Circolazione della moneta o del valore di scambio ?

Circulation of money versus circulation of exchange value

Circulation de la monnaie ou de la valeur d ' échange ?

Italia 2015-01-01


Circolazione della moneta o del valore di scambio ? ( Prima parte di tre )

1 ) Circolazione versus rotazioni

2 ) Credito, riproduzione e produttività

3 ) Sovrappiù sociale, riproduzione e competitività ( per una nuova anti - dumping )

 

Circolazione versus rotazioni

Così il reddito nazionale Y sopra la massa monetaria M da la velocità della circolazione V in t1. Ma come Y è già preso in termini monetari, non si ottiene qui quello che Wittgenstein e Barthes chiamavano una '' tautologia significante '', ma bensì una tipica circolarità borghese socialmente nociva e teoricamente debilitante. In oltre, malgrado la Catena Fisher, il passaggio di t1 a t2 rappresenta un bel pasticcio dato che i marginalisti sono incapaci di transitare dal nominale al reale, come pure della micro alla macroeconomia. Il concetto di '' massa monetaria '' rimane tutto da definire : in effetti, per i marginalisti, questo concetto è già falsificato sin dall'inizio perché si parte dall'organizzazione bancaria del credito, il quale definisce questa massa, allorché se il credito include sicuramente la massa monetaria, la proposta inversa non è certo vera. Ovviamente, questo rappresenta l ' apice della nullità scientifica marginalista, il marginalismo non essendo ontologicamente capace di differenziare tra '' equivalenti particolari '' ( i beni e le merci specifici che si scambiano occasionalmente tra di loro ) , '' l ' equivalente generale '' ( la moneta o, parlando più generalmente, l ' unita di conto del valore che gode di circolazione legale ) , e '' l ' equivalente universale '' del valore, il quale non è mai altro che il valore di scambio della forza di lavoro ( manovale o intellettuale ) , almeno secondo il Fondatori della disciplina, oggi purtroppo ridotta ad essere solo una ''dismal science.''

 

La '' paper currency '' fu la grande scoperta del trader David Ricardo in fase con le false - buone notizie utilizzata coscientemente dai Rothschild di Inghilterra durante la Battaglia di Waterloo per rovinare la Corona britannica al loro profitto. ( Le Guerre Napoleoniane costavano molto caro alla Corona britannica che dovette indebitarsi; durante la Battaglia di Waterloo fu sparsa la notizia a Londra che tutto era perduto, per poi annunciare la vittoria; intanto i Rothschild avevano comprato tutte le obbligazioni vendute con precipitazione. L ' Ebreo - Inglese Ricardo poi sposò una donna Inglese e pote così entrare nel Parlamento di Westminster per portare avanti la riforma finanziaria. La stessa diplomazia matrimoniale si verifica oggi ovunque in Occidente, particolarmente negli USA. ) Nonostante, Ricardo rimaneva razionalmente legato al concetto del valore definito dal lavoro umano. Il circolare J.B. Say vide subito il partito che la classe dominante poteva trarre di questo segno monetario in modo da distanziarsi della creazione del valore di scambio sempre fondato sul lavoro umano, almeno secondo l ' economia politica classica. Nonostante questo, le arguzie di J.B. Say, messe in campo per amplificare il concetto ricardiano della ''paper currency'' fine all ' eccesso, lasciano molto da desiderare, se non altro perché, rispettando la logica, l ' equivalente generale deve se stesso essere definito in termine dell ' equivalente universale. Guarda caso, questa bizzarria è proprio quella comune a tutte le versioni del marginalismo, Senior con la sua marginale ma tanto miracolosa '' ultima ora '' ) e Irving Fisher et al., inclusi. Si nota che Walras porterà a termine la mistificazione ideata all ' origine da J.B. Say, ma lo fece con l ' illusione di fare scienza anche al prezzo di creare una dicotomia tra la '' scienza economica '' ( ! ) e '' l ' economia sociale '' ( Sappiamo che il positivista Schumpeter trasformerà questa dicotomia in un spurio punto di partenza ontologico e metodologico ) : considerando solo il capitale nella sua forma liquida monetaria si poteva immaginare una mobilità perfetta, cioè una concorrenza istantanea, incluso sul '' mercato dei mercati '', perdendo pero ogni tracia dei cicli reali del capitale necessari alla produzione - riproduzione ( la trasformazione analizzata da Marx della moneta nei vari input della funzione di produzione, tra i quali quelli meno liquidi corrispondenti a '' c '' e di '' v '' !!! )

 

E dunque, sarà meglio tenere conto della '' massa salariale reale '' ( i salari versati alle lavoratrici e lavoratori attivi ) notata S, e della '' massa salariale sociale '' ( la parte della prima dedicata nominalmente al sostegno della forza di lavoro passiva, notata AR ) , quest ' ultima essendo notata Ss. Considerando che il lavoro umano fa sempre e ovunque l ' avanzo del suo valore di scambio, altrimenti non potrebbe nemmeno mettersi in moto nel processo di produzione, questo avanzo essendo iscritto nei parametri sistemici e costringenti definiti dalla '' domanda sociale '' ( ovvero in modo specifico dalle Equazioni della Riproduzione ) , il concetto narrativo della "circolazione" borghese deve essere rimpiazzato dal concetto scientifico di '' rotazione '', definito secondo le Equazioni della Riproduzione Semplice ( RS ) o Allargata ( RA ) , questo sulla base della funzione di produzione scientificamente stabilita ( 1 ) , cioè :

 

c + v + pv = M,

in modo che lo Schema della RS, per due settori ( S1 Mezzi di produzione e S2 Mezzi di consumo ) , schema che induce l ' equilibrio generale, si enuncerebbe nel modo seguente :

S1 = c1 + v1 + pv1 = M1

S1 = c2 + v2 + pv2 = M2

Total = c + v + pv = M

Da qui si deducono le Equazioni della Riproduzione Semplice; queste Equazioni della RS rappresentano un sistema non - dinamico nel quale tutto il profitto verrebbe consumato. La riproduzione si farebbe all ' identico senza accumulazione capitalista. Marx insite pero sul carattere euristico concreto della RS dove i problemi, ad esempio quello della rendita o della produttività, debbono essere risolti in modo coerente prima di passare alla RA.

Le Equazioni della RS son le seguenti :

c2 = v1 + pv1

M2 = v1 + pv1 + v2 + pv2

M1 = c1 + c2

La Riproduzione Allargata ( RA ) rende dinamico il schema statico della RS, il quale riparte ovviamente in t2 sulle stesse base di t. Così, nella RA, una parte della sovrappiù ( notata pv ) viene reinvestita, in modo da indurre una crescita della produzione come pure una accumulazione capitalista. Vedremo brevemente qui sotto cosa viene implicato dalle dinamiche della RA per il '' credito ''.

 

Aggiungiamo brevemente che la RA, dunque l ' adozione di un Piano economico scientificamente fondato, riposa sopra scelte socio - economiche collettive; questi, per definizione, producono pochi sprechi anche dal punto di vista ambientale al contrario della non definita '' mano invisibile ''. Si intravede subito che la '' mano invisibile '', indifferente alle Equazioni della riproduzione e abbandonata alle scelte di classe della concorrenza capitalista lasciata a se stessa, avrà a cruore la riproduzione massima dei profitti individuali nonché la soddisfazione massima dei bisogni sociali fondamentali dei cittadini, tutti uguali tra di loro. Riassume Lenin notando : col modo di produzione capitalista, la produzione è sociale mentre l ' accumulazione rimane individuale essendo riservata ai soli possessori dei Mezzi di produzione  ...

 

Integrando la Legge marxista della produttività ( vedi qui sotto ) queste Equazioni sono le sole che permettano di armonizzare, in modo scientifico interamente delucidato, ( dunque senza problema ex ante e post hoc, pace Böhm - Bawerk ) la micro e la macroeconomia, tenendo conto tanto del valore di scambio quanto delle quantità prodotte. ( Questo è fondamentale per lo sviluppo scientifico degli apparati statistici economici. ) Va sottolineato che tale dualità ontologica, priva di ogni antinomia, risulta impossibile in tutte le versioni immaginabili del marginalismo, compreso nelle loro forme falsamente matematiche da fare ridere ( giallo ) Joan Robinson, quando si confrontava onestamente con Samuelson e Solow ( nella cosiddetta controversia di Cambridge ) , questi due facendosi prudentemente rappresentare da studenti per evitare di essere ridicolizzati, e per conservare l ' apparenza della loro '' autorità '' istituzionale - scientifica: Coraggiosi si, ma non temerari, questi '' Nobel '' ! Questo difetto è condiviso dai neo - ricardiani. Sraffa, ad esempio, era obbligato di darsi un saggio di profitto esogeno per potere poi effettuare le sue trasformazioni simultanee mentre tentava, in vano, di riabilitare la legge classica del valore del lavoro di Ricardo, assieme al concetto marxista di '' lavoro socialmente necessario '' alla produzione; lo faceva mettendo silenziosamente in scena un ''paniere di merci producendo merci'', ( a dire vero, la reificazione al suo colmo del lavoro umano, unico creatore di valori di scambio! ) senza mai osare parlare dello sfruttamento del lavoro e delle sue leggi, la vera e unica fonte del profitto …

 

Notiamo che la trasformazione simultanea, emblematica di questo grossolano errore con il quale si sostituisce il '' modello '' alla '' realtà '' ( pace Kant ? ) per arrivare, costa quello che costa, ad un risultato '' elegante '', è fondata unicamente sopra una semplice equazione quadratica formale, inizialmente proposta da Tugan - Baranovski, poi ripresa da Bortkiewics, ma pateticamente falsa nelle sue premesse. Questa '' soluzione '' influenzerà poi Walras per il suo equilibrio generale.

 

Dando un ' occhiata allo Schema di riproduzione puramente formale di Tugan - Baranovski, dato qui sotto, si vede subito che non ha più niente a che vedere con la legge del valore classica o marxista. Al massimo questo modo di presentare le cose può essere interpretato come una prima bozza dell ' equilibrio generale di Walras interpretando l ' ultima linea ( riservata alla produzione e allo scambio di Oro ) come mercato monetario, in un sistema sofista che tenta di produrre un '' mercato dei mercati '' liquido solo modo per arrivare all ' equilibrio, tramite la risoluzione simultanea, senza ovviamente affrontare il problema ex ante/post hoc … Abbiamo dunque qui '' c '' settore del capitale; '' v '' settore del lavoro e '' s '' un settore ideato per pure ragioni matematiche formali, cioè il settore dell ' Oro, poi preso come '' unita di conto '' per permettere i '' scambi '', o meglio la risoluzione simultanea. Ecco lo schema di Tugan - Baranovski:

 

c1 + v1 + s1 = c1 + c2 + c3

c2 + v2 + s2 = v1 + v2 + v3

c3 + v3 + s3 = s1 + s2 + s3

Ritorniamo quindi a cose più serie.

 

Nelle loro forme elementari, cioè la RS in situazione di pieno impiego dove, appunto, il valore di scambio fondato sul lavoro umano e la sua espressione monetaria concordano, le rotazioni saranno le seguenti:

 

S = massa monetaria reale = massa salariale = v.

R = numero delle rotazioni; R = C/v + pv/v ( dove C= c + v )

MF = valore in franchi del prodotto totale = S x R

Se introduciamo ora la '' massa salariale sociale '', avremo questo, tenendo quindi conto dell ' '' inflazione strutturale '' indotta dal sostegno a AR, la parte passiva della forza del lavoro altrimenti denominata come Esercito di riserva ( Armée de Réserve ) . Di fatti, quello che viene versato a AR non essendo creato nella produzione da AR stessa, proviene da una mediazione nominale monetaria operata sui salari reali ( creazione di moneta aldilà dei bisogni per coprire S ) : si paga con l ' unita di conto dotata di valore di circolazione legale, o, per meglio dire, con moneta di carta. Bisogna dunque solo determinare il livello di sostegno accordato ad AR, notiamolo '' x '' dando ( v + x ) , secondo le leggi correnti e le lotte di classe per determinare il livello di inflazione strutturale. Notiamo brevemente l ' esistenza di numerose altre forme di inflazione, cioè le inflazioni congiunturali oppure l ' inflazione sistemica mediazione monetaria dovuta agli scambi via il mercato capitalista che altro non è che una forma specifica di mercato ( o più genericamente, di scambio ) altrimenti declinate in diversi modi, vedi Polanyi ( qui molto walrasiano con le sue forme distributive formali ) e soprattutto Marx nelle sue analisi pionieristiche fondamentali relativi ai vari modo di produzione storicamente accertati, e messi in stretta relazione con le forme sincroniche e diacroniche possibili di estrazione della sovrappiù, cioè con la sovrappiù assoluta, l ' intensità congiunturali, l ' intensità strutturale ovvero la '' produttività '' la forma puramente capitalistica dunque dominante in questo sistema, e infine la '' sovrappiù sociale '', la forma idonea alla transizione fuori del modo di produzione capitalista ) ; ambedue questi tipi diversi di inflazioni non considerati qui ma sono esposti nel abbozzo del Libro ancora da editare in Italiano intitolato Hi - Ha! Le asinate visuali allucinatorie degli economisti borghesi ) . Si otterrebbe questo:

 

S = massa salariale ( = il valore di scambio di v in situazione di pieno impiego )

Ss = massa salariale sociale ( = la copertura monetaria nominale di v + più la parte nominale creata ex nihilo per sostenere AR secondo il livello di sostegno socialmente ( lotte di classe ) attribuito al lavoro non - attivo. ) ( 2 )

Ss/S saggio di inflazione strutturale

R ( t2 ) = C/v + pv/v

MFs = Ss x R

MFs = prodotto totale espresso in '' valori - prezzi '', dunque espressione monetaria, cioè tenendo conto dell ' inflazione strutturale. Parlo qui di '' valori prezzi '' e non di prezzi del mercato oscillante attorno al valore di scambio o prezzo reale, perché la differenza è strutturale ( in Tous ensemble gli avevo chiamati '' equilibrio valore '' per ovvie ragioni, ma importa il concetto più che il termine ) ; questa differenza è dovuta unicamente al non rispetto del pieno impiego, e a nessuna altra variabile, pieno impiego tale che definito in stretta in connessione con la produttività reale ( in astrazione dunque della generalizzazione del precariato, oggi creato coscientemente fuori di questa connessione, in contraddizione con la dovuta spartizione del lavoro socialmente disponibile tra tutte le cittadine e cittadini abili al lavoro, unico modo per eliminare questo tipo di inflazione strutturale. Ovviamente se i programmi sociali universalmente accessibili, finanziati con i contributi sulla busta paga, sono privatizzati e se le politiche sociali ( welfare ) sono rimpiazzate con la distruzione dei diritti dei lavoratori attivi e passivi ( precariato e workfare ) , l ' inflazione strutturale diventerà residuale: ma, al contrario delle illusioni monetaristi neoliberali, questo rappresenterà più un problema nonché un bene per il sostegno della crescita economica. Nel modello di " regulation " tipo Stato sociale o Stato keynesiano rimaneva la disoccupazione detta frizionale e stagionale : perciò in Tous ensemble ho definito questo tipo di inflazione '' inflazione civilizzata ''. Il suo meccanismo definisce anche un dei ruoli legittimi della Banca centrale. ) ( 3 )

 

Abbiamo qui le basi scientifiche fondamentali della '' teoria quantitativa della moneta ''. Marxista, bene inteso, vista che l ' altra è solo una narrazione borghese della quale abbiamo accennato qui sopra l ' origine e la circolarità.

 

A dire vero, per tutti gli economisti borghesi, la moneta rimane sempre un pensiero recondito ( afterthought ) , il loro modello essendo, per essenza, un sistema di baratto epifenomenico. Il prezzo è detto giusto per definizione sul suo mercato ( o, in modo cronologicamente e logicamente più problematico, sul '' mercato dei mercati '' marginalista: arriva prima l ' equilibrio micro ex ante o quello macro post hoc ? visto che in questa copia venale la sincronia non esiste, essendo solo ideologicamente narrativa o '' matematica '' … ) Perciò, partendo dai prezzi, l ' inflazione e la speculazione, non sono sistemicamente comprensibili, se non come perversioni di una illusoria '' legge della natura '', la legge del '' mercato '' perfetto ( le varie storie raccontate sui mercati mai abbastanza flessibili, in particolare quello del lavoro !!! ) . Intanto, sappiamo che la cura di anomia '' libertaria '' di destra - proposta da von Hayek e tutti quanti non risolve questo problema, al contrario lo aggrava, cosa assai facile da dimostrare anche senza la conoscenza scientifica della Legge della produttività marxista: di fatti, se si suppone la legge della giungla neoliberale - concorrenza senza norme assieme al regime di accumulazione capitalista, ovvero di proprietà privata capitalista asimmetrica, si arriva per forza agli oligopoli ed ai monopoli descritti, più che analizzati, da Sraffa, Chamberlain e Robinson ( i.e. la centralizzazione e concentrazione del capitale contro le quali l ' Antitrust, strumento ideologico per eccellenza, può agire solo marginalmente per tentare di legittimare il sistema … ) . In somma, in un capitalismo sviluppato e sbarazzato dagli impedimenti feudali, quello che viene attribuito come perversioni ad una mancanza di concorrenza, risulta in realtà come frutto naturale della logica della concorrenza in regime di proprietà privata capitalista.

 

Un modo per illustrare la vanità di questi sofismi borghesi sull ' inflazione sarebbe di ricordare l ' esempio della '' pioggia monetaria di Hume '' : Creerebbe inflazione o no ? Cervantes, tra molti altri, ha illustrato le drammatiche disgregazioni sociali prodotte in Spagna per causa dell ' imprevista abbondanza di oro e di argento portati in patria dai galeoni in provenienza d ' America latina. Il fenomeno va analizzato con cura : in questo caso preciso, l ' inflazione causa il suoi danni più drammatici solo via i prezzi relativi con l ' estero, altrimenti il livello dei prezzi si sarebbe alzato in modo quasi proporzionale per tutte le merci, lasciando le cose più o meno immutate. Ecco il punto fondamentale : Senza la mediazione pratica ma parziale dei prezzi relativi stabiliti nel commercio con l ' estero, l ' inflazione può solo essere capita in relazione con un Standard di valore rappresentando i '' prezzi reali '' ( al limite il salario come indicatore del '' potere di acquisto '' ) , il che ci rinvia necessariamente, dietro quest ' ultima apparenza, al vero metro, cioè il valore di scambio delle forza di lavoro.

 

Paul De Marco.

 

1 ) Note : riferirsi a Tous ensemble e per le altre forme di inflazioni all ' abbozzo del libro intitolato HI HA! LE ASINATE VISUALI ALLUCINATORIE DEGLI ECONOMISTI BORGHESI. Ciò che non è scientifico non è marxista, e viceversa, nella Sezione Livres - books di questo sito http://la-commune-paraclet.com .

 

2 ) Considerando Ss. La parte socialmente e nominalmente attribuita a AR essendo notata ( x ) abbiamo due casi logico - storici a ) quello del capitalismo liberale delle origini, senza banca centrale dunque senza la sua emissione monetaria ( '' paper currency ''. ) In questo caso la famiglia allargata gioca il ruolo di ammortizzatore sociale. Al livello monetario avremmo C/ ( v x ) + pv/ ( v x ) . b ) Con la costituzione della banca centrale l ' emissione monetaria fa apparire un ' addizione nominale la quale si traduce con una diminuzione del consumo individuale in quantità, dato l ' inflazione.

 

3 ) Il marginalismo è un tipo di analisi epifenomenale. Questo può essere verificato dalla statistiche tipo PIL, di fatti dagli apparati statistici dei conti nazionali come pure dalla contabilità delle imprese private tutti fondati sopra il cosiddetto '' prezzo del mercato '' qual che sia d ' altronde il '' mercato '' al quale si fa riferimento. Oggi, le nazioni Occidentali corrono alla rovina sacrificando il loro settori primario, secondario e terziario tradizionale in favore di un settore dei servizi ( immateriale ? ) puramente speculativo fondato sopra le assicurazioni e la finanza; questo nuovo settore rappresenta già più di 9 % del PIL nei Stati Uniti. No sorprende che nel 2007 poco prima del scaturire della crisi dei subprime c ' erano $ 15 trilioni ( Americani ) di valuta reale a confronto di $ 58 trilioni di CDS e di $ 596 trilioni di OTC !!! ( vedi http://www.bis.org/publ/otc_hy0805.ppdf?noframes=1 ) Di fatti, questa situazione è ancora peggiorata per causa dei ricorrenti piani di salvataggio delle banche private con fondi pubblici, e con i vari piani di stimolo economici adottati dai governi, senza nemmeno cambiare le regole che hanno portato alla crisi attuale. La stessa rimarca vale per gli aggregati monetari M1, M2, M3. Per esempio, M1 corrisponde più o meno a '' v ''. Purtroppo, avete forse notato che malgrado i ricorrenti '' Quantitative Easing '' ( iniezioni di grossi volumi di liquidità ) non risulta nessuna correlazione tra il '' core inflation '' o l ' inflazione officiale tout court e M3. Di fatti, la FED non calcola più M3. Invece, ha deciso tempo fa di cambiare il modo di calcolo del livello dei prezzi e di dividere l ' Indice officiale dell ' inflazione in due pare: la parte basica ( core ) e quella legata al cibo ed all ' energia ( in parte importata. ) Con tutto ciò, i salari hanno a gran pena seguito il movimento, particolarmente per quello che riguarda i due ultimi 10 % della scala dei redditi.

 

 

XXX

 

Circolazione della moneta o del valore di scambio ? ( Seconda parte di tre )

Credito, riproduzione e produttività

 

Quando consideriamo i Schema della RS e della RA dobbiamo tenere conto dello sviluppo temporale dei scambi secondo la Formazione Sociale nazionale o sovranazionale considerata, cioè, dobbiamo tenere conto del numero dei suoi sotto - settori e delle sue industrie. Perciò, considereremo il ciclo riproduttivo complessivo necessario per ottenere un ciclo di rotazioni completo. Naturalmente, questo implica l ' esistenza di lags. Nel stesso modo questi lags implicano la nascita del credito necessario per facilitare i scambi, per forza sempre bilaterali, dato la non - simultaneità e la non - sincronizzazione dei circuiti del capitale partecipi alla riproduzione. Si vede così ad un tratto che questo ruolo legittimo non ha niente a che vedere con il ruolo giocato dal credito bancario e finanziare capitalista autonomizzato e parassitario, a tal punto che provocò l ' ira dell ' industrialista H. Ford in Henry Ford nel suo important The International Jew: the World ' s foremost problem http://usa-the-republic.com/international%20jew/Index.htm , e meno ancora con quello assunto dal credito speculativo attuale ( i.e., il diktat della finanziarizzazione, dei LBO e del corto - termine. ) In un mondo dove i scambi internazionali venissero condotti al valore, sarebbero i ratio prudenziali a definir la parte razionale del credito che non implicasse speculazione ( interna e esterna. ) Oggi, questo non è più il caso visto che il cosiddetto libero scambio mette in scena un regime di monete flottanti in assenza de facto di ogni ratio prudenziali ( quantitative easing a ripetizione ) ; questa situazione risulta ancora aggravata dall ' egemonia Occidentale in materia di '' signoraggio monetario '' : vedi Rueff o Susan Strange per questo concetto cruciale. Notiamo semplicemente qui che più di 60 % di tutti i scambi internazionali sono ancora effettuati in dollari americani. In modo che la questione del credito speculativo dovrebbe essere inclusa d ' urgenza nella definizione dell ' anti - dumping a l ' OMC. In oltre, sarebbe il momento giusto per allignare le principali monete sopra un paniere ( basket ) di divises internazionali determinato dal PUND ( e da un FMI riformato. )

 

In effetti, nel mondo odierno, i ratio prudenziali sono spariti de facto, in modo che assistiamo ad una creazione monetaria a flusso continuo da parte delle banche private, con il potente aiuto delle banche centrali; questo processo avviene senza nessuno rapporto con l ' economia reale. Tempo fa, le riserve depositate presso la banca centrale imponevano limiti precisi alla creazione della moneta da parte delle banche private, mentre le riserve eccedentarie potevano solo essere ricavate tramite l ' interazione delle banche con l ' economia reale, la produzione, quindi tramite gli interessi bancari estratti sui profitti. Oggi, la banca centrale, ad esempio la BCE, mantiene il rubinetto a liquidità aperto in permanenza e senza la minima obbligazione imposta alle banche, ma questo ruolo in favore del settore bancario privato viene negato ai Stati proprio sul mercato primario delle loro obbligazioni ( BTP ecc. ) Intanto, le banche, appoggiate in questa politica da agenzie di rating assai venali, rovinano i Stati imponendoli dei CDS usuranti per il finanziamento del debito sovrano; questo rappresenta il colmo dell ' assurdità, visto che il corso legale della moneta non dipende certo dalle agenzie di rating o dalle loro banche di riferimento, ma bensì rimane garantito da questi medesimi Stati sovrani, di conseguenza dalla fiscalità generale. Si intravedono allora subito le contraddizioni letali che possono susseguire di tale instabile impostazione sistemica ( Parafrasando un grandissimo compagno: quanto divisioni armate rappresentano queste banche private ? ) In riassunto, le banche private possono prestarsi soldi senza nessun limite presso la BCE a 1 % anzi molto meno ( il cosiddetto ''quantitative easing'' ) , per poi prestare questi soldi ai Stati comprando il loro debito sovrano a tassi usuranti ( 6 % e sempre di più in Italia, peggio ancora per la Grecia ) . Per colmo si impone drastici tagli ed austerità a questi medesimi Stati per finanziare questo carico crescente, alimentato in permanenza dagli interessi sul debito ancora appesantititi dai CDS. In oltre, la BCE assieme alle sue varie Facilities e altri FESF e MES, salva le banche private in permanenza. Lo fa, ad esempio, comprando i loro '' junk bond '' ( imitando così la FED con i suoi programmi post - crisi dei subprime, i programmi Talf e Tarp see www.en.wikipedia.org/wiki/Toxic_asset ) , ma non lascia le banche centrali membri della zona euro intervenire sul mercato obbligatorio primario per comprare direttamente il debito statale a tasso basso e sul lungo termine. Eppure tale politica monetaria, praticata in più Stati europei prima dell ' introduzione dell ' euro e dell ' adozione dell ' Articolo 123 del Trattato costituzionale europeo ( ad esempio la Francia prima di 1973 - 74, mantenendo così il debito molto basso e detenuto all ' interno ) , lascerebbe un margine budgetario vitale con il quale portare avanti le politiche socio - economiche necessarie alla vitalità del Paese, come pure al benessere dei cittadini! La sovranità nazionale costituzionalmente sancita viene così sottomessa all ' egemonia di una manata di banche private apolidi, in particolare quelle poche che dominano la FED e, attraverso di essa, anche la BCE ed il regime finanziario internazionale attuale ( vedi La guerra de las divisas y los Rothschild Por Alfredo Jalife - Rahme - La Jornada in http://www.eleconomista.cubaweb.cu/2010/nro385/guerra-divisa.html ) In nome di questa sciagurata '' politica dell ' offerta '' ( o '' supply - side economy ''; per una critica esaustiva vedi il mio Libro III ) e della sua '' public policy '', si manda così l ' economia in recessione, si crea disoccupazione cronica e si eutanasia tanto i contributi sulle paghe, già ridotte e precarizzate, quanto le ricette che dipendono dalla base imponibile della fiscalità dello Stato: più suicida di così, sembra difficile immaginare  ...

 

Per sfortuna c ' è chi crede in oltre che l ' Occidente possa ritrovare la sua supremazia competitiva riducendo la sua classe operaia al livello dei paesi emergenti più indigenti, una totale assurdità. Con tutto ciò, al prezzo di qualche nuance, questa ideologia ispira la politica detta della '' interdipendenza asimmetrica '' Secondo questa pratica, fondata sopra un ' asimmetria globalmente diffusa tramite un libro - scambio imposto muro a muro, e tramite un regime di cambi flottanti favorevole alla finanza liberalizzata, gli USA e l ' Occidente, sempre molti pieni di loro stessi, pensavano dominare il mondo. Ho già criticato questa inettitudine altrove, ad esempio nel mio Libro III : basta notare qui che quando scrivevo quel libro, la Cina e l ' India cominciavano già a diplomare più ingeneri degli Stati Uniti; oggi, la Cina registra più brevetti degli Stati Unti. Non è necessario aggiungere altro. Intanto, si potrà leggere le Note * et ** come pure la Nota 15 su John Galbraith in questo stesso Libro III ( sono tradotte in '' italiano '' nella Sezione Italia di questo sito. )

 

La crescita della produttività implica che lo stesso valore di scambio della forza di lavoro ma non necessariamente lo stesso numero di operai fisici produce più quantità di un identico prodotto per la stessa durata della giornata di lavoro. Inevitabilmente, a settimana di lavoro immutata, la crescita della produttività significa meno operai per una produzione aumentata; questo, in turno, abbassa proporzionalmente il prezzo unitario dei prodotti portando alla conquiste dei mercati tramite volumi di vendite più grandi ed alla concentrazione - centralizzazione del capitale ( non esiste nessuna tendenza sistemica alla diminuzione del saggio di profitto, forche per quelli che non sanno leggere Marx, per non dire, modestamente, me. ) Se non fosse così, non ci sarebbe nessuno vantaggio a questa manovra, la quale consiste nel migliorare senza tregua la composizione organica del capitale; purtroppo, questo rimane l ' aspetto realmente rivoluzionario e progressista del modo di produzione capitalista, il suo grande contributo storico secondo Marx.

 

In questa funzione di produzione, quando la produttività sale o scende, la logica e l ' aritmetica affermano che il ratio v/C ( dove C = c + v ) , cioè la composizione organica del capitale, si muove in senso proporzionalmente inverso del rapporto pv/v ( il rapporto di sfruttamento; il saggio di profitto essendo, per parte sua, notato pv/c+v. Vediamo subito qui che il tasso di interesse è solo una parte del saggio di profitto, al contrario delle distruttiva narrazione imposta nel mondo contemporaneo, dato che l ' economia speculativa ( interesse e ROE ) cannibalizza l ' economia reale ( il profitto ) via l ' egemonia esercitata dal '' credito senza collaterale ''. Dopo la sua mezza - morte per causa dei subprime, quest ' ultimo si inventò una mezza - vita tramite i CDS imposti sopra il debito sovrano. Ovviamente, questo andamento delle cose non può durare a lungo : La BCE può benissimo aprire il rubinetto a liquidità per le banche private generalmente insolvibili, per causa della speculazione sistemica, senza nessuna possibilità di raggiungere l ' obbiettivo di stabilizzazione ( Per quello che riguarda l ' insolvibilità cronica delle banche, a parte tutto il resto, sappiamo che malgrado i '' stress test '' superati anche da quelle istituzioni poi fallite come Dexia ecc, queste banche non osano più prestarsi tra di loro, rendendo urgente l ' intervento fuori norma della banca centrale, immaginarsi … ) .

 

La ragione di questo fallimento sistemico già scontato sembra ovvio : l ' avanzo primario evanescente dei Stati - nazioni occidentali, cioè un ' espressione rudimentale anche se cruciale dell ' economia reale tradotta nella contabilità nazionale borghese, rimane la barriera capitalista in assoluto. Un disavanzo primario replicato anni dopo anni porta irreversibilmente alla rovina e al default; questa certezza diventa ancora più chiara se, per ammortire la mancanza di crescita economica, si usano i tagli delle '' spese " per produrre artificialmente un avanzo senza toccare la fiscalità regressiva ( flat - tax policy e rovinose tax expenditures ) : eppure è proprio questo che si fa con accanimento in Italia da parecchi anni; una pratica che, addizionata all ' austerità imposta da ambedue il governo e la BCE, porta irrimediabilmente ad una recessione cronica, dunque ad un cerchio molto vizioso  ... Questa tendenza deleteria produce già delle regressioni elettorali ( vedi Spagna ) , mentre si covano nuovi e ineluttabili Philippe Le Bel pronti a sbarazzarsi del nuovo Stato nello Stato per riaffermare la podestà del loro Stato sovrano, come pure, almeno così si può auspicare, per riaffermare i diritti democratici, individuali e sociali, dei cittadini in quanto cittadini ( cioè, dei cittadini come unica fonte legittima della sovranità politica repubblicana e moderna. ) Va notato brevemente che l ' Italia è oggi governata da un governo interamente non - eletto, nel quale come in Grecia, ex - impiegati della Goldman Sachs sono prominenti, mentre quelli della vecchia Lehman Brothers lo sono nel nuovo governo di Spagna. Anche il governatore della BCE, Mario Draghi, lavorava per la Goldman Sachs quando questa banca si affaccendava per fare entrare subito la Grecia nel Eurogruppo, in cambio di grosse commissioni … Sembra che un certo concetto imperiale della " global private governance " sia attivamente ricercando il deperimento dello Stato nazionale e delle sue istanze democratiche, una morte forse annunciata prematuramente quanto quella di Mark Twain  ... Non saranno certo molti quelli cittadini che vedranno un vantaggio nella sostituzione della odierna rappresentanza democratica, deficiente che sia, con l ' egemonia delle assemblee di azionari ( shareholders ) delle grandi banche e delle firme transnazionali assieme ai loro tempio del Vitello d ' Oro.

 

Per quello che riguarda la crescita : notiamo che, mutatis mutandis, la crescita della produttività esige meno operai fisici per una settimana di lavoro identica. Oggi, i guadagni produttivi reali non vengono ridistribuiti seguendo così la cattiva e suicida pratica in vigore da una trentina di anni; questa pratica volckeriana - reaganiana e neoliberale portò al trasferimento dai salari ai profitti dell ' equivalente di oltre 11 % del PIL; questo trasferimento avvenne senza nessuna controparte per il mondo del lavoro, se non la precarietà generalizzata, i tagli alle pensioni, agli ammortizzatori ed ai programmi sociali, cioè alle tre forme del reddito dei focolari : " salario individuale " , " salario differito " , " reddito globale netto " . Cosc si spiega tutta la pertinenza della proposta di Emile Pacault per il mondo moderno, anche se in forme nuove come quelle della Riduzione del Tempo di Lavoro ( RTL ) . Notiamo brevemente che recuperando solo 2 % di questi 11 % si potrebbe finanziare la generalizzazione della RTL a 32 ore settimanali, risolvendo ad un colpo solo la questione del pieno impiego, quindi quella dei contributi sociali e quella della fiscalità pubblica; tale riabilitazione dello Stato sociale, costituzionalmente sancito, permetterebbe allora di finanziare il debito con più facilità  ...

 

In realtà, la crescita economica acquisita tramite l ' aumento della produttività implica quello che Alfred Sauvy chiamava il " déversement " di un settore all ' altro per assorbire la manodopera liberata dalla crescita settoriale della produttività. Ovviamente, tale trasferimento settoriale di manodopera non è storicamente disponibile in modo automatico. Intanto, la logica fondamentale della produttività spiega perché il " lavorare di più " manifesta il marchio di una grossolana inettitudine, a dire vero poco bene intenzionata, perché confonde la variabile " durata " e quella dell " ' intensità strutturale " del lavoro, in altre parole quella della " la produttività " , molto diversa della semplice intensificazione congiunturale del lavoro. In tal modo che siamo rimandati all ' epoca delle caverne, con il " ritorno " alla società della nuova schiavitù e della nuova domesticità, simultaneamente terrificando i migliori imprenditori capitalisti; di fatti, questi ultimi si trovano confrontati ad una concorrenza sleale per mancanza di norme comune, processo che porta rapidamente alla falsificazione della legge della concorrenza capitalista da non confondere con l ' Antitrust o con la fine della Golden share perché le leggi di mozione del modo di produzione capitalista, attive dietro l ' epifenomeno della concorrenza, rimangono quelle della centralizzazione e della concentrazione del capitale, se non altro per raggiungere le cosiddette necessarie " economie di scala " . Questa politica neoliberale dell ' offerta rappresenta un vero e proprio atto di guerra economica contro le lavoratrici e i lavoratori e contro la scienza economica, la quale si trova allora sostituita da brutali narrazioni regressive.

 

A parte la RTL, il " déversement " può solo avvenire con l ' introduzione di quello che François Perroux chiamava la " massificazione " delle innovazioni già esistenti ma solo al margine della società : ex. l ' automobile, gli elettrodomestici, l ' aeronautica, le telecomunicazioni ecc. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, ci fu ugualmente un aumento generale dei salari reali, aumento acquisito nei Stati Uniti grazie alla penuria di manodopera prevalente durante il tempo di guerra, ma anche tramite l ' impatto della crescita del sindacato industriale CIO malgrado l ' ostruzionismo della vecchia AFL gomperista. A questo si aggiunse la liberazione del risparmio forzato accumulato durante la guerra ( ad es., i Buoni della Vittoria. ) Va ricordato tra parentesi che questo processo fu fortemente accelerato per assicurare una riconversione pacifica delle catene di montaggio necessarie all ' economia di guerra ad un ' economia di pace, con l ' obbiettivo di evitare le esplosioni sociali del genere di quelle che ebbero luogo con la smobilizzazione delle coorte dei soldati impegnati ed bene addestrati come aveva previsto Engels discutendo dell ' utilità della leva per il servizio militare nazionale durante la Prima Guerra Mondiale. In Italia, questa riconversione si fece invece con le sanguinose buffonate irredentiste di Marinetti, brutta " caffeina d ' Europa " , e di D ' Annunzio. Basta solo aggiungere la salutare paura succitata dalla creazione della URSS, e poi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, dalla sua emergenza tra i massimi vincitori del nazifascismo. Non c ' è dubbio che questa ovvia alternativa socio - economica, assieme alla forza delle Resistenze nazionali al nazifascismo, motivò fortemente questa riconversione più intelligente. Il che, paradossalmente, costituisce un ' altra prova del fatto che la debolezza dei contro - poteri del mondo del lavoro e dei cittadini rimane sempre la peggiore cosa che possa succedere al capitale ( perché libera allora i suoi peggiori " spiriti animali " , secondo l ' espressione lungamente maturata di Keynes, nel preciso contesto del interludio tra le due guerre mondiali. )

 

Succede pero che se i settori intermedi classici furono fin qui dei settori trainanti ( es. le varie industrie partecipe alla costruzione di una automobile, o indotto. ) questo era dovuto al fatto che rimanevano fortemente intensivi in manodopera, mentre i loro prodotti finiti erano dei " prodotti complessi " che coinvolgevano più industrie. Oggi, questo non è più automaticamente vero, perciò la spartizione sociale del lavoro disponibile ( RTL ) dovrà per forza fare parte della soluzione: dopotutto, siamo storicamente passati senza problema della giornata di 12 ore e più, senza ferie, alla giornata di 8, e a volte di 7 ore più le ferie. In effetti, sostituire una Olivetti elettronica o il Minitel con un PC , e la burotica con Internet secondo Microsoft ( prestandosi en passant gratuitamente il Web dal Cern ) provoca si una crescita della produttività marginalista, cioè una crescita fasulla, ma porta anche rapidamente alla rovina economica tramite i Price/Earning ratios ( P/E ) insostenibili dei New Techs e della New Economy, la quale era propagandata come superamento dei vecchi spettri dei cicli economici …

 

Paul De Marco

 

XXX

 

Circolazione della moneta o del valore di scambio ? ( Terza parte di tre )

Sovrappiù sociale, riproduzione e competitività ( per una nuova anti - dumping )

 

La produttività riguarda la funzione di produzione, cioè la microeconomia; la competitività riguarda le Equazioni della RS e della RA, di conseguenza la macroeconomia.

 

Ritorniamo alla sorpresa di Adam Smith rispetto alla genesi del profitto : se " c " è il capitale messo in opera, " v " il lavoro, dunque il salario come giusta retribuzione del lavoro, e " x " il profitto, da dove nasce questo profitto ?

 

Smith era un progressista scozzese istruito dalle migliori tendenze fisiocratiche francesi come pure dalla realtà del capitalismo inglese nascente; così considerava che la parte del " salario " corrispondente alla retribuzione dei capitalisti, come pure dei manager, era già legittimamente incluso in " v " , in quanto giusta ricompensa per lo sforzo personale e per i " sacrifici " consentiti dai detentori del capitale. Pero, dato che il profitto intascato dai padroni va oltre alla loro parte legittima di " v " , il fondatore dell ' economia politica classica realizzò subito che qualcosa non quadrava. Marx ha dimostrato che il profitto viene estratto dal valore di uso del lavoro impiegato aldilà del tempo necessario per produrre il valore di scambio equivalente al salario con il quale il lavoratore ricostituisce la sua forza di lavoro : qui è annidato il secreto della sovrappiù. Nel suo An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations ( La Ricchezza delle Nazioni ) disse : " il capitalista ama raccogliere la dove non ha mai seminato " ( traduzione mia ) , in K. Sutherland dir., ed. Oxford University Press, 1993, p 47 ) . L ' eccellente, anche se marginalista walrasiano, Maurice Allais faceva notare che un divario tra salari di 1 a 14 poteva essere facilmente rintracciato nella storia occidentale, senza pero che il divario attuale di 1 a 400 o a 500 o peggio ancora possa essere spiegato in maniera razionale. Tutta la sovrappiù, nonostante sia il frutto del lavoro, viene intascata dal capitalista come profitto; utilizzata a fini sociali collettivi questa rappresenterebbe la " sovrappiù sociale " nella sua espressione più diretta ( vedi al soggetto : a ) la Critica del programma di Gotha di Marx, b ) On the budgetary finance system ( Feb 1964 ) del Che, e c ) modestamente i miei libri per l ' integrazione coerente della Legge marxista della produttività nelle Equazioni della riproduzione. )

 

Se ora la parte attribuita a " v " corrispondesse solo al salario individuale capitalista versato al lavoratore, saremmo in pieno capitalismo selvaggio, detto " liberale " classico o capitalismo delle origini, e allora a questo punto dovremmo rileggere Eugène Sue, Emile Zola e Villermé ( autori che ci dipingono con anticipo ( ! ) l ' orizzonte oggi ricercato attivamente dai vari Solow, von Hayek e Friedman, assieme ai loro discepoli politici reazionari à la Volcker - Reagan - Thatcher - Blair, come pure ai loro pletorici pendenti europei continentali ecc  ... La lista, abbastanza lunga, non ci risparmia in questi ultimi anni neanche qualche fumoso e buffo détour à la democratici reaganiani, à la Rawls e à la Giddens.

 

Nella seria " Claudine " , Colette, rivoltandosi contro la durezza delle medie statistiche chiedeva : " ma cosa può mai essere 0,5 % di un bebè ? " . Similmente, nonostante il trattamento identico dei lavoratori a qualificazioni uguali, la taglia dei focolari rimane fortemente variata. Di conseguenza, se la parte di " v " includesse istituzionalmente la copertura differenziale della riproduzione della forza del lavoro nel seno dei vari focolari, a produttività uguale, la parte " pv " si abbasserebbe in maniera microeconomica, ma il capitalismo come sistema né uscirebbe molto più stabile, anche se meno " conquistador " ; l ' argomento vale per le pensioni pubbliche, gli ammortizzatori sociali, la sanità ecc : con questo uso più razionale della " sovrappiù sociale " la società moderna sarebbe in ogni caso liberata dalle crisi ricorrenti della sovraproduzione e del sottoconsumo. Era questa la vera posta in gioco nel contributo di Keynes, o, meglio ancora in quello del Consiglio Nazionale della Resistenza ( in Francia e altrove ) e più generalmente, se si vuole, nel contributo delle migliori scuole di regolazione economica. Rimane comunque sempre la barriera della proprietà privata, la quale induce un ' accumulazione asimmetrica antitetica alla coerenza socio - economica della riproduzione, dunque crisi congiunturali e sistemiche ( il superamento del modo di produzione capitalista è dunque iscritto nella sua ontologia stessa. )

 

Il fatto che Keynes sia stato sconfitto da H. White sin dalla Conferenza di Savannah ( 1944 ) durante i lavori che porteranno allo stabilimento del regime di Bretton Woods ( FMI, BIRD, GATT ) , in altre parole, il fatto che alla lunga la logica del Moltiplicatore di Kahn, dunque l ' efficacia delle politiche contro - cicliche puramente nazionali, fu sabotata con l ' abbassamento drammatico e ricorrente delle barriere tariffari ( portando alla Spaccatura del 74 analizzata da M. Allais, se si vuole ) non cambia niente a questo fatto. La " politica dell ' offerta " cerca di sbarazzarsi dei strumenti regolatori con le liberalizzazioni e le privatizzazioni, ma lo fa al prezzo dell ' impoverimento dei lavoratori mentre, paradossalmente, si aumenta il " credito senza collaterale " ( subprimes via il House Effect e abbassamento dei salari con la generalizzazione della precarietà ) , scavando così allegramente la propria fossa.

 

Questa è la ragione per cui si deve ristabilire d ' urgenza i diritti storicamente acquisiti dai cittadini e dai lavoratori, ovviamente tenendo conto della situazione attuale : il che significherebbe, l ' introduzione di una nuova definizione dell ' anti - dumping, suscettibile di restituire almeno la parte attribuita a " v " durante le cosiddette Trenta Gloriose sotto forma di salario individuale, di pensione e ammortizzatori sociali e di diritti sociali universalmente accessibili ( cioè, di diritti sociali concepiti non come assistenza sociale o carità pubblica o privata, ma bensì come assicurazione sociale, vissuta come un diritto cittadino perché finanziata con il valore di scambio prodotto dalle lavoratrici e dai lavoratori stessi, con i contributi sulla busta paga, o tramite la fiscalità in generale. Va aggiunto una lezione, oggi dimenticata, impartita dal New Deal Americano: in questo caso, il New Deal rimane molto emblematico anche se le sue riforme socio - economiche non furono mai così avanzate come lo furono quelle dei Stati sociali europei nati con la vittoria della Resistenza sopra il nazifascismo : le spese, incorse per l ' assistenza pubblica o privata secondo le emergenze del momento, risultano molto più costose in fine dei conti che le spese incorse con i regimi istituzionalizzati di assicurazione pubblica; un esempio per tutti, la Sanità pubblica europea pochi anni fa costava 9 % del PIL per un sistema universalmente accessibile e efficace, anche in Italia, mentre negli USA la Sanità privata costava attorno a 16 % del PIL, lasciando 47 milioni di cittadini senza copertura … Nonostante la vigliacca moda di privatizzazione attuale, non mi sembra che ci sia tanto da discutere sopra questo capitolo dell ' efficacia della " sovrappiù sociale " usata socialmente, a parte il fatto che, privatizzando Sanità, pensioni e scuole ecc si fa un grosso favore ai traders e alle banche. Ma nel processo, si rischia di perdere anche la camicia, e molto di più dato che le banche individuali non essendo lasciate fare bancarotta per purgare il sistema, vengono salvate con fondi pubblici appunto sacrificando anche le camice dei lavoratori assieme ai loro diritti cittadini più elementari … Sappiamo tutte e tutti che, in meno di una trentina di anni, l ' equivalente del 11 % del PIL fu trasferito senza nessuna controparte positiva per il mondo del lavoro dai salari al capitale nella sua forma speculativa attuale di credito senza collaterale.

 

E chiaro che l ' adozione di una nuova definizione dell ' anti - dumping è diventata urgente; nel contesto attuale, sarebbe l ' unico modo per effettuare una re - industrializzazione qualitativa e ambientalmente accettabile secondo il principio di precauzione ecc, politica che indurrebbe simultaneamente il ristabilimento della base imponibile per entrambi i contributi sociali e la fiscalità generale, contribuendo quindi ad eliminare il debito in modo strutturale. Questa nuova definizione non bloccherebbe affatto la mobilità del capitale, purché questa mobilità sia motivata da un vantaggio tecnologico reale. Ma garantirebbe il pieno impiego senza discriminazione tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo. L ' altro vantaggio tiene nel fatto che una nuova ed appropriata definizione dell ' anti - dumping ci risparmierebbe tante acrimoniose e ardue rinegoziazioni dei trattati di libero - scambio attuali, la nuova definizione bastando per ri - interpretarli adeguatamente, senza aguzzare inutili conflitti ideologici.

 

Come l ' assurdità ha i suoi limiti, rimane che si dovrà sempre imperativamente impedire i CDS sopra il debito sovrano, e ri - segregare il settore bancario all ' immagine del Glass - Steagall Act del New Deal abrogato nel 1999 con il Gramm - Leach - Bliley Act ( a ) , guarda caso proprio mentre nasceva l ' euro senza i ratio Cooke nazionali da me chiesti all ' epoca nel mio Tous ensemble 5

 

Paul De Marco

Copyright © La Commune, 24 novembre 2011

( Traduzione italiana dicembre 2011 )

a ) L ' analisi del credito senza collaterale si trova negli articoli " Credit without collateral " e " The Treasury and the Fed " , quest ' ultimo articolo comprendendo una cronologia delle crisi finanziarie. Si potrà anche leggere il mio " Les conséquences socio - économiques de Volcker - Reagan et Cie " di marzo 1985. Vedi la Sezione International Political Economy del mio sito http://la-commune-paraclet.com

 

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Circulation of money versus circulation of exchange value ( Part one of three )

1 ) Circulation versus rotations.

2 ) Credit, reproduction and productivity.

3 ) Social surplus value, reproduction and competitiveness ( for a new anti - dumping )

 

Circulation versus rotations.

 

It is said that the national revenue Y, taken over the monetary mass M, gives us the velocity of money Y in t1. However, given that Y is already taken in monetary terms, we are far from obtaining what Wittgenstein and Barthes call a " significant tautology " ; instead, we merely get a typical bourgeois vicious circle, one which is as socially damaging as it is theoretically debilitating. Moreover, given the Fisher Chain, the transition from t1 to t2 amounts to a real crabs nest since the Marginalists are incapable to pass from the nominal to the real, as much as they are incapable to coherently pass from micro to macro - economy. The concept of " monetary mass " remains to be entirely defined: In truth, for the Marginalists, this concept is already falsified from its origin because they take their starting point from the banking organization of credit, which is then used to define this mass. Yet, while credit surely includes the monetary mass, the inverse is not true. We have here the Marginalist scientific nullity at its apogee, given that Marginalism is ontologically unable to differentiate between " particular equivalents " ( specific goods and services that are occasionally traded among themselves ) , the " general equivalent " ( namely money, or more generally speaking, the unit of account of exchange value endowed with legal tender ) , and the " universal equivalent " of value, which can never be anything else than the exchange value of labor power ( manual or intellectual ) , at least according to the tenets of the

Founding Fathers of the discipline, today reduce to the status of the proverbial " dismal science " .

The " paper currency " was the great contribution of the trader David Ricardo, a man who was very attentive to the false - true news consciously used by the English Rothschild House during the Battle of Waterloo, thus causing the ruin of the British Crown for their own profit ( The UK had an enormous war debt to finance; these obligations were massively sold on the false news that the battle had been lost, giving time to the Rothschild to buy them for cheap before the truth was known. The Jewish - English Ricardo then married an English women and entered Parliament where he could help carry out the financial reforms. The same matrimonial diplomacy can now be verified everywhere in the West, particularly in the USA. ) Notwithstanding , Ricardo always remained rationally truthful to the concept of value arising out of human labor. The circular J. B. Say quickly saw the profit the dominant class could draw from this strange mode of differentiating oneself from the creation of exchange value too closely tied up with labor power especially as it was established as the basis of classical political economy. J. B. Say laid the basis for the circular epiphenomenal narrative based solely on prices. Despite this, Say ' s sophistry, aimed at pushing Ricardo ' s " paper currency " to an absurd extent, leave much to be desired if only because, were one to respect logic, the general equivalent always needs to be itself defined in terms of the universal equivalent. Not surprisingly this bizarre and shaky approach is common to all Marginalist versions, Senior with his marginal and yet so miraculous " last hour " - and Irving Fisher et al. included. Remains to note that Walras will take this mystification originally cooked up by Say to its logical conclusions; he did this with the illusion to be pioneering a new science, but only at the price of dichotomizing his " economic science " from his father August Walras ' s " social economy " . ( As we know, the positivist Schumpeter will later remorselessly transform this dichotomy into a spurious ontological and methodological duality  ... ) Of course, if you only consider capital in its liquid monetary from, you can quickly imagine perfect mobility, as the embodiment of perfect competition on the " market of the markets " , thus loosing all traces of the real circuits of capital, which contribute to production and reproduction ( namely the multi - sided transformation of money into the inputs of the function of production analyzed by Marx, among which those far less liquid embodied by " c " and " v " !!! )

 

Therefore, a better approach will take into account the " real monetary mass " ( i.e. the salaries paid to the active workers ) noted S, and the " social monetary mass " ( the share of the first nominally dedicated to the support of the passive labor force, noted AR ) , this last being noted Ss. Indeed, human labor always and under all latitudes makes the advance of its own exchange value, if only because it would otherwise be unable to expand itself in the production process. This advance is strictly constrained by the systemic parameters defined by " social demand " ( or, in more specific terms, by the Equations of Reproduction ) . This being so, the narrative bourgeois concept of " circulation " must be replaced by the scientific concept of " rotations " , strictly defined according to the Equations of Simple Reproduction ( RS ) or of Enlarged Reproduction ( RE ) , as the case may be, on the basis of the scientifically elucidated function of production ( 1 ) , written thus:

 

c + v + pv = M,

This will then produce a Schema of RS for two sectors ( S1 Means of production, and S2 Means of consumption ) , which will induce the general equilibrium. It will be enunciated as follows:

S1 = c1 + v1 + pv1 = M1

S1 = c2 + v2 + pv2 = M2

Total = c + v + pv = M

From here we can deduce the Equations of Simple Reproduction: These Equations of RS represent a static system in which the whole profit would be consumed. Reproduction would thus restart on an identical basis without any capitalist accumulation. Marx insisted strongly on the heuristic, yet concrete, significance of RS, the context in which all conceptual problems had to be coherently resolved, including those relating to land rent and to productivity, before passing to the analysis or to RE.

The Equations of RE are the following:

c2 = v1 + pv1

M2 = v1 + pv1 + v2 + pv2

M1 = c1 + c2

Enlarged Reproduction ( RE ) transforms the static Schema of RS into a dynamic setting leading to a production on an enlarged scale on t2 from the starting point t1. To do so in RE, a part of the surplus value ( noted " pv " ) will be reinvested productively, so as to induce economic growth and thus capital accumulation. We will briefly show below the tremendous impact this dynamic setting has on the development of " credit " .

 

We should perhaps quickly note here that RE, thus the adoption of scientifically enlightened economic planning, would rest on collective socio - economic choices democratically exercised. By definition, these would induce less waste including from an environmental point of view contrary to the haphazard operation of the so - called " Invisible hand " . We instinctively see that the " Invisible hand " , indifferent to the Equations of RE, and furthermore slave to the class - oriented choices dictated by capitalist competition left to its own means, will lead to the optimization of individual needs, before considering the necessity to fulfill the fundamental social needs of the citizens, said to be constitutionally all equal among themselves. To sum up this systemic contradiction Lenin was wont to say that, whereas production is socially carried out, accumulation is individually pocketed by the sole owners of the Means of production  ...

 

When they coherently integrate the Marxist Law of productivity ( see below ) , these Equations are the only ones which prove capable to harmonize in a scientifically elucidated fashion ( thus without exhibiting any ex ante, post hoc contradictions, pace Böhm - Bawerk ) both micro and macro - economy. Last but not least, they do so both in value and in quantity terms, something fundamental for the scientific development of really pertinent economic statistical apparatuses. We must underline that such a dualistic ontology deprived from any antinomy is entirely unthinkable in all versions of Marginalism, without forgetting the falsely mathematical forms, which used to make Joan Robinson laugh ( ironically ) when she was confronting herself with Samuelson and Solow ( in the Cambridge vs Cambridge controversy ) , these two being represented by student - proxies to avoid being ridiculed in public, and thus to maintain their institutionally guaranteed scientific " authority " : Courageous perhaps, but certainly not given to temerity these famous Nobel! This defect is shared by all the neo - Ricardians. For instance, Sraffa was obliged to give himself an exogenous rate of profit so as to be in a position to perform his simultaneous transformation; yet, he was doing so in an attempt to rehabilitate the classical labor law of value according to Ricardo, while at the same time surreptitiously trying to import Marx ' s concept of " socially necessary labor power " for production; Sraffa did so by imaging a " basket of goods producing other goods " ( in truth, the most incredible reification of human labor power imaginable, but also a clear recognition that human labor remains the sole creator of exchange value. ) Of course, in this doomed because partial enterprise, Sraffa never dared speak of the exploitation of human labor and of its laws, this remaining the only scientifically conceivable origin of profit  ...

 

This simultaneous transformation, so emblematic of the common and vulgar fallacy with which the " model " is quickly substituted to " reality " it tries to apprehend ( pace Kant ? ) in order to produce an " elegant " result at any cost, is solely based on a simple quadratic formal equation, initially offered by Tugan - Barnovsky, and quickly reused by Bortkiewics, even though it is pathetically false in all its premisses. Later this pseudo " solution " will influence Walras for his general equilibrium.

 

Looking at the purely formal Schema of reproduction of Tugan - Baranovsky, reproduced below, we immediately see that it has nothing to do any longer with either the classical or the Marxist labor law of value. At most, this way of formulating the problem can be interpreted as a first take on what will become Walras ' s " general equilibrium " . At least if we interpret the last line ( reserved to the production of gold ) as the monetary market, in a fallacious system which attempts to produce a liquid " market of the markets " to arrive at a systemic equilibrium, thanks to a simultaneous transformation, obviously performed without attempting, in the least, to deal with the ex ante - post hoc problem  ... We have here " c " the sector or market of capital goods, " v " the sector or market of labor and " s " a sector artificially created for purely formal mathematical reason, that is the sector of gold, quickly taken as the unit of account so as to allow all the necessary exchanges, or rather the simultaneous resolution!

 

c1 + v1 + s1 = c1 + c2 + c3

c2 + v2 + s2 = v1 + v2 + v3

c3 + v3 + s3 = s1 + s2 + s3

 

Let us therefore return to more serious arguments.

 

In their elementary forms, namely RS in a situation of full employment, where by definition, the exchange value based on human labor power and its monetary expression are the same, the rotations will be the following:

 

S = monetary mass = salary mass = v.

R = number of rotations; R = C/v + pv/v ( where C = c + v )

MF = value in dollar of the total product = S x R

We now have to introduce the " social monetary mass " . To do so will force us to consider the " structural inflation " which is induced by the social support of AR, the passive part of the labor force also called the Reserve Army ( Armée de Réserve. ) Indeed, what is transferred to AR is not actually created in the production process by AR itself, it comes from a nominal monetary mediation operated upon the real salaries ( extra creation of money above the normal needs represented by " v " or, in monetary terms, by S ) : Payment are effectuated in the unit of account that circulates because it enjoys legal tender; in other words, they are effectuated in paper currency. Thus, one only needs to determine the level of support granted to AR, let us note this x thus giving a nominal ( v + x ) instead of a straight " v " - , a level determined by current laws and by the class struggle, to arrive at the level of structural inflation. Let us quickly add that many other forms of inflation do exist, for instance temporary inflations or even systemic inflation a monetary mediation produced by economic exchanges via the capitalist market, which is nothing other than a specific type of the ( topological or more abstract ) market forms that are declined in many modes according to Karl Polanyi ( who, in truth, is here intimately Walrasian with his formal distributive forms ) or, more importantly, according to Marx with his pioneering diachronic and synchronic analysis of the various modes of production, each resting on the historical dominance of a specific form of extraction of surplus value, to wit : absolute surplus value, conjunctural intensity, structural intensity or " productivity " , that is to say the specific capitalist form, and finally " social surplus value " , the extraction form increasingly characteristic of the transition out of the capitalist mode of production. These last two main types of inflation are analyzed in the draft of my book entitled Hi - Ha! The donkish visual hallucinations of bourgeois economists available in the Books section. ) We would have this:

S = salary mass ( = the exchange value of " v " in a full - employment setting )

Ss = social salary mass ( = the nominal monetary mass needed to cover the needs of " v " plus the nominal part created ex nihilo to sustain AR according to the support level socially afforded class - struggle to passive labor ) ( 2 )

Ss/S rate of structural inflation

R ( t1 ) = C/v + pv/v

MFs = Ss x R

Mfs = total product expressed in " value - prices " , thus a monetary expression, that is to say one which accounts for this structural inflation. I use the composite term " value - price " here because the difference is immediately structural; it is simply caused by the non - respect of full - employment, and by no other variable, and specifically of full - employment as defined in strict connection with real productivity ( in abstraction, then, of any generalization of part - time and precarious jobs, which are consciously created nowadays in total de - connection from real productivity. This representing a barbaric negation of the sharing of available work among all able citizens, the sole mean by which structural inflation can be avoided. Evidently, when all universally accessible social programs, usually financed through paycheck deductions are privatized, and when welfare programs are replaced with the dismantling of active and passive workers ' rights ( forced part - time and workfare ) , structural inflation will diminish to a residual amount: But contrary to monetarist and neoliberal illusion, such a decrease is far from spelling good news for sustained economic growth. In the " regulation " model of the type Social or Welfare ( Keynesian ) States, unemployment was conceived as either seasonal or frictional; this is why in my Tous ensemble I had defined this this type of inflation " civilized inflation " . Its mechanism equally defines a legitimate role for the Central Bank. ) ( 3 )

We have here the scientific foundations of the " quantitative theory of money " . Marxist, that is, since the other version is but a pathetic bourgeois narrative of which we have already revealed the genesis together with the innate circularity.

In truth, for all bourgeois economists alike, money remains an pure afterthought, their model being intrinsically an epiphenomenal barter system. The price is said to be just by definition on its market ( or, in a problematic chronological and logical fashion, on the " market of markets " of the Marginalists: However, which does come first the ex ante micro equilibrium or the post hoc macro equilibrium? given that with the synchronicity of this venal couple is not in the cards, being only an ideological viz a " mathematical " artifact  ... ) This being so, starting from prices, inflation and speculation ( or even trade cycles ) are systematically incomprehensible, being only conceivable as perversions with respect to a pseudo " natural law " , the law of perfect competition ( that is, the usually trite stories about the lack of sufficient flexibility, in particular on the labor market !!! ) Meanwhile, we all know that the anomic - " right - wing libertarian " - cure proposed by von Hayek and tutti quanti does not resolve this problem. On the contrary, it aggravates it, an affirmation that is easy to prove even without the benefit of the scientific knowledge of the Marxist Law of Productivity: In effect, assuming the neoliberal law of the jungle competition without social norms impeding the optimum flexibility of the factors of production together with the capitalist accumulation regime namely the regime of asymmetrical private property, we necessarily arrive at the oligopoly and monopoly forms described by Sraffa, Robinson and Chamberlain ( i.e. the concentration/centralization of capital, which is totally immune to antitrust laws, a set of ideological instruments per excellence, which affect this trend only marginally to serve legitimizing needs  ... ) In the end, in an advanced form of capitalism already freed from the shackles of feudalism, what is currently attributed to perversion of the free competition regime, is the expected and natural result of the logic of competition in a regime of asymmetrical private property.

The easiest way to illustrate the vanity of these bourgeois sophistry concerning inflation would be to bring back to memory the " monetary rain " imagined by Hume: Would this create inflation or not ? Cervantes, among others, had magnificently described the dramatic social disaggregation produced in Spain by the sudden abundance of gold and silver brought by the shiploads from South America. The phenomena requires careful investigation: In this precise case, inflation caused its most dramatic devastation uniquely by the mediation of relative prices effectuated through foreign trade, otherwise the price level would have risen more or less proportionally for all goods and services, leaving things unchanged. Here is the fundamental point: Without the practical mediation from relative prices established thanks to trade with foreign countries, inflation can only be understood by way of a Standard of value representing " real prices " ( at the limits the salary as the indicator of " purchasing power " ) , which necessarily sends us back, behind this ultimate appearance of a standard , to the real because universal standard of value, the exchange value of labor power.

Paul De Marco

1.        Note: Please refer back for details to my Tous ensemble, and for the other forms of inflation to my draft Hi - Ha! The donkish visual hallucinations of bourgeois economists: What is not scientific is not Marxist, and vice - versa ; both are available in the Books section of this site http://la-commune-paraclet.com

2.        Considering Ss. The share socially and nominally granted for the support of AR being noted ( x ) we have two logico - historical cases : a ) That of early liberal capitalism, without any central bank and thus without emission of its " paper currency " . In this case, the enlarged family plays the role of social insurance. At the monetary level, the rotations will be C/ ( v - x ) + pv/ ( v - x ) . b ) with the organization of the central bank the emission of money will translate into a nominal addition, which will cause a diminution of individual consumption in quantity terms, given the level of inflation.

3.        Marginalism is an epiphenomenal kind of analysis. This can be verified with the GDP statistics, indeed the whole national accounts apparatuses, as well as the private enterprise bookkeeping based on so - called " market prices " whatever " market " is being referred too. Today, Western nations are ruining themselves by sacrificing their primary, secondary and tertiary sectors in favor of a purely speculative sector made of financial an insurance services, which already accounts for 9 % and more of US GDP; not surprising, in 2007 just before the present financial crisis you had $ 15 trillion of assets for $ 58 trillion of CDS and $ 596 trillion of OTC !!! ( see http://www.bis.org/publ/otc_hy0805.pdf?noframes=1 ) Of course, this situation is only growing worse with the recurrent bailouts of private banks on the public purse, and with the ill - advised supply - side biased stimulus plans, all adopted without changing in any way the rules which led to the present crisis, in the first place. The same can be said, of course, about the monetary M1, M2, M3. For instance, M1 corresponds more or less to " v " . However, you may have noticed that, despite the current uselessly repetitive Quantitative Easing, there is no relationship whatsoever between core inflation or inflation tout court and M3; in fact, the Fed does not even calculate M3 any longer! Instead, it changed the reference basket to gauge the price level and broke the inflation index into two parts: Core and energy and foods ( mostly imported. ) Even at that salaries hardly follow in real terms, especially for the last 2 deciles.

 

XXX

Circulation of money versus circulation of exchange value ( Part two of three )

Credit, reproduction and productivity.

 

When we consider the Schemas of RS and RA, we must take into account the temporal development of the exchanges according to the specific National or Supranational Social Formation; more precisely, we must account for the exact number of sub - sectors and industries. This implies that we will need to analyze the exhaustive number of rotations in the limits imposed by the complete cycle of reproduction. Naturally, this will imply lags. Therefore these lags will cause the birth of the credit necessary to facilitate the exchanges, which are always bilateral by definition, due to the non - simultaneity and non - synchronization of the circuits of capital implied by a reproduction cycle. We thus see at a glance that this legitimate role of credit has nothing to do whatsoever with the role played by capitalist banking and speculative credit this last being autonomous and parasite to the such an extent that it provoked the ire of the great industrialist H. Ford in his important The International Jew: the World ' s foremost problem http://usa-the-republic.com/international%20jew/Index.htm . It has even less to do with the role played by the current speculative credit ( i.e. the diktat of financialization, of LBO and short - term capital. ) In a World where international trade would be conducted at the right exchange value, it would be the role of prudential ratios to determine the right level of non - speculative credit. Today, this is far from being the case; this is because the so - called free - trade framed into a general free - float regime, in the de facto absence of any prudential ratios ( recurrent quantitative easing ) , is further aggravated by the Western so - called monetary " suzerainty " : on this crucial concept see Rueff or Susan Strange. We simply note here that more than 60 % of all world exchanges are still denominated in US dollars. Consequently, the question of speculative credit should urgently be included in the anti - dumping definition used in the WTO. Moreover, the time seem to have come to align the main currencies on a international currency basket to be determined by the PNUD ( and in also by a reformed IMF. )

 

In effect, in the modern world, the prudential ratios have for all intent and purpose disappeared. We are now witnessing an interrupted creation of money from the private banks, strongly backed in this doubtful endeavor by the central banks. Moreover this process takes place without any connection with the real economy: It feeds on itself. Few years ago, the reserve deposited by the banks with the Central bank implied very precise limits to the creation of money ( credit ) permissible to the private banks, while excess reserves could only come from the banks interactions with real economy, that it to say they had to be derived from the interests levied by the banks on profit. Today, the central bank, for instance the ECB, keeps the liquidity tap open in permanence, without imposing any obligation to the banks; yet, it negates the same support to the States on the primary market of State - bonds and other Treasury instruments. Consequently, the private banks, strongly backed by incestuous rating agencies, ruin the sovereign States with the imposition of usury Credit Default Swaps ( CDS ) slapped on the sovereign debt. It does not matter much if this does in fact represent the summum of absurdity given that the legal tender of money, including in the form of debt - instrument, is insured by the State and certainly not by the banks and their rating agencies. ( Put in another way, the " sovereign risk " is dependent upon a country ' s ability to finance its debt and certainly not upon the ability of the banks to use the printing press. ) In the end, legal tender which used to be backed by convertibility in gold is now presumed on the fiscal revenue of the States, that is on the power of the citizenry to come up with it. We thus immediately see the lethal contradictions which can only ensue from such inherently unstable system ( paraphrasing a great comrade: how many divisions are represented by these banks ? ) To sum up, private banks can now borrow money in unlimited amounts from the Central bank at 1 % and even less ( the so - called quantitative easing ) and lend this money to the sovereign States at a much higher and usury rate anytime they buy their debt instruments ( For instance, Italy is now forced to borrow at more than 6 % just as Spain and Portugal etc., Greece having to borrow at more than three to four time this rate! ) On top of the usury rates, the private banks, with the backing of the central bank and of all the current elites, actually do impose asphyxiating austerity measures to these States with the hope of guarantying the continued financing of an ever increasing sovereign debt, a dubious proposal which then translate into eroded confidence, higher CDS and a lethal vicious circle.

 

In the specific case of the ECB, flanked by the FESF, MES and other Facilities, it permanently saves private banks. It does so by buying their junk bonds " ( thus emulating the Fed with its post - subprimes crisis Talf and Tarp programs see www.en.wikipedia.org/wiki/Toxic_asset ) . It thus keeps alive private bad banks which should be nationalized instead for a symbolic euro to save small private savings and small businesses; however, contrary to the Fed ( or even to the French Central bank before the neoliberal reform of 1973 - 74, thus producing a very low and domestically - owned public debt ) the ECB cannot intervene on the primary bond market to directly relive the interest rate pressure exercised on the member States; it does this partially but only on the secondary market again to help the banks to the detriment of the national sovereign States. ( In the US the neoliberal discipline then comes from Congress in the form of ceilings and caps on federal debt and spending. ) The ECB justifies its policy by recalling Article 123 of the European constitutional Treaty while the German leaders insist on so - called " moral hazard " ; the truth is that Germany would indeed be foolish to accept the creation of eurobonds, be they induced by the ECB intervention on the primary bond market. Given its Statutes the ECB cannot and should not emulate the Federal Reserve ' s role with respect to State bonds: Yet, one could easily imagine the formation of national equivalents of the FESF doted with an important financial lever and with a mandate to buy State bonds directly at 1 % or less and for a very long term, say 30 years. This would immediately free a budget margin with which to reimburse the private banks, and more importantly to finance all the infrastructures and programs necessary to sustain qualitative socio - economic growth. The fact that this is not done, that fact that it is not even proposed by the current leaders, is but a frightening illustration of their servi in camera willingness to abdicate national sovereignty in favor of a very few private banks, very precisely the 4 or 5 private and stateless banks, which dominate the private institution playing a public role in the USA, namely the FED. ( On this crucial subject see: La guerra de las divisas y los Rothschild Por Alfredo Jalife - Rahme - La Jornada in http://www.eleconomista.cubaweb.cu/2010/nro385/guerra-divisa.html ) In the name of this bankrupt supply - side " policy ( for an exhaustive critique see my Book III ) together with its so - called " public policy " , the real economy is pushed into a chronic recession, unemployment is actively created and is increasingly masked by false statistics, increased self - employment, increased UI, increased part - time work, increased imprisonment and by the radiation of the discouraged from the official list. In such a way, the Keynesian euthanasia of the rentier is replaced by the euthanasia of the social contributions deducted from drastically reduced paychecks, while the fiscal base necessary to guaranty State revenue is actively eroded. All would agree that devising a more suicidal policy would prove a difficult task  ...

 

Unfortunately some leaders think that the West could re - establish its competitive supremacy by reducing its own working class to the same level of indigence than many so - called emerging countries, an obvious absurdity. And yet, with some nuances, it does color the policies inspired by the so - called " asymmetrical interdependence " . According to this policy choice based on a globally imposed asymmetry resting on wall - to - wall free - trade deals and on deregulated finance in a global free - float regime, the USA and the West though they could achieve world dominance. I have already offered the critique of this manner of thought, for instance in my Book III. Suffice it here to say that at the time I was writing this book, China and India were already graduating more engineers than the USA. Today, China alone registers more patents than the US. Nothing more needs to be added. One can take a look at the Notes * and ** as well as the Note 15 on John Galbraith in my Book III available in the books section of this site.

 

The growth of productivity implies that the same exchange value of labor power but not necessarily the same physical number of workers produces more goods of a specific kind during the same time . Inevitably, given the same working week, the growth of productivity means less workers for an increased production in quantity terms. This, in turn, will proportionally lower the unit price of the products and lead to the conquest of new markets through increased volumes of sales, thus inducing both concentration and centralization of capital ( no unilateral and systemic tendency of profit to fall does exist, except in the mind of those who cannot read and comprehend Marx properly, let alone my modest contributions. ) If that was not the case, there would be no benefit whatsoever in this ceaseless search for an ever greater productivity acquired through a costly deepening of the organic composition of capital; yet, this remains the truly revolutionary and progressive contribution made by the capitalist mode of production to Human History, as Marx himself underlined.

 

In this production function, when productivity rises or decreases, logic and arithmetic do affirm that the ratio v/C ( where C = c + v ) , namely the organic composition of capital, will move in a proportionally inverse direction with the ratio pv/v, that is to say with the rate of exploitation of the labor power, the rate of profit being noted pv/ c + v. We can then intuitively see that the rate of interest ( credit lent to invest in production ) can only be a part of the rate of profit, contrary to the destructive narrative imposed in the contemporary world, in which we constantly see real economy ( profit ) being cannibalized by speculative economy ( interest and unsustainable ROE ) given the destructive hegemony of what can be justly called " credit without collateral " . After its quasi - death caused by the subprimes crisis, this Monetarist form of credit reinvented a half - life for itself through the CDS levied on the sovereign debt. Obviously, this state of affair cannot last for long: The ECB, for instance, can very well open the liquidity tap for generally insolvent private banks ( given systemic speculation ) , it does this without any possibility of ever reaching this avowed stability goal. As far as the current insolvent nature of banks are concerned, aside from all the rest, suffice it to notice here that even some institutions, which had made the so - called " stress tests " like Dexia, did go bankrupt and that in such a context private banks do not even dare to lend to each other any longer, not even overnight! There is hardly any need to add more  ...

 

The reason for this not surprising systemic failure is obvious: The net budget surplus ( aside from debt financing ) is quickly vanishing for all mature Western economies; yet, this crude and at the same time crucial expression of the real economy translated by the bourgeois national accounts does constitute an absolute capitalist barrier. Net budget deficit incurred years after years would inevitably lead to ruin and default. This certainty becomes even clearer when, in order to palliate the lack of economic growth, spending cuts are remorselessly used to artificially produce a net primary surplus to repay the private bankers: Such a policy, added on top of the austerity measures imposed by the ECB and by Brussels, irremediably leads to chronic recession, through the induction of a very vicious circle  ... This deleterious tendency is already producing local electoral regression ( eg. Spain ) ; and, inevitably, this will induce the rise of new Philippe Le Bel who will be ready to get rid of the new State within the State, and let us hope as least as willing to reaffirm the democratic prerogative of citizens qua citizens, that is to say as the sole fountain of State and constitutional republican sovereignty ( We should note here that Italy now has an entirely non - elected government, mostly staffed by Goldman and Sachs former employes, just as Greece, whereas Lehman Brothers ' s former employees are now preeminently represented in the new Spanish government; indeed, even the current Governor of the ECB, Mario Draghi worked for Goldman Sachs when it was busily pushing Greece into the Eurozone in exchange for high commissions  ... It seems that an imperial concept of " private global governance " is actively seeking the demise of national democratic States, a death that might turn out to be as prematurely announced as that of Mark Twain ' s  ... Few of us would see any advantage in replacing democratic representation, such as it currently is, with the hegemony of banking and transnational shareholders together with their Golden Calf temples. )

 

As far as economic growth is concerned we should emphasize a few elements. Mutatis mutandis, the growth of productivity commands less physical workers for an identical working week. Nowadays, productivity gains are no longer redistributed, following in that the suicidal practice now in vigor since the Monetarist counter - reform launched by Volcker - Reagan - Thatcher in 79 - 82. Consequently, in the Eurozone ( it is far worse in the USA ) the equivalent of 11 % of GDP was silently transferred from salaries to profit; this was done without any counterpart for labor, except generalized precariousness, pension cuts, lower UI and drastically diminished social programs. In short, the three parts of household revenue were savagely affected, namely " individual capitalist salary " , " differed salary " and " global net revenue " . We can see the renewed pertinence of Emile Pacault ' s ideas for the modern world ( indeed, they partly inspired those of the One Big Union in North America during the first half of the Twentieth Century ) , even though they need to be reformulated in new forms such as the social Sharing of Available Work ( SAW. ) Let us underline the fact that by simply retaking control of only 2 % of these 11 % of equivalent GDP lost for most of us ( " We are the 99 % " as an emblematic sign recently proclaimed ) , the modern State could easily finance the generalization of a 32 - hour working - week for all ( with chosen part - time only ) , thus solving in one bold move the full - employment question, and with it reestablishing the contributory base as well as the fiscal base, hence State revenue. In turn, this would help rehabilitate a Western social State caring for the livelihood of all its citizens, while at the same time creating a systemic setting for debt repayment  ...

 

Economic growth acquired through productivity increases would imply what Alfred Sauvy called " déversement " from one sector to another, so as to absorb the surplus labor freed by the sectoral rise in productivity. Obviously, such sectoral transfer of manpower is not always historically possible, it is not automatic, contrary to the Marginalist narrative according to which when there is a need someone will pop up to satisfy it; this is because non - absorbed unemployed ranks do not represent solvent clients  ... and although these might disappear from the workfare and electoral list, they do remain to affect real economy as the true " witnesses to the Beast " ( though not " the last of Muggeltonians " , if you see what I mean. ) That being said, we can immediately see that the " work more " shibboleth is marked with the sign of crass ineptitude, because it simply confuses the variable " duration " with that of " structural intensity " , in other words with " productivity " , which is very different from the conjunctural intensity of work. Such inept confusion send us back to the neolithic times, consciously harping on presumed " return " to a society of new slavery and new domesticity, while simultaneously terrifying the best entrepreneurs who are now obliged to compete in an unfair market, deprived of any norm. In such a setting, fair competition is falsified and this falsification remains beyond the reach and scope of the Antitrust; the absence of systemic norms necessary to lay down a fair playing - field is far worse that the end of the so - called Golden share used to ensure a modicum of strategic control; this is so because when all is told the true laws of motion of capitalism remain the concentration and centralization of capital, if for no other reason than that of insuring efficient " economies of scale " with which firms attempt to remain competitive. Consequently, this neoliberal supply - side policy does embody a real war on workers and on economic science, this last being shamelessly substituted by brutal and regressive narratives.

 

Aside from the SAW, " déversement " can only be caused by the introduction of what Fran7ois Perroux called the " massification " of existing but marginalized technological innovations : For instance the automobile, domestic appliances, aeronautics, telecommunications etc. After the Second world War, an added contribution came from an across - the board salary increase gained thanks to the manpower shortfall experienced by the USA economy that was mobilized for the war, but also thanks to the impact of the rise of the industrial unions ( CIO ) despite the obstructionism of the old trade - union, the Gomperiste AFL. To this must still be added the liberation of forced institutional saving ( Victory Bonds etc. ) Moreover, lest we gloss over this crucial aspect, this rapid reconversion of the war assembly lines into a peace economy equally aimed at avoiding social explosions from demobilized but highly trained young soldiers ( see what Engels said about the usefulness of the draft ) Such rebellions had happened after the First World War in the context of the consolidation of the USSR. In Italy, this took the distasteful shape of irrendentism propagated by the sanguine Marinetti ( dubbed the caffeine of Europe ) and by d ' Annunzio. To get the full picture we merely need to add the sane fear instilled in the dominant classes ' heart by the creation of the USSR, and then by its emergence from the Second World War as a major ally and as the second economic and military superpower. No doubt that without the existence of this concrete alternative to capitalism, backed by strong Resistance movements, no such intelligent reconversion would have ever taken place in the West. Paradoxically, this goes to prove that the weakness of socio - economic and political countervails remains the worse thing that can happen to capital ( if only because it frees its most savage " animal spirits " as Keynes remarked after a careful examination of the two world war interlude. )

 

It just happens that the classical intermediary sectors were growth - inducing sectors ( eg. the various industries implied to build an automobile ) This was due to the fact that they were mostly labor - intensive activities, and their finished products were " complex products " involving more than one industry. Today, this is no longer automatically true. Consequently, the Sharing of Available Work ( SAW ) will necessarily be part of the solution : After all, we transited historically from the 12 - hour working day without any holidays, to the 8 and sometime 7 - hour day with four weeks of holidays in Europe, without any problem: This is indeed a necessary trend at least within the strict limits dictated by micro - economic productivity and by macro - economic competitiveness. ( Note that in North American the holiday weeks are not as generous; furthermore, while the Monetarist counter - reform increased the legal duration of work, the de facto average working week in the USA was at 34,5 while it was at more than 39 hours ( including overtime ) in France when France applied its SAW policy ( RTT ) . Since I pointed this out, the situation in the US degenerated further  ... see the Section " Commentaires d ' actualité " of this site for a detailed discussion ) In effect, substituting an electronic Olivetti or Minitel with a PC, and bureautics ( Office work ) with Internet according to Microsoft might very well lead to a dramatic increase in Marginalist productivity, that is to a fake economic growth, but that will also quickly lead to economic ruin through the unsustainable Price/Earning Ratios ( P/E ) of the New Techs and New Economy, this last having ludicrously been propagated as the definitive overcoming of the old recurrent and frightening trade - cycles, by the same self - eulogized " Maestros " who invented the House Effect, thus the subprimes crisis …

 

Paul De Marco

 

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Circulation of money versus circulation of exchange value ( Part three of three )

Social surplus value, reproduction and competitiveness ( for a new anti - dumping )

 

Productivity concerns the function of production, that is to say micro - economy; competitiveness concerns the Equations of RA, consequently macro - economy.

 

Let us re - examine Adam Smith great surprise with respect to the genesis of profit: if " c " represents the capital employed, " v " the labor force, therefore the salary as just retribution for the work done, and " x " the profit, whence does come this profit ?

 

Smith was a progressive Scottish mind well versed in the best tendencies of the Physiocratic French school as well as in the practices of nascent English capitalism; thus he considered that the part of " salary " corresponding to the retribution of the capitalists, as well as of their managers, was already legitimately included in " v " as the just retribution for their personal effort and for the " sacrifices " made as owners of the capital employed in production. However, as the profit pocketed by the capitalists goes way above their legitimate share of " v " , the founding father of classical political economy quickly realized that something was seriously amiss. As Marx showed, profit is extracted from the use value of labor employed over and above the labor time necessary to pay for the worker ' s exchange value in the form of the salary which is then spent to reconstitute his labor power: Here lies the secret of surplus - value. In his An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations he writes : the capitalists "  ... love to reap where they never sowed  ... " , in K. Sutherland dir., ed. Oxford University Press, 1993, p 47. ) The excellent, if still Walrasian Marginalist, Maurice Allais noted that whereas a 1 to 14 salary ratio was possible to retrace in Western history, the present ratio of 1 to 400, 500 and sometime even more could not be explained in rational terms. Despite being the fruit of human labor, the whole surplus - value is pocketed by the capitalists as profit. Used for social and collective ends it would represents " social surplus value " in its most direct expression ( see on this crucial subject a ) The Critique of the Programme of Gotha by Marx, b ) On the budgetary finance system ( Feb 1964 ) by the Che, and c ) modestly, my own books as far as the coherent integration of the law of productivity within the Equations of Reproduction is concerned. )

 

Where the part destined to " v " only corresponds to the " individual capitalist salary " granted to the worker, we find ourselves in the context of wild capitalism, otherwise known as " liberal " classical capitalism, or capitalism as it was at its origin. At that stage, we would need to quickly revisit Emile Eug8ne Sue, Zola and Villermé ( in Enlish, R. Owen, c. Dickens etc i.e. authors who depicted in advance the horizon now actively sought by the various Solow, von Hayek and Friedman, together with their reactionary political followers à la Volcker - Reagan - Thatcher, as well as their plethoric alter egos in continental Europe etc  ... The list is quite long, as we are not even spared in these last sorry years some cloudy and grotesque detours à la Reagan ' s Democrats, à la Rawls and à la Giddens.

 

In her series " Claudine " Colette rebelled against the insensitivity and harshness of statistical averages: " What can ever be 0,5 % of a baby ? " she asked. Similarly, notwithstanding the identical treatment of workers for equal qualifications, the size of families diverges strongly. Consequently, if the part of " v " would institutionally take into account the differential needs necessary for the reproduction of the labor force within the various households, for equal productivity, the share of " pv " would be lowered a bit, while capitalism as a system would become more stable, if less " conquering " . The argument is essentially the same for public pensions, for unemployment insurance, health - care etc : Thanks to this more rational use of " social surplus value " modern society would be freed from recurrent crisis caused by over - production and under - consumption. This was precisely the gist of Keynes ' s contribution, or, better still, that of the National Council of Resistance ( in France and elsewhere in Europe ) , or even more generally speaking, of the best schools of economic regulation. It remains however that the barrier of private property, which induces an asymmetrical accumulation that is antithetical to the coherence of socio - economic reproduction, will still lead to conjunctural and systemic crisis ( in the end the overcoming of the capitalist mode of production is inscribed within its own intimate ontology. )

 

True, Keynes was defeated by H. White starting with the Conference of Savannah ( 1944 ) that laid the ground for the emergence of the so - called Bretton Woods Regime ( IMF, BIRD, GATT. ) This defeat led to increasingly free but not fair, nor symmetrical, trade, thus inexorably leading to the destruction of the logic entailed by the Kahn Multicplicator, that is to say the counter - cyclical logic of purely national policies in tune with the recurrent dismantling of the trade barriers ( thus causing, to simplify, what Maurice Allais called the " Fracture of 1974 " ) Yet, though this is important, the main problem is not with the national of supranational social formation or bloc in which the reproduction, hence the formation of exchange value, happens ( so far the global free - trade regime has, for all intent and purpose, destroyed the intermediary regional bloc arrangements. ) Marginalism and even more so " supply - side economics " are the real culprits. The " supply - side " policy desperately tried to do away with all regulatory instruments and norms; it does so through wall - to - wall privatization and liberalization, but does it at the cost of causing the pauperization of the workers and of society in general, while unilaterally feeding " credit without collateral " ( subprimes via the House Effect and general lowering of salaries going hand in hand with the widespread precariousness of work. ) Supply - side policy is the most active gravedigger of capitalism.

 

A contrario, we see here the reason for the urgently re - establishment of the rights historically conquered by the citizenry and by the workers, obviously taking the present situation as the starting point: this would imply the introduction of a new anti - dumping definition, one susceptible to hand back to salaries at least the share that had gone to " v " during the so - called Glorious Thirty in the form of individual salary, public pensions and UI and universally accessible social programs ( namely, the full social rights not yet diminished to the status of private or public ( means tested ) assistance, but conceived instead as social insurance, and thus perceived as rights coterminous with full citizenship; the more so given that, when all is told, these social rights are financed through contribution directly deducted from the paycheck, or indirectly in the form of direct and indirect strongly regressive taxes.

 

We should here recall one crucial lesson imparted by the American New Deal as against the " rugged individualism " practiced by the Hoover Administration even during the first years of the Great Depression; the importance of this historical lesson is not diminished by the fact that the nascent Welfare State established by the Roosevelt Administration never went as far as the European Social States : It was then made clear that the social spending incurred by haphazard private and public assistance and emergency public works were much more costly and much less effective than the costs incurred of organized social insurance by the much and unfairly decried Welfare State. Organized social assistance acted as a natural counter - cyclical tool whereas the early workfare measures had threatened to bankrupt the Federal State, as well as States and counties, a predicament that is lurking back, given that similar causes can only produce similar effects. One example will suffice to illustrate the main point: European public health - care, at least before the current privatizations, did cost 9 % of GDP for an excellent and universally accessible system; meanwhile, the private regime in the USA did squander some 16 % of GDP while leaving some 47 million citizens without any benefits ( the actual cost have probably increased because the last failed reform mainly carried out for the benefit of private insurance an pharmaceutical firms  ... ) It is even worse for pensions regimes, the main cause of the near bankruptcy of former industrial giants like GM. Notwithstanding the current fad about privatization and liberalization, it does not seem that numbers leave much to be rationally discussed as far as the chapter dealing with " social surplus - value " used socially is concerned, aside from the fact that the privatization of State utilities, health - care, public pensions, public education and all the rest does constitute a great gift to traders and to the owners of " credit without collateral " , the banking and financial private institutions. The risk in this system is that citizens will loose their shirts, and even more given that individual financial institutions, now sheltered for the law of competition, are save with public funds, a generosity that, in the end, will have to be repaid by citizens and workers  ... We all know, that in less than 30 years, more that 11 % of the GDP was transferred from salaries to profits and credit without collateral without any positive counterpart for labor. ( In the USA this percentage is even more dramatic. ) Productivity gains have ceased to be shared equitably.

 

Clearly the adoption of a new anti - dumping definition has become an urgent task. In the present context, it would constitute the sole policy that would allow for a qualitative re - industrialization, one that would be environmentally - friendly thanks to the negotiated actualization of the " precaution principle " . Such a new definition would simultaneously re - establish both the contributory base on the salary, as well as the foundation of public fiscal policy, laying the ground for a positive elimination of governmental debt. The advantage of such a new definition is that it would not interfere with the global mobility of capital, at least when capital embodies a real technological advantage. However, it would guaranty full - employment without discrimination between developed and developing countries. The other great advantage would follow from the fact that a new and appropriate anti - dumping definition would spare us all the conflictual and harduous re - negotiation of exiting free - trade treaties: It would simply re - interpret them adequately.

 

Given that absurdity has its own limits, it remains that, in order to induce a modicum of systemic stability, the absurd CDS now slapped on sovereign debt will imperatively need to be prohibited; likewise, the re - segregation of the banking and financial sector should be restored, at least as it was with the Glass Steagall Act implemented under the New Deal before it was abrogated by the 1999 Gramm - Leach - Bliley Act ( a ) , indeed just as the Euro was being established without the national Cooke Ratio that I had requested in my Tous ensemble  ...

 

Paul De Marco

Copyright © La Commune, November 24, 2011

 

a ) For the analysis of " credit without collateral " see my articles " Credit without collateral " and " The Treasury and the Fed " ; this last includes a useful chronology of post - WW II financial crisis. If you read French, you can also take a look at my earlier " Les conséquences socio - économiques de Volcker - Reagan et Cie " March 1985. These are available in the International Political Economy Section of my site http://la-commune-paraclet.com

 

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Circulation de la monnaie ou de la valeur d ' échange ? ( Première partie de 3 )

1 ) Circulation ou rotations ?

2 ) Crédit, reproduction et productivité

3 ) Plus - value sociale, reproduction et compétitivité ( pour une nouvelle anti - dumping )

 

Circulation ou rotations ?

Ainsi le revenu national Y sur la masse monétaire M nous donne la vitesse de circulation V en t1. Comme Y est déjà pris en termes monétaires nous n ' avons pas ici ce que Wittgenstein et Barthes appelleraient une " tautologie signifiante " , mais bien une typique circularité bourgeoise très stérile et théoriquement débilitante. En outre, le passage de t1 à t2 est un paquet de crabes puisque, malgré la Chaîne Fisher, les marginalistes ne savent pas passer du nominal au réel, pas plus que de la micro à la macroéconomie. Le concept de " masse monétaire " , de surcroît, est à définir, car, pour les marginalistes, il est déjà faussé en partant par l ' organisation bancaire du crédit qui définit cette masse, alors que si le crédit comprend bien la masse monétaire l ' inverse n ' est évidement pas vrai. De fait, ceci représente le summum de la nullité scientifique marginaliste qui ne sait pas faire la différence entre les " équivalents particuliers " ( les biens et marchandises spécifiques pouvant s ' échanger occasionnellement entre eux ) , " l ' équivalent général " ( la monnaie ou plus généralement l ' unité de compte ayant cours légal ) et " l ' équivalent universel ' ' de la valeur qui n ' est jamais que la valeur d ' échange de la force de travail ( manuelle et intellectuelle ) selon les pères fondateurs de la discipline ( aujourd ' hui réduite à ne plus être qu ' une " dismal science " . )

La " paper currency " fut la trouvaille du trader Ricardo en phase avec les fausses - bonnes nouvelles utilisées à dessein par les Rothschild Angleterre durant la bataille de Waterloo pour ruiner la Couronne à leur profit. ( Les Guerres Napoléoniennes avaient coûté très cher à la Couronne. Pendant la bataille, le bruit de la défaite couru à Londres provocant la chute dramatique du cours des obligations que les Rothschild rachetèrent avant que la nouvelle de la victoire ne soit annoncée. Le juif - anglais Ricardo maria une Anglaise puis entra au Parlement où il aida à façonner la reforme financière. La même diplomatie matrimoniale peut être vérifiée aujourd ' hui partout en Occident, en particulier aux USA. ) Nonobstant, Ricardo resta toujours attaché à la conception classique de la valeur fondée sur le travail humain. Le circulaire J.B. Say vit très tôt le parti que la classe dominante pouvait tirer de ce signe monétaire relativement autonome afin de se distancier de la création de la valeur reposant sur le travail humain. Cependant, les arguties de JB Say amplifiant Ricardo à l ' excès laissent à désirer puisque, en toute bonne logique, l ' équivalent général doit encore être défini en terme de l ' équivalent universel. Or, ce travers est aussi celui de toutes les versions du marginalisme, de Senior et sa marginale mais miraculeuse " dernière heure " - à Irving Fisher et al., inclus.

Je crois qu ' il vaut donc mieux tenir compte de la " masse salariale réelle " ( les salaires versés aux actifs ) notée S, ainsi que de la " masse salariale sociale " ( la partie de la première allant nominalement au soutien de la force de travail passive ou AR ) notée ici Ss. Considérant que le travail fait partout l ' avance de sa valeur d ' échange, sans quoi il ne pourrait effectivement pas se mettre au travail dans le procès de production, cette avance s ' inscrivant dans les contraintes systémiques de la demande sociale, le concept narratif de " circulation " bourgeoise doit être remplacé par le concept scientifique de " rotation " selon les Equations de la Reproduction Simple ( RS ) ou Elargie ( RE ) , ceci sur la base de la fonction de production scientifiquement établie, soit :

c + v + pv = M,

alors que les Equations de la RS, pour deux secteurs ( S1 Moyens de production, et S2 Moyens de consommation ) établissant l ' équilibre général, s ' énonceraient comme suit :

S1 = c1 + v1 + pv1 = M1

S1 = c2 + v2 + pv2 = M2

Total = c + v + pv = M

De là les Equations de la Reproduction Simple représentant un système dans lequel tout le profit est consommé.

c2 = v1 + pv1

M2 = v1 + pv1 + v2 + pv2

M1 = c1 + c2

La Reproduction Elargie ( RE ) dynamise le Schéma statique de la RS qui repart à l ' identique en t2. Ainsi en RE une partie de pv est réinvestie, ce qui induit une croissance de la production et de l ' accumulation. Nous verrons brièvement plus bas ce que cela implique pour le crédit.

Ajoutons brièvement que la RA, en prévoyant un Plan économique scientifiquement garanti, reposerait sur des choix socio - économiques collectifs. Par définition, ces derniers produisent peu de gaspillage y compris, du point de vu écologique au contraire de ce qui se passe avec la " main invisible " . On entrevoit rapidement que la " main invisible " , indifférente aux Equations de la RA mais abandonnée aux choix de classe de la concurrence capitaliste laissée à elle - même, aura à cœur la reproduction optimum des profits individuels plutôt que la satisfaction maximum des besoins sociaux fondamentaux des citoyens, tous pourtant égaux entre eux. Lénine résumait ainsi : la production est sociale, mais l ' accumulation capitaliste est privée, étant réservée aux seuls possesseurs des Moyens de production …

En intégrant la loi de la productivité ( voir ci - dessous ) ces Equations sont les seules à pouvoir intégrer scientifiquement ( sans problème ex ante et post hoc, pace Böhm - Bawerk ) la micro et la macro - économie en tenant compte tant de la valeur d ' échange que des quantités produites ( chose essentielle pour le développement de statistiques scientifiques mais qu ' aucune version marginaliste n ' a le pouvoir de faire, y compris dans ses formes faussement mathématiques qui faisaient tant rire ( jaune ) Joan Robinson, lorsqu ' elle se confrontait honnêtement avec Samuelson ou Solow par étudiants interposés durant la soi - disant controverse de Cambridge: courageux ces Nobels, mais pas téméraires. Ce travers est partagé par les néo - ricardiens. Par exemple, Sraffa lui - même, était obligé de se donner un taux de profit exogène pour effectuer ses transformations simultanées, tout en tentant en vain de récupérer la loi de la valeur travail et le concept de " travail socialement nécessaire " en mettant en scène un panier de " marchandises produisant des marchandises " ( la réification à son comble … ) , sans jamais oser parler de l ' exploitation du travail et de ses lois, véritable source d ' où naît le profit … Notons que la transformation simultanée, emblématique de cette grossière erreur voulant que l ' on substitue le " modèle " à la " réalité " ( pace Kant ? ) pour arriver coûte que coûte à un résultat " élégant " ( ! ) ne repose que sur une simple équation quadratique formelle, d ' abord proposée par Tougan - Baranovski suivi par Bortkiewics, mais dérisoirement fausse dans ses prémisses. Cette " solution " influença également Walras pour l ' équilibre général.

Jetons un coup d ' œil au Schéma de la reproduction purement formel de Tougan - Baranovski reproduit ci - dessous. Il est tout de suite évident que cette manière de poser le problème n ' a plus rien à voir avec celle correspondant à la loi de la valeur fondée sur le travail humain dans sa version classique ou dans celle de Marx. Au maximum, ceci pourrait être entendu comme une première ébauche de l ' équilibre général selon Walras en interprétant la dernière ligne ( réservée à la production et à l ' échange de l ' Or ) comme le marché monétaire, dans un système sophiste qui tente de produire un " marché des marchés " entièrement liquide pour arriver à l ' équilibre, grâce à la transformation simultanée, sans évidemment devoir affronter la question ex ante/post hoc … Nous avons donc un secteur du capital noté " c " , un secteur du travail noté " v " , ainsi qu ' un troisième secteur créé de toute pièce pour de pures raisons mathématiques formelles, le secteur de l ' Or, immédiatement pris comme " unité de compte " afin de permettre les " échanges " , c ' est - à - dire la résolution simultanée de ces équations. Voici ce que cela donne :

c1 + v1 + s1 = c1 + c2 + c3

c2 + v2 + s2 = v1 + v2 + v3

c3 + v3 + s3 = s1 + s2 + s3

Il convient donc de retourner à des considérations plus sérieuses.

Voyons donc comment se présentent les rotations dans leur forme la plus élémentaire i.e. au sein de la RS en situation de plein - emploi ( situation dans laquelle la valeur d ' échange et l ' expression monétaire de la valeur d ' échange concordent ) :

S = masse monétaire = masse salariale = v.

R = nombre de rotations; R = C/v + pv/v ( ou C= c + v )

MF = valeur en francs du produit total = S x R

Si nous introduisons maintenant la " masse salariale sociale " , nous devrons apporter quelques modifications ( voir ci - dessous ) . Bien entendu, nous devons le faire en tenant compte de l ' " inflation structurelle " induite par le soutien accordé à AR, la part de la force de travail passive, ou Armée de réserve. Car ce qui va à AR n ' étant pas issue de la production, provient de la médiation nominale monétaire ( création de monnaie au - delà de ce qui est nécessaire pour couvrir les besoins exprimés par S ) . On paie donc avec l ' unité de compte qui a cours légal, c ' est - à - dire avec de la monnaie en papier. Il suffira donc pour exposer le niveau d ' inflation structurelle de déterminer le niveau de soutien socialement accordé à AR, noté x et donnant ( v + x ) . Notons cependant qu ' il existe de nombreuses formes d ' inflation, qui ne seront pas considérées ici, soit l ' inflation conjoncturelle, soit encore l ' inflation systémique c ' est - à - dire la médiation monétaire due aux échanges effectués sur le marché capitaliste qui n ' est qu ' une forme spécifique de " marché " ( ou plus génériquement d ' " échange " ) se déclinant de diverses façons, voir Karl Polany et Marx. On se souviendra que Karl Polanyi déclinait les différents marchés, topologiques ou institutionnels, selon divers modes de redistribution largement inspirés de Walras; Marx, pour sa part, livra des analyses pionnières, très pointues, concernant les divers modes de production historiquement vérifiés; il le fit en les reliant à une forme spécifique mais historiquement hégémonique des formes d ' extraction de la plus value possibles, soit la plus - value absolue, la plus - value relative, l ' intensité structurelle ou " productivité " et enfin la plus - value sociale. Ces deux autres formes d ' inflation qui ne sont pas considérées ici sont exposées dans l ' ébauche de mon Livre intitulé Hi - Han! Les âneries visuelles hallucinatoires des économistes bourgeois. ) Nous obtiendrions ceci :

S = masse salariale réelle ( = la valeur d ' échange de v en plein - emploi )

Ss= masse salariale sociale ( = la couverture monétaire nominale de v + AR selon le niveau de soutien socialement octroyé au travail non - actif ) ( 2 )

Taux d ' inflation structurel = Ss/S

R ( t1 ) = C/v + pv/v

MFs = Ss x R

MFs= produit total exprimé en "valeur - prix" i.e. compte tenu de l ' inflation structurelle. J ' utilise le mot composé " valeur - prix " ici ( dans Tous ensemble j ' avais utilisé le terme " équilibre - valeur " pour éviter toute ambiguïté ) , je le fais en évitant soigneusement de parler de prix du marché oscillants autour de la valeur, justement parce que la différence est purement structurelle. Elle est causée par la divergence par rapport au plein - emploi à l ' exception de toute autre variable, du moins le plein - emploi tel que défini en étroite liaison avec la productivité réelle ( donc en abstraction de la précarité aujourd ' hui consciencieusement développée sans aucune connexion avec elle, en contradiction avec le partage du travail socialement disponible entre tous les citoyens aptes au travail, seule politique permettant d ' éliminer cette inflation structurelle. Bien entendu si les programmes sociaux universellement accessibles, financés par des contributions déduites sur la fiche de paie, sont privatisés, et si les politiques sociales ( Etat social ou Welfare ) sont remplacées par la destruction des droits, tant des travailleurs actifs que passifs ( précarité et workfare ) , alors l ' inflation structurelle deviendra résiduelle : mais contrairement aux illusions monétaristes néolibérales, ceci constituera plus un problème qu ' une opportunité au regard du soutien de la croissance. Dans le modèle de " régulation " , du type Etat social ou Etat keynésien, le chômage était saisonnier ou frictionnel : C ' est pour cette raison que dans mon Tous ensemble j ' ai défini ce type spécifique d ' inflation comme " inflation civilisationnelle " . Son mécanisme définit également un des rôles légitimes de la Banque centrale. ( 3 )

Nous aurions ici les bases scientifiques fondamentales de la " théorie quantitative de la monnaie " , l ' autre n ' étant qu ' une narration bourgeoise dont nous avons montré les origines et la circularité ci - dessus.

A dire vrai, pour tous les économistes bourgeois la monnaie demeure toujours une arrière - pensée, leur modèle reposant, par essence, sur un système de troc épiphénoménal. Par définition, le prix est supposé juste sur son marché ( ou bien, selon un mode chronologiquement et logiquement plus problématique, sur le " marché des marchés " des marginalistes : qu ' est - ce qui se manifeste en premier lieu, l ' équilibre micro ex ante ou bien l ' équilibre macro post hoc ? vu que dans ce couple vénal la synchronie n ' existe pas, elle est uniquement un produit narratif appuyé par des apparences mondaines " mathématiques "  ... C ' est pourquoi, partant des prix, l ' inflation et la spéculation ne sont pas scientifiquement appréhendables par les théoriciens bourgeois, sinon comme de supposées perversions par rapport à une supposée " loi de la nature " marchande, la loi de la concurrence parfaite ( en somme les diverses inepties ressassées à longueur de journée sur l ' insuffisance de flexibilité, en particulier sur le marché du travail !!! ) Entre - temps nous savons tous désormais que la cure d ' anomie le libertarisme de droite proposée par von Hayek et tutti quanti ne résout en rien ce problème. Elle l ' aggrave plutôt, ce qui est assez facile à démontrer même en ignorant la loi marxiste de la productivité : en effet, en supposant la loi de la jungle néolibérale concurrence sans normes conjointement avec le régime asymétrique de l ' accumulation capitaliste, c ' est - à - dire le régime de la propriété privée, on aboutit forcément aux oligopoles et aux monopoles décrits, plus qu ' analysées par Sraffa, Robinson et Chamberlain ( i.e. la centralisation et la concentration du capital contre lesquelles l ' Antitrust, un instrument purement idéologique, ne peut agir que marginalement, et encore uniquement pour légitimer le système … ) En somme, au sien du capitalisme avancé, enfin débarrassé des barrières féodales, ce qui est attribué à des perversions dues à un manque de concurrence apparaît en réalité comme l ' aboutissement naturel de la logique de la concurrence en régime de propriété privée capitaliste.

Une façon d ' illustrer la vanité de ces sophismes bourgeois relatifs à l ' inflation consisterait à rappeler l ' exemple de la " pluie monétaire " imaginée par Hume. Créerait - elle de l ' inflation ? Cervantès, parmi d ' autres, a mis en scène les dramatiques désagrégations sociales causées en Espagne par la surabondance soudaine de l ' or et de l ' argent arrivant par galions entiers de l ' Amérique du Sud. Le phénomène mérite d ' être analysé avec soin : Dans ce cas précis, l ' inflation provoqua ses plus grands dégâts sociaux par les prix relatifs vérifiés dans le commerce extérieur, autrement le niveau des prix se serait haussé de manière quasi proportionnelle pour toutes les marchandises, laissant tout le reste inchangé. Le point fondamental a retenir est le suivant : sans la médiation pratique quoique partiale par les prix relatifs établis dans le commerce extérieur, l ' inflation peut uniquement être comprise en relation avec un Etalon de valeur représentant des " prix réels " ( à la limite évalués selon le pouvoir d ' achat des salaires ) ce qui renvoie nécessairement, derrière cette ultime apparence, au vrai Etalon, à savoir la valeur d ' échange de la force de travail.

Paul De Marco

1 ) Note : se reporter à Tous ensemble et, pour les autres formes d ' inflation, à l ' ébauche du livre intitulé : Hi - han! Les âneries visuelles hallucinatoires des économistes bourgeois : ce qui est scientifique est marxiste et vice - versa, dans la Section Livres - Books de ce site http://la-coomune-paralcet.com

2 ) Considérant Ss. La part socialement et nominalement accordée à AR étant notée ( x ) nous avons deux cas logico - historiques a ) celui du capitalisme des débuts, sans organisation de la banque centrale donc sans son émission du papier monnaie ( " paper currency " ) . Dans ce cas la famille élargie joue le rôle d ' amortisseur social. Au niveau monétaire les rotations seront alors C/ ( v - x ) + pv/ ( v - x ) . b ) Avec la constitution de la banque centrale l ' émission de monnaie fait apparaître une addition nominale qui se traduit évidemment pas une diminution de la consommation individuelle en quantité, du fait de l ' inflation.

3 ) Le marginalisme est un type d ' analyse intrinsèquement épiphénoménal. Cette proposition peut être vérifiée en jetant un coup d ' œil aux statistiques du genre PIB, ainsi qu ' à l ' ensemble de la comptabilité nationale, de même qu ' à la comptabilité d ' entreprise, toutes deux fondées sur le soi - disant " prix du marché " , quelque soit par ailleurs le type de " marché " spécifiquement considéré. Aujourd ' hui, les nations occidentales courent à la ruine en sacrifiant leurs secteurs primaire, secondaire et tertiaire traditionnel en faveur d ' un secteur des services incluant les assurances et la finance; ce nouveau secteur des services ( immatériel ? ) représente déjà quelque 9 % du PIB aux USA. On lira sans surprise qu ' en 2007, juste avant l ' éclatement de la crise des subprimes, on comptait seulement $ 15 trillions ( américains ) d ' avoirs réels vis - à - vis $ 58 trillions de CDS et de $ 596 trillions de OTC !!! ( voir http://www.bis.org/publ/otc_hy0805.pdf?noframes=1 ) En réalité, cette situation est encore aggravée par les plans de sauvetage à répétition au bénéfice des banques privées mais toujours effectués sur fonds publics, ainsi que par les programmes gouvernementaux visant à stimuler l ' économie … spéculative, car les règles du jeu qui portèrent à la crise actuelle ne furent aucunement modifiées. La même remarque vaut pour les agrégats monétaires M1, M2, M3. Par exemple, M1 correspond plus ou moins à " v " . Pour autant, on remarque que malgré les énormes injections de liquidités ( Quantitative Easing ) , il n ' existe aucune corrélation entre l ' inflation de base ( core inflation ) ou encore l ' inflation officielle tout court et M3. De fait, la FED a cessé de calculer M3. En lieu et place voilà quelque temps qu ' elle a changé la manière de calculer le niveau général des prix, tout en décidant de scinder l ' Indice en deux : la " core inflation " et l ' inflation portant sur la nourriture et l ' énergie ( par conséquent, largement importée. ) Malgré cela, les salaires peinent à suivre le mouvement, tout particulièrement ceux correspondants aux deux derniers déciles.

XXX

Circulation de la monnaie ou de la valeur d ' échange ? ( Deuxième partie de 3 )

Crédit, reproduction et productivité

Lorsque nous considérons les Schémas RS et RE nous devons tenir compte du développement temporel des échanges selon la complexité de la Formation Sociale nationale ou supranationale considérée, soit le nombre de ses sous - secteurs et de ses branches. C ' est pourquoi on considérera le cycle reproductif dans son entier pour obtenir une rotation d ' ensemble complète. Ceci implique des délais ( lags ) . A leur tour ces délais impliquent la naissance du crédit pour faciliter les échanges malgré la non - simultanéité et la non - synchronisation des circuits du capital participant à la reproduction. On voit immédiatement que ceci n ' a aucun rapport avec le rôle joué par le crédit bancaire et financier capitaliste autonomisé et parasitant, au point de provoquer l ' ire de H. Ford voir son important The International Jew: the World ' s foremost problem http://usa-the-republic.com/international%20jew/Index.htm - ni avec le crédit spéculatif actuel ( le diktat du court - terme. ) Dans un monde où les échanges internationaux se feraient à la valeur, il reviendrait aux ratios prudentiels de définir la part rationnelle du crédit n ' impliquant pas de spéculation ( interne et externe. ) Ceci n ' est pas le cas aujourd ' hui puisque le soi - disant libre - échange actuel mettant en scène des changes flottants en l ' absence de facto de tout ratios prudentiel ( quantitative easing à répétition ) est encore aggravé par l ' hégémonie Occidental en matière de " suzeraineté monétaire " ; voir Rueff ou Susan Strange à propos de ce concept crucial. Notons simplement ici que les échanges internationaux sont encore dénominés à 60 % par le dollar américain. De sorte que la question du crédit spéculatif devrait être d ' urgence incluse dans la définition de l ' anti - dumping à l ' OMC. En outre, il serait temps d ' aligner les principales monnaies sur un panier international de devises déterminé par le PNUD ( et par un FMI dûment réformé. )

En effet, aujourd ' hui les ratios prudentiels ont à toute fin pratique disparus, de sorte que nous assistons à une création monétaire à flux continu par les banques privées et par les Banques centrales sans aucun rapport avec l ' économie réelle. Jadis les réserves déposées auprès de la banque centrale contraignaient la création de la monnaie par les banques ; en outre les réserves excédentaires ne pouvaient provenir que de l ' interaction des banques avec l ' économie réelle, la production. Aujourd ' hui, la banque centrale, par exemple la BCE, maintient le robinet à liquidité, ouvert en permanence et sans la moindre contrainte, au bénéfice des banques, mais elle nie ce genre de largesse aux Etats en se refusant d ' intervenir sur le marché primaire de leurs obligations. Et comme les banques, aidées en cela par les agences de notation, ruinent les Etats en imposant des CDS sur la dette souveraine, ce qui est le comble de l ' absurdité, on voit de suite ce qu ' il en est. ( Paraphrase : Les banques par elles - mêmes représentent combien de divisions ? )

En résumé, les banques privées peuvent emprunter de l ' argent sans limite auprès de la BCE à 1 % et moins ( le soi - disant " Quantitative Easing " ) pour ensuite prêter cet argent aux Etats en achetant leur dette souveraine à des taux usuraires ( plus de 6 % et en montant aujourd ' hui en Italie, plus de trois à quatre fois pire pour la Grèce ) . Cette politique monétariste est menée tout en imposant, ce qui est un comble, tout un train de mesure de réduction des dépenses sociales et d ' austérité à ces mêmes Etats pour financer cette charge croissante, alimentée en permanence par les forts intérêts encore alourdis par les CDS. De surcroît, la BCE conjointement avec ses diverses Facilities et autres FESF et MES, sauve les banques privées en permanence, empêchant toute purge salutaire par la banqueroute ainsi que l ' exigerait la loi de la concurrence. Elle le fait en achetant leurs " junk bonds " ( émulant de la sorte la Fed avec ses programmes post - crise des subprimes, tels que Talf et Tarp, voir www.en.wikipedia.org/wiki/Toxic_asset ) ; cependant elle empêche les banques centrales membres de l ' Eurogroupe d ' intervenir sur le marché primaire des obligations d ' Etat ce qui permettrait d ' acheter ces instruments souverains à très bas taux et sur un très long terme. Or, une telle politique de la banque centrale était pratiquée couramment en Europe avant l ' adoption de l ' Euro et de l ' Article 123 du Traité constitutionnel européen. Cela était notoirement le cas en France avant la réforme de 1973 - 74, ce qui avait permis de maintenir une dette publique, de surcroît largement détenue à l ' interne, à un niveau très bas. Une telle politique monétaire non monétariste permettrait pourtant de libérer une marge budgétaire vitale avec laquelle financer la croissance socio - économique ainsi que la dette, afin de préserver la vitalité du pays autant que le bien - être des citoyens. La souveraineté nationale constitutionnellement établie est ainsi subordonnée à l ' hégémonie d ' une poignée de banques privées apatrides, en particulier les quelques unes qui dominent la FED et, à travers elle, la BCE autant que le régime financier mondial actuel ( voir La guerra de las divisas y los Rothschild Por Alfredo Jalife - Rahme - La Jornada in http://www.eleconomista.cubaweb.cu/2010/nro385/guerra-divisa.html . ) Au nom d ' une prétendue " politique de l ' offre " ( " supply - side economy " ; pour une critique exhaustive voir mon Livre III ) avec sa " public policy " très régressive, on pousse l ' économie vers la récession, on crée du chômage et on euthanasie les contributions sociales sur les fiches de paie, déjà réduites et précarisées, tout en réduisant comme peau de chagrin l ' assiette fiscale : imaginer politique plus suicidaire serait une gageure.

Croire en outre que l ' Occident retrouverait sa compétitivité en réduisant sa classe ouvrière au même niveau d ' indigence que certains pays dits émergents est une absurdité patente, encore qu ' elle inspire, avec quelques nuances, la politique dite de " l ' interdépendance asymétrique " . Selon cette pratique, reposant sur l ' illusion d ' une asymétrie répercutée globalement par un libre - échange mur - à - mur, ainsi que par des changes flottants favorables à la finance dérégulée, les Usa et l ' Occident, toujours très imbus d ' eux - mêmes, pensaient pourvoir dominer le monde. J ' ai critiqué cette ineptie ailleurs, par exemple dans mon Livre III : Il suffira de noter ici qu ' au moment où j ' écrivais ce livre, la Chine et l ' Inde commençaient déjà à diplômer plus d ' ingénieurs que les USA ; aujourd ' hui, la Chine dépose plus de brevets que les USA. Il est donc inutile d ' insister plus longuement. On lira entre - temps les Notes * et ** ainsi que la Note 15 sur John Galbraith dans ce Livre III.

La hausse de productivité implique que la même valeur d ' échange de la force de travail mais pas le même nombre de travailleurs physiques - produit plus de quantité d ' un même produit pour la même durée de travail qu ' auparavant. Inévitablement, à semaine de travail inchangée, la hausse de productivité signifie moins d ' ouvriers pour une production accrue ; conséquemment le prix unitaire des produits baissera proportionnellement, ce qui mènera ainsi à la conquête des marchés grâce aux volumes de ventes réalisés, induisant ainsi la centralisation - concentration du capital ( il n ' existe, en effet, aucune tendance unilatérale à la baisse du profit, sauf pour celles et ceux qui ne savent pas lire et comprendre Marx, mis part mes modestes contributions. ) S ' il n ' en allait pas ainsi, il n ' y aurait évidemment aucun intérêt à la dispendieuse manœuvre consistant à améliorer sans cesse la composition organique du capital ; or, c ' est bien - là l ' aspect historiquement révolutionnaire du mode de production capitaliste selon Marx.

Dans cette fonction de production, lorsque la productivité monte ou descend, la logique et l ' arithmétique affirment que le ratio v/C ( ou C = c + v ) , soit la composition organique du capital, évolue en sens proportionnellement inverse avec le rapport pv/v ( le taux d ' exploitation ; le taux de profit étant noté pour sa part : pv/ c+v. On voit ici que le taux d ' intérêt ne peut être qu ' une patrie du taux de profit, contrairement avec ce qui se passe aujourd ' hui, puisque l ' économie spéculative ( intérêt et ROE ) phagocyte l ' économie réelle ( profit ) via le crédit sans collatéral ; après sa demi - mort du fait des subprimes, ce dernier s ' inventa une courte demi - vie grâce aux CDS sur dette souveraine. Evidemment, il n ' y en a pas pour très longtemps : la BCE peut bien ouvrir le robinet à liquidité pour les banques généralement insolvables, du fait de la spéculation systémique, sans aucun espoir de rétablir la stabilité ( pour ce qui est de l ' insolvabilité notons que certaines banques ayant réussi leur " stress test " firent néanmoins faillite aussitôt après, par exemple Dexia ; pour le reste les banques n ' osent plus se prêter à elles - mêmes … c ' est tout dire. )

Ce qui cause cet échec systémique est assez évident : le solde primaire évanescent des Etats - nations occidentaux, c ' est - à - dire une expression rudimentaire de l ' économie réelle traduite dans la comptabilité nationale bourgeoise, reste la barrière capitaliste absolue. Un solde primaire négatif année après année porte irrémédiablement à la ruine et au défaut ; cette certitude est encore renforcée lorsque, dans le but illusoire de pallier le manque de croissance économique, on se met en tête de produire artificiellement des soldes positifs en coupant dans toutes les dépenses sociales sans revoir la fiscalité régressive ( flat - tax policy dont plus de 120 milliards de tax expenditures ) . Et pourtant, c ' est bien ce que l ' on s ' acharne à faire depuis quelques années. Cette pratique ajoutée à l ' austérité autant par les gouvernements que par la BCE, ne peut pourtant qu ' induire une récession chronique, en un parfait cercle vicieux. Cette politique nous vaut déjà de graves régressions électorales ( v. Espagne ) ; elle couve sans doute aussi de nouveaux et inéluctables Philippe Le Bel se débarrassant du nouvel Etat dans l ' Etat pour réaffirmer les pouvoirs régaliens des Etats souverains ainsi que, espérons - le, les droits démocratiques, individuels et sociaux, des citoyens en tant que citoyens. On notera en passant que l ' Italie est déjà dans les mains d ' un gouvernement composé entièrement de personnes non - élues en provenance des banques, particulièrement de la Goldman Sachs, alors que le personnel de l ' ancienne Lehman Brothers se retrouve dans le nouveau gouvernement de droite espagnol. De fait, même l ' actuel gouverneur de la BCE, Mario Draghi, était à l ' emploi de la Goldman Sachs lorsqu ' elle s ' affairait sans scrupules statistiques pour faire entrer très rapidement la Grèce dans la zone euro contre de grasses commissions … Il semblerait qu ' une certaine conception impériale de la " gouvernance globale privée " tente activement de provoquer le dépérissement de l ' Etat - nation, ainsi que de ses instances démocratiques, une mort annoncée sans doute prématurément à l ' instar de celle de Mark Twain … Peu de citoyens seront pourtant disposés à troquer l ' actuelle représentation démocratique, quelle qu ' elle puisse être devenue par ailleurs, en faveur de la démocratie censitaire des actionnaires des grandes banques et des transnationales, ainsi que de leur Veau d ' Or.

Pour ce qui est de la croissance : on remarque que la croissance de la productivité aujourd ' hui non redistribuée selon la fâcheuse et suicidaire norme néolibérale appliquée depuis une trentaine d ' années - exige moins de travailleurs physiques pour une semaine de travail identique, ce qui explique toute la pertinence d ' Emile Pacault pour le monde moderne, quoique dans des formes neuves, soit celles de la RTT. Depuis un peu plus de vingt cinq ans, plus de 11 % du PIB furent transférés des salaires aux profits sans aucune contrepartie pour le monde du travail, si ce n ' est le démantèlement des droits du travail, celui des programmes sociaux et la précarité généralisée. Or, en récupérant seulement 2 % de cette part de PIB perdue, il serait possible de sauver les régimes de retraite publics ( avec un âge de départ à la retraite de 60 ans et 55 ans pour les travaux pénibles ) tout en comblant le " trou de la Sécu " et en finançant la RTT à 32 heures semaine afin de revenir au plein - emploi, le tout en réhabilitant les contributions salariales et l ' assiette fiscale. Un telle politique permettrait alors de financer aisément la dette d ' Etat ainsi que les dépenses infrastructurelles.

En outre, la croissance économique par le biais de la productivité met en œuvre ce que Alfred Sauvy appelait le " déversement " d ' un secteur à un autre afin, justement, d ' absorber la main - d ' œuvre libérée par la hausse sectorielle de la productivité. Ce qui explique pourquoi le " travailler plus " , loin d ' être seulement une ineptie confondant allégrement la durée et " l ' intensité structurelle " du travail ( autrement dit la productivité : de quoi nous renvoyer à l ' âge des cavernes, tout en horrifiant les meilleurs entrepreneurs capitalistes dès lors confrontés à une concurrence déloyale ) est un acte de guerre économique contre les travailleuses et les travailleurs ; c ' est également un acte de guerre contre la science économique qui se trouve alors substituée par des narrations brutalement régressives.

A part la RTT, le déversement peut avoir lieu par l ' introduction de ce que François Perroux appelait la " massification " d ' innovations existantes déjà à la marge: ex. la voiture, les électroménagers, l ' aéronautique, les télécommunications etc. après la Seconde Guerre Mondiale, ce qui supposait également une augmentation des salaires réels qui fut acquise aux Usa grâce à la pénurie de main - d ' œuvre prévalant en temps de guerre et grâce à l ' impact de la CIO malgré l ' obstructionnisme du vieux syndicat catégoriel et gompériste, l ' AFL. A cela s ' ajouta la libération de l ' épargne forcée accumulée durant la guerre. Entre parenthèse, ceci se fit également en vue d ' assurer une reconversion paisible des chaînes de montage du temps de guerre à l ' économie civile : Il s ' agissait d ' éviter les explosions sociales du genre de celles qui eurent lieu après la Première Guerre Mondiale, du fait de la démobilisation de la cohorte de soldats jeunes et bien entraînés ( on se souviendra de ce que Engels disait au sujet du service militaire obligatoire national ) . Ajoutons que la peur suscitée par la création de l ' Urss y fut également pour quelque chose dans cette reconversion socialement plus intelligente. En Italie, cette reconversion se fit plus difficilement en mettant en scène les sanglantes pitreries irrédentistes de Marinetti ( dit " la caféine de l ' Europe " ) et de d ' Annunzio. L ' émergence après la seconde guerre d ' une URSS victorieuse s ' établissant rapidement comme seconde superpuissance joua également un rôle positif, ne serait que par la peur suscitée par son modèle socio - économique alternatif. Ce qui prouve que la faiblesse des contre - pouvoirs du monde du travail et des citoyens est toujours la pire des choses qui puisse arriver au capital ( qui libère alors ses " esprits animaux " selon l ' expression profondément réfléchie de Keynes, au vu du contexte précis de l ' entre - deux guerre. )

Il se trouve que les secteurs intermédiaires classiques furent des secteurs économiquement entraînants ( par ex., les diverses branches participant à la construction d ' une automobile. ) Ceci n ' est plus automatiquement le cas aujourd ' hui, de sorte que la RTT devra nécessairement faire partie de la solution. Bien entendu, la diminution de la durée du travail en phase avec les gains de productivité et de compétitivité représente une tendance séculaire : ainsi l ' Europe est passée sans problème d ' une journée de 12 heures et plus, sans jours fériés, à une journée de 8 heures, parfois 7 heures, et avec 4 semaines de congés payés. Progrès accompagné par l ' interdiction du travail des enfants. Pour autant, remplacer une Olivetti électronique par un PC ou Minitel et la bureautique par Internet selon Microsoft ( en empruntant gratuitement le Web au Cern, en passant ) provoque bien une hausse factice de la productivité marginaliste, mais elle mène rapidement à la ruine via les P/E ratios insoutenables des New Techs de la New Economy, laquelle était supposée avoir dépassé la vielle hantise des cycles économiques 5

Paul De Marco

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Circulation de la monnaie ou de la valeur d ' échange ? ( Troisième partie de 3 )

Plus - value sociale, reproduction et compétitivité ( pour une nouvelle anti - dumping )

L ' accent portera ici sur la compétitivité ( ou plus - value sociale ) , ou encore, si l ' on préfère, sur la nécessaire " l ' anti - public policy " néolibérale monétariste.

La productivité concerne la fonction de production, c ' est - à - dire la microéconomie ; la compétitivité concerne les Equations de la RS et de la RE, soit la macroéconomie. La seconde ne peut en aucun cas être subordonnée à la première.

Revenons à la surprise d ' Adam Smith concernant l ' origine du profit : si " c " est le capital mis en œuvre, " v " le travail, donc le salaire ou juste récompense du travail, et x le profit, d ' où vient le profit ?

Car Smith, un progressiste écossais instruit par les meilleurs tendances physiocratiques françaises, autant que par la réalité du capitalisme naissant anglais, considérait que le salaire des capitalistes ainsi que des managers était déjà légitimement inclus dans " v " , en tant que juste récompense de l ' effort personnel et des " sacrifices " fournis par les détenteurs du capital. Le profit empoché par les capitalistes allant bien au - delà de cette part légitime de " v " , le fondateur de l ' économie politique classique réalisa de suite que quelque chose ne tournait pas rond dans ce calcul. Il revient à Marx d ' avoir démontré que le profit est extrait de la valeur d ' usage de la force de travail mise en œuvre au - delà du temps nécessaire pour couvrir le salaire devant assurer sa reproduction au sein du ménage, c ' est - à - dire la valeur d ' échange de sa force de travail : car c ' est bien là que se niche le secret de l ' extraction du profit, partant du capitalisme comme mode de production historiquement borné. Dans son œuvre maîtresse intitulée An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations ( La Richesse des Nations ) il écrit: le capitaliste aime récolter là où il n ' a jamais semé. " ( ma traduction ) , in K. Sutherland dir., ed. Oxford University Press, 1993, p 47 ) . L ' excellent, quoique marginaliste walrasien, Maurice Allais faisait d ' ailleurs noter qu ' un écart de salaire de 1 à 14 pouvait être aisément retracé dans l ' histoire occidentale, mais que les écarts actuels allant de 1 à 400 ou 500 et pire ne pouvaient guère être expliqués de manière rationnelle. Bien qu ' elle soit toujours et partout le fruit du travail collectif, la plus - value est empochée comme profit ; utilisée à des fins socio - économiques collectives elle représenterait la " plus - value sociale " dans sa forme la plus directe ( voir à ce sujet : a ) la Critique du Programme de Gotha de Marx, b ) On the budgetary finance system ( Feb 1964 ) du Che, et c ) modestement, mes livres surtout en ce qui concerne l ' intégration cohérente de la loi marxiste de la productivité au sein des Equations de la RS ou de la RE. )

Si maintenant la part qui échoit à " v " correspondait au salaire capitaliste individuel versé au travailleur, nous serions en plein capitalisme sauvage dit " libéral " classique ou capitalisme des origines, et il nous faudrait relire rapidement Eug8ne Sue, Emile Zola et Villermé ( qui nous donnent l ' horizon global recherché activement par des Solow, des Hayek et des Friedman, ainsi que par leurs émules politiques réactionnaires à la Volcker - Reagan - Thacher - Blair et leurs pléthoriques pendants européens continentaux etc. .. la liste est longue, moyennant quelques détours fumeux et fumistes à la Démocrates reaganiens, à la Rawls et à la Giddens. )

Dans la série de " Claudine " , Colette, s ' élevant contre la dureté des moyennes statistiques, demandait : " Qu ' est - ce que 0,5 % d ' enfant ? " Pareillement, nonobstant le traitement identique des travailleurs à qualifications égales, la taille des ménages varie fortement. Par conséquent, si la part de " v " incluait institutionnellement la couverture différentielle de la reproduction de la force du travail au sein des ménages, à productivité égale la part de " pv " baisserait de manière microéconomique, mais le capitalisme comme système en sortirait plus stable, quoique moins " conquérant " . L ' argument a une portée générale : il vaut pour les régimes de pensions publics, l ' assurance - chômage, la santé etc. Avec une utilisation plus rationnelle de la plus - value sociale, la société moderne serait en tout cas libérée des crises récurrentes de surproduction et de sous - consommation. C ' était - là l ' enjeu de la contribution de Keynes, ou, mieux encore, du CNR, et plus généralement, si on veut, des meilleurs écoles de régulation économique. Il reste que la barrière représentée par le régime de propriété privée induira en permanence une accumulation capitaliste asymétrique, antithétique à toute vraie cohérence socio - économique de la reproduction, ce qui alimentera des crises conjoncturelles et systémiques toujours plus aigues ( à terme, le dépassement du mode de production capitaliste pour un mode de production plus rationnel est inéluctable. )

Le fait que Keynes ait été défait pas H. White à Savannah ( 1944 ) lors de l ' établissement du régime de Bretton Wood ( FMI, BIRD, GATT ) , autrement dit, le fait qu ' à la longue, la logique du Multiplicateur de Kahn, donc l ' efficacité des politiques contre - cycliques purement nationales, fut sabordée par l ' abaissement dramatique des barrières tarifaires ( menant à la Cassure de 74 dénoncée par M. Allais, si on veut ) ne change rien à ce fait. La politique de l ' offre qui tente de s ' en débarrasser en appauvrissant les travailleurs tout en accroissant paradoxalement le " crédit sans collatéral " ( subprimes via le House Effect et la baisse des salaires par la généralisation de la précarité ) , creuse allégrement sa propre tombe.

C ' est la raison pour laquelle il faut rétablir d ' urgence les droits historiquement acquis des citoyens et des travailleurs, tout en tenant compte de la réalité globale actuelle : C ' est - à - dire, introduire une nouvelle définition de l ' anti - dumping susceptible de restituer la part échéant à " v " , durant les soi - disant Trente glorieuses, sous forme de salaire individuel, de pension et d ' assurance - chômage, et de droits sociaux universellement accessibles. Ceci vaut également pour les milliers de traders qui vont subir de plein - fouet le contrecoup des rationalisations bancaires déjà annoncées. ( Rappelons que 11 % d ' équivalent PIB furent transférés sans contrepartie du travail au capital dans sa forme spéculative de crédit global sans collatéral. ) Comme chacun sait, ces programmes sociaux furent conçus comme des conquêtes populaires, des droits citoyens allant de pair avec le droit au travail inscrit dans la Constitution ; cela découlait aussi du fait qu ' ils étaient financés collectivement par les contributions salariales ( tout en jouissant de l ' avantage actuariel de la mutualisation publique. ) Rappelons brièvement une leçon emblématique du New Deal américain, même s ' il reste que son Welfare State n ' alla jamais aussi loin que l ' Etat social européen naît des cartons des Conseils Nationaux de la Résistance : les dépenses encourues pour financer des programmes aléatoires ( et " means tested " ) d ' assistance privés ou publics ou de travaux publics conçus dans l ' urgence coûtèrent bien plus chers que les programmes institutionnalisés de l ' assurance sociale mise en place par l ' Etat Welfare ( ces derniers reposant sur l ' avantage conféré par une épargne institutionnalisée. ) La meilleure illustration de cet argument demeure le cas des régimes de santé : le régime privé des USA gaspillait plus de 16 % du PIB ( et sans doute plus aujourd ' hui à la suite de la réforme mal ficelée faite au seul bénéfice des compagnies d ' assurance et pharmaceutiques privées ) tout en laissant 47 millions de personnes sans couverture. En comparaison, le régime public d ' accès universel européen coûtait seulement 9 % du PIB ( avant de subir les monstrueuses coupures et privatisations actuelles qui le rendent moins efficace, peu équitable et beaucoup plus dispendieux : tant il est vrai que la fausse monnaie chasse la bonne ! ) Dans la série de ses conférences prononcées en appui aux New Dealers, Keynes, tirant profit des expériences antérieures de Lord Beveridge, mettait également de l ' avant le rôle contre - cyclique sous - jacent de ces programmes. L ' argument vaut pour les régimes de pension publics ou pour la gestion publique des basins d ' emploi ( loi de modernisation sociale, assurance - chômage etc. en lieu et place des agences de travail intérimaire … ) La privatisation et la déréglementation actuelles, on le voit, favorise quelques nantis appartenant surtout à ce " crédit sans collatéral " , mais coûte socialement très cher. De fait, son coût est maintenant devenu insupportable.

Il se trouve que cette nouvelle définition de l ' anti - dumping ré - industrialisation qualitative et environnementalement acceptable selon le principe de précaution etc., allant donc de pair avec le rétablissement de l ' assiette contributoire et fiscale - ne bloquerait en rien la mobilité du capital, en autant que cette mobilité soit motivée par un avantage technologique réel. Mais elle garantirait l ' emploi sans discrimination entre pays développés et pays en voie de développement. Un avantage supplémentaire, qui n ' est pas des moindres, découlerait du fait qu ' une telle nouvelle définition permettrait de réinterpréter les traités de libre - échange actuels de manière socialement plus positive, sans nécessiter de laborieuses et conflictuelles re - négociations marquées au signe de l ' affrontement idéologique plutôt qu ' à celui du bon sens et du bénéfice mutuel.

Comme l ' absurdité a ses limites, il reste qu ' il faudra toujours interdire les CDS sur la dette souveraine et re - cloisonner le secteur bancaire et financier à l ' image du Glass - Steagall Act du New Deal, qui fut abrogé en 1999 par les monétaristes avec leur Gramm - Leach - Bliley Act ( a ) . On remarquera que cette abrogation eut lieu alors que l ' euro se mettait en place sans adopter les ratios Cooke nationaux que j ' avais demandé dans mon Tous ensemble 5

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Paul De Marco

Copyright © La Commune, 24 novembre 2011

( révisé en décembre 2011 )

a ) L ' analyse du crédit sans collatéral se trouve dans " Credit without collateral " et " The Treasury and the Fed " , ce dernier texte incluant une chronologie des crises financières de l ' après Seconde Guerre Mondiale. On pourra également se reporter à mon " Les conséquences socio - économiques de Volcker - Reagan et Cie " de mars 1985. Voir la Section Economie Politique Internationale de mon site http://la-commune-paraclet.com

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ITALIA 2015-01-01

1) Austerità, precarietà, disoccupazione e pauperizzazione crescenti Jobs Act, inclusi i voucher ad ora, e pensioni contributive contrarie al principio costituzionale di solidarietà. Dunque salari indegni per una pensione evanescente ed estensione della no-tax area. Questa risulta essere l'unica contropartita agli esoneri miliardari regalati al padronato col pretesto del « costo di lavoro » intenso senza referenza al « costo di produzione » il quale rimanda alla competenza dei manager e senza referenza a nessuna strategia economica e neppure ad una nuova definizione dell'anti-dumping. Non parliamo neppure del calcolo pensionistico e dell'abuso che porta anche sindacalisti a prepararsi pensioni d'oro allultimo minuto. Comunque, questi dirigenti politici ci debbono dire in quale modo tale sistema contributivo rimane congruente con:

a) la peculiarità italiana secondo la quale l'INPS partecipa per più di 20 miliardi all'anno all'assistenza sociale;

b) la fiscalità generale già messa male dallo sfascio economico e dall'alto livello di disoccupazione.

c) la giustizia sociale nel senso della Costituzione italiana più che delle narrazioni di « social justice » alla Rawls.

2) Crescerà ancora la « servitù volontaria » in Italia ed in particolare tra gli accademici e la cosiddetta sinistra, gente che preferisce le facili e venali narrazioni allo sforzo minimo richiesto per pensare in modo scientifico, rispettando la metodologia e la deontologia accademica. Per quest'ultime, l'occultazione non costituisce una confutazione.

Paolo De Marco

Vedi:

L'Istat vede la fine della recessione, ma la disoccupazione sale

30 dicembre 2014 http://www.repubblica.it/economia/2014/12/30/news/l_istat_vede_la_fine_della_recessione_ma_la_disoccupazione_salir_ancora-104027062/?ref=search

 

Jobs Act Numero due : uno tsunami sui diritti dei lavoratori

http://contropiano.org/interventi/item/28308-jobs-act-numero-due-uno-tsumani-sui-diritti-dei-lavoratori

 

Jobs act, reintegro e Aspi: le novità della "rivoluzione copernicana" di Renzi

http://www.repubblica.it/economia/2014/12/24/news/jobs_act_scheda-103673441/?ref=nrct-13

 

Ichino a Renzi: "Nel Cdm c'era il Jobs Act anche per gli statali"

Il premier : « Sarà il Parlamentoa decidere » 28 dicembre 2014

http://www.repubblica.it/politica/2014/12/28/news/ichino_a_renzi_nel_cdm_jobs_act_anche_per_statali-103881729/?ref=HREC1-9

 

Lavoro, l'Italia guarda alla Germania: è boom di 'mini jobs'

http://www.quifinanza.it/9062/lavoro/lavoro-italia-guarda-alla-germania-boom-di-mini-jobs.html

I NUMERI - Casalinghe, pensionati, badanti, studenti, disoccupati e dopolavorisitisono le categorie che usufruiscono dei cosiddetti voucher, ovvero la possibilità di essere assuntiper qualche ora da un committente venendo retribuiti attraverso lutilizzo di un buono-lavorodi 10 euro lordi allora (pari a 7,5 euro netti).

Dal 2012, anno in cui questo strumento è stato esteso a tutti i settori economici, il ricorso è più che triplicato: da poco più di 23.800.000 ore utilizzate due anni fa si è passati a 71.600.000 ore previste per lanno in corso. Se, invece, analizziamo il trend dei lavoratori interessati, scopriamo che nel 2012 sono state coinvolte poco più di 366.000 persone, questanno, invece, ne sono previste più di un milione. Anche in questo caso il fenomeno è triplicato. Eproprio il caso di dire che i cosiddetti mini-jobs stanno conoscendo anche in Italia un vero e proprio boom.

 

Inps, così Tito Boeri vuole riformare le pensioni

29 - 12 2014 Edoardo Petti http://www.formiche.net/2014/12/29/contributivo-prelievo-sulle-pensioni-doro-cosi-tito-boeri-vuole-riformare-la-previdenza/

Citazione : È questo linterrogativo che anima la proposta più radicale formulata finora da Boeri: calcolare tutte le pensioni, compresi gli assegni in corso, con il metodo contributivo vigente per i lavoratori assunti dopo il 1995. E promuovere sugli assegni più elevati un prelievo per recuperare le risorse aggiuntive attribuite con il sistema retributivo.

 

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