratico, sanno che l'unico metodo per responsabilizzare i dirigenti politici rimane quello di eleggere un governo minoritario. Ad esempio in Canada, sistema che piaceva molto a Segni et al., tutte le grandi leggi sociali o a favore dei lavoratori furono votate da governi minoritari. Cosa abbastanza difficile perché non si può predire l'esito delle urne. Ma si può comunque votare in modo strategico per imporre un minimo di democrazia.
Questa legge elettorale truffa ci impone dunque un voto strategico, soprattutto al Senato, ma anche alla Camera. Dobbiamo fare si che i due grandi partiti siano abbandonati da tutti i democratici e tutti i cittadini di buona volontà, mentre si cercherà di contrastare al Senato il premio di maggioranza comunque ottenuto alla Camera da uno dei due partiti veltrusconiano. Questo soprattutto perché i due grandi partiti sono dei partiti di destra (illustrerò in seguito quest'evidenzia con l'esempio del lavoro tanto per Berlusconi quanto per Veltroni). Gli altri partiti come la sinistra Sinistra-l'Arcobaleno sono dei partiti di rinnegati, inaffidabili ed incompatibili con la nostra Costituzione partigiana, mentre i partiti come quello di Mastella sono indegni di un solo voto, come ben sano le elettrice e gli elettori di Napoli, della Campania e di tutto il Mezzogiorno che non confondono i rifiuti non riciclabili con i valori cattolicisapendo che gli autentici valori cattolici riguardano la vita privata è non il dominio politico!
In Italia queste due destre hanno distrutto il tessuto industriale ed economico del Paese, corrotto la fibre costituzionale dei cittadini e creato un sistema-paese mondialmente perdente, capace solo di creare lavoro nero e precarietà (54 % al minimo di tutti i nuovi posti di lavoro). Ora, i gemelli Veltrusconi condividono le stesse ricette economiche. Ma le presentano in modo mediatico diverso. Walter Veltrusconi promette un salario minimo di 1200 euro poi abbassato a 1100 e poi nel programma a 1000 euro settimanali di reddito e non di salario: la nuance è importantissima, perché serve a mascherare altri regali d'oro fatti ai padroni, in più della riduzione prodiana del cuneo fiscale (più di 10 miliardi in due anni) senza nessuna controparte per i lavoratori, regali ai quali va aggiunto l'evasione fiscale tollerata 270 miliardi di euro annui che il Walter vuole combattere, non con la Guardia di Finanza, ma con l'abbassamento generale delle tasse, dunque con ulteriori tagli agli Enti locali ed ai servizi sociali essenziali. Inoltre come spiegato qui sotto, Walter Veltrusconi ha già preparato l'intervento dell'ineffabile professoreIchino, quello che vuole distruggere il Statuto dei lavoratori e peggiorare ancora la Legge 30 traducendo in italiano le direttive europee sopra le 48, 60, 65, 72 ore settimanali intermittenti di Bruxelles, della CES e di Blair.
Ma cosa dice il gemello Silvio Veltrusconi? Dice esattamente la stessa cosa. Pero, lui vuole passare per un imprenditoreperciò non vuole pagare dei volgari Ichino per robba già disponibile e formulata da Sarkozy sul copione europeo comune: lavorate di più, per guadagnare di pi9, senza pero toccare alla Legge 30 che produce precarietà in modo strutturale. I compagni deceduti della Thyssen-Krupp ci ricordano esattamente cosa valga questa ricetta canaglia. Anche per questo gemello l'unica strada percorribile rimane quella della traduzione delle direttive europee blairiane, coniugate con l'abbassamento delle tasse: de-tassando le ore supplementari per agevolare i padroni più pigri, cioè quelli che hanno rovinato il Paese ricercando falsa produttività con l'iper-sfruttamento dei lavoratori, con le cadenze infernali senza una minima sicurezza sul posto di lavoro e con l'evasione fiscale.
Idem per l'opposizione costituzionale alla guerra; idem per la difesa dei diritti del lavoro; idem per la parità di genere ed i diritti socio-economici concreto delle donne; idem per la difesa della solidarietà nazionale tramite i servizi sociali essenziali; idem per la Scuola; idem per la Sanità;idem per i diritti civili; idem per l'ambiente con dei ministri Verdi come Pecoraro Scanio che non vendono niente per due anni mentre tonnellate di rifiuti si accumulano in una delle Città e delle regioni di Europa più cariche di cultura e di pregio naturale ... ecc., ecc.
Intanto quelli che leggevano il giornale Liberazione dopo il Congresso di rinnegati di Venezia e prima ancora che sia firmato il Programma comune con Prodi non hanno più illusioni sopra Bertinotti e le cliques dirigenti del Prc e del Pdci. Quello Programma costò ai lavoratori il Protocollo sul Welfare, cioè l'innalzamento dell'età pensionistica, l'abbassamento a 60 % del tasso di sostituzione pensionistico 60 % di niente per causa di precariato fanno un bel niente, ovviamente ... - ed il peggioramento dell'applicazione della Legge 30 che si era promesso di abrogare. In quei tempi questi stessi dirigenti rinnegati parlavano di un salario minimo europeo, bella frase alla Milton Friedman che in pratica significava, e non poteva significare niente altro che un'armonizzazione dei salari europei verso il basso, cioè sul livello della Romania ecc ... Oggi siamo alle elezioni e questa gente da poco non sa più come criticare l'audacia di Ichino uno sempliciotto che dice a voce alta quello che Bertinotti ed al., pensano e fanno concretamente ma in modo mascherato vedi le posizioni reali e verificabili sul Protocollo e sopra la Legge 30 durante i due anni del governo Prodi. La CGIl e gli altri sindacati gomperiani fanno peggio ma, da spinelliani coerenti, vogliono addirittura seppellire il contratto nazionale (vedi la consulta prevista per il 12 marzo 2008, un'altra truffa dirigista del tipo referendum sul Protocollo, fatto a scapito di membri mai chiamati a discutere ed a formulare alternative sindacali prima di votare nel consueto modo pedissequo...
Dobbiamo dunque votare in modo strategico, tanto alla Camera quanto al Senato. In questo caso l'astensione non è una strategia ma una sciocchezza se non, a volte, una manipolazione come quella del patetico Fiorello in Campania. In effetti, astenersi significa matematicamente conferire il premio di maggioranza a uno dei due grandi partiti veltrusconiani, di fatti a quello che vi scomoda di più. Invece votare strategicamente significa sapere che, comunque, i due partiti di destra saranno primi: Perciò per salvare il nostro sistema politico ed i nostri diritti socio-economici dobbiamo votare in modo massiccio per altri partiti più meritevoli ma capaci di fare contrappeso nel quadro della nostra Costituzione.
In pratica questo vuole dire votare in modo massiccio per le liste comuniste che esibono con fierezza la falce ed il martello, per i partiti coerentemente laici come quello di Boselli e forse anche per quelli partiti cattolici non-integralisti e fedeli alla nostra Costituzione partigiana come sembra essere il Partito di Casini (Nota del 12 marzo 2008: sembra che Casini vuole candidare Cuffaro, atto che sembra avere giustamente scandalizzato Famiglia cattolica; difficile pensare che la mafia faccia parte dei valori cattolici ammissibili nella Repubblica italiana!) (Notiamo qui che all'immagine degli altri valori religiosi, i valori cattolici, in una Nazione oggi terra di immigrazione e di necessaria accoglienza, sono affare di libertà di coscienza, appunto garantita dalla laicità costituzionale; per quanto riguarda le materie concrete, questi valori non possono opporsi alla lettera ed allo spirito della nostra Costituzione, né ostacolare il camino del nostro Paese sulla strada universale della conquista dei diritti civili nel rispetto di tutte/i. La libertà degli individui finisce là dove comincia quella degli altri. Per parafrasare un slogan dei movimenti delle donne italiane : Giù le mani dalla 194! Giù le mani dai diritti civili!. Per il resto, i cattolici italiani rappresentano un gruppo legittimo di cittadine/i, mentre il Vaticano, Stato teocratico anti-democratico straniero, rappresenta una tutt'altra cosa: nessuna ingerenza vaticana può essere tollerata negli affari interni della nostra Repubblica senza tradimento alla nostra cultura, all'unità dell'Italia ed alla nostra Costituzione.)
Fare contrappeso rifiutando di votare per i due grandi partiti veltrusconiani ed i loro servi in cameracome la Sinistra-L'Arcobaleno, i mastelliani, i Radicali di Bonini-Pannella e quelli di Di Pietro per il PD, o come quelli di AN e della Lega per il Pdl, ecc.. ecco la priorità delle priorità per la nostra Repubblica.
Le priorità specifiche dei comunisti e dei sindacalisti autentici negli prossimi giorni (prima del 12 marzo) , nelle prossime settimane (elezioni del 13-14 aprile), nei prossimi mesi (congresso del Prc in autunno) e nei prossimi anni (ricostruzione di un grande Partito del Comunismo e della Libertà, partito comunista di massa pronto ad attuare la nostra Costituzione partigiana come primo passo verso il superamento definitivo del modo di produzione capitalista) mi sembrano essere le seguenti:
1. Seppellire Bertinotti e la sua Cavolata Rossa, la sinistra Sinistra Arcobaleno. Come hanno dimostrato dopo il Congresso di Venezia ed in due anni di partecipazione nel governo Prodi, questi pitres e bassi cleri sono più pericolosi per gli interessi del proletariato e delle cittadine e cittadini italiani di tutte le destre messe assieme. Questo perché le destre del Cameriere Berlusconi e del Pseudo-Kennedy Veltroni governano chiaramente contro i nostri interessi di classe, mentre questi pitres della Sinistra Arcobaleno si sono auto-conferito il mandato obbiettivo di agire come bassi clerimarginalisti-reaganiani per tentare di disorganizzare i vari gruppi di lavoratori e di cittadini, tradendoli a vicenda, mentre usano di tutti i stratagemmi possibili parlamentari, mediatici, ecc. - per disinnescare le lotte di classe, dando così alle destre la possibilità di portare il loro programma a buon porto. Le prove più ovvie di questo rinnegamento filosemita nietzschiano alla Kautsky sono visibili a tutte/i , basta considerare i giochetti manipolatori con il slogan contro la guerra senza se e senza ma; quelli della fallita abrogazione della Legge 30-Maroni, poi peggiorata con il loro contributo; quelli della truffa referendaria del Protocollo sul Welfare non solo la sostituzione dello scalone con scalini ma l'impoverimento del sistema pensionistico pubblico mentre si favorisce con il fisco, cioè con denari pubblici, il rovinoso sistema privato giocato in borsa, anche con i derivati finanziari ed i subprimes! E per tutto il resto fu così: le parole usate per disinnescare le mobilitazioni contraddicevano sistematicamente i voti in Parlamento al sostegno servile della destra prodiana! Oggi la proposta centrale di Bertinotti sopra il salario detto sociale non è niente altro che un orrore marginalista-monetarista copiato da Milton Friedman, cioè il salario minimo annuale garantito, quello calcolato per la sussistenza di una nuova classe di domestici e di nuovi schiavi salariati, sottomessi con l'oppio della servitù volontaria filosemita nietzschiana. La linea generale di questo programma di pitres che credono di essere non dei volgari militanti nichilistima dei svegli nichilisti(proprio loro!!!) perché sono segretamente d'accordo con l'ambasciatore israeliano a Roma, con la necessità della supremazia della Nato e della sua guerra preventivapuò oggi essere obbiettivamente valutata da ognuno di noi riferendosi ai fatti: si tratta di un programma calcolato per togliere della tavola di negoziazione socio-economica l'urgente domanda cittadina relativa alla spartizione del lavoro disponibile via la Riduzione generale del Tempo del Lavoro (RTL), senza perdita in termini di paga, ma con agevolazioni in termini di reddito globale netto e di salario differito. La logica della RTL riposa sul fatto verificato in Francia con la gauche pluriellesecondo il quale più lavoratori a tempo pieno versano più contributi e pagano più tasse collettivamente allo Stato, in modo che questo non smette di concepirsi come Stato Sociale, dato le esigenze in materia della nostra Costituzione. Dato che il giargone americano sembra di moda con le nostre due destre ed i loro servi in cameradella sinistra Sinistra Arcobaleno, le elettrici e gli elettori debbono dire alto e chiaro "Enough is enough!è votare strategicamente per le liste comuniste (in primis il Partito comunista dei Lavoratori) che esibiscono con fierezza e con coerenza la falce e martello; nel stesso modo le/i cittadine/i di buona volontà dovrebbero votare per tutte/i quelle/i che difendono senza se e senzama la laicità della nostra Repubblica ed altri aspetti fondanti della nostra Costituzione come il partito del Signore Boselli.
2. Seppellire le due destre quella del Pdl e quella del Pd assieme ai loro alleati. L'Italia non è l'America: non può essere governata con il bipartismo, sistema fra l'altro incompatibile con la nostra Costituzione vigente, e meno ancora con i nostri interessi nazionali ed europei (ambedue traditi da queste due destre spinelliane subordinate ad una ultra-minoritaria ma intrigante e sovversiva Lega.)
3. Seppellire l'offensiva della CGIL e degli altri sindacati gomperiani contro il contratto nazionale e l'intervento statale in sostegno alla domanda sociale (consumo interno dei focolari, dunque potere di acquisto, servizi sociali, pensioni e servizi pubblici; e consumo produttivo, dunque esoneri alle impresse solo in cambio della Riduzione del Tempo del Lavoro (RTL) a 35 ore settimanali, abolizione del part-time non-scelto, e parità di genere nel accesso ai CDI; sostegno delle impresse pubbliche necessari al sostenimento dei servizi pubblici di accesso universale; lotta dura all'evasione fiscale in cambio di prestiti pubblici a tassi ridotti e di aiuti all'esportazione per le piccole e medie impresse italiane; sostegno alle cooperative che includeranno i consigli di fabbrica nei loro vertici manageriali.) Questa strategia potrà vincere solo se si ritorna alla pianificazione indicativa e incitativa in modo da conferire più coerenza alla nostra economia nazionale all'interno della EU e dell'Economia mondiale; se si ritorna alla logica del contratto nazionale appoggiato da un vero Codice del lavoro capace di conferire uguaglianza a tutti gli agenti economici che partecipano nella produzione, cioè il padronato da un lato ed i sindacati dall'altro, ambedue da includere in un Consiglio Economico e Sociale nazionale incaricato di fissare le orientazioni socio-economiche a corto e medio termini sulla base dei dati forniti dalla Pianificazione. Ma si deve inoltre negoziare una nuova definizione dell'anti-dumping all'interno delOMC, con la possibilità di imporre unilateralmente in modo transitorio fine all'adozione di tale nuova definizione una surtaxbassissima di 1% sopra le importazioni, in modo da potere finanziare i servizi sociali, la Sanità e l'Educazione nazionale, dato che questi regimi finanziati collettivamente contribuiscono ad agevolare la produttività microeconomica e la competitività macroeconomica come viene mostrato facilmente paragonando l'onero in termine di PIL del sistema sanitario e pensionistico privati americani con quelli ancora in gran parte pubblici della UE. Tale strada mi sembra più ragionevole per ridurre i costi strutturali del lavoro nonché gli unilaterali esoneri fiscali al padronato, esoneri controproducenti per la produttività reale agiscono come svalutazioni dette competitive senza indomani ,esoneri che servano solo a pagare oggi un salario derisorio sacrificando entrambe il reddito globale nettoe il salario differitodi domani!
E possibile che sia troppo tardi per la consultazione sindacale del 12 marzo 2008. Ma questo non importa: se la CGIL tradisce i suoi membri nella problematica del contratto nazionale i.e. riscrivendo in effetti il Statuto dei lavoratori non per generalizzarlo, ma solo per diminuirlo e metterlo in sintonia con la Direttiva europea delle 48, 60, 65, anzi delle 72 ore settimanali precarie allora non ci sarà altra scelta che di cambiare sindacato, e spingere per l'ingrandimento coerente delle federazioni oggi minoritarie ma fedeli agli interessi di classe dei loro membri. (Non a caso ho caratterizzato i dirigenti conformisti attuali di gomperianidato che queste stesse derive sindacali diedero luogo alla nascita, contro Gompers ed i suoi eredi, a quello sindacato - spesso di ispirazione comunista la CIO responsabile (almeno prima della cooptazione dalla ALF e poi dalla CIO dalla CIA per causa della guerra contro il Nazifascismo e poi contro l'Unione Sovietica) delle tendenze e dei programmi socio-economici più progressisti dell'Amministrazione di Roosevelt durante il New Deal. Cosa che non sembra essere conosciuto da un Veltroni più amate di Kennedy e dei suoi Peace Corps, vedi la sua insopportabile attitudine di dame patronesse verso l'Africa ...
Ovviamente Mastella e il suo campanilismo venale, propagandato per valori cattolicidebbono essere spazzati via in modo definitivo, sapendo che quest'atto di igiene pubblica potrà essere rapidamente portato a termine al inizio di aprile, dunque in modo più rapido della raccolta e del trattamento delle tonnellate di rifiuti accumulate per causa della loro incompetenza e della loro peculiare comprensione dei valori cattolici. Questa gente ha seppellita Napoli e la Campania ritardando pure lo sviluppo di tutto il Mezzogiorno nonché di tutto il Paese. Di questa gente non se né può proprio più: fuori, dunque, sperando che la giustizia e l'Unione Europea facciano il loro dovere!!! I Verdi nonisti servili solo aggiornati con i dati di multinazionali ambientaliste straniere meritano la stessa condanna. Vale dunque per Pecoraro Scanio, oggi nella sinistra Sinistra-L'Arcobaleno.
La priorità delle priorità rimane quella di eliminare elettoralmente i nostri peggiori nemici interni, quelli pitres della sinistra Sinistra Arcobaleno, Bertinotti in testa (Questi sono in realtà dei marginalisti di secondo grado, ubbidenti copisti senza testa propria, gente che non ha mai letto, e meno ancora capito, una sola linea di Marx, ma che continua nientemeno ad essere pagata come sindacalisti o come comunisti, alle nostre spesse, per meglio rubarci il Partito, gente che non ci pensa a due volte prima di passare illegalmente sopra la testa di membri troppo ingenui e fiduciosi (vedi il rinvio del Congresso del Prc al autunno...)
Con riguardo al Programma di Veltroni importa ancora di più quello che non viene incluso: guerra, rifiuto di trasformare la Costituzione con una volgare legge elettorale, conflitto di interesse, trasparenza degli appalti ecc... . Questa evidenza risulta crudelmente ovvia per tutte le elettrici e gli elettori di sinistra. Qui vorrei ritornare sulle scelte marginaliste di Veltroni, quelle che denuncio nel mio saggio intitolato Ecco perché il Patto socialeseguirà il Protocollo sul Welfare. Poi vedremmo le variazioni subalterne bertinottiane sul stesso tema. Come abbiamo già detto Veltroni viene appoggiato da un Ichino ed altri come lui che non temano di attaccare lo Statuto dei lavoratori con l'aiuto della CGIL e degli altri 2 grandi sindacati gomperiani partiti in guerra contro il contratto nazionale anti-marginalista per natura per sottomettere i lavoratori ad un solo contratto aziendale calcolato il colmo dei colmi sopra la produttività marginale di un paese come l'Italia dove la produttività reale ammonta a zero, la R&S a zero, gli investimenti a zero, il potere di acquisto dei salari risulta il più basso della UE, la domanda interna è anch'essa zero ecc, ecc.
Perciò nel mio intervento intitolato Ecco alcuni articoli interessanti, scrivevo al Punto 7 : Pietro Ichino: Caro direttore, l'editoriale di Liberazione di ieri si interroga sul significato che può avere la mia candidatura nelle liste del Pd.in www.liberazione.it 23-02-2008 p 1. Al bravo professore Ichino non piacciono gli epiteti del compagno Rizzo; pero non può ignorare il fatto che, nel contesto attuale, quello del rafforzamento della Legge 30 dal governo Prodi-Bertinotti, il governo della truffa del Protocollo sul Welfare, proporre di riformare lo Statuto dei Lavoratori non significa dotare tutti i lavoratori di diritti uguali e, caso mai, superiori a quelli già sanciti dallo Statuto, ma piuttosto di riformarli al ribasso tramite la traduzione in italianodi quella scellerata direttiva europea che legalizzava la settimana di 48, 60, 65 e anzi di 72 per compiacere a Tony Blair o a un Verde di spicco come il pitre Lipietz. Ci dica, caro Professore Ichino: sarà lei più originale o sarà solo un copista come c'è né sono tanti nel PD, ex-DS? Comunque, le lavoratrici ed i lavoratori non sono più dei poveri minchioni, neanche per un Bertinotti e per il Prc, ambedue giudicati dalle indimenticabili performance nel governo Prodi! Per giudicare del camino capitalista verso la precarietà dilagante e verso la domesticità anti-democratica si può dare un'occhiata al articolo Des emplois de12 heures par semainepar Florence Jany-Catrice in www.lemonde.fr del 25-02-2008. I titolo parla di se :Impieghi di 12 ore settimanali. Contro l'ottimismo statistico irreale della ministra Lagarde sfornata dalla Chicago University, si aggiunge che sopra i quasi 300 000 impieghi creati nel 2007 in Francia la maggioranza è più che precaria. La Signora Jany-Catrice nota che sopra i 188 900 impieghi creati nel 2006, 160 000 (più di 60 % ) lo furono nei servizi bas-de-gamme, per una media di 430 ore annuali. Lo stesso trend prevale per il 2007. (Al contrario, il bilancio per la RTT (le 35 ore del governo Jospin) può essere consultato negli articoli della Sessione Commentaires d'Actualit9in http://lacommune1871.tripod.com ) Le tendenze sono dunque chiare: rimane di verificare l'originalità se non accademica almeno politica del bravo professore Ichino. Altro che epiteti!
Si nota che Bertinotti e la Cavolata Rossa fanno finta di criticare Ichino: ma la critica consiste solo nel temere che Ichino abbia rivelato il loro giochetto usuale, quello per cui si usano parole sindacali ma solo per meglio accompagnare il programma di Veltroni (che come vedremo risulta anche essere il Programma di Berlusconi). Insomma il solito giochetto già giocato nel governo Prodi col quale si prometteva di abrogare la Legge 30 ma poi si peggiorava con, in addizione, le scelleratezze del Protocollo sul Welfare del luglio 2007. In poche parole, il programma di Ichino è di svuotare lo Statuo dei Lavoratori traducendo in italiano la Direttiva europea voluta dalle destre (anche socialiste) e da Blair sopra il ritorno alle 48, 60,65 e anche 72 ore settimanali ... ma ovviamente con lavori precari: verità del lavorare più per guadagnare abbastanza per solo sopravvivere nella più squallida povertà, mentre il Pil è sempre cresciuto, più o meno secondo gli anni, e mentre i profitti rimangono alle stelle, senza neppure considerare i 270 miliardi di evasione fiscale...
Bertinotti aggiunge la sua per mascherare le derive del Nuovo Patto Sociale già deciso e già integrato nell'offensiva sindacale conformista lanciata contro il contratto nazionale ed a favore della fasulla produttività marginalista: promette dunque un salario sociale minimum 8000 di lavoro (tanto per non causare problemi negativi alla produttività marginale) e di 2000 euro più o meno in bonus sociale ... finanziato con la distribuzione fiscale ( e le no tax area ...) del tesoretto. Si tratta di una proposta balorda nel contesto dell'abbassamento fiscale generale di Veltroni-Berlusconi che, al meglio, potrebbe solo essere una misura una tantumè che sarà di fatti rifiutata perché il Tesoretto Padoa-Schioppa ha già detto che non cera, visto che lui intenda darlo ai padroni con la solita riduzione del cuneo, ed ai speculatori con l'abbassamento del debito e quello delle tasse. Basta poi dividere la somma 8000 + 2000 per 12 messi senza tredicesima e senza il 12,5 % sulle plusvalenze per capire subito con che cosa abbiamo a che fare!
Questa proposta di accompagnamento dei desideri del capitale da parte di Bertinotti e Co. non è poi così originale: non stanchiamoci di ripetere che si tratta della traduzione della proposta di Milton Friedman relativa ad un "salario minimo annuale garantitonecessario per evitare, con poche spese, la messa in applicazione della RTT senza provocare rivolta popolari ... almeno se si possono ingannare i lavoratori .. con queste Nuovi Leggi di Manu rivisitate da Nietzsche e qualch'altro dirigente massonico, dato che questi filo-semiti nietzschiani credono che i più poveri sono i più subalterni, e dunque sempre pronti ad adorare i loro alti e bassi cleri!!!
Non c'è nessuno dubbio che il Bertinotti ed i suoi complici come Giordano si fanno illusioni sul loro contributo ... mediatico rinnegato alla lotta delle classi ... Il nostro proletariato ed i nostri cittadini li conoscono bene sin dal Congresso di Venezia .. e forse qualcuno più sveglio di me anche di prima ... Dunque accompagnamento bertinottiano del capitale come al solito. Facciamo pero una domanda ingenua: ma Bertinotti e i suoi rinnegati sarebbero capaci di vivere assieme alle loro famiglie con 8000 o 10 000 euro annui? A parte il rinnegamento di tanti pitres ancora pagati come comunisti alle nostre spese noi notiamo che il contributo di Bertinotti ai costi della politico fu di appoggiare la lotta reaganiana alla Pubblica amministrazione assieme alla lotto demagogica contro i costi causati dai corsi di formazione per i nuovi deputati e senatori. Il ragionamento dovette essere qualcosa del genere : se io, Bertinotti, che sono un asino come Bellofiore, e che non ho mai letto la Costituzione, posso diventare Presidente della Camera, allora ho riscoperto l'America e debbo dunque difenderla anche contro l'Articolo 11. Insomma molto coerenza, senza dubbi!
CONCLUSIONE: LA PRIORITÀ DELLE PRIORITÀ DI QUESTE ELEZIONI E DI VOTARE PER LA FALCE ED IL MARTELLO, ELIMINANDO PERO ELETTORALMENTE IN PRIMIS QUESTI PITRES RINNEGATI DELLA CAVOLATA ROSSA, E BERTINOTTI PER PRIMO.
Quale è il programma di Berlusconi? Il solito Nuovo Patto Sociale con qualche sfumature rispetto a quello del gemello Veltroni (tipo nucleare e infrastrutture subito, detassazione delle ore supplementari alla Sarkosy, dunque senza nessun appoggio al potere di acquisto, strategia molto cavaliera che il Sarkozy sa di essere abbastanza pericolosa nel contesto dei sprechi fiscali che risultano dagli esoneri fiscali concessi ai più ricchi e dagli altri boucliers fiscaux!!!
Il problema maggiore, le menzogne intollerabili vengono di Bertinotti e della Cavolata Rossa da eliminare totalmente alle prossime elezioni, tanto nazionali quanto amministrativi: questa gente è pagata come comunisti, ma non solo non sa niente di Marx e dei marxisti, ma mette avanti dei programmi marginalisti-neoclassici copiati di seconda mano col compito di ingannare le cittadine/i le lavoratrici ed i lavoratori. Non è tollerabile, e non credo che i miei concittadini, soprattutto nel Sud e nelle periferie del Nord, sono ancora pronti a tollerare questi comportamenti sleali e trasformisti.
Paul De Marco, 09-03-2008
(back)
XXX
Ecco perché il ''Patto sociale'' seguirà il Protocollo sul Welfare (back)
Saggio anti-marginalista.
Copyright © Paul De Marco, 19-01-2008
Care compagne, cari compagni,
Meta gennaio avevo intrapreso di scrivere questo brano sul Nuovo Patto Sciale, una ennesima offensiva anti-lavoratori preparata da quelli del Programma comune dell'Unione, cioè l'attuazione della Seconda Parte del famigerato Patto del 1993, né più, né meno!. Poi un insieme di circostanze, più la caduta del governo Prodi misero fine al mio compito militante.
Il contesto veltrusconiano attuale mi fa capire che sarebbe un sbaglio non mettere queste riflessioni a disposizione delle/i militante/i e delle/i sindacaliste/i di base. Qui vi mando la prima parte; le altre seguiranno presto. Chiaramente ho in mente la consulta sindacale del 12 marzo 2008: le sindacaliste/i, le militate/i ed le politici debbono avere ben chiaro la differenza di senso della parola ''produttività'' quando viene pronunciata da un marginalista o al contrario quando viene usata da un teorico marxista dell'economia politica o sa una persona con i piedi ancora sopra terra.
Né le proposte dell'ineffabile ''professore'' Ichino e del suo maestro politico Walter Veltrusconi (proposte copiate dalle direttive europee blairiane relativi alla settimana di 48, 60, 65 o 71 ore intermittenti, cioè al smantellamento del Codice o del Statuto dei lavoratori, incluso le norme generali della ILO), né quelle di Silvio Veltrusconi relativi alle ore straordinarie prive di contributi (!) per agevolare il padrone senza badare al finanziamento delle pensioni o dei servizi essenziali (copiate dal ''lavorate di più'' di Sarkozy che, anche lui, aveva semplicemente tradotto le direttive europee in modo da potere creare ''legalmente'' lavori precari di 12 ore settimanali, lavori che statisticamente spariscono dei dati ufficiali della disoccupazione ...), né le proposte della CGIL e degli altri sindacati gomperiani si mostrano capaci di liberarsi del paradigma marginalista istituzionalizzato nel 1993.
Peggio ancora per i vari rinnegati alla Bertinotti, Curzi, Ingrao, Giordano et al., per i quali va ricordata la proposta demagogica pre-congresso di Venezia. Questa formava una parte attiva del rinnegamento europeo del quale ho conservato la memoria; era dunque in totale sintonia con la linea tracciata dalla gomperiana Confederazione sindacale europea. Secondo questa proposta il Prc si diceva in favore di un salario europeo uguale per tutti (subito!!), cioè fatalmente per un salario armonizzato al ribasso sopra i salari della Slovacchia e della Romania ... una promessa comunque facile da rispettare anche se io non credo che soddisfacesse più di tanto i lavoratori slovacchi o romeni, in Romania oppure in Italia ...
Ecco dunque la prima parte, con la preghiera di diffondere largamente se vi trovati in accordo con il senso generale delle tesi presentate qui sotto.
Non vi perdete alla fine di questa prima parte le qualche linee relativi a Montezemolo, Della Valle e le Ferrovie dello Stato ...
Vostro,
Paul De Marco.
Ecco perché il ''Patto sociale'' seguirà il Protocollo sul Welfare
Saggio anti-marginalista.
Copyright © Paul De Marco, 19-01-2008
Tutto quello che ha un alto valore umano non ha prezzo!
Il compito della scienza rimane quello di dileguare i tenebri concettuali, non di fare servilmente ideologia per le classi dominanti!
Prima parte: La logica del Nuovo-Vecchio Patto Sociale.
Seconda parte: Il mondo rovesciato del marginalismo e della funzione di produzione neoclassica (Samuelson, Solow e tutti quanti.)
Terza parte: Il paradigma marxista: Composizione organica e produttività
Quarta parte: Per una nuova regolazione economica e la difesa del contratto di lavoro nazionale.
Il Patto sociale, cioè la nuova offensiva di legittimazione politica del governo di centro-sinistra (reaganiano), è in realtà la Parte II del Protocollo Ciampi del 1993.
Ecco cosa scrive Roberto Mania nel articolo intitolato ''Prima la dote per i figli, poi le aliquote meno tasse sotto i 40 mila euro'' (http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/economia/conti-pubblici-64/aumento-salari/aumento-salari.html )
Prima il sottotitolo di Repubblica fa l'annuncio:
''Allo studio un pacchetto di misure in più tappe per un valore di 12-16 miliardi a favore dei lavoratori dipendenti''.
Poi si passa all'analisi:
''In parallelo al piano per il lavoro dovranno chiudersi le trattative per i rinnovi contrattuali, a cominciare da quello dei metalmeccanici. Il premier lo ha detto chiaramente al leader di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, nell'incontro di questa settimana a Palazzo Chigi. E alle parti sociali il governo chiederà di aggiornare il modello contrattuale (nato con il protocollo Ciampi del '93) per favorire il recupero di produttività alla quale legare gli aumenti salariali a loro volta sgravati dall'imposizione. Poi serviranno le altre liberalizzazioni già presentate al Parlamento.''
Dopo lo scippo di una parte del salario differito compiuto con l'allungamento del periodo di contribuzione pensionistica (lo scalone berlusconiano rimpiazzato con i scalini di Prodi-Damiano-Bertinotti e la truffa del referendum sul Protocollo sul Welfare), e con la privatizzazione parziale del TFR, la classe dirigente trasversale si prepara a pagare l'aumento dei salari, necessario per fare fita di sostenere il ''potere di acquisto'', con un ulteriore scippo del ''reddito globale netto'', cioè con nuovi tagli fiscali pagati con nuovi tagli nei servizi sociali. Colmo del ridicolo i tagli fiscali sono descritti da Veltroni e dai suoi consiglieri come il migliore metodo per combattere l'evasione fiscale, senza che nessuno di loro prendesse un paio di minuti per spiegarci dove si stabilirebbe il punto di equilibrio! Per quelli che non pagano più tasse sul reddito dato la magrezza del salario, ci sarà probabilmente l'allargamento della cosiddetta ''no tax area'' (formula data in inglese, tanto per onorare Reagan, il vero spirito tutelare di questa Repubblica, ormai senza guida, capace di calpestare al quotidiano la sua Costituzione partigiana.) Tali scelte socio-economiche presuppongono il bavaglio per le classi considerate democraticamente pericolose: perciò, le derive autoritarie del Pacchetto sicurezza, assieme al tentativo di organizzare l'astensione sistematica delle elettrici e degli elettori potenziali delle forze comuniste autentiche. In accordo con il paradigma marginalista-neoclassico, la democrazia effettiva deve interessare solo le ''self-contented classes'' che hanno ancora qualche interessi materiali da difendere. In un modo molto coerente, il reaganiano Veltroni sta dunque preparando un sistema elettorale fatto sopra misura per escludere i lavoratori e le forze politiche ancor pronti a difendere i loro interessi senza se e senza ma.
Si potrebbe commentare dicendo che queste misure offrano troppo poco, troppo tardi. Vedi il brano sui salari italiani e quello intitolato ''Capri espiatori'' nel stesso sito.
Intanto, sapiamo già che nel 2007 il potere di acquisto dei salari è calato di 6,3 % per i salari inferiori a 26 900 euro (più della meta di tutti i salari) e di 15,5 % per i pensionati (vedi http://www.contropiano.org/Documenti/2008/Gennaio08/02-01-07ItaliaCodacons.htm ) Non di meno, con la consueta espressione (passeggera) di sorpresa, i rappresentanti del governo e del Pd fingono di scoprire l'evidenza. Cioè : ''Italia. Metà delle famiglie è in serie difficoltà economiche. Il 50% delle famiglie italiane vive con meno di 1.900 euro al mese: esattamente con meno di 1.872 euro, cioè 22.460 euro l'anno. Il 14,6% dichiara di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese. Il 28,4 per cento di non essere in grado di far fronte ad una spesa imprevista di 600 euro. Non è positiva la situazione che l'Istat fotografa nella sua indagine sui redditi e sulle condizioni di vita in Italia (2005-2006).'' in http://www.contropiano.org/Documenti/2008/Gennaio08/17-01-07ItaliaFamiglie.htm ) ....
Intanto, i sindacati gomperiani di regime quelli responsabili e complici della truffa del Protocollo con la quale si inventarono con impunità 2 milioni di voti senza nessuna supervisione affidabile appoggiano la manovra nel suo contenuto facendo finta di rivendicare (simbolicamente) ''al margine'' per quanto riguarda le forme nelle quali viene presentata alle masse. Tanto avevano firmato il Protocollo Ciampi del 1993, hanno firmato con uguale convinzione l'ultimo Protocollo sul Welfare, e dunque non esistono qui contraddizioni logiche ... Vedi l'articolo intitolato ''Meno tasse, i sindacati al governo ''Bene le parole, ma vogliamo i fatti'''' Così Prodi, Veltroni, Bertinotti, Epifani e l'ineffabile Buonani sono rassicurati. (vedi http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/economia/conti-pubblici-64/reazioni-sindacati/reazioni-sindacati.html )
Poco fa Draghi concorreva anche lui in sopporta a questa bella strategia già fallita prima del primo atto, dato che il governo non dispone più di nessuna leva sullo slittamento continuo del potere di acquisto, come fu già detto nel brano intitolato ''Capri espiatori''. Vedi ''Draghi: tasse giù solo se cala la spesa
Sistema solido, non c'è allarme mutui''. Solo se cala la spesa, importa sottolinearlo, sapendo che questo calo riguarda i servizi sociali ma non il taglio del cuneo fiscale offerto al padronato (10 miliardi in due anni, senza contare l'ultimo taglio all'Irpef ed all'Irap; e senza che si aumentino le tasse sulle plusvalenze ad un livello medio europeo di più o meno 23 % rispetto al osceno 12,5 % italiano attuale.)
Come vedremo in conclusione, dietro le belle parole del Governatore di Banca Italia si nasconde il concetto di produttività marginalista-neoclassico, proprio quello usato dalla Confindustria e da Montezemolo. Questo concetto non ha nessuna realtà scientifica; inoltre, per i lavoratori, rischia di rappresentare solo un allungamento del tempo di lavoro, senza compenso salariale, senza diritti e senza copertura sociale - ad esempio, le ore supplementari prive di contributi in modo di favorire il padrone, il quale naturalmente si dimostrerà più propenso ad impiegare lavoro interinale. Oppure rappresenterà una intensificazione del lavoro per la stessa paga senza badare alle conseguenze per la salute dei lavoratori, ed ovviamente chiudendo gli occhi sopra l'altissima percentuale di morti sul posto di lavoro.
Non sorprende dunque sentire il banchiere centrale italiano Draghi affermare sul serio: ''Serve scatto produttività per potere d'acquisto. Ancora più importante è aumentare la produttività. "Le riduzioni delle imposte", afferma Draghi, "hanno un effetto positivo sui consumi e sul prodotto, soprattutto se mirate alle famiglie con i redditi più bassi, che hanno una propensione al consumo pi9 elevata, anche se nella spesa di queste famiglie hanno un peso significativo beni ad alta intensità di importazione. Ma è solo la crescita dell'efficienza produttiva e dell'offerta di lavoro che offre sostegno duraturo allo sviluppo".'' vedi
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/economia/conti-pubblici-66/draghi-sabato/draghi-sabato.html
Dato che si tratta di utilizzare i rinnegati di Rifondazione per attuare e per legittimare l'Atto II del Protocollo del 1992-93 (Dini, Ciampi, ecc.), la messa in scena ed il marketing furono già scritti dal governo. La parodia della scrittura del ''Programma comune'' dell'Unione e della firma del Prc, del Pdci e dei Verdi si ripeta in modo ancora più osceno ...Di fatti, si sentono già vari ''servi in camera'' cantare in coro le lodi del Nuovo Patto Sociale, dimenticando pero di dirci che il vecchio diventa spesso nuovo nel nostro Paese delle meraviglie dove si seppellisce Napoli ed altre città di prestigio sotto tonnellate di rifiuti solo perché questo vecchio-nuovo sistema rappresenta un incredibile ''giro di affari'' per un pugno di ladroni incompetenti senza scrupoli (si tratta, in realtà, di una politica di campanile indegno di un Paese fondatore della UE, soprattutto quando, alla faccia dell'indipendenza della magistratura, non si esita a rimuovere il giudice De Magistris, mentre i giornali parlavano di 9 miliardi di euro dilapidati solo per i fondi strutturali europei riservati al Sud: in effetti, l'immondizia etico-politica produce la meno aggravante immunizza accumulata nelle strade, quasi alla faccia di tutti ...)
Così, un nuovo gruppo di economisti (vi ricordati sicuramente di altri ''appelli'' del genere proveniente dai soliti Graziani et al ...) non esitò a redigere un appello che osarono intitolare ''Per un nuovo Patto Sociale sulla produttività e la crescita''. Senza sorpresa il primo punto di questo Vecchio-Nuovo Patto si legge così: ''Ulteriore flessibilizzazione del mercato del lavoro e nuovo patto sociale''. E dunque ben chiaro che si tratta di un Patto centrato sopra la produttività marginalista, il nuovo credo per sempliciotti accademici di mestiere ed altri servi in camera, nondimeno pagati su fondi pubblici!!! Per sfortuna c'è poca speranza di potere flessibilizzare Dini ed altri geronti ossificati del genere, e meno ancora questi ''economisti'' di regime stipendiati alle spese dei cittadini. Conviene pero dare un'occhiata alle numerose adesioni a favore di questo nuovo ''appello'': qua il comportamento è assai peggiore di quello verificato in Borsa per quanto riguarda il comportamento pedissequo. Vedi http://www.pattosociale.altervista.org/
In questo campo mi è sempre piaciuto paragonare la chiarezza dei lettori con i commenti degli economisti titolari. Il Signore Giulio Cometto scrive così: Sono un affezionato lettore del vostro sito, vorrei farvi alcune domande.Fino al 1993 c'era la scala mobile con il punto di contingenza, per il recupero dell'inflazione. I salari aumentavano per tutti allo stesso modo, dal 1° all' 8° livello.Poi c'era il contratto nazionale che serviva per aumentare i salari, in base ai livello professionale raggiunto dal lavoratore: aumenti riparametrati. Dal '93 in poi la scala mobile è stata abolita. Il contratto nazionale diventa l'unico strumento atto a recuperare l'inflazione, ma gli aumenti sono riparametrati per livelli Mi chiedo e vi chiedo, l'aumento del costo della vita non è uguale per tutti? Come mai allora il contratto nazionale, che serve a recuperare l'inflazione, non dà aumenti uguali per tutti? Penalizzando così le buste paga della maggioranza dei lavoratori, inquadrati nei livelli più bassi della scala parametrale. Vi sembra equo questo sistema? Prima avevamo a disposizione tre strumenti per aumentare il salario: scala mobile, contratto nazionale, contratto aziendale. Ora ne rimangono due, ma nella maggior parte dei casi c'è né solo uno: il contratto nazionale, non equo per i motivi citati in precedenza e depotenziato rispetto al passato. Vi chiedo di darmi il vostro parere in merito, grazie. Giulio Cometto . Basta paragonare con la risposta che li fu data (vedi http://www.eguaglianzaeliberta.it//articolo.asp?id=899 ) Non per niente in esergo del vecchio-nuovo Patto Sociale appaiano le citazioni di Carlo Azelio Ciampi, di Prodi e di Padoa-Schioppa! Nella Nuova-Vecchia società del Nuovo Patto Sociale, la scienza ed il buon senso debbono lasciare la priorità alle sentenze fondate sopra l'Autorità ...
In fondo, per chiarire tutta questa problematica, si tratta di sapere cosa sia la ''produttività'' per questi economisti formattati in serie accademiche identiche ovunque nel mondo e, più ancora, nella nostra Italia clientelare e venduta a pezzetti da tanti furbi, furbetti, ed altri ladri e lazzaroni. Un Paese dove si osa parlare di aumenti di produttività quando, da anni, l'Istat nota che gli investimenti sono evanescenti (con un debito nazionale astronomico), che il tessuto economico è composta ad 90 % di aziende di meno di 50 impiegati e 49 % di meno di 10 impiegati, che il finanziamento della scuola e della Sanità sono vergognosi, che il finanziamento della ricerca pura ed applicata lo è ancora di più, e via dicendo.
La produttività di cui parlano in coro le classi dirigenti trasversali è la produttività marginalista-neoclassica. Nella sua forma attuale si richiama ovviamente a Samuelson ed al articolo di Robert M. Solow del 1956 intitolato ''A contribution to the growth of economic theory'' pubblicato nel Quarterly Journal of Economics. Si tratta di un articolo anti-Harrod perché il keynesiano dinamico Harrod, come Keynes, si ispirava in parte dei circuiti del capitale e del schema della Riproduzione Allargata di Marx-Bukharin. Solow fu ricompensato con il Premio Nobel per questo suo sforzo mirato a ridare credibilità alla ''narrazione'' economica neoclassica in materia di ''scienza economica''. Ritornerò presto in dettaglio sopra questo argomento perché Solow è l'uomo del aggiustamento economico sulla pelle dei lavoratori tramite l'aggiustamento unilaterale del salario, cioè più ancora del ''eccentrico'' (parola di von Mises) monetarista Milton Friedman. Robert M. Solow è dunque alla base della rovina materiale ed accademica prodotta dalla generalizzazione del paradigma marginalista-neoclassico al globalismo neoliberale attuale. Testimonia il suo odio e la sua incomprensione viscerale della necessità di adoperare un ''salario minimo'' (ad esempio il Smig francese) tale da permettere al lavoratore ed alla sua famiglia di vivere nella dignità, Solow lo fece senza nessuno stato di anima: mentre Walras differenziava tra ''economia sociale'', unica fonte pensabile degli obbiettivi socio-politici, e ''scienza economica'' fonte astratta del metodo economico borghese fondato sopra le illusioni dell'utilità marginale, Solow prende il suo modello per la realtà e confonde allegramente la sua narrazione come la parola di Mosé e di tutti i profeti! Gli altri premi Nobel dopo il 56 cercano faticosamente ad illuminare i dettagli di questo modello fondatore. E vero paradossalmente per il monetarismo di Milton Friedman (il pilota automatico di quest'ultimo è solo una versione volgare dell'incapacità neoclassica di concepire la moneta nella sua autonomia come ''equivalente generale'' in rapporto con ''l'equivalente universale'', cioè la forza de lavoro, unica creatrice di valori di scambio.) Ma è anche vero per le teorie dell'asimmetria informativa (Stigliz); così, i vari Rawls ed altri Giddens possono essere capiti, all'interno di questo paradigma virtuale, come un tentativo di ritorno all'uguaglianza ristretta delle ''life chances'' di von Mises, riprese dal social-democratico anti-comunista Max Weber, oppure come un tentativo di riappropriarsi l'economia sociale walrasiana usando la teoria dei giochi (von Neumann, Morgenstern etc.) ponendo, come punto di partenza ideologico, la razionalità e l'uguaglianza di tutti gli attori all'immagine dell'illusoria teoria della democrazia (municipale) di Robert Dahl nella quale si pretendeva che ''ogni gruppo di quattro'' dispone dello stesso potere politico di ognuno altro! Niente di nuovo dunque sotto questi cieli altrettanto grigi dei sintomatici gatti di Deng Xiaoping ...
In fondo, il paradigma di Solow si riassume così: concorrenza perfetta (incluso la flessibilità dei prezzi e l'abolizione della temporalità produttiva e riproduttiva), utilità marginale, produttività marginale, presa in conto esogena della tecnica per tentare di dinamizzare il suo modello. (Lo fa senza pero andare oltre alle contraddizioni delle economie di scale di Pigou già denunciate negli anni 20 da Sraffa. L'introduzione di nuove tecnologie per tutti i marginalisti e neo-classici, e particolarmente per Solow, è dunque lontanissima del mondo reale in modo che non pone nessun problema i termini di ''liberazione'' della manodopera per causa dell'introduzione di tecnologie più produttive. Cioè non pone nessun problema in termine di assorbimento - ''déversement'' secondo la terminologia del demografo A. Sauvy della manodopera liberata dentro nuovi ''settori intermediari'' secondo quello che risulta dei Schemi della Riproduzione Allargata di Marx. Si tratta qui di una contraddizione letale molto più grave della truffa iniziale cosciente o meno- di Solow quanto pone la sua funzione di produzione Y = f (K, L) dove K rappresenta l'investimento in beni capitale e L ambedue il lavoro impiegato ed il ''pieno impiego'' voluto da Keynes appunto perché senza questo ''pieno impiego'' risulterebbe vano parlare di ''equilibrio'' marginale ... La ''mano invisibile'' di Smith assunta da Solow non può assicurare un equilibrio generale automatico nemmeno ammettendo montagne di spreco capitaliste, tra le quali quelle dovuto ad un consumismo artificialmente fabbricato con il marketing ed altri mezzi simili. Se poi si considera che sai ovvio che le nuove tecnologie vanno introdotte solo se permettono di sostituire il lavoro con il capitale per incrementare la produzione di un dato prodotto durante lo stesso lasso di tempo, allora l'equilibrio ricercato da Solow riposa ontologicamente sopra un aggiustamento dei salari inesorabilmente trascinato verso il baso, senza nessuna ''soglia fisiologica'' possibile (la longevità media nel mondo varia da 30 o 40 anni ai 76, 82 anni in Occidente tenendo conto delle differenze dovute alle differenze di genere. Se poi, oltre al fattore tecnologico legato alla produttività, si tenesse conto della competizione globale tra lavoratori occidentali e lavoratori asiatici ed altri, si vedrebbe subito che il bravo Solow, assieme a tutti i teorici marginalisti, non rappresentano altro che un illustrazione grottesca del proverbiale pifferaio che trascina le sue folle cantanti e fiduciose verso il fiume. Inoltre, ricordando la mia critica ai teorici del cosiddetto ''scambio ineguale'', comprendiamo che il ''valore di scambio'' delle merci anche con un regime monetario internazionale caratterizzato dai cambi flottanti viene generato nelle specifiche Formazioni sociali (altrimenti non esisterebbero nemmeno questi cambi flottanti), allora diventa chiaro che nessun ricorso alla ''wal-martirizzazione'' della forza di lavoro occidentale, in una fasulla emulazione dei Repeals of the Corn Laws iniziati da Ricardo (nel contesto dei Tariffi Imperiali ... e non del libero-commercio globale), potrà mai compensare il divario produttivo reale fondato sopra una composizione organica del capitale identica in termini tecnici ma sopra forze del lavoro per le quali il ''lavoro socialmente necessario alla loro riproduzione'', guardando solo al salario individuale capitalista, senza nemmeno considerare il ''reddito globale netto'' ed il ''salario differito'', oscilla tra 7 euro in Occidente contro 50 centesimi in certe zone asiatiche. L'attuale inarrestabile trasfero netto di riserve di scambio (hard currencies) come pure di recente ma in modo crescente, il trasfero della proprietà delle banche e delle aziende (fondi sovrani) non hanno nessuno mistero, neanche se si tiene conto che 50 % delle esportazioni di un paese come la Cina viene compiuto dalle ''branch-plants'' delle aziende transnazionali americane, oggi in passa di essere finalmente sottomesse ad un regime fiscale cinese... Solo i pitres filo-semiti nietzschiani sono capaci di perseverare in tali strutture palesemente auto-distruttrici. I loro ''servi in camera'' italiani di secondo livello sembrano avere in testa di dimostrare che possono superare i loro ''maestri'' stranieri, forse per pratica della solita autoflagellazione cattolica interiorizzata sin da piccoli. Tanto, i più servili sanno di potere godere delle solite indulgenze da parte dei loro ''grandi fratelli'' e ''maestri'' imperiali! Sin dalla contro-rivoluzione volckeriana-reaganiana, gli epigoni dei marginalisti e di Solow hanno imparato a trafficare i dati statistici sull'impiego in modo da giustificare una ricerca sempre più dura dell'aggiustamento tramite la riduzione del salario (L'Italia è un esempio tipico: con 27 % di lavoro al nero, una partecipazione al lavoro attivo si solo 59 % per una media europea di 67 % e 54% di tutti i nuovi posti del lavoro creati precari ma con prospetti pensionistici evanescenti, i nostri dirigenti non si vergognano di pubblicare un tasso di disoccupazione ufficiale (!) del 8 o 7 % !!! Ma questo non è tutto. In Tous ensemble ho mostrato la relazione organica tra la grandezza dell'Armata di Riserva e l'inflazione strutturale, ponendo così le basi scientifiche della teoria quantitativa marxista della moneta. Immaginare allora l'aggiustamento tramite i salari di Solow et al. sopra tali fondamenti ideologici! Come abbiamo visto le inettitudini del paradigma di Solow possono essere riassunte dall'impostazione della sua ''funzione di produzione''. Mentre le devastanti critiche di Sraffa e di Joan Robinson non erano conclusive, la mia restituzione della teoria del valore di Marx capace di differenziare tra durata, intensità puntuale, produttività (e sovrappiù sociale) basta per mandare definitivamente tutto questo corpus economico borghese nel proverbiale mucchio di letame della storia.
Si nota per incisa che una volta in possesso della teoria del valore di Marx restituita per la forma di estrazione della sovrappiù chiamata ''produttività'' risulta un gioco stabilire scientificamente dunque in modo definitivo la critica di Sraffa-Joan Robinson conosciuta con l'espressione: ''ritorno delle tecniche''. In realtà si tratta solo delle conseguenze della inestricabile confusione marginalista sopra durata, intensità e produttività.
Poniamo c 84 + v 16 + pv 20 = M 120 euro (150 prodotti del stesso tipo)
Se questa situazione (composizione organica del capital 16/100 e saggio di plus valore pv/v = 125% con c + v = 100 per facilitare l'analisi comparativa) risulta essere dovuta ad un incremento di produttività rispetto alla situazione standard ante di c 80 + v 20 + pv 20 = 120 euro (120 prodotti) allora, se il capitalista rimasto nella situazione ante intensifica puntualmente il lavoro di almeno un quarto o la durata del lavoro senza pagare i suoi lavoratori saremmo in una situazione di ''ritorno delle tecniche'' con una forte differenza in provenienza dai volumi del profitto che non può essere considerata una autentica applicazione della concorrenza leale .... Caso cattivissimo se visto dal punto di vista marxista o semplicemente dal punto di vista della sociologia empirica del lavoro e delle relazioni industriali. Purtroppo risulta essere totalmente invisibile concettualmente per i marginalisti-neoclassici, soprattutto per quelli Premi Nobel che si mascherano dietro il nome dei loro studenti!!! Ne Solow presunto specialista marginalista della dinamica e della presa in conto dell'introduzione delle tecnologie nella funzione di produzione, ne Samuelson, ne nessuno altro ha capito questo problema organico a parte Marx, unico fondatore di una autentica scienza dell'economia politica, e unico capace, con il suo concetto di ''composizione organica del capitale'' di integrare organicamente la tecnologia alla legge economica di base, cioè la legge del valore marxista! Si nota che il problema è identico per i cosiddetti effetti di scala (cosa intuita da Sraffa nei suoi due articoli degli anni 20, ma non portati a termine perché Sraffa non riusci mai a confutare totalmente Böhm-Bawerk sulla base di Ricardo o di Marx ... Sraffa rimaste prigioniero della favola ex ante post hoc uscito tutto armato dalla testa del teorico austriaco e da quelle di Tugan-Barnosvki, Bortkiewicz et al...) Ovviamente la composizione organica comprende anche l'organizzazione della produzione in più del progresso tecnologico per se. Caso di alienazione al vocabolario: in questo caso preciso, tanta gente rimane prigioniera di un termine, forse un può infelice per qui legge Marx senza desiderare capirlo, cioè il concetto di ''lavoro (detto) improduttivo'', in altri termini il lavoro non direttamente produttivo nel processo di produzione immediato (micro) che risulta della divisione del lavoro sotto la forma di servizi amministrativi, prima della firma e poi dello Stato, e sotto la forma di servizi statali anche per Adam Smith-, ad esempio le infrastrutture, le scuole ecc., ecc. Qui l'aspetto auto-distruttivo della funzione di produzione marginalista raggiunge altissimi livelli perché diventa proprio anti-statista e elimina in questo modo proprio quel ramo sul quale nascono una gran parte dei suoi profitti (ad esempio, il contributo della scuola per la R&D e per la formazione-riqualificazione degli operai impiegati, oppure il trasporto, la Sanità ecc, ecc,) Veramente, come giustamente denunciato da Marx, a questo punto la reificazione prodotta non dall'amministrazione burocrazia in se, purtroppo necessaria, soprattuto per il socialismo purché sia meritevole e sottomessa al controllo dei cittadini ... - , ma dal regno delle merci, sostituisce il regno delle merci al regno delle persone umane proprio nelle relazioni umane che vengono così distrutte dal consumismo, dalla precarietà, ed in generale dalla subordinazione dei diritti dei cittadini al diritto del capitale ed al regno delle merci.
Ritornando un attimo alla problematica della tecnologia in una visione dinamica del sistema economico, rimangono due problemi interessanti totalmente oscurati dal marginalismo-neoclassicismo: a) come vengono introdotte le nuove tecnologie? (costo, effetti ecc...) b) con quali effetti socio-economici? (Armata di riserva, inflazione, crisi ricorrenti di sovra-produzione e sottoconsumo, ecc.)
Per la funzione di produzione marginalista le tecnologie son esterne, l'unico problema è il costo della loro introduzione. Questo avviene tipo New Economy con l'introduzione di Internet e delle IPC- quando si cerca un effetto di produttività e di competitività asimmetrico rispetto ai concorrenti ma non realmente calcolabile. Così, un sistema razionale introdurrebbe le nuove tecnologie al loro costo reale socio-economico, generalizzandole al più presto a tutte le industrie in modo da servire meglio i cittadini. Il capitalismo non valuto il costo all'interno della nuova composizione organica da lui sconosciuta, valuta invece la situazione di monopolio o quasi-monopolio (brevetto, nuovi macchinari, marchio ecc.) : solo dopo la mobilità del capitale potrà tentare di generalizzare queste nuove tecniche. In questo modo si causano ingenti sprechi, soprattutto quando le nuove tecnologie sono socialmente molte utili (ad esempio le prime automobili, i primi sistemi di refrigerazione, le lavatrici etc degli anni 10 o 20, anzi a volte sviluppate ancora prima ma solo generalizzati dopo la Seconda Guerra Mondiale quando la mobilizzazione generale per la guerra creò un pieno impiego effettivo, rafforzando i sindacati e causando l'aumento dei salari, generalizzando così tutt'assieme il taylorismo e il fordismo, risolvendo così per qualche decadi il problema cronico del sottoconsumo.
I sprechi provocati della visione ideologica del mondo marginalista-neoclassica in questo capitolo non si fermano qui: dobbiamo aggiungere un dato empirico innegabile ma purtroppo mai visto concettualmente da questi ideologhi a paraocchi, cioè il fatto che le nuove tecnologie vengono introdotte dal capitale solo se permettono di sostituire gli operai con macchine capaci virtualmente di lavorare 24 ore su 24, senza pausa e senza sindacati. Questo purtroppo produce quello che Marx chiama l'Armata di Riserva (AR), dato che il valore di scambio totale della forza di lavoro impiegata rimane identica mentre il numero fisico di lavoratori si abbassa (se esistono ancora problemi sopra questo punto si prega di leggere Tous ensemble oppure la prima parte del mio Contra-pitres in italiano.) Questa AR non viene automaticamente tramite il mistero della ''mano invisibile'' ancora più necessaria ai marginalisti che ad ogni altro economista borghese riassorbita dalla creazione di nuove aziende o di nuove industrie. Nel mio Tous ensemble ho mostrato l'importanza della massificazione delle nuove tecnologie dai nuovi settori intermediari tradizionali e nuovi (quello che Alfred Sauvy riconosceva al suo modo illuminato da una pratica seria della demografia, come problematica del ''déversement'' della manodopera.
Il fatto è che, se non si riconosce questo meccanismo, i guai cominciano. Ad esempio vedi i numeri fasulli della produttività (tipicamente marginalista) della cosiddetta New Economy; risulta ancora più grave quando l'Economia speculativa viene coniugata con la New Economy specificamente legata ai New Techs (scordano l'analisi marxista, anche un Aglietta si è mezzo a dire sciocchezze a questo proposito, perché non si è reso conto che non bastava sapere leggere l'americano e le critiche di casa delle SEC dopo ogni crisi per diventare economicamente intelligente! Come si può mai pretendere che le disfunzioni del capitalismo attuale siano dovute al non-rispetto dei diritti degli ''azionari'', accusando così i ''fondi di investimento''; prima, i fondi di investimento hanno una colpevolezza ingente nella crisi finanziaria ed economica larvata attuale, ma non perché impediscono la presunta operazione miracolosa degli azionari (cioè il gioco della miracolosa ''concorrenza'')! Qualche anni fa Aglietta avrebbe istintivamente ed analiticamente capito perché. Se poi si dovesse sostenere che, localmente e mondialmente, la borsa sia un meccanismo di regolazione economico optimum, allora si dimostrerebbe di essere così pertinente in economia del Milton Friedman (o di un volgare Sahlin solo per riferire ad un suo compatriota che la storia ha già scelto di dimenticare ...In effetti, i dati empirici mostrano che la globalizzazione borsistica trascinata dalla fine di Bretton Woods e dalla instaurazione dei cambi flottanti, invece di provocare equilibri e stabilità, provocò micidiali oscillazioni erratiche, ricorrenti e sempre più globali e sincronizzati nei loro danni collaterali; questo va di pari passo con il comportamento pedissequo dei traders, tutti prigionieri dei stessi algoritmi borsistici muniti con i stessi ''flags'' ed altri sistemi di ''alert'', per definizione ciechi ai mutamenti delle condizioni iniziali, come dimostrato dalla crisi provocata da LTCM LP, questi essendo algoritmi ispirati ai lavori nobelizzati dei vari Merton, Black, Scholes et tanti altri simili guru venali ...)
Una buona analisi deve pure considerare l'occultazione sistematica da parte degli epigoni della New Economy e di tanti altri degli P/E ratios, oggi totalmente irreali, di fatti così irreali del ratio tra economia speculativa ed economia reale (oggi stabilito attorno a 7/1) moltiplicato dalle rotazioni della moneta! Dietro questo occultismo si nasconde la ''produttività marginalista'' e le sue confusioni caratteristiche: prima, dal lato dei beni capitali effettivamente utilizzati nella produzione (il marginalismo non sa differenziare il ''capital used-up dal capitale fisso e dal capitale circolante, e nemmeno sa calcolare in maniera organica il contributo della tecnologia per se nell'incremento della produzione di un bene di un dato genere). Secondo, dal stesso aspetto per il fattore di produzione lavoro al quale si aggiungono le confusioni relativi a tutte le norme della produzione (durata, intensità del processo di lavoro in particolare, oppure il pregio discriminatorio dato ai cosiddetti ''techees'' rispetto alle piccole mani manifatturieri, spesso di origine sud-americana, nella Silicon Valley ed altrove. ( Si nota che le Bell Cruves ed altri misuramenti necessari per stabilire le norme standard per la durata, e l'intensità in un dato contesto produttivo vengono date dalle pratiche dette ''tayloristiche'' e certo non dalle curve dell'utilità marginale ... anche se, come ripeto senza stancarmi, il paradigma marginalista-neoclassico sempre sulle solite sue nuvole aristofanesche pretenderebbe ''liquefare'' a volontà il fattore di produzione ''lavoro umano'', omologandolo al fattore capitale sotto forma mobile di denaro, oggi elettronica ...... ) Fatto sta che questa bella produttività marginalista ha rovinato l'assetto industriale degli Stati Uniti in meno di dieci anni a favore del Asia, che ora sta prendendo la posizione di testa anche per l'accumulazione del capitale mondiale e per i settori dei servizi di alta-gamma, settori prosperosi solo se appoggiati appunto da un vibrante e solido assetto industriale vedi sopra quello che fu detto sul lavoro denominato ''improduttivo'', sull'amministrazione pubblica o privata, e sopra la produttività reale, per non parlare poi del contributo macro alla micro via la ''sovrappiù sociale'' caratteristica del modo di produzione socialista ma già intuita con i servizi sociali tipo Sanità pubblica (10% del Pil) vs sanità privata (16 % del Pil ma 47 milioni di persone lasciate senza copertura negli USA) Vedi pure il problema del numerario sotto l'aspetto organicamente incomprensibile per il marginalismo-neoclassicismo dell'inflazione o del suo contrario (vedi Tous ensemble per le basi della teoria quantitativa marxista della moneta fondata sopra la differenza tra ''massa salariale reale'' e ''massa salariale formale'' tenendo conto delle Rotazioni nell'abito della RS-RE ritenuta). Le leggi di mozioni del marginalismo sono veramente filo-semite nietzschiane e portano a vaste ed intollerabili regressioni socio-economiche. E, più ancora, a gravissime regressioni intellettuali e scientifiche. Non hanno nessuno legame concreto e verificabile nella realtà concreta.
Si nota pure un altro aspetto di questo pensiero tecnologico-dinamico alla Solow sul concetto di pieno impiego. Abbiamo detto che per Solow si trattava di una frode cosciente o incosciente non importa perché è assai strategica - utilizzata nella speranza di neutralizzare le critiche di Keynes per attaccare Harrod ed il concetto del intervenzionismo statale nell'economia nazionale per rendere coerenza alla riproduzione dinamica del sistema riproduttivo. Nel articolo del 1956, Solow riconosce che l'optimum marginalista rimane quello della soglia fisiologica, cioè quello soglia che impone l'aggiustamento economico a partire del livello salariale, sempre al ribasso (entro parentesi, questo dimostra che Solow non ha capito un bel niente alle critiche di Keynes a Malthus ...) Sempre al ribasso non solo perché esiste sempre un certo livello di competizione internazionale che provoca al minimo l'espatrio e l'internazionalizzazione del capitale portafoglio e del capitale produttivo, e del capitale speculativo di corto termine oggi egemonico. Il problema più grave è interno: se l'introduzione di nuove tecnologie avviene perché si risparmia lavoro allora creano fatalmente disoccupazione. L'ipotesi solowiana del pieno impiego è dunque doppiamente fraudolente soprattutto per chi si illude di teorizzare la dinamica marginalista dovute all'introduzione delle tecnologie. E di fatti né Solow né tutti gli altri si dimostrano capaci di capire la coerenza della riproduzione del sistema economico altrimenti se non come un atto di fede (del proverbiale ''charbonnier'') : quello della ''mano invisibile'' di Smith ma priva del intervento minimo dello Stato nelle infrastrutture o a favore dei servizi pubblici minimi distrutti dalla logica marginalista-neoclassica (e monetarista). La riproduzione della Formazione sociale per via dell'operazione della ''mani invisibile'' produce grandi sprechi di ricchezza in un mondo di ineguaglianza sistematica, mentre, come già notava Marx da me riformulato nella mia teoria dell'ecomarxismo questo spreco auto-distruttore avviene a dispetto della natura e dell'armonia del uomo come Cittadino moderno con la natura in cui rimane radicato e con la storia de suo divenire umano solo concepibile sopra questo supporto. Se il pieno impiego di Solow e Cie appare come una vera frode cosciente o incosciente- rimane che esibisce una cattiva tendenza cieca a riportarci alla soglia fisiologica (anch'essa sempre al ribasso, per mezzo dello smantellamento delle conquiste popolare intese come conquiste di civiltà.) Non di meno, dall'alto del suo Premio Nobel così ben meritato, Solow si infuoca subito quando si parla di istituire o di innalzare il salario minimo in modo da non essere condannato alla UN per violazione dei ''diritti umani'' o alla ILO per violazione dei diritti dei lavoratori (''diritti'' questi la cui ''utilità marginale'' sembra dunque abbastanza bassa almeno sin dai ricatti di Reagan negli anni 80... Chi sa se questo sarà dovuto al regime di proprietà e alla sovra-rappresentanza di numerosi pitres nelle università borghesi? Ovviamente, l'opposizione di principio al salario minimo viene generalizzata alle norme (tayloriane, psicologiche Bell cruves - ed ergonomiche rispetto all'intensità ed alla durata media del lavoro che non hanno niente a che fare con l'utilità marginale o con la produttività marginale e non possono essere definite da esse; viene ovviamente pure generalizzata al contratto di lavoro nazionale ed alle convenzioni collettive o altri accordi socio-economici con le loro specificazioni per le varie industrie, i vari settori e le varie aziende (al diavolo dunque l'uguaglianza degli ''attori'' economici durante le negoziazioni salariali: ma cosa sarà mai la flessibilità sul mercato del lavoro se questa uguaglianza non solo formale ma effettiva degli agenti economici non viene rispettata? Che tipo di ''democrazia industriale'' è questa? Nel diritto civile si considera che un contratto firmato con la pistola sulla tempia viene ritenuto invalido; ma non sembra più cosi nelle relazioni industriali cosiddette ''post-fordiste'' dagli epigoni del ''brave new world'' del marginalismo-neoclassicismo dilagante con l'aiuto di vari tizi tali i Rawls e Giddens ed il loro seguace Tony Blair capaci di presentare questo masochismo paradigmatico borghese come il nec plus ultra della ''social justice''!!! Chi ha parlato di regressioni ...? Di fatti, come si è detto prima, tutte le norme sotto-giacenti al processo di produzione immediato (di natura fisiologiche e psicologiche dunque pre-economiche) vengono sistematicamente violate con le prescrizioni marginaliste-neoclassiche: dunque non solo il salario minimo, le soglie di povertà assoluta e relativa, ma anche quelle norme che riguardano il contributo tayloristico rispetto alla durata ed all'intensit0 (Taylor aveva ereditato delle sue teorie di gestione industriale un concetto di ''democrazia'' molto censitario, e non esitava a parlare di ''trained gorilla'' per designare i lavoratori sulle catene di montaggio, pero sapeva qualcosa sopra l'usura del lavoro, le Bell curves relative al sforzo, alla tensione ed alla concentrazione richieste durante una giornata di lavoro. Tutto questo sembra una terra incognita per i profeti marginalisti-neoclassici, gente stipendiata che non vede neppure il bisogno di norme severi per istituire la cultura della sicurezza sul posto del lavoro (di fatti preferiscono eliminare il problema con l'eufemismo delle ''morti bianche'' con l'aiuto dei soliti pitres, bassi cleri e rinnegati, incluso quelli noti cooptati del Prc, se non dal ex-Pci ...).
Inoltre, la loro incomprensione della necessità di norme comune in un regime sano di concorrenza fairplay tra i capitalisti stessi si estende anche a quelle che toccano il capitale: accesso non ostacolato al mercato senza le inettitudini demagogiche dell'antitrust, della ''cherry pie'' e del ''corner store'' cosi care al quello ''rugged individualism'' di hooverian memoria in un mondo di Big corporations ... -, accesso al credito (vedi Ford contro Morgan.) Senza queste norme la concorrenza marginalista-neoclassica tira sempre verso il basso e diventa totalmente instabile; diventa prede dei suoi ''spiriti animali'' come non aveva mancato di avvertire Keynes. Non per niente Keynes teorizzava una funzione di produzione diversa fondata sopra una migliore comprensione della temporalità economica, della moneta del credito e del pieno impiego, funzione assistita dall'intervento dello Stato, solo agente capace di conferire coerenza al sistema (Keynes cercava di farlo à la Walras, preservando gli obbiettivi sociali da raggiungere assieme alla concorrenza ed alla proprietà privata.) Come marxisti sappiamo valutare al suo giusto valore la critica di Keynes al marginalismo primitivo di Marshall-Pigou (ed oggi di Samuelson, Hicks, Solow et al.) ma sappiamo anche dove continua ad annidarsi l'errore fondamentale del grande teorico di Cambridge: Keynes non aveva una comprensione esatta della Riproduzione Semplice o Allargata anche se pressi i suoi cicli economici da Marx, tramite Sraffa; soprattutto non riesce ad uscire fuori delle contraddizioni del paradigma marginalista-neoclassico perché, come abbiamo visto, accettare come scientificamente valido questo paradigma con la scusa del pieno impiego senza riuscire a comprendere le contraddizioni provocate dal incremento secolare o provocato della composizione organica del capitale (i.e. la produttività capitalista) e senza riuscire a concepire realmente la coerenza organica della Riproduzione Allargata nella FS nazionale o sovranazionale in questione. L'intervento dello Stato aiutato da obbiettivi strategici e dalla conoscenza del Moltiplicatore di Kahn non possono riuscire a sostituirsi alle Equazioni della Riproduzione Semplice o Allargata di Marx, cosa che neanche Kalecki o Kaldor hanno mai capito. In pratica questo errore Keynes lo paga con la sua sconfitta di fronte a Harry White durante la conferenza di Savannah dove si gettarono le basi del sistema di Bretton Woods dominato dagli Stati Uniti. Di fatti, quando l'estroversione della Formazione sociale inglese idem per tutte le FS occidentali come ben capi De Gaulle provoco l'operazione perversa del Moltiplicatore di Kahn consumata con la Conferenza della Giamaica nel 76 (l'intervento dei Stati detti keynesiani (in realtà beveridgiani o Welfare States) favorivano i rivali commerciali più che la domanda interna) alcuni di noi pochissimi, anche tra i marxisti ''universitari'' (!) capirono che la microeconomia di Keynes era viziata nelle sue radici ontologiche, in realtà anche loro marginalisti. La pubblicazione degli ultimi volumi dell'opera del economista di Cambridge dissipò gli ultimi equivochi, almeno per chi non era famigliare con il camino intellettuale e personale di Sraffa, amico di Gramsci. (Sul argomento vedi il capitolo 2 del mio terzo libro.)
Di fronte ad un Solow, un Keynes o un Harrod erano dei giganti e dei giganti onesti, anche se non sono riusciti ideologicamente a sbarazzarsi dei paraocchi specifici alle élites borghese anche quelle di Eton o di Oxford rispetto all'opera scientifica incomparabile di Marx e dei Bolscevichi. Qui va notata una curiosità: quando il capitalismo si sente in pericolo (crisi o guerre) non ricorre ad una concorrenza più libera e più anarchica del tipo marginalista volgare iscritto nell'ultimo Trattato Europeo, ricorre invece pianificazione fascista (per favoreggiare la proprietà privata contro i suoi nemici di classe) o alla pianificazione di guerra, col scopo di mobilitare le risorse in modo optimum dandosi così la possibilità di vincere o almeno di non essere sconfitto. Di fatti, i teorici della guerra hanno mostrato che durante la Prima Guerra Mondiale, questa mobilitazione toccava anzitutto le campagne e solo per il 6 o il 10% i settori industriali, mentre durante la Seconda Guerra Mondiale la mobilizzazione nei Stati Uniti ed in Gran Bretagna toccò al minimo un 60 % dell'economia (cosa che ebbi qualche effetto sulla struttura industriale del dopo-guerra quando le catene di montaggio dedicate alla produzione dei carri armati furono riconvertiti nella produzione delle automobili e degli elettrodomestici ecc...)
In breve, Solow scrive la sua funzione di produzione così: Y = f(K,L). Dove Y è la produzione totale, K il stock di capitale e L il lavoro disponibile. Solo che il nostro Solow pone subito, nelle prime pagine del suo articolo nobelizzato, che L rappresenterà in seguito tanto il lavoro disponibile nella produzione quanto tutto il lavoro disponibile (cioè il pieno impiego). Questa assunzione è premeditata: va ricordato che una delle principali critiche di Keynes alla funzione di produzione di Marshall e di Pigou reggeva proprio sul fatto che la produttività marginale aveva poco senso in situazione di sotto-impiego. Non per niente il libro maggiore di Keynes del 1936 fu intitolato Teoria generale dell'impiego, dell'interesse e della moneta: si trattava di introdurre le considerazioni temporali e monetarie al livello della macro-economia per salvare quello che si poteva salvare della micro-economia marginalista. L'aspetto monetario della teoria di Keynes fu liquidato dal modello detto IS/LM di Hicks (e dei cosiddetti ''bastardi keynesiani'') mentre la teoria del pieno impiego, e dunque della regolazione macro-economica, fu liquidata da Solow. Questa manovra ebbe successo proprio perché la micro-economia e la macro-economia keynesiana erano contraddittorie; inoltre in termini pratici, il Moltiplicatore di Kahn perde la sua efficacia per le Formazioni sociali nazionali estrovertite sin dai Dillon e Kennedy Rounds ma non ristrutturate al livello regionale i.e. l'Europa sociale contraria all'attuale UE globalizzata della concorrenza senza freni - e meno ancora sin dalla sostituzione del Gatt con l'OMC (vedi il secondo capitolo del mio Keynesianism, Marxism, Economic Stability and Growth tradotto in italiano in questa sessione.) Intanto, in pratica, il modello di regolazione economico di Keynes, era già stato sconfitto a Savannah dal americano White: il sistema finanziario internazionale del dopo-guerra, detto regime di Bertton Woods, era messo sotto egemonia americana con la supremazia effettiva di Washington nel FMI e nella Banca Mondiale, e subito dopo nel Gatt, l'antenato dell'OMC. Le ultime resistenze inglese furono spazzate via dal attacco speculativo americano contro la Livra Sterling, trauma che le élites inglesi, incluso i laburisti, non dimenticarono mai (Sraffa chiedeva dubbioso se era concepibile immaginare la GB come una porta-aerea avanzata degli Stati-Uniti, ma intanto i giochi erano già fatti; tutta Cambridge seguirà dopo la sua scomparsa e quella di Joan Robinson.)
Non ci prolungheremo qui sopra le critiche indirizzate alle assunzioni derivate dall'implausibilità della ''concorrenza perfetta''. L'essenziale, cioè la nascita e l'affermazione delle Big Corporations in America, per altro già notate da Means (anni venti) e da Berle e Means ed altri New Dealers (anni 30), dunque la necessità di immaginare un contrappeso sindacale a questa potenza padronale, fu già esposto nella mia Nota 15 sopra John Galbraith nella stessa sessione.
Si nota pero che con una tale funzione di produzione marginalista-neoclassica non si può distinguere tra baratto o scambi in natura da una parte e dall'altra parte scambio mediato con la moneta. Nella fase storica caratterizzata da una economia speculativa che ammonta a 7 volte il volume dell'economia reale (vedi Antonio Pagliarone e i miei propri commenti sopra le ''subprimes'' nella sessione Commentaires d'actualité) tale caratteristica dovrebbe fare riflettere. Soprattutto se i negoziatori dei trattati di libero commercio tanto statunitensi quanto europei ed altri hanno escluso ex ufficio della definizione dell'anti-dumping applicata dalla OMC ogni considerazione relativa alla settimana lavorativa massima, al ''salario differito'', al ''reddito globale netto'' (ridistribuzione tramite i servizi sociali), ai parametri del regime tripartite minimo del lavoro sancito dalla Organizzazione Internazionale del Lavoro, ed infine ai parametri ambientali e di sicurezza sul lavoro. Si aggiunge il calcolo specifico della redditività secondo il ROE e della fiscalità monetarista che lo accompagna, cioè secondo l'imperialismo del capitale speculativo globale di lungo termine sopra il capitale realmente e fisicamente mobilizzato nella produzione, il che distrugge il ruolo necessario del credito per fluidificare i processi di produzione-riproduzione senza rapinarli. Così, il colmo della scientificità economica, sancita dall'ineffabile reazionario ideatore dell'aggiustamento tramite la flessibilità del lavoro, Robert M. Solow, teoria coronata dalla reazionaria Accademia di Stoccolma con i suoi Primi Nobel seriali, consisterebbe a mettere in concorrenza, se non perfetta, almeno ''libera e senza nessun ostacolo'' per riprendere la nuova-vecchia espressione europea attuale le economie mature e le economie emergenti caratterizzate da una buona pianificazione economica, da una forza del lavoro disciplinata e professionale, ma con macchine e processi produttivi essenzialmente uguali dato la delocalizzazione delle imprese occidentali ( Ci sono quelli come il pitre Cini ed altri che, uscendo dal loro ramo scientifico, credono buono di propagandare il miraggio della cosiddetta economia ''immateriale'' una patetica confusione piccolo-borghese addizionale per occultare il ruolo nella Riproduzione di quello che Marx chiamava il lavoro ''improduttivo'' nel processo di produzione immediato, cioè i servizi legati alle amministrazioni pubbliche e private secondo l'evoluzione generale della divisione del lavoro: Questi farebbero bene notare che ogni anno, la Cina e l'India laureano rispettivamente più di ingeneri dei Stati Uniti, mentre la bilancia commerciale americana, cronicamente in deficit, viene rapidamente emulata dalla bilancia dei pagamenti, tendenza raddoppiata da una insostenibile esposizione esterna di un dollaro di carta che la macchina di guerra israelo-americana non è più in grado di imporre ....)
Sembra inutile dire di più in questa nota se non notare che le due critiche maggiori di Marx alla teoria economica borghese si applicano con ancora più forza al paradigma marginalista-neoclassico. Ho notato nel mio terzo libro citato qui sopra (l'avevo già accennato nel mio Tous ensemble) che il capitolo del Capitale intitolato ''L'ultima ora di Senior'' conteneva già tutte le critiche specifiche alla teoria marginalista nascente nel seno della sessione industrialista della borghesia di Manchester. (Contro Senior e gli industrialisti di Manchester, Marx osserva in particolare che il ''margine'' utilizzato contro la teoria classica del valore lavoro non permetterebbe più di capire come si distribuisce, in proporzione uguale per ogni prodotto, il capitale ed il lavoro in tutti i prodotti fabbricati in un dato processo di produzione immediato, senza nessuna eccezione possibile; solo riconoscendo che il lavoro umano rappresenta l'unico valore di uso e di scambio capace di creare altri valori di scambio si può evitare questa contraddizione letale. Di conseguenza, non si capisce più la genesi e l'utilità della crescita della produttività reale, che rappresentava l'aspetto rivoluzionario, a suo tempo, del modo di produzione capitalista. Marx faceva notare che se il profitto non corrispondeva alla sovrappiù cioè al sovra lavoro non si spiegherebbe la sua genesi e nemmeno l'uguaglianza o la commensurabilit0 su un metro comune di tutte le merci, cioè i prodotti come valori di scambio. Contro l'ultima ora di Senior Marx il teorico che già negli anni 1840's aveva spiegato il razionale per la conquista della domenica come giorno di ferie statutario, spiegava che i profitti del capitale industriali non era destinati a sparire se la giornata legale del lavoro si riduceva di 12 a 10 ore con una tutela anche minima del lavoro dei bambini, dato la crescita della produttività reale ...) va sottolineato che il paradigma marginalista-neoclassico non sa rendere conto della genesi del profitto, senza il quale il modo di produzione capitalista non esisterebbe poiché senza profitto rimaniamo all'interno di una riproduzione all'identico (se la redistribuzione del padrone si limitasse al salario dovuto per la sua reale partecipazione al processo di produzione, cioè dove pv = v) o al massimo all'interno di modi di produzioni fondati sopra una accumulazione stazionaria più vicina alla tesorizzazione nonché al sfruttamento sistematico del denaro inteso specificamente come ''capitale''. I marginalisti aggiungono che il profitto sarebbe la retribuzione del capitalista in ricompenso della sua messa a disposizione per la produzione dei Mezzi di produzione: cioè, dietro la maschera di una teoria dell' ''utilità marginale'' che non sa, e non vuole fare la differenza tra ''utilità di uso'' e ''utilità di scambio'', il profitto diventerebbe un semplice prelievo sulla produzione sociale all'unico titolo della proprietà privata. Andando da questa strada si elimina ogni base razionale all'economia politica, perché si occulta il ruolo unico della forza del lavoro umano solo creatore di nuove merci. Paradossalmente pero, si nega ai lavoratori, proprietari della loro forza di lavoro, ogni titolo politico o sindacale per difende la parte della ridistribuzione del reddito che li tocca: Di fatti il salario che corrisponde specificamente al valore di scambio del ''lavoro socialmente necessario'' (v) per rinnovare questa forza di lavoro paga solo una parte della giornata effettiva di lavoro, durante l'altra parte il valore di uso della forza di lavoro, il sopra-lavoro, viene utilizzata ed intascata dal padrone sotto forma di sovrappiù (pv) dunque di profitto (cioè il rapporto pv/c + v). Il mistero della razionalità economica è tutto annidato dentro questa dualità valore di uso e valore di scambio di tutte le merci, compresa la forza del lavoro, sapendo pero che solo il valore di uso di quest'ultima è in grado di essere sfruttata per produrre nuove merci con profitto. La flessibilità dei marginalisti è in priorità una flessibilità ricercata sul ''mercato del lavoro'', un mercato liquefatto in termini monetari e globali (il ''mercato dei mercati'' dell'equilibro walrasiano su scala globale. Purtroppo, una lavoratrice o un lavoratore non può essere paragonato ad un semplice ''fattore di produzione'' valutato sopra una scala borsistica globale capace di operare 24 ore al giorno (il mercato liquido dei mercati walrasiani) nel stesso senso del flusso di cassa delle aziende multinazionali; non lo possono essere neanche le macchine, anche loro soggetti ai propri ritmi ed al proprio lento deperimento fisico ...)
Con una tale ''funzione di produzione'', la crescita in termini di contabilità del Pil e la produttività diventano la stessa cosa. Peggio ancora con lo sviluppo frenetico dell'economia speculativa (realmente ''immateriale'' e per di più selettivamente cosmopolita) Per quest'ultima diventa pure difficile differenziare tra produttività microeconomica e produttività macroeconomica. Così se la frequenza degli ingorghi del traffico causa l'aumento del consumo di benzina, il Pil aumenta (vedi L'Anti-économique di Guillaume); ugualmente, l'aumento della produzione di una fabbrica italiana (con le ridicoli proporzioni sottolineate sopra) dovuto unicamente al aumento dell'intensità non-strutturale o della durata del lavoro appariranno nella contabilità dell'azienda come nella contabilità nazionale come une aumento di produttività. Il risultato inevitabile sarà che le aziende che ricorrano a queste manovre assomiglieranno alla proprietà feudale della terra rispetto al capitalismo agricolo: saranno destinate a scomparire proprio al punto dove la pressurizzazione dei loro lavoratori raggiungerà una soglia intollerabile, una soglia vicina alla rimessa in questione del livello di sopravvivenza fisiologico (il vero punto di equilibrio della teoria marginalista classica come lo ammette Robert M. Solow, proprio quello balordo malthusianismo contro il quale reagì Keynes ...) In Italia, ci siamo già, suppergiu. Di fatti, quando si parla di ''produttività'', il lavoratore si ribella istintivamente perché sa per esperienza che si tratta di fare avvallare dai suoi (presunti) rappresentanti sindacali e politici una ulteriore intensificazione (cadenze infernali) ed un nuovo allungamento del suo sfruttamento economico senza nemmeno un aumento proporzionale di paga. Una grande parte dei morti sul posto del lavoro è sovra-determinata proprio da questa scellerata ed insensata concezione della produttività marginale-neoclassica. (vedi la Sessione Italia del mio sito, e l'articolo di Antonio Pagliarone, Dalla Barbarie all'Inferno, in http://www.contropiano.org/Documenti/2007/Dicembre07/22-12-07BarbarieInferno.htm ) Oggi, ci sono anche quelli che credono, colmo della perversità secondo la quale il modello si sostituisce alla realtà, che si possa aumentare la crescita e la produttività delle aziende, e forse pure la competitività del Paese, abbassando le tasse, dopo avere inutilmente abbassato il cuneo fiscale del padronato ... nel tentativo di sostenere il potere di acquisto dei salari senza nessuno cambiamento negli elementi strutturali che contribuiscono ad incrementare la produttività economica reale, concetto e realtà del tutto diversi della produttività marginale-neoclassica. Diventa allora chiaro che se si ignora la genesi del profitto, sarà difficile poi proporre una teoria dei redditi!
L'altra grande critica di Marx all'economia borghese in generale è altrettanto devastante, in particolare modo quando viene applicata al paradigma marginalista-neoclassico. Si sa che Walras comincia il suo sforzo scientifico cercando di dare una base scientifica alla proposta di Jean-Baptiste Say per il quale ''ogni offerta trova la sua domanda''. Léon Walras comincia dunque con l'assioma secondo il quale ''per domandare si deve prima offrire''. Sopra questo assioma non dimostrato sviluppa poi la sua formalizzazione marginalista. Il serpente si morde pero la coda quando Walras deve ritornare a considerare la problematica del equilibrio generale. Non a caso, questo si compie sopra il ''mercato dei mercati'', cioè in un sistema descritto con la metafore del lago: nel Secondo Capitolo del mio terzo libro (citato sopra) ho spiegato perché. Solo dopo questa liquefazione in termini monetari dei fattori di produzione ed in particolare del fattore lavoro si può arrivare a questo equilibrio generale. Ma niente affatto permette di assumere che questo equilibrio generale fosse automaticamente un equilibrio compatibile con il pieno impiego. Di fatti, per Walras questo problema specifico è un affare che concerna l' ''economia sociale'', cioè, gli obbiettivi socio-economici e politici dentro i quali le equazioni economiche ideate dalla sua ''scienza economica'' si applicano. Maurice Allais cercherà di sviluppare questo aspetto socio-economico della teoria di Walras mostrandone paradossalmente i limiti in quanto non lo rende più capace di capire la logica keyensiana del pieno impiego tramite la regolazione statale e meno ancora tramite la pertinenza della Riduzione del Tempo di Lavoro (RTL) (cioè le 35 ore settimanali, dopo la conquista operaia della domenica, e della giornata di 10 e poi di 8 ore per 5 giorni lavorativi) già teorizzata da Marx sin dal suo saggio Salario del 1849 (vedi la Nota **, del mio terzo libro tradotta nella stessa sessione Italia del mio sito) Per tutti quelli che rifiutano la logica economica della Riduzione del Tempo di Lavoro (RTL) rimane solo, in modo assai drammatico, la possibilità di dovere ridefinire la disoccupazione (il pieno impiego era descritto dai keynesiani come una disoccupazione stagionale e frizionale del 2 o 3 % al massimo; all'inizio degli anni 80, l'Ocde lo definì come 7 o 8 % di tasso di disoccupazione; oggi, si raggiunge queste cifre solo mascherando la realtà e le statistiche che debbono servire a afferrarla. Così, in Italia si sparano tassi di disoccupazione bassissimi del 7 % ma si dimentica di dire che la partecipazione alla forza di lavoro attiva è solo di 59 % rispetto ad una media europea del 67 %, mentre risulta occupato chi cerca lavoro o ha lavorato qualche ore negli ultimi tre mesi, e mentre si conta ufficialmente come ''impiego'' il lavoro interinale che non permette neanche di sopravvivere, cioè 54 % al minimo di tutti i posti di lavoro creati ufficialmente (ie fuori dei consueti 27 % di lavoro nero), ecc, ecc...)
All'immagine di quelle che mirano a ricavare ''produttività'' abbassando le tasse (dopo avere ridotto i contributi salariali e offerto 5 miliardi all'anno di riduzioni fiscali al padronato senza nessuna controparte per il lavoratori), queste manovre appaiano come delle misure disperate; vengono purtroppo prese con massima serietà da un fanatismo ideologico sicuro di potere raggiungere La Terra Promessa della ''crescita'' del Pil purché si applicasse servilmente il ''credo'' marginalista dominante! Non solo queste moine non produrranno i frutti promessi, ma sicuramente contribuiranno a peggiorare le condizioni per la stragrande maggioranza dei lavoratori e dei focolari italiani, mantenendo e peggiorando il debilitante tessuto economico della Penisola caratterizzatosi sempre di più da piccole e miserabili impresse (la stragrande maggioranza delle quali vivano di indotto nella moda, l'automobile e i prodotti meccanici al quale si aggiunge una gran parte dell'evasione fiscale valutata complessivamente attorno a 270 miliardi di euro all'anno (poi Veltroni parla ancora di abbassare le tasse... tagliando nei servizi essenziali dei cittadini ma non nelle riduzioni del cuneo fiscale per i padroni.) Ovviamente se questo indotto è subordinato a grande aziende straniere, come risulta il caso, grazie al signore d'Alema ed altri, per il F 35 americano, un gran parte dei profitti sul prodotto finito va rimpatriata secondo le priorità delle case madre straniere, il che spiega in parte il pessimo andamento della nostra bilancia dei pagamenti.) Questo miserabilissimo industriale-economico fu provocato dalla scellerata vendita parziale o totale, e la messa in borsa delle ultime grandi imprese nazionali, come l'Alitalia e la Fincantieri. In nessuno altro grande Paese europeo fu commesso un tale sbaglio e un tale esproprio della proprietà collettiva di Stato per favoreggiare un pugno di ladroni parassitari. (Nota aggiunta il 8 marzo 2008: Incredibilmente in un paese con 30 milioni di turisti all'anno, secondo solo dopa la Francia, l'Alitalia assieme a Malpensa viene sacrificata sull'altare della privatizzazione. Ora sopra giornali stranieri degni di fiducia si legge che lo Stato italiano paga per l'Alta Velocità, perché sono investimenti strutturali molto costosi ed a lungo termine; intanto i signori Montezemolo, Della Valle ed altri si preparano per gestire il lucrativo settore del trasporto ad alta velocità dei viaggiatori, settori che saranno scippati alle Ferrovie Statali quando sarà il tempo di tirare profitti senza nessun contributo per le infrastrutture: tali sono i nostri geniali ''imprenditori'', tali è il nostro Stato di lazzaroni. Enough is enough! Basta con queste privatizzazioni truffate!!! Ovviamente con tali poteri forti parassiti appoggiati dai tanti servi in camera politici e mediatici, il Ponte sullo Stretto non ha nessuna priorit0, tanto si tratta del Mezzogiorno. Il Mezzogiorno non la pensa più così e lo farà sapere chiaro e tondo durante le prossime elezioni politiche! In modo più generale, i settori pubblici vanno difesi. Le imprese pubbliche e para-pubbliche vanno difese, consolidate e reintrodotte. Si nota che quando Trichet allarga più di 500 miliardi di euro di liquidità per agevolare le banche speculative e gli hedge funds che ne dipendono questi sono soldi poi ripagati dai consumatori e dai cittadini in vari modi con la crisi economica, le tasse, ed i piani di approvvigionamento bancari ecc. Ora, si potevano e si doveva lasciare queste banche e questi istituti finanziari andare in bancarotta. Con 50 o 100 miliardi elargiti da Trichet o da Bruxelles si poteva fondare una Banca Europea di Investimenti Pubblica con il Ratio Cooke-McDonough a 8 questa sarebbe stata in possesso di una potenza creditrice solida di 400 o di 800 miliardi di euro, abbastanza per acquistare queste banche ed istituti andati in bancarotta perché non meritevoli, e dunque per salvare le attività economiche ed i posti di lavoro concernuti. Anche Trichet e la BCE avrebbero fatto un buon affare !!! Questa Banca di Investimenti Pubblica averebbe pure potuto salvare molto facilmente Alitalia ... Oggi troppo gente crede di potere prendere ''les enfants du bon dieu pour des canards sauvages'': non mi sembra un attitudine promessa ad un bello e lungo avvenire...) Questi assomigliano al vecchio Abramo che pure di ubbidire a suggestioni proferito dall'alto portava il proprio figlio sull'altare del sacrificio umano!
I lavoratori italiani, assieme ai loro rappresentanti sindacali e politici debbono imparare a parlare di ''produttività reale'' per contrastare le illusioni della produttività marginalista-neoclassica. Per questo si debbono rifare alla teoria marxista da me restituita. Dopo avere ricordato gli elementi teorici di base, mostreremo come si può operazionalizzare questo discorso usando le statistiche disponibili.
Seconda parte (a venire)
xxx
Creare una salutare paura alle prossime elezioni europee ed amministrative.
(Vedi pure ''Déstruction dialectique communiste'' nella Sessione Commentaires d'actualité)
Seppellire il PDL, il PD, il Prc e il Pdci e la balorda Sinistra e Libertà di Vendola.
Il PDL e il PD di Franceschini ed altri della stessa farina ci vogliono consensualmente fare fuori con la legge elettorale bipartitistica: Debbono dunque essere seppelliti nelle urne prima che completino questo attentato alla Costituzione ed alla democrazia!
Votare, in modo massiccio, per il PCL (il Partito Comunista dei Lavoratori)!
E anche importante votare per mandare De Magistris in Europa!
Non dimenticare:
Appello per il Proporzionale e per l'Astensione ai Referendum Guzzetta del 21 giugno. http://www.contropiano.org/Documenti/2009/Maggio09/26-05-09AppelloProporzionale.htm
Materia:
Federalismo fiscale e salari regionali.
L'ambiente, l'Arcobaleno-La sinistra, Pecoraro, Mastella, ecc.
Guerre, spese militari e raddoppio delle basi militari americane.
Trasversalismo elettorale e riforme reaganiane-spinelliane.
Votare strategico: liste da seppellire nelle urne
Ecco il mio commento sulle prossime elezioni: Più la coscienza e la determinazione di classe delle lavoratrici e dei lavoratori si impongono con mezzi pacifici, più la paura dei dirigenti diventa grande! Perciò, secondo me, alle prossime elezioni si deve votare in modo massiccio ma strategico per seppellire definitivamente nelle urne tutte/i i rinnegati ed i perenni incrostati.
Stiamo attraversando la più grande crisi socio-economica del dopo-guerra ma tutti, trasversalmente, fanno finta di niente! Anzi, con l'aiuto di Sacconi si trasforma la crisi in opportunità capitalista per imporre le ultime barbare riforme reaganiane, volute trasversalmente. Imperturbabilmente si continua ad applicare i stessi rimedi che ci hanno portato a questo precipizio! Tanto la crisi sarà già alle nostra spalle ... ''Mettetevi in ginocchi/ Pregate e implorate/Fatte finta di credere/ E presto crederete!'' Per dirla con il grande canta-autore e poeta franco-napoletano, Georges Brassens, questa sembra la scommessa pascaliana della nostra classe dirigente. Strategia aiutata trasversalmente con bavaglio alla vera opposizione, col manganello e con la demagogia securitaria.
L'unica speranza di potere cambiare le cose in Italia risiede nel cambiamento completo dell'attuale ceto politico dirigente, proprio quello che ideò il rinnegato e fallimentare tentativo di stabilire una Seconda Repubblica spinelliana e filosemita nietzschiana, sulle cenere della nostra Repubblica nata dalla Resistenza.
Secondo me, per raggiungere questo risultato, si deve votare in modo strategico, di preferenza per le forze comuniste non rinnegate, vale adire, oggi, per il PCL, almeno nell'attesa di una reale unità comunista, intesa come processo storico creativo. Questa unità non averà mai con i soliti Ferrero e Diliberto ed altri come loro, gente ormai incapaci di distinguere tra riformismo filosemita nietzschiano (la ''social justice'' secondo Rawls, Giddens et Blair, già fallita in GB) e autentico riformismo rivoluzionario. (1)
Negli ultimi giorni avete assistito ad una ennesima scena politicamente intollerabile in una democrazia civile rispettosa del diritto al dissenso; al contrario della falsa rappresentanza, questo diritto al dissenso è sacro: perciò viene tutelato dalla Costituzione! Così, un volgare D'Alema, oggi per fine peggiore della propria caricatura, proprio quello politico incapace di ''dire una cosa civile'' al momento giusto, si permette di dare del ''teppista'' a degli operai e dei sindacalisti messi sotto pressione dalla crisi a dall'incuria della classe dirigente.(2) Al contrario di un D'Alema, tipico ''Messer si, si! Messer no, no!'', i comunisti ed i sindacalisti autentici non hanno bisogno di costruirsi una presunta verginità politica firmando le petizioni, purtroppo anti-costituzionali in Italia, di una criminale di guerra come Albright, assieme a tanti altri suoi colleghi rinnegati all'interno del PD, tutte/i di competenza dubbiosa come la sua. Questa reazione, per una volta quasi spontanea di D'Alema (ma sarà sempre costipato questo costui? Cosa ne dicono i freudiani peninsulari, alleati naturali dei filosemiti nietzschiani?) dimostra solo la solita ripugnate demagogia di picciotto, sempre alla ricerca della carezza sulla guancia da parte dei suoi superiori. (Chi si scorda certi filmati che purtroppo dimostrano come pure Togliatti, a volta, sbagliava nella scelta dei suoi giovani collaboratori ...?) Altri, della stesa farina, avevano già dato del ''incompatibile'' ai comunisti poco disposti ad accettare le loro consuete serie di compromessi compromettenti a scapito del Partito, delle lavoratrice, dei lavoratori e del Paese tutto intero. Come ben sappiamo questa temeraria prova di concitata auto-soddisfazione, tipica dei soliti pitre, fu poi giustamente pagata alle elezioni. Visto la catastrofe socio-economica e culturale evidenziata dalle statistiche, nessuno può razionalmente negare che l'Italia fu rovinata, in pochissimi anni, da questa gente da poco, da questi nuovi convertiti, ormai investiti con una missione nuova, scaricata con l'usuale fanatismo beato di neofiti. Credono sempre della stessa maniera, con la stessa competenza ma con copioni diversi secondo il vento dominante! Raggiungono perciò sempre i medesimi risultati! Qualcuno dovrà pure sottolineare al Signore D'Alema, ed altri come lui, che la nostra Costituzione, in accordo con la Carta della ONU, ripudia la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti internazionali, mentre dichiara orgogliosamente essere fondata sopra il lavoro dignitoso e l'uguaglianza di tutti i cittadini ... Si deve pur essere minimamente qualificati prima di pretendere tassare di ''teppismo'' o di ''incompatibilità'' altri cittadini che esercitano i loro elementari diritti costituzionali. Sicuramente ci saranno altri metodi meno disonorevoli per guadagnarsi la proverbiale ''fiorentina''! O il consenso elettorale.
Malgrado il contesto socio-economico attuale, questa è gente che deve per forza parlare del caso Mills, o di altri eventi mediatici del genere, mentre non hanno mai fatto niente quando erano al potere per legiferare sul conflitto di interessi, come gli avevo chiesto tanti anni fa. Il basso clero non scrive il ''credo'' destinato all'indottrinamento del ''volgare'': si limita solo a cantarlo più o meno col tono giusto, dettato dall'alto. Non si è mai contestato fin in fondo il ''falso in bilancio'', un testo che non avrebbe mai dovuto completare l'iter parlamentare, incluso la firma presidenziale. (Chi dirà che il falso in bilancio sia costituzionale dovrà pure spiegare come si arriva, in queste condizioni, all'uguaglianza pur formale dei cittadini davanti alla legge ...) Nel caso Mills, tutti sanno benissimo che fra un anno scatterà la solita prescrizione, oltre al fatto che il Lodo Alfano è ormai diventata legge una legge purtroppo già firmata da un Presidente più preoccupato di eutanasia. In effetti, il Lodo Alfano rimarrà legge finché la Corte costituzionale non dirà la sua a proposito.
Non fraintendetti la mia critica: Tutti noi dobbiamo naturalmente dare il nostro plauso ai giudici, soprattutto in casi come quello Mills; anzi si dovrebbe militare per dare alla magistratura più mezzi costituzionalmente legittimi per permetterli di compiere il suo dovere, senza interferenza da parte degli altri poteri costituzionalmente stabiliti. Ma qui non si tratta di questo. Si tratta solo di piccolo cinema all'italiana, unicamente finalizzato a guadagni elettorali. Per sfortunata, la grave notizia legale diventa cinema politico unicamente perché, in questo modo, il centro-sinistra si evita la responsabilità di parlare dell'acutissima crisi socio-economico che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Siamo già ad un PIL in caduta libera (oltre al 5 % ) mentre il debito sale alle nuvole nell'assenza di un reale piano di stimolo della ''domanda sociale''; in realtà, sintomaticamente, anche nell'assenza di un vero e proprio piano di aiuto ai terremotati del Abruzzo, regione martoriata che diventa, a suo malgrado, il simbolo del nostro Paese portato ciecamente allo faccio. In questo modo, parlando di tutt'altra cosa nei tuoni più rigoristi possibili, si evita di dovere prendersi la responsabilità di proporre alternative concrete. Anche Savonarola fa parte del nostro DNA storico-culturale.
Comunque, abbiamo già il ministro Maurizio Sacconi impegnato a presentare il suo Libro Bianco sul smantellamento definitivo dello Stato sociale italiano. (vedi il sito del ministero) Il ministro sa benissimo che, al peggio, potrà contare sopra il mezzo-silenzio cautamente studiato di tutti questi ''asinelli'' atlantico-prodiani, gente più adagio quando può permettersi di andare su di giri discutendo veline o eutanasia nei cosiddetti ''salotti buoni'', con le solite smorfie casistiche dei bassi cleri vestiti di nero di tempo fa. Come sarebbe bello potersi chiamarsi Veronica e trascinare il Silvio guarda caso, anche il nome è quello che è! in Tribunale, senza dovere darsi il fastidio e la responsabilità di legiferare intelligentemente e senza ipocrisia imponendosi una linea di partito in Parlamento ... senza la quale il conflitto di interessi non sarà mai tutelato! Eppure Veronica loro non sono. Intanto, non sanno nemmeno rimandare in faccia a Calderoli tutta la demagogia ciarlatanesca sui stupri (tenendo conto dell'età del consenso sessuale in Italia, perché non si deve mai utilizzare l'indignazione popolare anche quando causata da casi gravi per imporre una linea in queste materie più complesse di quello che sembra a certi moralisti di occasione), perché questa demagogia viene giudicata trasversalmente necessaria per indurre paura e timore preventivi nelle classi cosiddette pericolose, autoctone e immigrate che siano, ormai prive di ogni supporto sociale e di ogni aiuto legale. (3) Cosa direbbero oggi i nostri geronti, incluso Berlusconi, del rimedio di Calderoli, la castrazione chimica? O forse si dovrà mettere un soldato dietro ogni picciotta che nutre l'ambizione di diventare velina e parlamentare, nel senso che si vuole? Non per niente, l'uso politico della demagogia securitaria, diretta contro gli immigranti e i Rom, in Italia fu iniziata da Veltroni a puri scopi elettorali! Dopo la fine del PCI diciamo dopo Longo - la cosiddetta ''casta'' è rapidamente diventata trasversale ma è una casta di incompetenti cenciaioli clerico-mafiosi ed altri filo-semiti nietzschiani di fresca data. A sinistra, oltre alla questione della partecipazione democratica dei membri dei partiti nella scelta delle candidate/i e della possibilità del loro ''richiamo'', la questione cruciale sembra forse questa: il cattolico Franceschini e la Madia ed altri rigoristi sicofanti neo-convertiti, lavano i piatti ogni tanto, o se la vede il ristorante del Parlamento a spese pubbliche? Perché, intanto, il PD rimane quello partito nel quale un D'Alema poteva rispondere alle critiche incluse le mie sul fatto che l'Italia era ancora il fanalino di coda nella rappresentanza delle donne a tutti le cariche elettive, inalzando le spalle in TV con una a battuta di caratteristico buon gusto auto-soddisfatto. Dixit il D'Alema: Non ci sono abbastanza donne ''belle e fatte'', senza dovere dimissionare dal partito! Ovvio, è sempre più facile parlare degli affari dei vicini di case, come al solito! Ma questa non si qualifica neanche più per una Kleine Politik, provincialotta ! Intanto che differenza reale c'è tra il programma del PD, quello dei servi in camera del PD, Ferrero, Diliberto, Vendola e quello di Tremonti-Sacconi-Bossi-Calderoli-Maroni?
Legge 30 e precarietà. Non vedo differenza per quello che riguarda la Legge 30. E di conseguenza il fatto che la cassa integrazione esiste solo per 20 % tutt'al più dei lavoratori. Per gli altri, esiste, trasversalmente, la Social Card (!) assieme ad interventi puntuali minimalisti e clientelari come al solito; a questo si aggiunge l'inattività colposa del governo e della classe politica dirigente a riguardo delle morti sul posto di lavoro (con l'esclusione preventiva degli ''incompatibili'' della ThyssenKrupp AG che osano dire la loro legalmente al riguardo ...) Con l'appoggio trasversale di gran parte del PD e dei sindacati gialli di regime, il ministro Sacconi prepara già lo smantellamento definitivo dell'Articolo 18 ... con il suo Libro Bianco.
Pensioni. Personalmente non vedo nessuna differenza di natura, e nemmeno di grado, per quello che riguarda le pensioni. Anzi, vedrete che con la spinta di Bruxelles, si rimetterà mano alla ''riforma delle pensioni'' allungando ulteriormente l'età pensionabile, perché questo sembra essere l'unico modo concepibile a queste menti ideologiche per pagare la cassa integrazione residuale, ma crescente visto l'attuale ecatombe economica ... Con l'appoggio trasversale di gran parte del PD e dei sindacati gialli di regime, il ministro Sacconi col suo Libro Bianco prepara già lo smantellamento definitivo della previdenza sociale, inalzando l'età pensionabile ... Va sottolineato con penna rossa che questa gente è perfettamente capace di chiudere gli occhi sopra i miliardi, dati a fondo perduto alle banche ed alle aziende senza nessuna controparte per lo Stato o per il lavoratori; è perfettamente capace di chiudere gli occhi sopra 270 miliardi di euro di evasione fiscale all'anno; è perfettamente capace di chiudere gli occhi sopra i miliardi perduti dal fatto che le plusvalenze nel Paradiso fiscale chiamato Italia vengano tassate al 12,5 % mentre la media nella UE è attorno ai 23 %. Pero, con l'aiuto di Dini e della sua moglie e di gente simile, che di evasione se intendono per professione, vedono con l'avidità imparata da piccoli quello misero piccolo miliardo annuo che si potrebbe risparmiare, se non si lasciasse andare in pensioni i lavoratori che effettuano un lavoro usurante prima di 60 e, fra poco, di 65 anni, incluse le donne! Intanto, si dimentica che la crescita economica di una paese moderno rimane trascinata a 65 % e più dal consumo interno, proprio il tipo di consumo di gente come i nostri pensionati già ridotti al minimo, dunque incapaci di speculare oppure di risparmiare troppo, togliendo soldi al ciclo economica reale! Intanto si dimentica che il tasso di persone a rischio di povertà è superiore in Italia della media della UE a ... 27! (vedi in http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/economia/crisi-29/poverta-istat/poverta-istat.html e http://epp.eurostat.ec.europa.eu/guip/countryAction.do Poco fa la OCSE scriveva: La disuguaglianza economica è cresciuta del 33 per cento dalla metà degli anni Ottanta a oggi, contro una media Ocse del 12 per cento. (...) La ricchezza è distribuita in modo anche più diseguale delle entrate: infatti in Italia il 10 per cento dei pi9 abbienti possiede il 42 per cento della ricchezza totale e il 28 per cento delle entrate globali. (...) "Il reddito medio del 10 per cento degli italiani più poveri è di circa 5000 dollari (l'equivalente di circa 3770 euro ndr), tenuto conto della parità del potere di acquisto, quindi sotto la media Ocse di 7000 dollari (l'equivalente di circa 5280 euro, ndr). Il reddito medio del 10 per cento più ricco è circa 55000 dollari (l'equivalente di circa 41500 euro, ndr), sopra la media Ocse". Vedi Ocse, l'Italia tra i peggiori per la disuguaglianza economica, in
http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/economia/ocse-poverta/ocse-poverta/ocse-poverta.html )
Federalismo fiscale e salari regionali. Non vedo nessuna differenza per quello che riguarda il sostegno anti-costituzionale ma trasversale al federalismo fiscale. Si tratta di un progetto sovversivo ormai diventato legge, senza nemmeno che si sia proceduto ai studi di base necessari per garantirne l'operazionalità! Dico anti-costituzionale perché non vedo proprio come questa stronzata leghista-berlusconiana-piddista possa essere data come una ''attualizzazione'' degli Articoli 117-121 della nostra Costituzione, purtroppo già trafficata dagli asinelli del Ulivo-DS-PD. Intanto, la Lega, forte dei suoi appoggi trasversali, ci propone la creazione di ''salari regionali''! So much per il contratto nazionale! Ma questi campioni verdastri del balordo Modello del Nord Est credono proprio favorire il Nord con tali proposte? Bello principio di ''territorialità'' a carica delle regioni e dei comuni già rovinati con la cancellazione dell'Ici e dalla mal gestione dei fondi europei soprattutto nel Meridione. Questo attacco alle maggiori entrate degli Enti locali, iniziato dal DS, fu poi completato dall'attuale governo Berlusconi, messo sotto stretto controllo della Lega; risale il fatto che questa cancellazione dell'Ici non solo non fu mai compensata ma, in oltre, il federalismo fiscale, prevede ancora di ancorare le magre risorse locali sopra le tasse ai soggetti fisici e sopra l'IVA; questo, in un contesto di detassazione nazionale reaganiano aggravato a una mostruosa evasione fiscale. (Ma a parte l'impressionante ''professore'' (a veline ...!Boh!) Brunetta, ci saranno altri a credere ancora nella virtù della ''public policy'' reaganiana, malgrado i risultati oggi visibili a tutti?)
Previsione automatica: anche nelle regioni considerate ricche nella odierna miseria generale, visto che le risorse sono intimamente legate al tessuto economico esistente, l'equilibrio di bilancio delle regioni e dei comuni sarà solo possibile tramite la privatizzazione dei settori pubblici residuali (tanto c'è l'eutanasia ...) Alla fine, questo sprecherà montagne di denaro pubblico con risultati socio-economici negativi, all'immagine della Sanità privata americana che spreca il 16 % del PIL con caratteristica inefficienza! Intanto, trasversalmente, col federalismo fiscale, si rafforza il Patto di stabilità interno per strangolare gli Enti locali tramite la creazione di una Conferenza delle regioni incaricata di approvare la perequazione, processo ovviamente dominato dalla regioni più ricche. Ecco che il Modello Brescia pulita e Napoli affogato sotto i rifiuti, con apposito riciclaggio di denaro mafioso verso Milano ed il Nord e Nord-Est, diventa ''sistema''. Un triste sistema di auto-distruzione mutuale, a dire la verità. Tremonti intanto sa scegliere i suoi sotto-ministri come testimonia la presenza di Cosentino! Mi sorprenderebbe molto se la maggioranza dei miei connazionali meridionali e settentrionali, ancora fortemente attaccati alla loro Repubblica ugualitaria, ''una e indivisibile'', nata dalla Resistenza, accetteranno a lungo questo altro ''sistema'', poi non tanto innovativo sul fondo.
Strategia economica. Non vedo nessuna differenza nella strategia economica. Forse la destra sta potando avanti progetti infrastrutturali necessari nel Nord che i prodiani avevano mezzo-archiviati solo per compiacere a gruppi di pressioni locali, demagogicamente strumentalizzati, ma elettoralmente importanti per questo sinistra centro-sinistra. In questo modo, si passa di un clientelismo all'altro, senza potersi mai assicurare che tutti gli accertamenti ambientali e anti-mafiosi siano portati a conclusione fin in fondo. Per il resto, c'è poco differenza. Anzi a Ballarò abbiamo potuto evidenziare la mirabile perspicacia auto-soddisfatta di un Pierluigi Bersani, uno che si vantava di avere pianificato lo spezzamento della FIAT per favorire la ''concorrenza'', prima della caduta (provvidenziale) del governo Prodi! Uno che crede sinceramente nel ''Dio del mercato'': perché lui è un nuovo convertito. Poco prima, gli invitati di quello salotto televisivo avevano riconosciuto che il settore dell'automobile era in profonda mutazione, in modo che solo le 4 o 5 più grandi aziende sul piano mondiale potranno sperare sopravvivere. Non si salvano i posti di lavoro con le filiali di compagnie internazionali straniere, ma con il controllo delle case madre, affiancate al livello nazionale con buoni codici del lavoro, incluso la Riduzione legale del Tempo del Lavoro secondo le opportunità offerte dalla micro-produttività e dalla macro-competitività relativi, e con una buona strategia industriale. Il gargarismo servile sul ''mercato'' si lascia ad altri.
Forze Bersani crede di potere smantellare tutto il settore manifatturiere italiano, e pure uscire vittorioso nella ferocia battaglia economica europea e mondiale, con le sue pattuglie destro-leghisti di piccole imprese che impiegano meno di 10 operai in media! Col balordo Modello della concorrenza del Nord-Est sappiamo che questo tipo di piccolissime aziende, senza grande incidenza mondiale, costituisce già il 90 % del totale nel nostro Paese! C'è da scommettere che assieme al grottesco pitre Cini, il Bersani crede proprio di potere rimpiazzare il settore manifatturiero con i posti derivati dall' ''economia immateriale'', in un paese dove la Ricerca e lo Sviluppo pubblici sono ormai evanescenti. Tra l'altro, l'economia dei servizi da non confondere l'economia della domesticità cosa serve se non l'economia reale fatta di imprese concrete? (Anni fa, Christian Palloix parlava di ''capitale conoscenza'' che non significa fast food, restaurazione e servizi ba-de-gamme alla persona, settori subalterni nei quali si verifica la più grande parte della crescita delle piccole imprese e del lavoro precario ... piccole imprese delle quali 75 % più o meno non sopravvivano più di tre anni ma che fanno salivare il Bersani delle partite IVA assieme al self-employment. Vedi Note 2 del saggio Des Seuils Tobin in Tous ensemble.) Io chiedo: lui, personalmente, in quale maniera partecipa a questa New Economy? Quanto valore reale produce ogni anno, ovviamente a parte la laboriosa traduzione di seconda classe delle direttive europee prese puerilmente alla lettera, ed alla formulazione delle quali non si è mai saputo partecipare negli interessi superiori della nostra nazione? Questioni legittime perché i risultati sono tutti nel rosso da quando lui e gente come lui sono arrivati alla direzione dei ministeri ... Pura coincidenza, oppure patologia teorica-pratica, non tanto difficile da spiegare nelle sue rinnegate radici intime? Pensa un può! Se dovessimo affidare i CDS e gli OTC, assieme ai fasulli ''stress test'' bancari, a gente così!!! (4)
Intanto nei paesi europei più forti utilizzano machiavellicamente l'ideologia della ''concorrenza'' (anzi della ''concorrenza perfetta'' ...) per provocare la liberalizzazione e la privatizzazione delle industrie maggiori dei loro rivali, specialmente le industrie statali e parastatali non sottomesse alla logica del profitto speculativo di corto termine, mentre si ci affaccendano per sostenere i loro "campioni nazionali" nei settori strategici. Ad esempio il sostegno di Sarkozy al settore dell'automobile, fatto legalmente, si nota, con la scusa di salvare posti di lavoro e condizioni sociali, dato che questo viene permesso nei regolamenti europei. Da noi questa gente ha imparato un ritornello comodo: dicono sempre che non ci sono i fondi, per il popolo, mentre trovano facilmente quelli miliardi dei cunei fiscali offerti al padronato senza nessuna controparte per i lavoratori! Quasi fosse una legge naturale vedere i fondi pubblici sparire prima che entrassero nelle Casse dello Stato, come avviene regolarmente per quasi la meta della colletta delle tasse regionali subappaltate a aziende private; ben inteso oltre all'evasione fiscale di per sé, della quale non si vede né fumo né scontrini.
Di fatti, i fondi non ci sono neanche per una cassa integrazione degna del nome, visto che sin dal Patto sociale del 92-93 fu diminuito il salario individuale (con l'inflazione, il fiscal drag ecc) pagandolo poi con il ''salario differito'' (pensioni, cassa integrazione, invalidità ecc ) e con il ''reddito globale netto'' (cioè, con i trasferi ai focolari al titolo dei servizi sociali di accesso universale.)
Va sottolineato che se si accetta la globalizzazione assieme al just-in-time, preme rafforzare, non diminuire, i prelievi destinati a proteggere la forza del lavoro messa in cassa integrazione o temporaneamente disoccupata. Quando questi prelievi vengono gestiti dal risparmio istituzionale programmi sociali contributivi costa da gran lunga meno di quanto sono abbandonati all'iniziativa privata. (Vedi Giappone e Usa da una parte e Europa dall'altra. Il Giappone comunque ha saputo conservare il MITI incaricato della pianificazione a medio e lungo termine. Da noi la programmazione residuale serve ormai solo per sottovalutare l'inflazione programmata nutrendo ulteriormente il drenaggio fiscale...) Solo questo risparmio istituzionale può creare più flessibilità strutturale, visto che in questo ramo la precarietà del lavoro non confera nessuna reale flessibilità produttiva. Serve invece solo a distruggere la domanda interna con salari più bassi e prestazioni sociali evanescenti.
Va soprattutto preso in conto che il precariato è diventato un une vero e proprio abuso sistemico anti-umano se si considera che si lavora per vivere non certo per servire in priorità il padrone sacrificando pure la propria vita! Di fatti, incredibilmente un precario in Italia non lavora al massimo come il classico parti-time, due o tre giorni alla settimana; lavora invece in media tra 33 o 34 ore alla settimana ... quando lavora secondo l'andamento del mercato ... cioè, una cifra oraria suppergiu identica alla media settimanale americana! Solo che, con l'assurda legalizzazione del statuto di precario imposto con la Legge 30, il lavoratore precario si fa rubare un gran parte del salario assieme ai diritti sociali dovuti ... In oltre la legge lo lascia 3 anni in questo stato, vale a dire in perpetuità visto che prima dei tre anni viene messo fuori e costretto a trovare un altro lavoro precario altrove : il ''doppio mulinello'' salariale già spiegato da Marx! Si verifica facilmente che la Francia delle 35 ore legali ma con 39 ore effettivamente lavorate in media, in modo che la differenza veniva pagata come ore supplementari avrebbe confrontato la crisi molto più facilmente degli altri paesi europei, proprio grazie a questo regime lavorativo, se il governo Sarkozy non aveva scioccamente dilapidato questo vantaggio economico con un assurdo scudo fiscale di oltre 14 miliardi annui (peggiore del cuneo fiscale di Prodi!) che serve unicamente a nutrire la speculazione che forma la radici della presente crisi economica-finanziaria.) (Mentre rileggevo questo, il giornale Le Monde pubblicava il reso conte della Cour des Comptes che dimostra proprio questo fatto: per il 2008, le entrate furono penalizzate molto più dalla fiscalità regressiva de governo nonché dalla crisi finanziaria-economica. Vedi Avec les allègements fiscaux, l'Etat a perdu 7,6 milliards d'euros en 2008, Le Monde 26-05-09, http://www.lemonde.fr/economie/article/2009/05/26/avec-les-allegements-fiscaux-l-etat-a-perdu-7-6-milliards-d-euros-en-2008_1197986_3234.html )
Si nota che intanto che come sapeva anche Milton Fiedman (vedi Nota 1 in Tous ensemble) i prelievi per gli ammortizzatori ed i programmi sociali vengono tutti pagati dai salari, visto che la parte padronale viene automaticamente trasferita sui prezzi di vendita, e dunque assorbita dai lavoratori qua consumatori.
In un mondo razionale, pure se ancora capitalista e globalizzato, il contratto di lavoro nazionale sarebbe di durata triennale in modo da offrire più stabilità e più spazio di progettazione strategica: Oltre il ruolo attuale, ai sindacati verrebbe affidato il compito di calcolare la produttività reale (che non è la produttività marginalista, colpevole delle cadenze infernali fondate sullo sfruttamento primitivo della sola durata durante la quale la forza di lavoro viene impiegata.) Questo permetterebbe ai negoziati salariali di compensare le inevitabili perdite dovute agli aggiustamenti erratici creati dal just-in-time, incluso la cassa integrazione, e la diminuzione della forza del lavoro con l'attrizione naturale e, a volta, con la pensione anticipata; questa compensazione includerebbe vice-versa una gestione equa delle ore supplementari, e verrebbe agevolata dalla creazione di un Fondo di produttività la produttività reale essendo la variabile cruciale da calcolare secondo la funzione di produzione marxista, poi paragonata con quella dei rivali immediati.) Questo in modo da permettere nel medio termine i cicli di riduzione della settimana lavorativa con lo stesso salario iniziale (ma con un ''reddito globale netto'' sempre più alto visto che, quando si lavora tutti, anche lavorando meno ma con un salario decente, si riempiono le cassa contributive che finanziano i servizi sociali di accesso universale, e le casse delle Stato, creando cosi simultaneamente quel risparmio istituzionale necessario al stimolo anti-ciclico della domanda interna e della R&S pubblica.)
Solo così, nel contesto attutale, si potranno difendere i posti di lavoro, il potere di acquisto annuo e la produttività-competitività complessiva delle aziende. Intanto, nessuno può escludere la possibilità di fare intervenire i Fondi di produttività e i Fondi Operai (da creare) nel capitale delle aziende, purché questi fondi siano gestiti centralmente dall'Inps in quanto fondi pubblici non speculativi, dunque senza rischi, come viene spiegato nel modello quatriparite esposto nel mio Tous ensemble. Comunque, qualunque modello si metta in campo, visto che la crescita secolare della produttività continuerà necessariamente a ''liberare'' la forza del lavoro, preme tenere bassa l'età pensionabile e riabilitare la pianificazione strategica, indicativa e incitativa, per prevedere l'assorbimento in nuovi settori di attività della forza di lavoro liberata nei settori più produttivi, settori che debbono sempre restarlo se l'Italia vuole ritornare a fare parte delle grandi nazioni europee e mondiali. In questo campo, la ''mano invisibile'' è proprio come il cervellone neo-liberista di Bersani: non vale proprio un bel niente, anzi il servile mimetismo esibito con tanta auto-soddisfazione rimane mortalmente debilitante.
Bersani lui continua a volere fare l'Italia a pezzetti per poi vendere. Ma l'Alitalia non si poteva forse salvare come compagnia di bandiera pubblica, necessaria al sostegno della nostra industria turistica oggi anche essa incredibilmente in calo? Forse mandando via a tempo quella balorda squadra manageriale trasversale che dilapido attorno a 5 miliardi in 7 anni per creare le condizioni della vendita ai concorrenti stranieri? (vedi http://www.pandoratv.it/index.php?q=static/video_alitalia ) Questi balordi oggi contano pure su qualche righe introdotte furtivamente in oscuri testi di legge, per evitare di andare a rendere conti davanti i giudici, mentre decine di migliaia di impiegati vengono messi fuori ...)
Va pure sottolineato con la penna rossa che la volontà attuale dei neocons-spinelliani nostrali di imporre, per solito mimetismo, un fallace ''pieno impiego'' dividendo ogni lavoro permanente esistente in due o tre (anche nella Pubblica Amministrazione), mentre si elimina politicamente ogni connessione organica tra lavoro e produttività economica unicamente per bassi motivi di controllo sociale, costituisce solo una patetica illusione auto-distruttiva di pitre filosemiti nietzschiani. E una illusione ideata con la speranza di imporre il ritorno di una ''società della nuova schiavitù e della nuova domesticità'' purtroppo senza grande avvenire internazionale, una deriva già denunciata da me nella Nota ** e nella Nota 15 su John Galbraith del mio Libro III (tradotte in italiano nella Sessione Italia del mio sito.) Non è vero che il livello reale di disoccupazione in Italia sia del 7 o del 8 % (prima della crisi): questo livello ''ufficiale'' vale esattamente quello che vale la formazione accademica ''mainstream'' dei statistici e degli economisti borghesi attuali! Il tasso reale è molto più vicino del doppio del tasso ufficiale, contando solo i residenti contabilizzati dalla statistiche. Si nota, in oltre, che in Italia, questa strategia della divisione dei lavori permanenti dei lavoratori è un colmo, dato che il tasso di partecipazione della forza del lavoro, sempre più precaria, è di un misero di 59 %, con tutto l'aggravante per le donne, mentre la media europea si aggira attorno al 67 e 69 % !!!) Purtroppo, ai nostri dirigenti camaleonti, sempre in ritardo di una guerra, piace più il sistema sociale rovinoso e privato degli USA, oggi in bancarotta; tutti sanno che il sistema sanitario privato americano, invece di costare 10 % del PIL come il sistema pubblico dei grandi paesi europei, spreca il 16 % del PIL, lasciando pero 47 milioni di gente senza copertura. Solo che questi servizi sociali di accesso universale sono necessari per la produttività micro-economica e per la competitività macro-economica. Oggi tutti possono verificare che questo sistema americano di spreco privato ha provocato la rovina di imprese come GM e Chrysler, e di tante altre, tutte piombata dalla insolvibilità dei fondi privati per la sanità e per le pensioni ...
Nei cerchi dirigenti dell'Italia contemporanea, ci sarà certamente una certa mancanza di sale, surrettiziamente incoraggiata dai nostri ''alleati'' europei e atlantici ... Intanto, i disastrosi risultati non sono più negabili, neanche con il silenzio trasversalmente concordato. Per quello che riguarda le industrie e aziende strategiche, o si difende il mercato interno con il pieno impiego e la ri-nazionalizzazione delle aziende e delle banche più importanti, oppure, se si accetta (o più giustamente se si è costretto) di giocare il gioco della globalizzazione, si debbono favorire, con la più grande determinatezza, la creazione di grandi imprese in tutti i nostri settori strategici. La controparte deve essere la consolidazione e generalizzazione del Codice del lavoro e dei diritti sociali. Questo deve essere fatto difendendo le grandi imprese statali, parastatali ma anche private come la FIAT; deve essere fatto ottimizzando le ''cooperazioni rafforzate'' europee (invece di scegliere un semplice ruolo subordinato di subappalto delle aziende americane, specialmente nel settore della difesa, notoriamente utilizzato dagli Stati Uniti all'interno della OMC e dei trattati regionali di libero-scambio per sottrarsi alla concorrenza internazionale che impedisce normalmente le sovvenzioni dirette; questo viene fatto col pretesto della''sovranità e della sicurezza nazionale''. (Intanto per legge gli Enti locali americani debbono spendere almeno un quarto dei loro fondi localmente per agevolare le industrie locali.) Mica l'Italia può essere ingenua e venale a questo punto, sacrificando ambedue le loro aziende strategiche e le loro sovvenzioni dirette, ancora possibili al titolo della sicurezza nazionale, subappaltando il suo proprio settore difesa! Va pure notato che questo aspetto delle sovvenzioni dirette legate al settore della difesa serve per finanziare la R&D di punta, che poi viene trasmessa al settore civile: ie il cosiddetto ''trickle-down effect''; con cavolate come l'acquisto subalterno del costoso e anti-costituzionale F 35, l'Italia perde dunque su tutta la linea, incluso per i gadget elettronici che poi servono al settore dell'automobile, ai telefonini ed anche, ora, agli elettrodomestici. Al contrario si doveva sviluppare un settore aeronautico militare europeo, appoggiato con un GPS e un GPS Oggetto interamente europeo, in modo da potere massimizzare tutte queste ricadute tecnologiche civili nel rispetto dell'Articolo 11.)
Come ho accennato prima, se poi si vuole nazionalizzare è un discorso un poco diverso (la diversità è la stessa di quella che distingue un partito comunista dall'Arco costituzionale con il quale fare alleanze nel quadro di una paziente strategia ''riformista rivoluzionaria''.) Ma allora bisogna preparare il terreno senza gargarizzarsi inutilmente: ad esempio con la creazione dei Fondi Operai descritti in Tous ensemble, che rimangono compatibili con la presenza di quello che Mao chiamava la ''borghesia nazionale''. Oppure, si deve smettere di cercare, in vano, a salvare le banche private con montagne di soldi pubblici, poi da rimborsare con il finanziamento del debito pubblico a scapito dei programmi sociali e delle infrastrutture essenziali, come avviene sotto i nostri occhi. Al contrario si dovrebbe creare una banca di investimenti pubblica utilizzando la leva del ratio prudenziale per comprare le aziende giudicate strategiche, in toto o in parte, pur di essere l'azionista di controllo. Rimane che, private o pubbliche, la nuova definizione dell'anti-dumping rimane necessaria per permettere lo sviluppo stabile delle industrie.)
Una strategia industriale-economica degna del nome al livello nazionale ed europeo deve sapere difendere il salario capitalista individuale . Con questo si intende il potere di acquisto, la riduzione della settimana lavorativa per la stessa paga iniziale e la spartizione equa degli incrementi di produttività reale, visto che in Italia più di 10 % del Pil furono unilateralmente tolti al salario a favore dei profitti negli ultimi due decenni ...Ho già detto che recuperando annualmente solo 2% di questi 10 % del Pil, cioè attorno a 30 miliardi - equivalente ad una Finanziaria supplementare! -, si potrebbe finanziare una pensione a tasso pieno inizialmente dopo 37,5 anni di contributi (35 anni per i lavori usuranti), mentre si potrebbe finanziare degnamente le università, la sanità, la geriatria moderna, la ricerca e gli asili nidi di accesso universale, creatori di impiego e necessari per permettere l'accesso paritario al lavoro, senza barriere di genere. In oltre, non necessità un grande genio per capire che lavorando tutti con una norma Contratto a Tempo Indeterminato (CDI), gli introiti fiscali crescerebbero a tutti i livelli. Si potrebbe allora ripagare a poco a poco il grottesco debito nazionale, liberando così un margine di bilancio positivo, annualmente crescente, che, a suo turno, potrebbe essere utilizzato per bonificare i servizi sociali e gli investimenti produttivi, in un ciclo economico finalmente virtuoso, come viene spiegato nel capitolo III del mio Libro III.) Oltre al lavoro capitalista individuale, si deve difendere il ''salario differito'' (cassa integrazione, disoccupazione, formazione professionale, invalidità, pensioni ecc..) assieme al ''reddito globale netto'' dei focolari. Va ricordato che il controllo collettivo di una parte sempre crescente della sovrappiù sociale rimane l'unico metodo per agevolare la micro-produttività e la macro-competitività delle Formazioni sociali nazionali o sovranazionali (come la UE.)
Senza questa socializzazione crescente della sovrappiù sociale non esiste nessuno mezzo viabile per mantenere il proprio rango della gerarchia di quello che ho chiamato ''la scala internazionale della valore aggiunto'', dunque per conservare ed incrementare il proprio livello nazionale di vita, senza sfruttare le altre Nazioni. Al contrario di quello che affermava Bush Jr prima di andare al Vertice di Rio, le guerre preventive non conservano un bel niente: oltre a vite umane, i Stati Uniti filosemiti nietzschiani e sionisti sprecano $ 13 miliardi al mese per finanziare le loro guerre preventive (in realtà, già perdute), che fin ora hanno solo portato a fare crescere il prezzo del petrolio, il quale si aggirava attorno ai 20 dollari prima di queste criminali crociate! Beh! Il loro Maestro Nietzsche finì ''pietosamente'' abbracciato al collo del povero cavallo ferito! In una anticipazione della psicologia marxista (vedi la Seconda parte del mio Pour Marx, contre le nihilisme) nel Vangelo si chiede già a questa gente : ''Di chi siete il seme? Di chi fate le opere?''
Intanto, quale che sia il modello economico ritenuto, non esiste nessuna alternativa realmente stabile nel lungo termine alla negoziazione di una nuova definizione del anti-dumping in Europa e nell'OMC. Sappiamo ormai tutte e tutti che la definizione attutale, imposta dai neoliberali per accompagnare i loro trattati regionali e globali di libero-scambio asimmetrico, ha tolto d'ufficio ogni possibile referenza alla Organizzazione Internazionale del Lavoro ed ai criteri ambientali, per favorire a pieno l'operato della funzione di produzione di Solow-Samuelson, oggi messa in salsa monetarista, funzione cinicamente fondata sopra un equilibrio raggiunto solo col livello fisiologico ... livello minimo fisiologico calcolato su scala internazionale,si intende. Così i lavoratori, diciamo tedeschi o francesi, non si trovano più in competizioni diretta con i lavoratori mal pagati italiani (che percepiscano tra i più bassi salari della OCSE vedi Stipendi, Italia tra gli ultimi Solo 23esimi nei Paesi Ocse http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/economia/retribuzioni/ocse-stipendi/ocse-stipendi.html) oppure con quelli della Slovacchia, ma con i Dalits indiani, ridotti ad una longevità media di una quarantina di anni!!! Questo scenario, i lavoratori del tessile, ad esempio a Prato, lo evidenziano ormai al quotidiano. Ma non credo che avranno ancora intuito che i loro padroni, come pure i governi italiani successivi, non hanno capito niente al negoziato del Accordo Multi-Fibre, col quale furono venduti en masse a favore delle filiere più haut-de-gamme; oggi, queste stesse filiere vengono attaccate a Prato stesso, senza che nessuno dimostrasse di capire che l'unico metodo per evitare l'ecatombe nel settore, non risiede nel disprezzo del ''straniero'', lavoratore o imprenditore che sia, ma invece nell'imposizione a tutti del obbligo di reinvestire in Italia i profitti ricavati in Italia stessa, per almeno 5 anni dopo l'impianto iniziale delle aziende...Questo argomento dovrebbe valere per tutti i settori cosiddetti ''soffici'' per natura, dunque più lavoro-intensivi.
Per colmo, come si poteva benissimo prevedere appoggiandosi sopra la teoria marxista, oppure solo sopra il buon senso storicamente ed empiricamente informato (vedi le mie critiche a Joseph Nye nella Sessione Plagiats), questa cosiddetta ''interdipendenza globale asimmetrica'', che doveva assicurare la supremazia dell'Occidente sul mondo e degli Stati Uniti sull'Occidente, ha già rovinato l'economia americana, oggi finanziata mesi dopo mesi dalla Cina, dal Giappone e dalla Russia; nel medesimo modo, sta pur rovinando la Unione Europea senza produrre nessuno beneficio per i lavoratori dei Paesi emergenti; a parte fortunatamente in Cina, paese dove le Autorità hanno capito in tempo la necessità dello sviluppo interno, fondato sopra un migliore controllo collettivo della sovrappiù sociale. (Speriamo che sappiano anche controllare il credito secondo i bisogni dei cicli dell'economia reale, evitando le soluzioni di facilità e dunque la speculazione interna ...) La negoziazione di nuova definizione anti-dumping è diventata una questione di vita o di morte per i tutti lavoratori del mondo intero, del Nord o del Sud. Il nuovo malthusianismo moderno, cucinato secondo le ricette della balorda funzione di produzione di Solow-Samuelson e del monetarismo di Milton Friedman, farà una fine peggiore di quella del vecchio corporatismo reazionario fascista.
(Io mi chiedo sempre come l'Ebreo-Americano Robert Solow ha mai potuto ottenere il Premio Nobel di Economia, visto che la sua funzione di produzione, originalmente offerta come critica del tentativo di dinamizzare la Teoria generale di Keynes da parte di Harrod, lo studioso di Oxford e biografo del grande economista inglese, viene notata Y = f (K,L) dove L è tutt'assieme il ''pieno impiego'' ed il ''lavoro disponibile'' a un dato momento! Questo dimostra una totale incomprensione del contributo keynesiano. Ma anche del titolo, non del tutto aleatorio, del magnum opus di Keynes del 1936 ...che, appunto, sulla base dei cicli del capitale marxisti, trasferitili da Sraffa, amico di Gramsci, sottolineava l'organica coerenza tra pieno impiego, interesse e gestione monetaria. Per sfortuna, Keynes teorico ancora borghese, non seppe come la dominanza della proprietà privata, la quale informa la funzione di produzione marginalista generica da lui utilizzata, impedisce di capire il ruolo della sovrappiù nella Riproduzione Semplice ed Allargata, e dunque la differenza tra economia reale e economia speculativa. In questo modo, subito dopo che il GATT (oggi OMC) sotto dominio americano unilaterale, ebbe rovinato la coerenza interna delle Formazioni socio-economiche nazionali, dunque del Moltiplicatore interno ormai crescentemente estrovertito, l'equilibrio keynesiano saltava empiricamente in aria, per la più grande gioia del ''eccentrico'' Milton Friedman; il quale, in realtà, non ha mai capito niente ... come sapevano, già dall'inizio, i teorici della Scuola austriaca...) Perciò, il premio conferito alla funzione di produzione di Solow per il suo articolo del 1956 stupisce. Almeno che sia stata una grande falsificazione massonica, del tipo di quella operata da Gödel, poi mantenuta con l'appoggio accademico laborioso dei soliti ''useful idiots'' e dei soliti ''eccentrici'' ... Per quanto riguarda la comprensione del ruolo della tecnologia, Solow riesce pure a fare peggio, non andando oltre ad una versione delle economie di scala: ma poi, come tutti i marginalisti, si affida alla ''mano invisibile'' per stabilire l'equilibrio generale ...Forse, paragonando come Fanny le piccole e le grandi cose, l'auto-soddisfatto Bersani sarà pure intitolato a chiedersi come mai Solow fu premiato e lui no, visto che ambedue hanno contribuito ciecamente a rovinare le loro nazioni rispettive, con il loro auto-soddisfatto dogmatismo servile ...)
Scuola, università e ricerca. In Italia, un ministro dell'Educazione sa benissimo basta guardarsi attorno che basta solo un ciclo corto di 24 ore settimanale, sofferto sotto il crocifisso! Non abbiamo sentito tanto dissenso nei ranghi del PD, già inquinato da un poco laico Luigi Berlinguer, dove si dispone dei stessi diplomi acquistati più o meno con i stessi processi. Vi ricorderete poi che Prodi ed i suoi asinelli erano in favore del processo detto di Bologna, cioè della privatizzazione delle università a favore delle Fondazioni private (Così, il grande capitale non paga più tasse ma si finanzia le Fondazioni private che presentano il vantaggio di conferire il controllo completo del sapere, come pure del clientelismo socio-economico e culturale legato al sapere ... altro che Repubblica laica, nata dalla Resistenza!) Per quanto riguarda la Ricerca e lo Sviluppo, vi ricorderete che il Programma di questi asinelli euro-atlantici rivendicava l'applicazione del cosiddetto Agenda di Lisbona, cioè l'abbandono dei 2/3 della R&S al settore privato. Nella loro logica, sembrava quasi un affare di forza maggiore, visto che la spesa pubblica dell'Italia per la R&S si aggira a meno di 1 % del PIL invece del 2,5 % o del 3,5 % per i nostri partner e rivali commerciali. Purtroppo, la parte dell'investimento privato rimane abbastanza scarsa. Non può essere diverso dato che 90 % delle imprese italiane hanno meno di 10 operai; questi vaglianti cavalieri d'industria senza cavalcatura, lombardi, veneti ed altri, vivano a stento grazie all'evasione fiscale endemica; la R&S la fanno in cucina (a volta con risultati sorprendenti; dopotutto la Xerox americana cominciò così, ma ognuno intuisce che questi sono episodi rarissimi, la realtà essendo che, nelle società contemporanee, la ricerca e lo sviluppo necessitano strutture organizzative, fondi stabili e squadre altamente qualificate di ricercatori ...)
Per il resto sappiamo che l'investimento domestico rimane evanescente, come pure l'investimento straniero, visto che fu già venduto al ribasso quasi tutto, mentre la povertà endemica non costituisce un fattore valido di localizzazione ... neanche per Alfred Marshall o per i suoi discepoli degli nuovi ''tecnopoli''! Sembra che oltre a non fare salti, il capitale non fa neanche miracoli senza l'aiuto pubblico...
L'ambiente, l'Arcobaleno-La sinistra, Pecoraro, Mastella, ecc. Non vedo nessuna differenza in questo capitolo tra centro-sinistra, sinistra rinnegata e destra. Napoli e la Campania lo sanno bene: per 14 anni, senza distinzione di governo, l'emergenza rifiuti diventò un affare di clientelismo differenziato (quello dei Verdi e quello del campo degli inceneritori alla Romiti-Impergilo per semplificare) Pecoraro Scanio e Ferrero erano al governo mentre si svolgeva lo scandalo Mastella-Emergenza rifiuti in Campania, scandalo che scoppiò solo perché Mastella volle fare cadere il governo con i suoi intollerabili ricatti camuffati come ''valori cristiani'' ma ancora da giudicare.
L'Italia non rispetta anzi sorpassa da molto i limiti fissati dal Protocollo di Kyoto; i criteri del dopo-Kyoto non potranno essere rispettati nel quadro delle condizioni attuali, una realtà che costerà in pochi anni una decina di miliardi se non più nella forma di multe e di certificati verdi compensatori imposti dalla UE. Intanto, i Verdi come pure i pappagalli del Prc e del Pdci, sono contro il nucleare in particolare perché quando Pecoraro era ministro avevano sviluppato tutto un progetto suo, col solito clientelismo italiasco. Solo che si cambiava giargone e clienti. Io ho già spiegato altrove che serve un bouquet di fonti energiche ottimizzate secondo la loro funzionalità specifica; ma comunque non si potrà escludere il nucleare, e nemmeno i rigasificatori, purché siano fatti secondo le normi europee. E purché si applica una buona tutela del territorio distinguendo chiaramente tra area industriali, aree commerciali ed aree residenziali (pulendo anno dopo anno le aree più colpite ad esempio Pianura: perché anche questo darebbe lavoro qualificato e contribuirebbe a valorizzare gli assetti produttivi dei territori.) Poco fa, abbiamo visto Legambiente saltare di gioia, all'inizio della crisi finanziaria-economica, dopo avere notato un calo importante delle emissioni di CO2! Una tendenza che, secondo questi luminari ambientalisti, troppo spesso educati in filiali di multinazionali estere finanziate con soldi italiani, confermerebbe la tesa della ''decrescita'' (da me già denunciata come puerile ed improbabile se non totalmente malintenzionata nel mio Ecomarxismo) Che la crisi portasse la gente a non più arrivare alla fine del mese non sembra tanto importante: con questo calo provvidenziale dei gassi a effetto serra, loro sono confermati nel loro ''credo'', spesso stipendiato! Fra poco, sicuramente, scriveranno pure cantici da riprendere in coro al ritmo degli loro turiboli soporiferi (mediatici?) alimentati con erbe genuinamente biologiche!
Intanto nessuno ci dice che l'Italia paga la sua l'elettricità 2 volte di più della Francia (dove più del 75 % viene prodotta dal nucleare senza nessun reale problema) e 1,6 volte di più dei paesi attorno, i quali, guarda caso, sono anche i suoi partner e concorrenti commerciali. In Italia, nessuno ci dice che il chilowattora di l'elettricità di origine nucleare prodotto in Francia costa 3,5 centesimi, mentre il chilowattora di l'elettricità di origine solare o eolico costa rispettivamente 24 e 7centesimi (vedi ''état du monde'' 2009, p 118) (Dopo che io feci circolare questi numeri, senza neanche risentire il dovere accademico di citarmi, un detrattore italiano del nucleare, un può ingenuo e a dire vero un può nostalgico nel tono, fu costretto di scrivere che il chilowattora di l'elettricità nucleare negli Stati Uniti costava attorno a 4 centesimi, nel 2004, un fatto che distruggeva, secondo me, tutta la sua argomentazione critica (vedi Cercando di decifrare il libro dei sogni (o degli incubi) dei faraonici programmi nucleari in http://www.contropiano.org/Documenti/2008/Febbraio08/17-02-08LibroDeiSogni.htm ); questi notava ancora che l'Ansaldo non era più in grado di produrre i pezzi necessari all'industria nucleare, mentre le squadre italiane di esperti scientifici erano diminuite. Ma, invece di chiedere la rapida rimessa a livello dell'Ansaldo, in un epoca che vede la tempestiva risorgiva dell'industria nucleare al livello mondiale, invece di chiedere la ricomposizione delle squadre scientifiche necessarie, preferiva percorrere la strada della facilità, andando con i soliti ''moutons de Panurge'' e i soliti ''nonnisti'' (purtroppo spesso compagne e compagni che si fanno coraggiosamente manganellare in buona fede), senza neanche sentire il bisogno di avvertirli che scappano verso un pericolo più drammatico ancora ... In Europa debbono considerarci come degli ''useful idiots'': si verifica in tanti altri campi. Ad esempio anni fa mi misi a gridare di rabbia davanti alla mia TV (oggetto tecnologico molto più avanzata e interattivo di quello che si crede usualmente e legalmente) quando sentivo D'Alema, Veltroni ed altri fare politica denunciando il vino come un pericolo per la salute, mentre cercavano voti tra i piccoli borghesi parlando dei cani abbandonati ... Oggi l'enologia italiana è fortunatamente ritornata ad essere un settore commerciale positivo, con forti ricadute culturali e con ovvi benefici per la cura e la salvezza dei nostri territori. (Al contrario della politica europea di distruzione sovvenzionata dei piccoli vigneti per poi favorire in qualche anno come già previsto dalla UE - le grandi imprese vinicoli industriali, io preconizzo pure l''utilizzo della distillazione dei surplus delle vendemmie come mezzo di gestione dei mercati, mezzo capace di assicurare un reddito stabile ai viticoltori che possono allora più facilmente dedicarsi alla qualità delle parcelle destinate ai vini doc. In effetti, la distillazione produce etanolo dunque un biofuel; se questo veniva utilizzato nelle zone urbane in veicoli soprattuto destinati al trasporto collettivo ad aria compressa, si potrebbe anche ottenere un vantaggio ambientale notevole, poi traducibile in equivalenti ''certificati verdi''. La FIAT dovrebbe essere incoraggiata ad agire in questo senso. Il terreno montagnoso italiano si presta benissimo a questa strategia, con terreni difficili da sfruttare altrimenti. Noto pure che le parcelle di vigneti destinati alla distillazione non debbono essere curati nel stesso modo, possono essere annaffiate artificialmente e soprattutto vedi Niagara, Canada), le grappe possono essere raccolte meccanicamente ...)
Ovviamente, le questioni da porsi col nucleare non mancano: ad esempio la necessità di mantenere pubblico l'intero settore per ovvie ragioni di sicurezza e di redditività a lungo termine i pochi minori incidenti verificatisi in Francia negli ultimi anni sono tutti legati a subappalti, dunque alla periferie dell'attività centrale; la necessita di prevedere lo smantellamento e la riconversione delle centrali nel costo iniziale; la necessita di stabilire un perimetro di sicurezza attorno alle centrali, obbiettivo molto più facile da raggiungere rispetto agli inceneritori con i loro fumi tossici trasportati dal vento; un controllo stretto del personale che non più essere considerato potenziale ''carne a Rem'', senza fidarsi alle medie, perché sono i picchi di radioattività che nuocono, non le medie ecc, ecc... Vedi le mie critiche ad esempio nel Défi aux écologistes nella Sessione Commentaires d'actualit9. Intanto una cosa sembra chiara: senza surplus di energia e di l'elettricità si vive male, si inquina di più e si produce molto poco: insomma si va alla rovina economica, visto che l'elettricità rimane un fattore cruciale nella localizzazione economica in un epoca dove, paradossalmente, la New Economy consuma più elettricità rispetto alle industrie classiche! Nessuno può pretendere che è meglio avvelenarsi lentamente alla diossina con le mega discariche e con gli inceneritori trasversali di Bertolaso-PDL-PD-Pecoraro e tutti quanti (Acerra sarà 4 a 5 volte più grande delle norme europee ...) Intanto, le cittadine ed i cittadini della Campania e di Napoli, come pure gli esperti indipendenti ben conoscitori della regione, furono lasciati politicamente soli a subire i decreti leggi, assieme alla militarizzazione delle loro città, mentre li si avvelenava ancora di più la vita e l'ambiente.
Per concludere, aggiungo che sta nascendo una cattivissima illusione economica legata all'ambiente ed alla farsa dell'effetto antropologico, sin dal Rapporto Stern. (Nel mio Défi aux écologistes ho sollevato il problema della precessione degli equinozi; tutti hanno taciuto, visto che il ''mito soreliano'' del ''global warming'', capace di ingannare facilmente la gente fiduciosa, serve al capitale in cerca di nuovi sbocchi per la sua accumulazione; intanto nel Science e Vie si dimostra gli effetti innegabili del fenomeno della precessione degli equinozi ... sul pianeta Marte. Vedi ''Les strates de Mars révèlent son climat'' février 2009, p18) Materia e procedura che dà da riflettere ... soprattutto a quelli, come me, ancora legati alle classiche tesi relative alla ''responsabilità sociale dei scienziati'' ....) In effetto, si cerca a fare giocare alla rivoluzione verde delle fonti di energia un ruolo di settore intermedio, capace di assorbire una parte della manodopera liberata dalla crescita secolare della produttività negli altri settori. Anche Obama canta questa canzona. Ognuno può facilmente capire che se, grazie alla psicosi creata dal global warming antropogenico (nuovo peccato originale secolare da fare espiare al popolo sempre credule), le energie verdi vengono utilizzate solo per rimpiazzare le attuali produzioni energetiche, l'impatto economico, soprattutto per quello che riguarda l'impiego e la produttività, rischia di essere negativo, mentre le cose non sono poi cosi chiare per quello che riguarda la preservazione della salute (ad esempio le batterie elettriche non si riciclano cosi facilmente non più dei pannelli solari o delle eoliche che, intanto non si costruiscono da sole e senza input energetico ...) Anzi visto il costo relativo del chilowattora prodotto (in modo molto erratico dunque di poca utilità per l'industria senza la mediazione delle reti pubbliche) questa strategia unilaterale e dogmatica rischia di distruggere la competitività residuale delle nostre Formazioni nazionali, rispetto ad altre che sanno fare i conti meglio di noi, ed utilizzare in conseguenza tutte le fonti esistenti al meglio delle loro potenzialità. Andando di questo passo, il piccolo imprenditore verde servirà,sfortunatamente anche al livello regionale e municipale, a giustificare la privatizzazione degli enti di produzione pubblici e para-pubblici e delle reti di distribuzione pubbliche del Paese. Ma non di meno sarà costretto a vivere come un parassito a colpo di prezzo di energia verde sovvenzionato dallo Stato (per la critica del ''modello'' californiano, o albertiano o british-colombiano, in stretta sintonia con la teoria, ideata nella Unesco post-reaganiana, dei ''beni comuni'' offerti da imprese private con soldi pubblici, vedi ''Sauvons ce qui peut être sauvé'' nella seconda parte di Tous ensemble. I beni comuni rispondono ad una strategia reaganiana; i servizi pubblici offerti da impresse pubbliche sono una tutt'altra cosa: le compagne ed i compagni pugliesi finalmente costretti a mandare Petrella pascere, avranno forse capito di cosa si tratta .. a parte alla questione di somiglianza semantica voluta dai pitre...) Ma cosa altro si poteva sperare di gente come Pecoraro et al?
Intanto avete visto con quale perversità massonica si cerca di combattere le mie proposte di riforma agrarie centrate sopra i biofuels, essenti di OGM, e sopra la ''sovranità alimentare''. (vedi Introduction e Appendice del mio Libro III) Dopo il grottesco episodio speculativo, dopo il tentativo di salvare la filiera cotone proponendo all'Africa del cotone transgenico con la scusa che i suoi semi, naturalmente velenosi, diventano commestibili quando vengano arrostiti, oggi le grande aziende produttrici ed i loro governi difendono gli agrocombustibili detti di secondo generazione (che altro non sono che quelli che io avevo proposto sin dall'inizio sulla base della loro dualità di utilizzo, o sulla base della loro crescita in terreni non agricoli ...) Noto per finire che la sovranità alimentare da me proposta da la priorità ai popoli, invece di darla ai profitti delle transazionali dell'agroalimentare come la Monsanto, la Cargill ed altre: Così, preme notare che la Beauce, regione francese produttrice di cereali, è grande come un timbro postale, ma non di meno, perché ben gestita, mantene la Francia nei primissimi ranghi dei paesi produttori di cereali e di generi agroalimentari. Nel mondo, esistono tante altre regioni grandi come la Beauce e tante cereali di grande qualità, non Occidentali, ma forse anche più nutritivi ... appunto da non lasciare cadere nelle mani della transnazionali dell'agroalimentare occidentali ...
L'Europa. I cittadini volevano una Europa sociale rispettosa dell'Europa delle Nazioni. Questo significava che si rispettava la sovranità democratica dei popoli, mentre i diritti delegati al livello europeo no potevano applicarsi ogni volta che dimostravano di essere inferiori a quelli nazionali già esistenti. In altre parole, la costruzione europee doveva rimanere un processo positivo per i cittadini, non una gabbia per i popoli destinati a subire forti regressioni culturali e socio-economiche, imposte dall'alto, senza più nessuno ricorso democratico efficace.
Ovviamente il capitale ha un progetto diverso: quello di una Unione Europea spinelliana e reaganiana. Una UE fatta di pezzetti regionali, utili per distruggere le unità nazionali che ricoprono una espressione democratica e parlamentare sancita da costituzioni scritti e dedicate alla difesa dei diritti individuali e sociali degli individui e dei gruppi che compongono ogni nazione membra. Questi diritti individuali e sociali sono contrari alla ''concorrenza libera e senza ostacoli'', secondo il principio stabilito (Protocollo III) come regola di interpretazione maggiore dal Trattato di Lisbona. In questo modo, si mette fuori campo ogni regolamentazione keynesiana o sociale progressista dell'economia, a favore di un ritorno auto-distruttivo ad un capitalismo selvaggio. Peggio ancora, si rimpiazza la sovranità popolare democratica, espressa nei parlamenti nazionali, con la democrazia degli azionari, cioè con la ''private global governance''. Si cerca così di imporre questo Trattato (o mini-Trattato che sia) di Lisbona malgrado il fatto che, non avendo ottenuto l'approvazione unanime dei paesi membri, deve essere considerato nullo e non avvenuto in diritto internazionale, incluso in diritto europeo secondo i Trattati in vigore, incluso quello di Maastricht e di Nizza. L'Irlanda, solo paese ad avere sottomesso il Trattato ad uno referendum, tutti gli altri avendo abusato dal servilismo parlamentare trasversale, ha votato chiaramente NO, come la Francia e i Paesi Bassi avevano fatto anteriormente per la prima versione di questa scellerata pseudo-costituzione europea del capitale.
Per avallare questo golpe costituzionale europeo servano tanti ''quisling'' soft: ecco perché sorgono tanti ''Liberalizzatori'' alla Bersani, alla D'Alema ed alla PD, per non parlare poi dei servi dei servi in camera in titolo, come Bertinotti, Diliberto ed altri, con l'eccezione della Luisa Morgantini (anche qui si verifica la legge universale dell'entropia, purtroppo solo rovesciabile con la vita dotata di coscienza di classe ...pace per i discepoli ingenui ed ''annebbiati'' di Georgescu-Roegen! ) Ironia della sorte, in Europa i Piddisti non sanno neanche più sopra quale sedia andarsi a sedersi! La democrazia azionaria è una democrazia censitaria: tutto il contrario della democrazia sancita dalla nostra costituzione e dalla costituzione del dopo-guerra di tutti i paesi europei. Ma di costituzione chi se ne ... fa più carico? Oggi, con prove quasi quotidiane, abbiamo anche la complicità di tutte le istanze garanti. Quando non sono diventate o erano già de facto dei covi di quisling soft, sono diventati covi di gladiatori soft ma ormai all'aperto.
Per concludere sopra questo tema, mi si conceda una ultima rimarca a riguardo del ''salario minimo europeo'', il ''mito soreliano'' per eccellenza dei nostri balordi rinnegati e bassi cleri. Questo alla faccia della sovranità nazionale esclusiva in materie sociali anche con l'illegale pseudo-mini-trattato di Lisbona! (Ma gli abbozzi di politica ci c'è le scrive a questi ciarlatani?) In un sistema dominato dalla concorrenza senza nessun limite neanche per disciplinare quello che Keynes chiamava i ''spiriti animali'' del capitalismo oggi ancora drammaticamente manifestati , un sistema neoliberale dominato dall'attacco al principio della sovranità dei popoli purtroppo solo compatibile con l'Europa sociale, questo significa che il salario minimo cosi generosamente promesso sarà necessariamente stabilito secondo il salario più basso, non certo secondo il salario medio europeo o secondo il salario medio tedesco o francese ...
Badate bene che mentre questi grotteschi rinnegati e bassi cleri della Sinistra europea si gargarizzano consapevolmente con il ''salario minimo'' per tutti, diventa un attacco frontale al salario reale in termine di potere di acquisto nazionale di tutte e di tutti. Questo perché questo salario o reddito minimo, rimane anche se pure surrettiziamente direttamente ispirato dal neocon e monetarista ''salario minimo annualmente garantito'' . Questo è un concetto privo di ogni legame con la produttività reale, un concetto socialmente regressivo ideato dal monetarista reazionario della Chicago University, Milton Friedman, colla speranza di mantenere artificialmente il ''pieno impiego'' ed evitare in questo modo le prevedibili esplosioni sociali. La realtà concreta di questo ''salario minimo'' al livello europeo può invece essere verificata nella direttiva europee già a meta legalizzata in relazione con le 48, 60, 65 e pure 72 ore settimanali, una direttiva contestate solo pro forma en passant da pochi nostri rinnegati. Poi anche essere verificata nella direttiva Bolkestein, il cui ultimo avatare permette il prestito intra-aziendale (!) di operai stranieri al salario del paese di origine nella UE. Di questo, avete sentito parlare poco: i Ferrero e Diliberto et al. preferiscono appoggiarsi sopra residuali cinghie di trasmissione in fabbrica per cercare di fare capitale politico con facili critiche al management della Fiat, mentre poco fa pubblicavano contro di me il grottesco non-comunista Cini, nei nostri giornali comunisti, per fare l'apologia dell' ''economia immateriale'' (!), la quale doveva segnare la fine auspicata delle tute blu...e delle loro rivendicazioni di classe. Come se dei Cini avrebbero la minima conoscenza e la minima qualifica per parlare di queste cose, quando non sanno neanche la minima cosa sui presupposti teorici della teoria marginalista, per non parlare poi della critica di Marx e di Bukarin! Con amici come questi chi avrà mai bisogno di nemici? Non esiste nessuna economia immateriali che non deve riposare sopra una economia reale forte. L'economia non è un attività solipsista con cui pagare il salario dei vari ed inutili Cini ormai sovra-abbondanti e disponibili nel nostro Paese in tutte le discipline!
Va poi ricordato che mentre io avveno proposto la creazione di una Federazione comunista, per difendere una reale Europa sociale fondata sopra l'Europa delle Nazioni, Bertinotti-Wurtz ed altri creavano preventivamente una balorda ed esclusivista Sinistra europea, incaricata dai loro maestri di veicolare tutti i ''miti soreliani'' necessari all'accumulazione senza limiti del capitale europeo e globale (''pensate globale, con le ''moltitudini'', ma, mi raccomando, non rivendicate mai il sovrano potere di decidere in quanto cittadini, o quello di agire fuori nel vostro limitato spazio locale ... Altro che ''colpire al cuore'' del sistema, una bella robaccia ... con sempre i stessi prevedibili ''portavoce'' filosemiti nietzschiani auto-designati ...Pouah!) Le crisi economiche non nascano del nulla: sono nutrite dall'incompetenza e dal tradimento di tutte/i quelli che sono pagati come comunisti o come rappresentanti della sinistra, senza lo essere ... Gente che confondendosi venalmente con la solita vanagloria sopra la natura del divenire storico contemporaneo, non esitarono a rivelare pubblicamente la loro volgare duplicità, per compiacere ai loro maestri del giorno ed alle loro media. Mai stati comunisti? Bene : ma vi è mai venuto in mente la necessità democratica di rimborsare i salari percepiti? Anche noi dobbiamo fare pulizia nei nostri ranghi!
Guerre, spese militari e raddoppio delle basi militari americane. Miliardi spesi annualmente per missioni militari all'estero frontalmente anti-costituzionali ma date come missioni di pace e di ricostruzione, malgrado il cambiamento dei caveats e delle regole di ingaggio; e malgrado il tragico fatto secondo il quale solo un misero 10 % più o meno dei fondi viene speso par la ricostruzione dei Paesi militarmente occupati! Insomma possiamo riassumere che, alla faccia del nostro Articolo 11, la non-violenza viene praticata con i carri armati e con l'acquisto delle tre variante del F 35, per una somma superiore ai 14 miliardi di euro, mentre i fondi non ci sono ... nemmeno per i terremotati (Avete potuto verificare che ci promettono 8 miliardi per l'Abruzzo, ma poi si intuisce che saranno distribuiti fino al 2030, almeno se si potranno ricavare con drastici tagli ai servizi sociali ed alla Pubblica amministrazione. Anche Brunetta deve guadagnarsi la pagnotta come meglio può, no è verro? Noto intanto che, in Italia, si cerca legittimità mediatica utilizzando termini inglesi, cosa deplorabile ma comprensibile, in un contesto di globalizzazione (ci casco pure io, ma non sempre in modo volontario ....!) Ma come si può continuare a chiamare Welfare quello che anche Reagan chiamava "workfare", intendendo la parola come un elemento di "pedagogia negativa" indirizzata contro i lavoratori, per dirlo con il nostro Antonio Gramsci? Traduttore, traditore, o peggio? Intanto per quello che riguarda le spese militare ed il F 35, meglio lasciare la parole a compagni qualificati: vedi ad esempio Fulmini e Terremoti - Oltre 14 miliardi di euro per il caccia F35Video intervista a Manlio Dinucci a cura della Rete Disarmiamoli http://www.contropiano.org/Documenti/2009/Maggio09/14-05-09VideoIntervistaDinucci.htm
Trasversalismo elettorale e riforme reaganiane-spinelliane. Cosa possiamo aggiungere alla critica del federalismo fiscale, voluto trasversalmente, se no che di questo tradimento frontale dei principi cardini della nostra Costituzione discendano una moltitudine di riforme tutti più anti-costituzionali le une delle altre. Ad esempio, la nuova riforma del Capitolo V. O ancora, l'attacco al bicameralismo. La riduzione del numero di parlamentari è solo una scusa per preparare la distruzione del Senato, a favore di una Camera mafiosa-clientelare delle Regioni. Se non altro, tutto questo dimostra a che punto di delegittimazione è arrivato il processo decisionale nazionale, sancito dalla nostra Costituzione. Tutti sembrano d'accordo come le tante rane della favola che volevano darsi un airone per Re, tanto per testimoniare alla faccia del mondo della propria post-modernità! Veltroni, Franceschini e tanti altri servi in camera del genere hanno adottato una strategia bipartitistica alla americana più che bipolare (con le sue inevitabili coalizioni ed i suoi programmi comuni da negoziare in fonda fede.) Credono così di potere eventualmente approfittare dell'alternanza elettorale senza dovere più rendere conti alle ali sinistre autentiche del Paese. Forse senza specchio (vedi il Don Chisciotto di Cervantes, o Istat ed Eurostat ...) credono pure di essere più ''belli'' e più "puliti", fuori e dentro, più ''educati'' anche quando viaggiano all'estero! La strategia di questi asinelli spiega anche il nome del loro partito, ovvero della macchina mediatica elettorale data come partito, il Partito ''democratico''. Insomma,sempre quel mimetismo seriale e mortale ...! Ecco, perché appoggiano e continueranno ad appoggiare le riforme anti-parlamentari e anti-costituzionali delle destre, se non vengono bloccate con i referendum prima. Aspettano il loro turno senza doversi rimboccarsi le maniche e dare un minimo segno di intuito politico autenticamente di sinistra (Poi immaginarsi se si ha l'appoggio di una parte di Confindustria e dei suoi giornali ...) I nostri rinnegati pseudo-comunisti hanno fatto un calcolo identico: ad esempio, le liste unitarie, esageratamente eterogenei volute da Ferrero e Diliberto con il consigli dell'Ebrea filo-semita nietzschiana della solita clique del Manifesto Rossana Rossanda, forse perché si è esaurita la pseudo-forza propositiva del rinnegato Ingrao! Questa Rossanda che, fine alla prova del contrario, non ha contribuito un bel niente di originale alla teoria marxista, la sua ovvia missione essendo quella di diminuire il PCI dall'interno del movimento ''comunista'', consigliava ancora l'occultazione della ''forma partito'' (vedi, la distinzione tra ''partito'' e ''gruppo di interesse'' nel mio Salvare il Parti dai suoi nemici interni nella Sessione Italia) per continuare ad usurpare il simbolo della ''falce e martello'' perché credono come il Whig burkeano Sydenham che noi, come nuovi colonizzati mentali, ci accontenteremmo delle apparenze invece del contenuto. O già detto che, oltre ad essere incompetenti e rinnegati, sono gente da poco! Di analisi marxista comunque sano ben poco. E si vede!
Ammesso che l'attuale Premier (forse Presidente del Consiglio della Repubblica italiana non sarà mai stato ...) sappia leggere, credete che avrà letto la nostra Costituzione e che abbia più a cuore di rispettarla e di farla rispettare della clique balorda di sovversivi della Lega, gente che non aveva mai dovuto essere autorizzata a prestare giuramento sopra di essa? Quale classico ha allertato contro tali ''pifferai''? Pure a volta maltrattata, la nostra venerabile Costituzione non è di natura a tollerare vari papi trasversali.
Intanto non dimenticati questo : Appello per il Proporzionale e per l'Astensione ai Referendum Guzzetta del 21 giugno. http://www.contropiano.org/Documenti/2009/Maggio09/26-05-09AppelloProporzionale.htm
Votare strategico: liste da seppellire nelle urne
Votare strategico diventa urgente per dare una bella scossa a questo sistema trasformista, e per creare le condizioni del rinnovamento vero delle classe dirigenti del centro e del centro-sinistra del nostro Paese (gli altri ci interessano in un contesto elettorale)
Seppellire il PD è doveroso (perché un solo partito reaganiano basta anzi è già troppo in Italia.) Tanto all'interno della UE questa gente non sa neanche più dove deve andarsi a sedersi! Più che il PDL e la destra sono i ruffiani del PD a volere cancellarci con una legge elettorale anti-costituzionale e anti-democratica: Debbono per forza essere seppelliti nelle urne prima di nuocere!
Seppellire il Prc di Ferrero e il Pdci di Diliberto perché serve sol a rinnovare il posto di tali Menapace et al. In somma di gente onnipresente, una volta qua, una volta là, anzi a volte qua e là al stesso tempo, gente irrimediabilmente incrostati nella direzione, ma che ha già detto di non essere comunista; gente che, non di meno, rimane pronte a tutto anche di trattarci di ''incompatibili'' .. chi sa, fra poco questa gente da poco si permetterà pur di darci del ''teppista''! Oppure un Vittorio Agnoletto anche lui non-comunista ma presentato sopra la lista che sventola la falce e il martello come un specchietto per le allodole: Posso chiedere se Agnoletto ha partecipata alla proposta del ''salario minimo europeo'', oppure se l'esclusività nazionale in materia sociale li parte da buttare alle ortiche in favore del balordo e anti-costituzionale Manifesto di Ventotene di Spinelli? Sono da seppellire se non altro per salvare l'onore dei comunisti. Una solo eccezione sarebbe quella di Luisa Morgantini, per il coraggio dimostrato nel cruciale dossier palestinese.
Seppellire la Sinistra e libert0 di Vendola e della clique bertinottiana. (5) (Intanto si debbono pure seppellire d'urgenza Bonnani e Angeletti, sindacalisti gialli doc, visto che non è il ruolo costituzionalmente legittimo dei sindacati costituirsi come cinghie di trasmissione, e come organi di legittimazione del governo, come fu fato con la truffa del Patto sociale del 92-93, con la più recente truffa del Protocollo sul Welfare con la quale, addirittura, si inventò 2 milioni di voti dubbiosi o ancora con la truffa già in preparazione dello Sciopero virtuale e del Libro Bianco di Sacconi.)
Votare in modo massiccio per Pcl perché solo la paura del proletariato finalmente capace di parlare per se stesso come classe organizzata conta per fare avanzare le conquiste popolari (Votare in modo massiccio e senza riserva dogmatica per il PCL alle prossime elezioni rimane il migliore modo per preparare l'unita reale di tutte le forze autenticamente comuniste nel nostro Paese, mandando in crisi le altre direzioni rinnegate.)
Votare in modo strategico non vale solo per la sinistra autentica ma per tutte le formazioni politiche. Così al Centro e al Centro-destra voterei per Pier-Ferdinando Casini, se non altro perché non si è sottomesso all'abusivismo costituzionale di Berlusconi, mentre ha saputo cogliere subito il pericolo che il federalismo fiscale fa correre alla nostra Repubblica ...
Quelli del Centro-sinistra voteranno probabilmente per l'Italia del Valore, se non altro per intaccare il servilismo, ormai istintivo, emerso come unico elemento capace di unire le più anime contraddittorie raccolte nel cerchio infernale e tragicomico del PD, con le sue cinghie di trasmissione mediatiche più o meno sincere. Intanto la presenza di un De Magistris in Europa serve al Paese ed al Sud, dove decine di miliardi di euro provenienti dai fondi strutturali europei spariscono nella natura, senza lasciare traccie tangibili sotto forma di infrastrutture fatte a norma, nei tempi giusti ed utilizzabili dai cittadini.
Dobbiamo ricordarci che senza una salutare paura del proletariato e delle sue organizzazioni di classe, il capitalismo scivola naturalmente verso la barbarie. Fu così nel 1922; rimane ancora così oggi, col stesso spirito filosemita nietzschiano, motivato dalla stessa paura provocata da una crisi strutturale del modo di produzione che può solo essere contenuta con la guerra (interna e domestica) e con la regressione autoritaria anti-democratica (vedi gli attacchi incessanti alla nostra Costituzione partigiana nata dalla Resistenza in tutte le sue varianti.)
Prima di girare giacchetta, Ignazio Silone, in uno dei racconti del suo magnifico Uscita di sicurezza, metteva in scena un medico socialista che spiegava ai suoi potenziali elettrice ed elettori: ''Ricordatevi che il voto è segreto''. Cioè arrivando nell'intimità della cabina elettorale, non esitate più a votare per difendere i vostri interessi di classe.
Oggi, a sinistra, questo significa votare in modo massiccio per il PCL (solo cosi si potrà finalmente concepire sul serio l'unità delle forze comuniste autenticamente marxiste, prima della prossime elezioni legislative, operando preliminarmente la necessaria pulizia interna nel Prc e nel Pdci.)
Paul De Marco, comunista.
Copyright © 21 maggio 2009
1. Sul riformismo rivoluzionario vedi ''Réformisme démocratique révolutionnaire ou lamentable Rossinante du réformisme'' nella Seconda parte di Tous ensemble.
2. Vedi ''Il video verità su Rinaldini'' www.slaicobas.it dove è chiaro i compagni dei Cobas avevano trattato con Cremaschi per poi vedersi strappare i fili del microfono nel tentativo di impedirli di parlare, episodio che provocò lo scivolamento di Rinaldini, subito aiutato da un compagno dei Cobas. Io credo che nel contesto attuale solo i soliti bassi cleri e pitre venduti al sistema hanno interesse a fabbricare animosità nei ranghi dei sindacati più combattivi. Dovremmo tutte e tutti tenere conto di questa possibile demagogia infiltrata. Ma nessuno si dovrebbe permettersi di dare del ''teppista'' a chi non la pensa come sé, soprattutto quando furono pagati per anni come comunisti senza esserlo! L'incompetenza non è un crimine di per sé: se mai il crimine sta nelle raccomandazioni. Ma la falsa rappresentanza rimane il crimine politico più serio in una democrazia degna del nome, anche se ancora solo formale.
3. Purtroppo anni fa avevo già allertato contro questo utilizzo scellerato filosemita nietzschiano dell'anomia teorizzato da Durkheim Vedi Le lit du néonazisme e la sua ''Annexe'' nella Sessione Fascime/Racisme/Exclusivisme. Qui siamo già a Durkheim riletto e trafficato alla luce di Così parlava Zarathustra ... Mi sembra che Pierpaolo Pasolini aveva anticipato la critica di questa psicologia auto-inculcata nel suo Salò. I meno rinnegati all'interno del PD dovrebbero badare bene alla logica della colpevolezza per associazione naturalmente idonea alla crescita dei regimi autoritari, una strategia di controllo delle masse già praticata da Mussolini quando, sapendo di godere dell'impunità, non esitò a prendere a suo conto personale, in Parlamento, la responsabilità dell'omicidio di Matteotti. Questa logica non si combatte con un presunto rigorismo morale da parte di gente che contribuisce coscientemente o incoscientemente (patto sociale, Legge 30, Protocollo sul Welfare ecc...) ha mantenere la gente in un stato precario di sopravvivenza, usando di tutti i stratagemmi disponibili in una societa clientelare e corrotta come la nostra. Questa deriva autoritaria si combatte offrendo alla gente una reale uscita di sicurezza socio-economica, con la quale testimoniare della propria dignità in quanto cittadine e cittadini, e in quanto gente per bene, oggi calpestata da un sistema fondato sull'abusivismo a tutto campo.
4. Ho già fatto notare che secondo la BRI ( http://bis.org/pul/otc_hy0805.pdf?noframes=1 ) sopra $ 15 trilioni di contrati reali si è costruito un castello di carte di $ 58 trilioni di CDS e di $ 956 trilioni di OTC: questo gli economisti del PD l'hanno taciuto e continuano a tacerlo per non impaurire i poteri forti e per difendere senza poterci seriamene crederci i ''piani di salvataggio'' delle banche (pagati con il debito pubblico ...). Intanto ci sono i soldi per salvare le banche private, ma non per il sostegno dei precari o per la cassa integrazione. Avevo fatto notare che per sostenere il credito e l'attività economica si doveva lasciare fallire le banche private più esposte, nazionalizzandole per un euro simbolico in modo da potere creare un polo bancario pubblico, capace di garantire i risparmi degli Italiani, e capace di utilizzare le possibilità offerte dal ratio prudenziale per fornire credito non speculativo all'economia reale. (In virtù del ratio prudenziale della BRI, con un miliardo iniziale si possono prestare 8 miliardi; solo che il ratio oggi abusato è attorno a 40 per 1 (poi ci parlano in vari convegni, accogliendo dei pitre come Mandelbrot o Siegel per epilogare sul ''calcolo del rischio'', vedi Sessione Economie Politique Internazionale) ... questi ratio 40 per 1 valgono almeno per quello che appare nei libri, mentre sappiamo tutti che più del 80 % delle transazioni speculative vengono tenute fuori dei bilanci, spesso su pezzetti di carta, o scraps ...) Nessuna somma, meno tutti quelli patetici Tremonti Bonds, potranno mai coprire $ 58 trilioni di CDS e $ 596 trilioni di OTC, in un contesto dove ai subprime ed alle securities si aggiunge il problema dei prestiti bancari insolventi come faceva notare Tully del Fortune magazine poco prima degli ultimi ''stress tests'' americani ( stress tests a dire vero poco affidevoli perché abbastanza compiacenti per le banche ... Tutti credono che sono troppo grandi per fare bancarotta: eppure una banca piccola o grande che fallisce non vale più di un euro bucato: basterebbe solo una banca pubblica col ratio prudenziale per salvare i risparmi dei piccoli risparmianti che non giocano personalmente in borsa ... Capitalizzare una tale banca pubblica costerebbe una piccola frazione soltanto delle some astronomiche buttate nei ''piani di salvataggio'': ma avrebbe pure il vantaggio di purgare il sistema per permetterli di ripartire su basi più sane. Oggi si cerca in modo ubuesco di conservare intatte montagne di carte private che non valgono più niente al prezzo alto (contrario al mark-to-market), con montagne di denaro pubblico spesi a debito che piomberanno per decina di anni i bilanci pubblici e dunque i servizi sociali e le infrastrutture pubblici da mantenere. )
5. Avrete notato il solito plagio rovesciato: mentre io chiedevo un grande partito del Comunismo e della Libertà, questi soliti pitre, neanche più social-democratici alla svedese (come si intendeva negli anni settanta), parlano in modo demagogico di Sinistra e di Libertà.(Io mi riferivo orgogliosamente ad un emblematico ritornello della nostra Storia comunista e partigiana, che aveva saputo captare magistralmente la verità socio-politica-culturale della concessione marxista della democrazia socialista; in effetti, lontana dal pluralismo formale borghese, questa deve essere fondata sopra il comunismo per il regno della necessita (proprietà ma non necessariamente possessione collettiva dei mezzi di produzione e pianificazione), e sopra il libertarismo ugualitario per il dominio della libertà (cioè, quello che mette direttamente in campo lo sbocciare delle personalità non-alienate, le condizioni materiali uguali per tutti essendo date dal regno della necessità. Il libertarismo ugualitario essendo un espressione simile a comunismo per tutto quello che riguarda il regno non-economico. Vedi il capitolo Pour le socialisme cubain e la psicoanalisi marxista nel mio Pour Marx, contre le nihilisme.) Ma intanto, questi rinnegati partecipano al più spietato minestrone arcobalenista ed ex-piddista della nostra storia, purtroppo strapiena di troppo connubi dubbiosi, di troppo giolittissimi, e di troppo trasformismi venali. Cosa dire altro? Solo questo: Se la giustizia funzionava nel nostro Paese, l'asino Bertinotti e l'asino Bellofiore (ed altri plagiari intriganti ad esempio l'Ebreo Halevi col supporto della clique sionista filosemita nietzschiana del Manifesto (noto qui che gli Ebrei sono tutt'al più tra 8000 e 16 000 nel nostro Paese, già martoriato da tanti Ezra Pound, nel quale l'uguaglianza, la laicità e il ripudio della guerra sono principi fondanti della Costituzione ... ), avrebbero già dovuti essere indagati per associazione a delinquere, finalizzata alla falsa rappresentanza politica ed al plagio rovesciato nella consapevolezza di causare danni alle persone ed alle organizzazioni democraticamente costituite, partecipando pur consapevolmente alla loro esclusione, anzi al loro brutale assillo, nel solito modo utilizzato contro i dissidenti legalmente legittimi, dalla CIA e dal BFI e da tanti altri servizi associati. Si può solo servire un unico maestro alla volta. Sarà meglio che questi criminali se lo ricordino! Vedi il mio Contra-pitres nella sessione Italia assieme alla mia ''Open letter to the Prime Minister Harper and the Premier McGunity'' nel mio sito.