Dico: i diritti umani sono imprescrittibili.
Anticorpi laici contro la reazione contemporanea.
La mia adesione al vostro Appello ''Revocate adesso la decisione di dedicare a Israele la Fiera del Libro di Torino''
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Anticorpi laici contro la reazione contemporanea.
TESI CHE OGNUNO DI NOI DEVE ESSAMINARE PERCHE SOLI CON LA PROPRIA TESTA SI CI PUÒ DARE UNA RISPOSTA CITTADINA.
I cittadini europeie e italiani di ogni fede vogliono essere rispettati tanto dalla Chiesa e delle religioni quanto dallo Stato e dai Partiti. Questo si spiega perché hanno interiorizzato i principi laici della Costituzione. Vogliono essere liberi di credere o di non credere. Vogliono essere liberi di praticare le loro cerimonie e rituali privati secondo la propria coscienza, praticando o meno le tradizioni degli genitori ed antenati, senza che nessuno si erigesse nel ruolo di direttore della loro coscienza individuale. E senza che nessuno si erigesse in papa, pope, rabbino, mullah, sciamano ecc con pretensioni all'infallibilità. Le cittadine e i cittadini esigono che la legge continua a proteggere queste libertà fondamentali. Né la Chiesa né lo Stato hanno il diritto di intromettersi sotto il tetto o nella camera da letto dei cittadini. Questa vale per la loro libertà di definire senza discriminazione quello che sia per loro il nucleo familiare ''naturale'', dato che, fra l'altro la Costituzione, che non parla mai per dire il nulla o per contraddirsi, non ha mai definito in termini religiosi.
Non c'è una religione superiore alle altre religioni. Soprattutto, non cé una religione che possa sostituirsi ai principi laici di convivenza civile della Costituzione. Solo questi sono per ontologia universali e non singolari o relativi. Altrimenti si distruggerebbe l'uguaglianza umana, la libertà e la tolleranza. Non dice forse il Corano, nella sua sapienza, che ''non vi è costrizione possibile nella religione''? Questo è un Principio troppo dimenticato dai razzisti filo-semiti nietzschiani, oggi temporariamente dominanti.
La multiconfessionalità non è una forma soffice di laicità, ma l'alleanza reazionaria delle caste religiose e delle caste economiche (sabres et goupillon) con lo scopo di impedire il camino generale verso l'emancipazione umana. Le loro armi sono la forza (il ''martello'' nietzschiano), la guerra preventiva, e l'attacco nietzschiano alla scienza e all'uguaglianza umana al nome di una fasulla post-modernità. Sopra la triplice emancipazione politica, religiosa e umana vedi la ''questione ebraica'' nella ''Holy Family or critique of critical criticism'' di Marx www.marxists.org/archive/marx/works/cw/volume04/index.htm . Si nota che l'Occidente ha fatto fatica a riconoscere il diritto dei suoi cittadini musulmani a gestire le loro mosche. Questo era e continua ad essere un atto dovuto. Però, si dovrebbe simultaneamente creare e finanziare delle organizzazioni laiche-repubblicane incaricate ad essere le porta- parole di questi gruppi per l'integrazione sociale, economica e politica e per combattere, in modo coerentemente repubblicano, la discriminazione. Non dimentichiamo che il 80 % dei cittadini di origine musulmana non sono diversi della maggioranza: sono laici. In Italia, il 8 per 1000 dovrebbe dunque andare anche al finanziamento di questi organismi laici repubblicani molto più utili per l'intera comunità nazionale, credenti o no credenti.
La bibbia non è l'origine della storia del mondo. Invece, la bibbia ha una storia come tutte le altre idee umane. Il racconto della Genesi si trova già in un testo mesopotamiano molto anteriore intitolato L'Epopea di Ghilgamesh. La legenda di Mosè si trova già raccontata nella legenda mesopotamiana molto anteriore del Re Sargone. Il Levitico (Legge del Vecchio Testamento, fra l'altro criticata da un Gesù già anti-esclusivista) è solo una copia tardiva del Codice di Hammurabi che fu adattata alle varie società nomade e reali dell'Antica Israele, da parte delle classe dominanti e dei suoi preti. (Robba usuale nell'Antichità: se si pensa ad esempio a Licurgo o a Solone etc.) Il monoteismo era già inventato da Zoroastro in un ambiente culturale situato all'Est di quella Mesopotamia dove nacque Abramo prima di emigrare verso Ovest. La singolarizzazione di un dio unico anche in vesta figurativa per l'uso delle masse - da parte di Akenaton, preceda l'arrivo mitico di Giuseppe in Egitto. I vari Elohim di Abramo o gli arcangeli cristiani non sono poi così tanti diversi del concetto di Dio padre, o Dio dei Dei, con i suoi dei minori! Sono, in fatti, più totemisti e inferiori perché meno filosofi-critici sulla distinzione del Bene e del Male operata da Socrate, come viene rapportato da Platone nella Repubblica. (per non parlare dell' ''imperativo etico'' laico e scientifico di E. Kant.) No esiste oggi nessuna tracia archeologica né storica del mitico tempio di Salomone (costruito secondo la bibbia dopo l'assassinio dei grandi preti di Israele, compiuto da Salomone per legittimare l'esproprio del potere a profitto del suo nuovo Regno centralizzato su una società anteriormente più libera. La risurrezione cristiana ha ovviamente radici egiziane con la trinità figurativa-concettuale, o meglio astrologica-astronomica, legata al dio egiziano Orus (ad un tempo dove la conoscenza del sistema solare riposava sul concetto di terra piatta con un numero limitato di pianeti-Muse!), mentre il battesimo di Giovani Battista ci parla sottovoce del Indiano Krishna, della purificazione nel Gange e del destino dell'anima, destino considerato diverso da quello del corpo materiale, coltivato in India come in Egitto sotto forme diverse e rielaborate dopo in uno Medio Oriente travagliato dall'Occupazione romana e dalle tesi degli Esseniani. La Chiesa cattolica vuole affermare, di autorità, la specificità della resurrezione sopra tutte le altre alternative: in fondo è solo un'affermazione gratuita e senza nessuno fondamento storico o scientifico, fra l'altro spesso utilizzata per stabilire l'esistenza metafisica di un'aldilà (copiata dal Acheronte dei Greci) necessario alla favola consolatrice del Giudicio universale. Questo rappresenta solo un tentativo di ricupero dell'uguaglianza e della visione non-esclusiva del Cristo dei Vangeli. (Vangeli che parlano, fra l'altro, di una sacra Sindone di testa e di fascettine lasciate a terra, non di un sudario per l'intero corpo!) La Metafisica non è scienza. In privato si può credere quello che pare e piace, ma in pubblico solo la scienza ha diritto di parola per proporre le scelte giustificate razionalmente al voto dei cittadini. Qualcuno ha proposto poco fa la tesi, molto seducente, secondo la quale i Tre Re Magi seguendo la Stella, cioè un'allineamento specifico degli astri, si comportavano come tutti gli astrologi antichi. A me questo sembra precisamente il metodo, poi non così segreto, con il quale si determina la ''reincarnazione del ''delai-lama''! In altre parole, questa materia, non puramente etica, ma molto superstiziosa e ingombrante delle religioni, deve essere trattata in modo scientifico e storico, con gli appropriati accertamenti culturali, storici e fattuali. L'Abbatte calabrese del Primo Rinascimento, Gioacchino da Fiore, ha per primo mostrato queste corrispondenze, restringendo però il suo campo al Vecchio e al Nuovo Testamenti. Vedi il metodo nel mio Pour Marx, contre le nihilisme.
La religione nasce del desiderio umano di dare risposta a due fenomeni ancora misteriosi. Il primo è legato alla questione etica del Bene e del Male, cioè alla base della sociabilità. La Repubblica di Platone lo dice apertamente. Le religioni più arcaiche sono costrette ad aggiungere una Legge alle altre pretensioni non terrestre. Il secondo è la schizofrenia (Abramo, Gesù, St Paolo, Maometto ecc udivano voci non udibili agli altri uomini) legata alla questione dell'immortalità (Ghilgamesh) (Di conseguenza, si tratta anche del controllo del tempo, vedi al soggetto il mio Pour Marx, contre le nihilisme.) La questione dell'immortalità viene poi mescolata a quella della reincarnazione e nell'ambito ellenista medio-orientale (incluso l'influenza egiziana) viene riformulata come questione della ''salvezza'' dell'anima, cioè la coniugazione della questione ontologica (Essere, Non-Essere, Caos) con la questione etica (Bene e Male). Con i nuovi Vangeli, quest'ultimo filone verra coniugato con la tradizione egalitaria del Vecchio Testamento e con la rivendicazione dell'uguaglianza umana affermata dalla rivolta degli schiavi, sopra tutto dai Gracchi e da Spartaco. In ambedue i casi, etica e immortalità, le risposte religiose sono arcaiche. Lo sanno benissimo tutte le logge massoniche, più o meno illuminate, che credono agli ''spiriti'', ma usano le religioni esistenti come oppio dei popoli per assicurare il controllo delle masse. Il materialismo storico e la psicoanalisi marxista rimangono essenziali per capire tutti i due fenomeni, perché riaffermano l'uguaglianza umana e la responsabilità delle coscienze libere.
Oggi le logge segrete, una volta illuminate, sono maggioritariamente filo-semite nietzschiane. Perciò, si descrivono come post-illuminate. Il che vuole dire che cercano attivamente di sostituire le costituzioni partigiane del dopo guerra, incluso la Carta fondamentale e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell'ONU, con il Levitico. Cioè con una legge teocratica, assai diversa dei 10 comandamenti arcaici ma più libertari, o dai nuovi vangeli, molto critici nel confronto della Legge e del tempio, destinata a legittimare il ''ritorno'' nietzschiano verso una nuova società di caste. Lo fanno con l'uso della guerra preventiva e con l'attacco liberticidio alle libertà fondamentali del tipo Patriot Act e ''lotta contro il terrorismo''. Si cerca dunque a sostituire il scientifico Marx, con l'ideologo razzista e anti-ugualitario Nietzsche, tramite ''dicostruzioni'', scivolamenti del senso delle parole, regressioni all'infinito e ''montages'' ideologici del tipo di quelli praticati da Derrida, Habermas e tanti altri ''saltimbanchi'' intellettuali. Nietzsche credeva affrontare i spiriti con lucidità con il suo attacco all'uguaglianza (imputata a St Paolo sotto forma di debilitante ''carità cristiana'', per paura di nominare esplicitamente Gesù): come si sa, il sifilitico Nietzsche finì, pietosamente pazzo, appeso, spinto da un irreprensibile impulso di ''carità umana'', al collo di un povero cavallo ferito a morte per la strada. I spiriti non hanno pietà per il rinnegamento della propria coscienza! (vedi ''Nietzsche as an awakened nightmare'' e Pour Marx, contre le nihilisme. Nel mio sito http://lacommune1871.tripod.com Sezione Livres/Books) Nel Partito ci sono oggi troppi ignoranti, facili predi di questo filo-semitismo nietzschiano. Purtroppo, alla testa del Partito! Una buona purga è necessaria, al livello dei quadri dirigenti del Partito. O molto rielaborazione teorica-storica per i più autentici e meno impressionabili o venali tra di loro!!!
La religione poteva dare risposte per lo stato storico corrispondente a quello che Lévi-Strauss chiamava, con l'ammirazione del ricercatore di terreno, ''il pensiero sintetico'' dei popoli detti primitivi (oggi in francese si usa il termine popoli premiers) opposto al ''pensiero analitico''. La religione non da e non può dare risposta ai problemi delle parafrenie, anche se detta di trattare con umanità quelli che vengono considerati come ''semplici'' o al di fuori della sua efficacia. Solo le coscienze individuali possono dare risposte individuali e collettive vere a tali fenomeni, invece dei soliti cataplasmi o dei soliti sistemi di repressione, come dimostra la psicoanalisi marxista.
Non esiste una razza più eletta delle altre. A secondo di quello che crediamo, siamo tutti figli di dio o figli del Uomo. Questo viene comprovato dalla scienza moderna (vedi il magnifico libro di introduzione all'etnologia di Lévi-Strauss, Razza e storia, come pure i lavori modernissimi sul patrimonio genetico umano diretto da L.L Cavalli-Sforza, e quelli di A.. Sanchez-Mazas et A. Langaney, etc ... Questi lavori scientifici ci dimostrano che, a volte, gli Occidentali esibiscono caratteristiche genetiche più vicine di quelle di popoli lontanissimi, conosciuti solo dopo la circumnavigazione del globo al tempo del Rinascimento, nonché con popoli molto più vicini e più conosciuti. I linguisti vanno generalmente nella stessa direzione.)
Grandi e piccoli fratelli: I circoli massonici filo-semiti nietzschiani contemporanei usano la Shoah selettiva e la presunta anteriorità-superiorità del Vecchio testamento per indurre un senso di colpevolezza nella mente della gente e stabilire così il Tempio dei flussi autorizzati di informazioni. Seguendo il noto disprezzo di Nietzsche per l'uguaglianza praticata dalle comunità formate dai primi cristiani si è creato una storiella, quella dei ''grandi fratelli'' (St Pietro e i giudici ebrei del Sanhedrine) e dei ''piccoli fratelli'' (St Paolo colpevole di avere portato il messaggio ai Gentili non circoncisi, e con lui, a tutti i cristiani che non riconoscono la superiorità degli rabbini e del tempio di pietra da costruire a Gerusalemme. Cioè, quelli che pensano da sempre che l'unico tempio autentico è quello della coscienza.) Si sa: quando non possono attaccare il ''maestro'', le menti inferiorizzate se la prendono con i suoi ''discepoli''. Contro questa favola dei grandi e piccoli fratelli, ideologia oggi propagata da i ''maestri del mondo'' putativi di un impero filo-semite nietzschiano abortito prima di nascere, testimoniano i Vangeli stessi: Fu Gesù in persona secondo i Vangeli ha mettere in causa l'autorità obsoleta e esclusivista della Legge e del tempio dei rabbini. St Pietro, a dire vero poco filo-semita nietzschiano, tagliò le orecchie del capitano della guardia inviato per arrestare Gesù! Queste barzellette sono purtroppo messe in pratica nel Occidente contemporaneo come parte integrale di una ovvia politica di cesura e di selezione di caste, in un periodo di disoccupazione di massa. Si verifica anche con la messa in pratica di una politica matrimoniale copiata dal ''diritto divino'' delle monarchie non ebraiche del Medio Oriente. Così oggi, si vede con stupore, dei mezzi-'' ''dio'' sa cosa'' che si scoprono, ad un botto, mezzi ebrei ... con molto convinzione acquisita da poco! Chi ha detto che certi amici sono peggiori dei peggiori nemici?
Il ''métissage''culturale e etnico (bellissimo ed utilissimo concetto del scrittore guadalupeano Edouard Glissant) non è solo un'ideale di democrazia e di fratellanza internazionalista: come abbiamo notato prima, rappresenta anche un dato di fatti della specie umana e dei suoi flussi migratori sin dal inizio del Homo sapiens, e anche prima. Il resto è solo favola per bambini o ''narrazioni'' esclusiviste per neo-fascisti più o meno accecati.
Parlare di radici giudeo-cristiane in Europa rappresenta un contro-senso etnologico-storico assieme ad un tentativo di esproprio teocratico-ecclesiale del potere politico-culturale contro la libertà individuale di coscienza di ogni cittadino. Pretendere poi iscrive queste radici fraudolenti nel Preambolo dell'eventuale costituzione dell'Europa costituisce un doppio affronto alla democrazia. Prima, facendo così, si discriminerebbe contro tutte le altre radici religiose o proto-religiose e culturali. Secondo, si creerebbe così una regola di interpretazione costituzionale strettamente teocratica per una Costituzione il cui compito è di affermare la separazione della Chiesa e dello Stato e, su questa base, di scrivere le regole che regolano la vita comune dentro l'Unione europea, nel rispetto dell'uguaglianza di ogni cittadino. Questo rappresenterebbe un passo indietro terribilmente mutilante per la democrazia e per l'istruzione laica repubblicana, e dunque per le coscienze individuali..
L'antisemitismo è una forma di razzismo. Tutte le forme di razzismo vanno combattute. Per il resto, a prescindere della storia degli uni e degli altri, la legge è uguale per tutti. Questo è necessario perché la legge riguarda il presente e la prevenzione del futuro. Non giudica il passato, caso per caso, trasformando il ''singolare'' in ''universale'', secondo una tentazione di casta fallacia, più o meno selettiva. Invece, la legge repubblicana incorpora le lesioni universali del passato per raffinare i propri criteri universali di cui si serve nel presente per garantire ugualmente i diritti di tutti..
Il letto di Procuste del fascismo fu fatto dal nietzscheismo. Un fascista è un fascista è un fascista. Wittgenstein direbbe che si tratta di una ''tautologia significante''. Non importa se gli fascisti individuali si richiamano a radici ebree, cattoliche, cristiane o altre. I discepoli attuali di Nietzsche, come i loro antenati fascista fin al 1938 in Italia, vogliono propagare quello che hanno chiamato loro stessi il ''nietzscheismo filo-semite'' per fare credere che Hitler fu solo una mostruosa deviazione su una strada giusta, allora come oggi, benedetta da certi rabbini, certi preti e certi monsignori ed altre gerarchie religiose. Questa tesi, utile al capitalismo in crisi definitiva, è pericolosissima: da anni ho cercato ad allertare con il mio concetto critico di ''esclusivismo'' opposto alle ideologie balorde di questi fanatici ciarlatani anti-ugualitari designati da me con il concetto operazionale di ''pitres''. La questione no si può eludere: ieri come oggi siamo tutti concernuti, che lo voliamo o no. La neutralità non è possibile. La difesa rigorosa dei principi laici e ugualitari delle nostre costituzioni post-seconda guerra mondiale, ed in particolare la difesa dei valori laici della nostra costituzione partigiana, restano l'unico metodo per evitare il ''capovolgimento'' dei valori desiderato da sempre dai fascisti.
In una democrazia, i fascisti hanno pure diritto alle loro opinione purché non disturbano l'ordine pubblico, non semino odio esclusivista e violenza, e non intaccano i valori della Costituzione. Questo vale ancora più rigorosamente per i loro alleati ecclesiastici e/o religiosi di ogni provenienza. Guai a mai bassare la guardia. I ''pitres'' sono oggi assai numerosi. Degli ignoranti non parliamo neanche. Ma Pera cos'è?
L'esclusivismo neo-nietzschiano rappresenta oggi l'ideologia di un capitalismo neoliberale desideroso di reintrodurre una società di caste fondata sull'introduzione di una nuova schiavitù ed una nuova domesticità. Il pericolo degli esclusivisti neo-nietzschiani si osserva simultaneamente in politica internazionale ( guerre preventive e volontà di ricostruire il tempio dei flussi autorizzati delle comunicazioni a Gerusalemme sulle cenere di Haram al-Sharif terzo luogo sacro dei musulmani) e in politica domestica (lotta ad un terrorismo artificialmente fabbricato per legittimare le leggi liberticide, i campi di internamento anti-costituzionali come Guantanamo o certe basi americane della CIA in Europa, attacco frontale al Codice del lavoro, attacco frontale alla laicità e dunque a tutte le libertà fondamentali ecc ecc ) La nonviolenza dogmatica è solo un modo per disarmare le vittime. La resistenza e la resistenza costituzionale sono per definizione legali e pacifiche finché la Costituzione viene rispettata. Quando la Costituzione non è rispettata, la Costituzione fa un dovere a tutti i cittadini di ''difenderla'' con i mezzi più idonei, cioè con i mezzi democratici quando questi sono ancora disponibili. Dire ''no alla violenza'', con tutte le forme legali e legittime secondo le circostanze, incluso con la ''legittima difesa'' all'occupazione straniera, è un dovere costituzionale e un diritto naturale sancito dall'ONU. Al contrario, il mite della ''nonviolenza'' è una forma di nietzscheismo più o meno consapevole, destinato a mettere Marx fuori gioco in modo preventivo, tanto al livello domestico che al livello internazionale. Certe persone, dimenticando l'adagio secondo il quale si ignora la storia solo con la conseguenza di ripeterne i disastri, pensano di entrare in un ''brave new world'' (un mondo nuovo scintillante) ahimè! ''post-moderno! Per un può, presi in tal modo di vertigine e di una dubbiosa crisi di ''originalità'', si illudono anche di scrivere delle tesi nuove di zecca, cioè dei nuovi ''credo''! Certi esponenti della Margherita e del Ds sono per la ''nonviolenza'' è perciò non si vogliono ritirare dell'Iraq, ansi sono quasi pronti, il più anti-democraticamente del mondo, a seguire Bush in Iran, in una spedizione nucleare! Tant pis per le Convenzioni di Ginevra e per tutte le leggi umane, purché ci sia la loro Legge!!! I noglobal e i militanti comunisti e quelli della sinistra autentica, nel rispetto delle conquiste democratiche del dopo-guerra, dicono unanimemente ''no alla violenza''. Guarda caso: gli apostoli non-marxisti della nonviolenza non hanno esitato a firmare di nascosto e senza consultazione reale dei membri dei propri partiti (a parte la grottesca farsa antidemocratica delle ''primarie'', già denunciate da me ad altri come vigliaccheria di personalizzazione e mediatizzazione della politica e esproprio della libertà di scelte delle elettrici ed elettori) un Programma prodiano di destra che interpreta l'Articolo 11 in modo scellerato, e afferma di più volere privatizzare anche i servici pubblici regionali e municipali, forse per distruggere i sindacati della funzione pubblica come prima gli epigoni della ''economia immateriale'' volevano la sparizione della Fiat e del settore manifatturiero con l'illusione di sbarazzarsi dei metalmeccanici, in un Paese senza grandi università ed ancora meno ricerca pura ed R&D!. Il nostro Paese, oggi al disfacio, e il nostro Partito non possono più permettersi il lusso di tali ignoranti opportunisti (ridotti tali per scelta cosciente dato che le mie analisi e quelle degli altri erano a disposizione, anni fa, ma furono invece in gran parte occultate. Ma chi, da presunto comunista, ha timore di parlare dell'abominazione di un tempio di mitologia, crociato e razzista? O di confutare le barzellette della Chiesa nostrale? Cosa consideriamo sacro, in realtà? ) Perciò Bertinotti deve andarsene. Può benissimo andare a raggiungere l'anticomunista filo-semite nietzschiano Ingrao e i suoi seguaci del Manifesto se lo desidera. La falsa rappresentanza non è né laica né democratica: costituisce un crimine contro la democrazia e il proletariato.
Le guerre di civiltà godono solo ai fascisti teocratici o secolari. I popoli ne hanno orrore.
Paul De Marco, comunista, professore di Relazioni Internazionali.
Copyright 24/02/2006
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Dico: i diritti umani sono imprescrittibili.
Care compagne, cari compagni,
La nostra Costituzione è cosi progressista e raffinata quanto il nostro popolo. Non a caso Vico, il grande precursore della storia e del diritto moderno, parlava dell'antichissima sapienza italiana. Sfortunatamente sembra che i nostri dirigenti attuali non vogliono proprio dimostrarsi all'altezza della nostra Carta fondamentale e della nostra storia.
Oggi, con grande rammarico dobbiamo notare che in Italia si fa generalmente poco caso della Costituzione e delle leggi, o anche degli impegni europei ed internazionali in materia di diritti umani. Purtroppo certi diritti umani individuali e sociali sono inviolabili e imprescrittibili. Quando un Paese democratico non sa proteggere questi diritti dalla tirannia spesso manipolata della maggioranza apre follemente la porta ad uno stato di barbarie. Se i diritti esistenti non vengono concretizzati, si fa invariabilmente il camino alla rovescia. Al contrario, si nota con la massima semplicità che l'allargamento dei diritti fondamentali agli individui ed a i gruppi ancora oppressi non restringe affatto i diritti già esistenti della gente, se non altro le conferma. Cosi, il tardivo riconoscimento dei diritti delle copie senza discriminazione di genere non diminuisce per niente nessuna forma di famiglia conosciuta Dovrebbe essere il compito delle nostre istituzioni repubblicane, ed in particolare della Presidenza della Repubblica, di fare rispettare questi principi, soli sacri nella nostra Repubblica.
Non appartiene al Vaticano, uno Stato straniero, anch'esso sottomesso al rispetto delle leggi internazionali vigenti malgrado le pretensioni papali, o alle gerarchie religiose, cattoliche od altre, dettare limiti ai diritti umani, per natura imprescindibili. La possibilità di interpretazione di questi diritti e le loro modalità di implementazione nel ambito nazionale non permettano una flessibilità tale da restringere o da eliminare certi diritti, permettano solo di assicurarsi che l'implementazione di una categoria di diritti non nuoce all'implementazione di un'altra categoria. La libertà degli uni finisce dove comincia la libertà degli altri, tenendo conto della separazione della Stato e delle Chiese, cioè del campo politico e di quello privato. Nessuno può permettersi di usurpare o di negare i diritti imprescrittibili altrui.
La nostra Costituzione partigiana stabilisce la laicità dello Stato come principio fondamentale, dunque non sottomesso a nessuna modificazione possibile. Riconosce la possibilità di adattare i Patti Lateranensi (art 7) con la Chiesa, ma la fa evidentemente sempre nel rispetto della laicità e dei diritti legati alla laicità, ad esempio per quanto riguarda il finanziamento pubblico esclusivo delle scuole pubbliche. Nessuna pressione dello Stato straniero del Vaticano, o della Chiesa cattolica italiana, può modificare questi principi. Se mai, lo Stato italiano può benissimo diminuire il finanziamento di certi gruppi, oggi tollerato ed organizzato con il cosiddetto 5 per mila. Va ricordato che lo Stato straniero del Vaticano oggi controllato da un antico allievo degli SS, Ratzinger, ha ancora un debito di più di mezzo miliardo con il Comune di Roma e con lo Stato italiano per quanto riguarda l'uso delle fognature e delle altre infrastrutture indispensabili alla sua sopravvivenza. Perciò dovrebbe vietare di intromettersi negli affari interni e nei processi legislativi della nostra Repubblica.
Andando al dettaglio, vorrei chiarificare brevemente il senso dell'articolo 29 della nostra Costituzione. Questo articolo, che per altro non può essere inteso come capace di diminuire la solidarietà sociale iscritta nel cuore della nostra Repubblica, recita cosi: Art 29 La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.Malgrado la demagogia e la viltà venale ambiente, ognuno di noi può constatare che il limpido concetto costituzionale di famiglianon assomiglia per niente al concetto reazionario del Ratzinger e della gerarchia cattolica italiana, dato che loro non riconoscono nemmeno l'uguaglianza tra i coniugi e meno ancora le conseguenze di questa uguaglianza morale e giuridica per quanto riguarda i diritti socio-economici, il divorzio, la riproduzione umana, e via dicendo. Se il Papa, come capo di un Stato straniero, non dovrebbe mai permettersi di intervenire direttamente nei processi legislativi della Repubblica italiana, la gerarchia cattolica italiana ha il dovere imprescrittibile di rispettare il dettato della nostra Costituzione e delle leggi del nostro Paese. Data la rigorosa protezione costituzionale della libertà religiosa, nei limiti della libertà di coscienza, loro, come i loro fedeli, hanno però il diritto di comportarsi secondo le regole che vogliono darsi nella loro vita privata.
Un articolo costituzionale di una repubblica laica e civile non può essere interpretato con cannoni religiosi, ma deve per forza essere interpretato con i criteri costituzionali e legali ordinari. Tra questi vi è per prima l'etimologia delle parole usate, in modo di definire con massima chiarezza di che cosa si parla. Questo perché i concetti e le opinioni sono due cose assai diverse. Secondo, lo sviluppo storico delle istituzioni considerate. Terzo, la tradizione legale legata a questo sforzo di interpretazione, giurisprudenza che, per necessità, deve privilegiare la realizzazione massima dei diritti umani. E per fine, la tradizione del diritto naturale della gentedel quale il nostro Paese fu uno dei massimi ideatori.
Non esiste una sola forma di famiglia. Nessuna forma particolare di famiglia può essere esclusivamente considerata naturale. Il termine stesso famulussignifica domestico, e ci rimanda alle origini latine (che poi non esauriscono l'intera questione, ne al livello europeo ne al livello mondiale) della famiglia, concepita come clan sotto controllo patriarcale, dove le donne non erano neanche concepite come esseri umani a parte intera, e dove il pater famiglia aveva diritto di vita e di morte sopra i suoi domestici, schiavi, moglie-i e figlie-i compresi. In breve, la storia umana ci dice che si passa di una famiglia larga alla famiglia nucleare borghese dove la logica della riproduzione della forza del lavoro riduce al minimo il nucleo del focolare dove si riproduce questa forza del lavoro. In realtà, il capitalismo metterà un paio di secoli prima di capire l'ingiustizia di un salario capitalista privato individuale che non prende in considerazione la taglia del nucleo familiare. Più che ogni altra cosa la nostra Costituzione voleva tutelare la famiglia contro questo tipo di ingiustizie socio-economiche ed ideologiche! E dunque chiaro che questa evoluzione storica-costituzionale della famiglia non poteva rimanere al suo stato di famiglia nucleare borghese sottomessa alla reazione ideologica di vari gruppi religiosi od altri. Di fatti, nessuna donna italiana, nessuna donna al mondo non sarebbe più d'accordo per sostenere questo concetto patriarcale ed arcaico della famiglia. Nessuna donna italiana e nessuna donna al mondo non sarebbe più d'accordo per considerare che il legame familiare deve essere un legame a vita, cioè appunto un legame di maestro a domestica, senza il diritto al divorzio fondato sopra la totale uguaglianza dei sessi. Purtroppo, questi principi più arcaici che solo patriarcali sono proprio i principi oggi difesi dal Ratzinger e dalla gerarchia cattolica italiana, in totale opposizione alla nostra Costituzione, ai diritti sancitati dall'Unione Europea e a quelli sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Individuali e Sociali dell'ONU.
E proprio questa regressione che lo Stato straniero del Vaticano cerca di promuovere in Italia con l'aiuto della sua alta gerarchia che non esita più a muoversi in permanenza nell'illegalità, ansi nella zone di vera e propria insurrezione contro i sacri principi laici della nostra Costituitone laica repubblicana e partigiana. Lo fa usando con demagogia l'omofobia residuale nella nostra popolazione ancora non totalmente liberata della loro influenza reazionaria, un attitudine indegna purtroppo attizzata dalla disgregazione dei servizi sociali per causa di neoliberalismo spinelliano e dalla propaganda ecclesiale. L'omofobia è considerata un crimine nel nostro Paese, nella UE ed al livello internazionale. Mentre il Ratzinger dovrebbe essere ufficialmente informato dell'intolleranza della nostra Repubblica verso le sue intollerabili immissioni nella nostra politica domestica, la gerarchia cattolica italiana dovrebbe essere trascinata in corte, in Italia ed nella UE, per violazione premeditata dei diritti fondamentali dei cittadini, e per incitazione premeditata all'omofobia. Se nessuno può dire ad un cattolico come concepire la sua vita privata nel quadro delle leggi repubblicane comuni, nessuno cattolico, e meno di tutti gli altri il straniero Ratzinger e la gerarchia cattolica, ha il diritto di negare o di diminuire i diritti degli altri.
La demagogia vaticanesca non trasforma solo il senso etimologico della parola famiglia, ma anche quello della parola matrimonio. La parola matrimonio, ma non il concetto che non può essere solo ristretto alla storia legata alla cultura latina, deriva dalla parola maritus, che significa all'origine accoppiare, unire. In realtà, all'origine la parola era utilizzata in un senso agricolo per poi essere estesa all'unione più dignitosa tra esseri umani. Lo scopo di ogni costituzione, come pure di tutta l'evoluzione della teoria e della pratica dei diritti umani è di proteggere gli individuai e i gruppi, tali soggetti liberi e responsabili da ogni forma di alienazione. Questo include l'alienazione al vocabolario. Nel senso legale-costituzionale, il matrimonionon può essere che un'unione civile senza epiteto. Detto questo, la Costituzione non impedisce a nessuno la libertà di aggiungere l'epiteto che desidera, con i rituali e le cerimonie private che desidera, purché tali rituali e tali cerimonie non infrangano la dignità e i diritti costituzionalmente garantiti a tutte e tutti, indipendentemente dell'appartenenza etnica, del sesso, dell'orientamento religioso o dell'orientamento sessuale.
Dato che la famiglia non è una forma di l'aggregazione umana singola ma una forma evolutiva, la cui evoluzione è legata in particolare alla realizzazione della libertà e dei diritti umani individuali e sociali, risulta che il matrimonio, cioè l'unione civile, dunque legalmente riconosciuta e sancita, tra esseri umani non può essere ristretta alla sola unione tra un uomo e una donna. Tale restrizione sarebbe, di fatti, la cosa meno naturale e meno storica che si può immaginare. Ovviamente, i diritti degli uni non possono restringere i diritti degli altri. Cosi, non è vero che sotto il regime della nostra Costituzione, i Dico, o anche il matrimonio nel senso vernacolare tra omosessuali, potrebbe aprire la porta a forme ormai antiquate di famiglia. Ad esempio la poligamia. Questo perché la poligamia, come forma legale di unione, sarebbe diametralmente contraria all'uguaglianza tra i sessi protetta costituzionalmente. Idem per altre deviazioni oggi agitate come spauracchi dal Vaticano e dalle gerarchie religiose. Ad esempio, esiste un'età legale per il matrimonio, dunque per l'unione civile.
Va sottolineato che anche per chi vorrebbe, contro la lettera e lo spirito della nostra Costituzione (ambedue non possono essere sottomessi a regole di interpretazione non laiche ed antistoriche), considerare la famiglia naturalecome quella che sancisce l'unione tra un uomo ed una donna col scopo di fare figli (astrazione fatta dei poveri coniugi sterili legati dalla proibizione anti-costituzionale del divorzio!), non risulta possibile imporre questa interpretazione soggettiva ne agli altri cittadini che nutrono idee diverse, ne alla Costituzione. Però queste copie, diciamo tradizionali senza nessuno giudizio di valore, ritengono il diritto di comportarsi personalmente secondo le loro scelte ... purché queste scelte siano liberamente consentite. Se mai una cittadina o un cittadino italiano cambia idea al proposito, il loro diritto di farlo viene automaticamente protetto dalla nostra Costituzione. In riassunto, non esiste una famiglia naturale come la vorrebbe definire il Vaticano cioè una famiglia sottomessa a vita ad un pater famiglia ed al Vaticano o altre gerarchie religiose. Tale mostruosità non esiste neanche nei scritti di San Paolo! In fine, i cittadini sono sempre responsabili davanti alla Costituzione e davanti alla loro coscienza. Nell'ambito privato possono riconoscersi degli intermediari, religiosi o di altro tipo, ma nessuno può imporli. Fra l'altro, va ricordato che una qualsiasi forma di famiglia che non sarebbe fondata sopra il rispetto e l'amore, ma unicamente imposta dall'esterno agli individui concernuti, sarebbe una mostruosità umana e costituzionale. Non è forse qui il senso profondo dell'Illuminismo e più ancora del movimento sociale e culturale del Romanticismo, sfortunatamente viziato da una confusione che paragonava la lealtà e l'amore libero necessario all'armonia della copia, con l'amore eterno, speso illusorio? Si nota che più i regimi socio-economici e politici sono autoritari più vogliono controllare la cosiddetta circolazione delle donnenegando loro la libertà di decidere, perché questa libera circolazione risulta anche essere la base sulla quale regge la libertà e l'uguaglianza dei maschi. In altre parole, si usa l'omofobia solo per favorire in modo surrettizio un "ritornoneo-nietzschiano fascisteggiante alla sottomissione delle donne come base per ri-legittimare la sottomissione generale di una umanità da ridurre ad una societa di caste, superstiziosa, intollerante e generalmente regressiva. Una società della nuova schiavitù e delle nuova domesticità come vene analizzato nella Nota 15 sopra John Galbraith che ho tradotto nella Sezione Italia del mio sito. Chi sarebbe interessato agli altri aspetti meno urgenti del problema potrà consultare il mio saggio Mariage, unions civiles et institutionalisation des moeursnel mio sito http://lacommune1871.tripod.com assieme ai saggi contenuti nella Sezione Fascism, Racism and Exclusivism nel stesso sito.
Al contrario delle meschine ed ignare impressioni di una minoranza cattolica agitata, va ripetuto che il nostro Articolo 29 non riguarda il matrimonio cattolico, perché questo avrebbe come impossibile conseguenza di invalidare le altre forme di matrimonio religiose e civili. Correttamente interpretato nel rispetto della lettera e dello spirito della nostra Costituzione laica e partigiana, l'Articolo 29 riguarda solo le unioni civili, cioè unioni o matrimonioal senso della Costituzione e della legge. Poi sta ad ogni copia di decidere che tipo di cerimonia privata vuole associare a questo matrimonio costituzionalmente valido. Perciò io ho da tempo consigliato alle compagne ed ai compagni omosessuali come a tutti gli altri che non vogliono accontentarci solo della cerimonia pubblica costituzionale di creare la loro propria chiesa, con l'aggiornamento appropriato. Questo sarebbe urgente nel ambito della religione cattolica, una Chiesa Cattolica Universale ed Aggiornata permetterebbe in fine alla maggioranza dei cattolici, gay o meno, di vivere la loro fede cattolica in piena libertà, senza ipocrisia, cioè in comunione con i dati scientifici e etici-politici del mondo moderno (divorzio, diritto all'aborto, accesso alle tecniche riproduttive compatibili con la dignità umana ed il principio di precauzione etc, etc .) In questo modo chi desiderasse godere delle cerimonie cattoliche senza i diktat regressivi del Vaticano potrebbe permettersele, mentre quelli che vogliono continuare a seguire il Vaticano sarebbero liberi di farlo. Questa Nuova Chiesa Cattolica Universale avrebbe automaticamente diritto alla sua parte del 5 per mila, ansi dovrebbe essere favorita, se non dal nostro Stato neutrale, almeno dai partiti laici, per quanto riguarda la tutela dei suoi diritti, almeno durante la fase transitoria della sua organizzazione. Sfortunatamente risulta troppo ovvio che i problemi attuali e la demagogia in questo campo sono dovuti alla viltà e la corruzione anti-costituzionale delle nostre istituzioni, particolarmente quelle incaricate di fare rispettare la nostra Carta fondamentale contro le ingerenze anti-repubblicane ed anti-laiche.
Dal punto di vista pratico, la legge relativa ai Dico deve essere portata avanti con determinazione e celerità. Se non altro per non permettere che il nostro Paese sia anche il fanalino di coda in materia di diritti fondamentali. Se mai, per ragionato opportunismo politico non-compromettente, si può aggiungere una riga introduttiva per ricordare che i diritti legati ai Dico non diminuiscono affatto i diritti costituzionali esistenti relativi alla famiglia e alla solidarietà sociale-repubblicana. La famiglia cattolica permessa dalla nostra Costituzione come forma privata nel rispetto dei principi sanciti dalla nostra Carta fondamentale, come pure le altre forme di famiglie religiose o laiche non sarebbero dunque in nessun senso diminuite. In questo modo, le legittime idiosincrasie del Signore Mastella, non come ministro della Repubblica ma come singolo cittadino, come pure quelle dei suoi elettori, verrebbero rispettate senza nuocere ai diritti fondamentali altrui. In realtà, nessuno partito che difende valori opposti alla lettera ed al spirito della nostra Carta fondamentale dovrebbe potere sollecitare i suffragi delle nostre cittadine e dei nostri cittadini, compito che ricade sopra le spalle della Commissione elettorale e della Presidenza. Nessun deputato dovrebbe potere accedere ad un ministero, cioè prestare giuramento sopra la nostra Costituzione se le sue intenzioni sono di negare i diritti da essa sanciti. Chiaramente la Costituzione riconosce il diritto alla libera espressione. Questo diritto può benissimo concretizzarsi in un programma di modifica costituzionale secondo i metodi previsti dalla nostra Carta, in particolare l'Articolo 138. Va ricordato però che la forma repubblicana come pure i diritti individuali e sociali consustanziali con questa forma di governo, fondata sopra la sovranità del popolo, non sono modificabili. La nostra Costituzione repubblicana e partigiana non è, e non può diventare, una volgare osteria spagnolasottomessa a varie cleri più o meno esterni alla nostra repubblica laica. Di nuovo, il lassismo attuale delle istituzioni e dei giuristi stupisce!
Se poi risulta che non c'è proprio modo di superare questo falso ed anti-costituzionale divarico nell'ambito della maggioranza attuale, allora ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità. Il che significa che l'Unione attuale sarà costretta di rimandare i Dico alla prossima legislatura ma, nel frattempo, dovrà buttare fuori dei suoi ranghi chi non sa rispettare la nostra Costituzione, facendo inutile e nociva propaganda filo-vaticanesca, cioè al benefico di uno Stato straniero teocratico. Uno Stato che fu, inoltre, per anni un grosso e tragico impedimento alla nostra unità nazionale.
Va sottolineato con forza che nessuna forma di famigliapotrà mai essere decentemente tutelata senza il rispetto pieno del diritto al lavoro, del diritto ad una vita dignitosa, e senza il rispetto del diritto alla solidarietà sociale nazionale. Non per niente la nostra Costituzione ha iscritto anche questi diritti come diritti repubblicani fondamentali. Lo Stato sociale italiano rimane un dato costituzionale non modificabile nella sua essenza.
Sopra i principi costituzionali non si può mollare, non si può mai abbassare la guardia, perché questo costituirebbe un tradimento non solo della nostra Repubblica, ma soprattutto dei diritti fondamentali di tutte le cittadine e di tutti i cittadini italiani, europei e mondiali, indipendentemente delle loro credenze intime. Costituirebbe un insulto gravissimo alle migliori tradizioni giuridiche costituzionali della nostra Patria.
Vostro,
Paul De Marco.
15 maggio 2007
XXX
Ecco la mia adesione al vostro Appello ''Revocate adesso la decisione di dedicare a Israele la Fiera del Libro di Torino'' (vedi il testo dell'Appello riprodotto qui sotto alla nota *). (back)(back alla Sezione Elezioni 2008)
Seguano le mie motivazioni di principio.
Il fascismo anche in abiti ebrei o filosemiti nietzschiani rimane fascismo nonostante l'appoggio trasversale italiano. In riassunto, parafrasando i clichés del paradigma marginalista-neoclassico così utile alla distruttiva finanza speculativa e cosmopolita globale, sembra ovvio che la dedica allo Stato (ancora illegale) di Israele della Fiera del Libro di Torino produce un forte disincentivo al ritorno alla razionalità laica ed alla ripresa dei negoziati di pace nel quadro preciso segnato dalla legge internazionale. Un altro fortissimo disincentivo viene segregato da tale dedica al ritorno ad una pratica politica e culturale non regressiva, non arcaica, in breve non esclusivista, da parte di tanti intellettuali israeliani ed ebrei in generale venalmente complici dell'attuale sovra-rappresentazione filosemita nietzschiana in tutte le Nazioni occidentali, denaturate da queste derive antidemocratiche. La legge essendo uguale per tutti, tale dedica risulta contraria ai principi più elevati della nostra Costituzione partigiana. Inoltre si tratta, credo non a caso considerando le favole nietzschiane sul capovolgimento degli Idoli, di Torino ...
Va ricordato che la proclamazione unilaterale dello Stato di Israele rappresenta uno atto illegale per quanto riguarda la legge internazionale ed il diritto naturale della gente. Il Piano dell'ONU del 1947 poteva avere forza legale solo sé veniva preliminarmente accettato con un referendum dalla maggioranza della popolazione palestinese presente da tempi immemoriali e maggioritaria sulle terre affidate al Mandato onusiano di Palestina. (Per incisa, questo Piano dichiara Gerusalemme città ineternazionale e non certo città ebrea, cosa dimenticata sia dai sionisti di ogni pelo che dai dirigenti delle cosiddetta comunità internazionale che non sano neanche rispettare i loro dettati. Nel mio “Camp David II” aveva cercato di attualizzare questa base legale proponendo una Comunità urbana co-gestita per Gerusalemme. I sionisti di destra credettero di potere sabotare la versione contenuta nell'Accordo di Ginevra! ) Questo processo onusiano avrebbe permesso la dichiarazione simultanea di due Stati internazionalmente riconosciuti, uno palestinese e l'altro israeliano nei limiti precisi determinati da questo Piano. L'equidistanza internazionale tra il popolo ebreo ed il popolo palestinese comincia qui, con questa base legale, non altrove.
Va ricordato che il Presidente Arafat aveva accettato i termini delle Risoluzioni 194, 338 ed 242 come base di negoziazione, cioè il principio di uno scambio ''terre contro pace'' rispettoso dei diritti imprescindibili dei rifugiati palestinesi. Questo atto di coraggio ed di generosità senza uguale nella storia dei popoli e dei Stati moderni diede poi luogo al Accordo informale di Ginevra. Questa offerta di pace fu ignobilmente e selvaggiamente sabotata da Sharon, Barak, Perez ed i loro complici americani, occidentali come pure arabi e musulmani (a Camp David II e a Taba), mentre la colonizzazione illegale delle terre palestinesi continua nel silenzio generale dei dirigenti della UE e dell'ONU, indegni delle loro cariche ufficiali. Questa unilateralità e questo barbaro colonialismo filo-semite nietzschiano rappresenta il più grande pericolo per la pace mondiale sin dalla nascita del nazifascismo, movimento inizialmente ispirato alle stesse fonti.
Va ricordato che questo filosemitismo nietzschiano internazionale, fonte della guerra preventiva, oggi in corso dal Medio Oriente, all'Africa, all'Asia ed in generale in tutto il mondo, sta cercando di imporre un fascismo ''soft'' in Occidente. Lo fa sotto le veste delle leggi liberticide ''giustificate'' al nome della ''guerra'' (!) contro il ''terrorismo'' (unilateralmente definito dai stessi filo-semiti nietzschiani). In questo modo si cerca di riscrivere la nostra storia in chiave razziste e teocratiche usando di concetti come quello di popolo eletto, superiore a tutti gli altri e ''maestro del mondo'' che fece ridere il Latino Svetonio e piangere il Cristo ai loro tempi, o ancora come l'implausibile concetto di ''radici'' giudaiche all'Europa (ma come? Abramo non era forse un Mesopotamico originario della città di Ur, poi spostato al margine dell'impero in Palestina? Ho mostrato altrove come il Vecchio Testamento ebraico fosse un gran parte un plagio venale della Epopea di Gilgamesh, della leggenda del Re Sargone e di altri testi; un altro plagio tipicamente manipolatore è esemplificato dalla Sibila ebraica ; vedi pure la Sezione Plagiats del mio sito http://lacommune1871.tripod.com per altri esempi più recenti, il metodo essendo sempre lo stesso). Questo fascismo ''soft'' viene dunque sostenuto con la pratica dell'esclusivismo, incluso il volgare e ripugnate catechismo della Shoah esclusivista e selettiva per i Gentili, e con l'attacco biblico-rabbinico-nietzschiano al metodo scientifico e via dicendo.
In questi giorni abbiamo assistito ad un episodio emblematico di questa strategia globale, un episodio da non sottovalutare. Fini non sarà forse un ''sguattero'' ma si è costruito come un uomo afasico, senza passato. E diventato un uomo ''rinato'' in modo opportunistico all'immagine dei ''born-again Christians'', o meglio ancora come un Heidegger del dopo-guerra istintivamente pronte a dissimulare la sua biografia recitando le linee di Schopenhauer contro il metodo autobiografico di Vico e il divenire storico di Hegel : ''Sono nato, ho vissuto e morirò'' (per sfortuna non in seguito dei processi di Norimberga, subito abborracciati per causa del ritorno unilaterale filo-semite nietzschiano alla guerra di classe nella forma della guerra fredda ). Fini si è dunque auto-partorito con l'aiuto di D'Alema e di Chirac - come dubbioso ''Piccolo fratello'' Gentile subordinato ai ''Grandi fratelli'' ebrei e filo-semiti nietzschiani con un grottesco ma caratteristico viaggio a Gerusalemme. Forse con questo tipico ''know-tow'' vuole assicurarsi il posto come Ministro degli Affari Esteri della Repubblica italiana nel prossimo governo Berlusconi! Al contrario di Cirriapico ma all'immagina del suo ''duce'' amato durante la sua giovinezza, l'opportunista Fini ha capito che il fascismo era solo tollerabile quando pro-sionista. In un atto orribile di complicità, certi dirigenti della comunità ebrea italiana appoggiano questa scellerata deriva e questa pericolosa nuova narrazione storica. All'immagine di Sarkozy nei confronti di Le Pen, il Cameriere nazionale per conto suo sa di dovere corteggiare l'estrema destra ed i suoi ''imprenditori'' per vincere le sue elezioni.
Queste derive trasversali sono destinate a legittimare un neo-fascismo pro-sionista dato per idoneo con l'introduzione della Società della Nuova Schiavitù e della Nuova Domesticità già teorizzata dai falchi guerrafondai maestri ed amici di Zbiniew Brzesinski, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, come unica porta di uscita di un modo di produzione capitalista creatore di una crescente Armata di riserva di disoccupati e di sotto-occupati a misura che cresce la sua produttività reale legata all'approfondimento della composizione organica del capitale (vedi ad esempio la Nota 15 su John Galbraith nella Sezione Italia del mio sito http://lacommune1871.tripod.com assieme agli altri testi pertinenti nella stessa Sezione, come pure i testi della Sezione Fascism/Racism/Esclusivism )
Già da qualche anni, a partire della distruzione interna della Unione Sovietica per causa diretta dalla Quinta colonna filosemita nietzschiana tipicamente sovra-rappresentata, e particolarmente a partire della sanguinosa provocazione di Sharon sulla Spianata delle Mosche a Gerusalemme contro le negoziazioni di pace portate avanti dal Presidente Arafat, queste derive stano diventando una patologia sociale ed etico-politica devastante. Colmo di questa pericolosa patologia, il ripugnate revisionismo selettivo, esclusivista, anti-storico ed anti-Resistenza della "singolare" ''Shoah: (cioè, del tentativo di indure colpevolezza nella mente dei popoli ed anche delle altre vittime del nazifascismo più numerose delle vittime ebree, mentre si tace la responsabilità diretta di molti rabbini, di molti dirigenti ebrei e di molti ebrei presenti nei circoli dirigenti delle logge massoniche, oppure dei finanzieri ebrei di Hitler come il Warburg poi impazzito e soggetto a forti delusioni persecutorie ...)
Ovviamente non è sola l'estrema destra fascista , non è solo Ciarrapico o le frasche del Cameriere, più volte condannato dalla giustizia ed esonerato per semplici motivi tecnici, ad esemplificare queste derive ormai trasversali. Siamo veramente davanti ad una patologia istituzionale e culturale cronica quando si sente una volgare Daniela Santanché affermare apertamente in TV la sua difesa del fascismo in chiava anti-sinistra e particolarmente anti-comunista cioè, con una chiave di lettura condannata dalla nostra stessa Costituzione partigiana dato che i Partigiani comunisti e di sinistra furono tra i principali redattori della nostra Carta fondamentale, avendo pagato questo privilegio con il prezzo del sangue nella lotta contro il nazifascismo. In Italia non esiste una autentica Commissione di sorveglianza costituzionale delle elezioni; peccato, perché se tale fosse il caso, oppure se le istanze di garanzia esistenti funzionassero normalmente, la Santanché ed altri come lei avrebbero già dovuto ritirare pubblicamente queste affermazioni o essere automaticamente radiati delle liste elettorali; inoltre, se questa gente viene eletta sulla basa di programmi anti-costituzionali, non dovrebbe potere accedere al rango di ministro della Repubblica o altri livelli di grande responsabilità istituzionale, come fu incredibilmente permesso ad un Maroni e ad altri della Lega, dato che tali incarichi vengono sottomessi ad un giuramento di fedeltà alla Costituzione della nostra Repubblica partigiana, una e indivisibile. Notiamo con grande rammarico che queste derive non potrebbero avere luogo se le istituzioni garanti ufficiali della nostra Costituzione non avrebbero anche esse a cuore di preparare il terreno per la sostituzione illegale della nostra Carta fondamentale, e a volte la sostituzione del federalismo spinelliano alla nostra Repubblica partigiana, una ed indivisibile. Va dunque sottolineato con forza una verità costituzionale perentoria : i principi della nostra Costituzione (popolo unico soggetto sovrano, Repubblica una e indivisibile, Repubblica fondata sopra il lavoro dignitoso e la solidarietà nazionale, Repubblica fondata sopra i diritti umani individuali e sociali e sopra il dovere del popolo sovrano di difendere la sua Costituzione) non sono emendabili. Neanche con un referendum, almeno per chi non intende tradire ad un colpo solo la Costituzione e la Repubblica. Un Stato che non fa rispettare le regole del gioco comune sancite dalla sua Costituzione è un Stato degenerato; un popolo che non fa rispettare la sua costituzione è un popolo in pericolo, tanto sul piano interno quanto sul piano esterno.
Al contrario di questa teoria nuovamente filosemita nietzschiana che si vorrebbe accreditare, incluso nei ranghi di un PD senza anima, particolarmente sotto la guida di un Veltroni pro-Nato, pro-Israele ed anti-italiano per puro opportunismo anti-costituzionale, e nei ranghi di una sinistra manipolata da una Sinistra-l'Arcobaleno totalmente rinnegata, preme sottolineare che il fascismo non è un infamia soltanto a partire della promulgazione delle Leggi razziali del 1938, leggi razziali all'epoca appoggiate da tanti ebrei italiani fine a quella data fatidica con l'aiuto di tanti ebrei esterni come Ezra Pound ed i suoi maestri Giudeo-Americani e di tutti i dirigenti filo-semiti nietzschiani Occidentali. Tra questi ultimi spica con particolare e grottesca drammaticità l'ebreo ''socialista'' Léon Blum, quello auto-definito ''il cane di Jaurès'' durante l'Affaire Dreyfus (nel senso illustrato da Ralph Schoenman presso Bertrand Russell, o da Victor alias Benny Lévy presso Jean-Paul Sartre ecc, ecc). L'emblematico ''sociale-democratico'' Blum rimane quello che credeva fare parte della ''razza di Herder'' quando la comunità ebraica tedesca era la più forte al mondo, anche dopo uscito dal capo di concentramento ma con un semplice spostamento di fedeltà (''allégeance'') alla nuova potenza americana ed alla sua ormai egemonica comunità giudeo-americana (La rivendicazione su Herder risulta per altro assai patetica per chi conosce l'opera di Herder ed il suo pensiero sull'universalità e sul esclusivismo teocratico ebreo !) Al soggetto del connubio originale con il fascismo si veda il romanzo lucido e simultaneamente pieno di pudore Il Giardino dei Finzi-Contini di Georgio Bassani, libro testimonia di una diversa ma democratica egemonia etico-politica, perciò più importante delle testimonianze introspettive politicamente limitate di Primo Levi.
Il fascismo non comincia in 1938; non comincia neanche con la marcia su Roma del 1922 e con l'ignominioso tradimento di Casa Savoia, definitivamente condannato dalla nostra Costituzione. Ha radici profonde appunto in una certa cultura ebrea teocratica, esclusivista e razzista, ed in altre fonti del genere, riformulate in chiave anti-umanitarie e anti-marxiste da Nietzsche e poi da tanti altri (vedi ad esempio Nietzsche sopra le Leggi di Manu.) In Italia, il fascismo politico, trasformato in regime dopo il colpo di Stato illegale del 1922, cade preda di una lunga deriva verso il totalitarismo, la repressione, la barbarie e l'a-moralità coltivate come segno di superiorità, il disprezzo di ogni regole umane, il disperso delle donne e dei più ''deboli'', per finire con l'auto-avvilimento ontologicamente banditesco ed SS della Repubblica di Salò. Dopo il colpo di Stato illegale del 1922, il fascismo comincia la sua inesorabile discesa in inferno, con la feroce persecuzione degli opponenti al regime (emblematica condanna del nostro Gramsci del quale i giudici fascisti, ignari auto-selezionati già allora e poco versati nelle cose dello spirito, pretendevano ''impedire di pensare per 20 anni'' ... senza badare troppo agli avvertimenti antichi profferiti da uno dei primi anti-esclusivisti coerente del Medio-Oriente semita più di 600 anni prima del profeta Maometto); con il suo irredentismo canaglia seguito dall'intervento criminale uso di gas di guerra micidiali contro il popolo etiopico ed altri popoli particolarmente in Africa, un intervento mirato a distruggere il regime di ''sicurezza collettiva'' della SDN come oggi i loro eredi filo-semiti nietzschiani pretendono distruggere il regime di ''sicurezza collettiva'' sancita dalla Carta fondamentale dell'ONU, trasformando il Consiglio di sicurezza in un volgare Direttorio imperiale crociato ...; con l'illegale dichiarazione dell'Impero del 1936 utilizzato per legittimare agli occhi delle masse italiani prive di informazioni imparziali il passaggio delle leggi fascistissime dello stesso anno; con le leggi razziali del 1938; con l'attacco alle radici umaniste della nostra cultura ugualitaria religiosa, laica ed atea occidentale, iniziata con Gioachino da Fiore, e della nostra etica politica democratica, fondata sui diritti dei popoli sovrani e dei cittadini, senza nessuna eccezione, questo attacco barbaro essendo spiegato ricorrendo al timore isterico di Nietzsche sicuro che questo ''divenire'' umano ugualitario impediva la difesa dei vecchi Idoli, delle vecchie ineguaglianze ed il loro rovesciamento violento a favore di una nuova società di caste con i suoi Sovra-uomini auto-designati assieme alle sue Nuovi Leggi di Manu fondate sul ritorno all'oscurantismo religioso e civile; infine, con la corruzione generalizzata del mondo intellettuale tramite le logge massoniche come viene bene evidenziato dal percorso complice del ''liberista'' Benedetto Croce. La liste va ben oltre con la violazione dei diritti dei cittadini e dei lavoratori per mezzo del corporatismo fascista e dei suoi fasci. Per ripetere una frase famosa: '' Non c'è peggiore crimine del silenzio dei Giusti''.
Perciò restringere il fascismo al solo razzismo anti-ebreo mentre il pensiero e le pratiche fasciste furono adottato e sviluppate da un Mussolini auto-proclamato, e così accettato da numerosi dirigenti ufficiali della Comunità Ebrea italiana e mondiale, ''Grande Protettore degli Ebrei'' fino al 1938, costituisce un crimine intellettuale ed etico-politico contro la nostra civiltà democratica ed ugualitaria. Esso costituisce un crimine orrendo contro la nostra Costituzione partigiana italiana, testo fondante della pace e degli altri diritti umani universali nel nostro Paese riconquistati al nome dell'Umanità intera con la sconfitta del nazifascismo. Perciò la nostra Carta fondamentale proclama senza la minima ambiguità nelle sue Disposizioni transitorie e finali:
Articolo XII
È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
In deroga allarticolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dallentrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.
La nostra Costituzione nonché la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell'ONU e dell'Unione europea non permettono la sostituzione del razzismo, crimine assoluto dal quale l'antisemitismo costituisce una unica parte, con la presunta supremazia dell'antisemitismo. Un ebreo non vale né più né meno di un altro cittadino di qualsiasi origine, di qualsia genere, di qualsiasi coloro, di qualsiasi credenza, di qualsiasi orientamento sessuale. Una vittima anti-fascista ebrea non vale di più di una vittima anti-fascista non-ebrea, pretendere il contrario sarebbe un insulta per tutte queste vittime. Una vittima ebrea che, a suo tempo, sosteneva Jabotinski od altri politici razzisti e fascisti simili non può certo valere di più di una vittima comunista del nazifascismo: pretendere il contrario costituirebbe un insulta all'umanità intera ed al suo divenire democratico ed ugualitario. La continua presenza occulta delle logge massoniche, particolarmente quelle filo-semite nietzschiane ma non solo, come pure di altre organizzazioni che coltivano rituali e pratiche segreti o non-trasparenti come la Scientologia ed altre sette del genere, la loro possibilità di sovra-determinare dietro le quinte la selezione repubblicana al merito e l'uguaglianza civile, costituiscono un crimini grave contro i processi democratici. Ad esempio, questa sovra-determinazione produce una devastante sovra-rappresentanza di piccoli gruppi, caratteristica delle società in declino. In Italia, ci sono attorno a 8000 ebrei di cittadinanza italiana (altri parlano di 16 000 tuttalpiù senza dire come arrivano a questo numero anche lui statisticamente derisorio); questo produce una percentuale infinitesimale (8000 : 59 000 000 abitanti) senza nessuna relazione con il peso che questa comunità intende imprimere alle politiche domestici ed esterne nazionali anche contro i principi più alti della nostra Costituzione! Questa percentuale non è di gran lunga superiore in Francia (300 000 : 61 300 000 abitanti) o nei Stati Uniti (6 000 000 : 302 800 000 abitanti) ma produce le stesse devianze culturali e costituzionali! La realtà sociologica dice che in tutta l'Europa e nell'emisfero americano le comunità ebree vengono anti-costituzionalmente sovra-rappresentate in tutti le istanze importanti della società, con l'attiva complicità delle logge massoniche filosemite nietzschiane vendute alla produzione di un nuovo oscurantismo di massa, giudicato necessario alla legittimazione delle nuove disuguaglianze prodotte da un capitalismo che non sa più conciliare la potenza delle sue forze produttive (crescita scolare delle nuove tecnologie e dunque della produttività reale, dunque dell'Armata di riserva) con i suoi rapporti di produzione, certo ''censitari'' ma formalmente democratici. In Italia una piccola parte pro-sionista di destra di questa comunità ebrea pretende di nuovo imporre una narrazione filosemtia nietzschiana alla nostra Repubblica, legittimando la violazione diametrale dei nostri principi costituzionali più sacri, tra i quali il ripudio della guerra come mezzo adatto per risolvere i problemi internazionali eccetto nel caso dell'autodifesa sul nostro suolo nazionale. Di fatti, nella politica domestica come nella politica estera questi minuscoli gruppi incolti, arroganti ed iper-agitati pretendono mettere la nostra Repubblica partigiana al soldo dei neo-crociati della guerra preventiva permanente e dei loro banchieri, dichiarando i difensori della nostra Carta fondamentale ''incompatibili'' con la rappresentanza politica nel nostro proprio Parlamento e nelle proprie istituzioni civili! Questi debbono sentire rapidamente tutto il peso della nostra Costituzione prima che sia troppo tardi ... ''once again'' ... per loro , visto che la nostra Costituzione, appoggiata dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, rimane la migliore garanzia dei loro diritti fondamentali in quanti cittadini, come dei nostri. L'uguaglianza umana è appunto un principio universale, non può essere coniugato con l'esclusivismo teocratico e razziale di qualunque ''popolo eletto'', o con l'auto-elezione e l'auto-selezione di casta. Marx l'ho spiego già magistralmente nella sua Questiona ebraica.
Lo spirito e la lettera dei nostri testi fondanti nazionali ed internazionali non dicono altra cosa. Più che lo Stato di Israele, questi testi sono il più sicuro asilo dei popoli e degli individui. Non possono essere ciecamente diminuiti. Il tentativo di sostituire questi testi con un ghetto nazionale definito su base razziale, e con un ritorno al Levitico, senza dire apertamente quel che il Levitico deve alla sua ispirazione trovata ad esempio nel Codice di Hamurabi, costituisce un crimine contro la civiltà democratica moderna ed un tentativo delittuoso di esproprio politico al profitto di putativi ''maestri del mondo'' che credono, un'altra volta, essere alla soglia di una ''post-umanità'' guerresca, egemonica ed auto-progettata ''aldilà del bene e del male'', come tanti altri Re Ubu e altri grotteschi pitres suicidi del genere.
In questo contesto deleterio, con la consapevolezza di aiutare gli elementi israeliani ed ebrei più progressivi, la proposta contenuta nel Appello''Revocate adesso la decisione di dedicare a Israele la Fiera del Libro di Torino''mi sembra buona, misurata ed utile.
Nello stesso spirito, per l'anno prossimo, si dovrebbe dedicare la Fiera del Libro alla denuncia di tutte le forme di nietzscheismo e di esclusivismo teocratico, razziale e politico. Gli autori, gli intellettuali e gli Editori verrebbero invitati come persone individuali, senza tutela di Stato, in modo da rinforzare lo spirito ugualitario della società civile mondiale come contrappeso alle derive nietzschiane del mondo politico e inter-nazionale contemporaneo. Denuncia indirizzata pure alla loro manipolazioni del cosiddetto ''diritto di ingerenza umanitario'' messo al servizio esclusivo delle guerre preventive crociate. Gli intellettuali ebrei ed israeliani, quelli che sanno un minimo di cose sopra la nascita della cabala europea in reazione contro il secolarismo ugualitario ed anti-crociato fondato dal Abate calabrese Gioachino di Fiore, cabala che condusse poi a derive ben illustrate dai trascorsi mistici-razziali di un Zabattean Zevi, di un Frank, oppure dal filo-semite (!?) Nietzsche, che era piuttosto filo-rabbinico di destra o meglio ancora filo-esclusivista barbaro ... Va forse ricordato che un grande studioso come Scholem fu contrario all'adozione della Stella di Davide come emblema dello Stato di Israele appunto perché fu storicamente utilizzata dagli epigono di questa cabala mistico-reazionaria, teocratica e razzista.
A tutti gli Ebrei del mondo, cittadini italiani, israeliani o di altre nazioni che oggi osano diffondere una nuova versione del filosemitismo nietzschiano, ''una volta ancora'' secondo i ''ricorsi storici"
nietzschiani utilizzati in funzione (anti-florense), anti-vichiana ed anti-marxista, ripeto l'avvertimento antico scaturito da una critica interna al giudaismo in cerca della propria universalità: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! [40] (...) voi [cheavete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. [45]'' (Vangelo di Giovanni Capitolo 8, in http://www.ora-et-labora.net/bibbia.html ) Ai loro complici filosemiti nietzschiani dicono di tenere presente la parabola di Giuda, ripetuta in forma moderna dallo sconfitto Hitler. Questi avvertimenti si ritrovano in forma moderna nella condanna definitiva del fascismo e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Individuali e Sociali ambedue contenuti nella nostra Costituzione partigiana e nei testi fondanti della ONU.
Concludo con questo appello personale: Gli ebrei pro-sionisti attuali, aiutati da Israele e dai suoi servizi di informazioni appoggiati dagli altri servizi notabilmente occidentali, hanno voluto accreditare la tesi, non solo falsa ma revisionista e criminale, secondo la quale le repubbliche occidentali, nate dalla lotta al fascismo, erano legalmente responsabili al nome della continuità istituzionale dei crimini commessi dai regimi e delle istituzioni fasciste. Non dicono una minima parola rispetto alla responsabilità diretta di molti dirigenti religiosi e civili ebrei nello sviluppo del nietzscheismo e del filosemitismo nietzschiano; cioè, nel sviluppo del pensiero e delle pratiche nazifasciste che caratterizzano ambedue Mussolini e Hitler, almeno all'inizio, e solo ripudiati, non in modo ontologico ma secondo la logica conflittuale interna caratteristica del esclusivismo. La responsibilità legale delle Repubbliche partigiane non esiste, accertarlo come fu fatto in certi paesi europei, diventa un crimine contro la Memoria della Resistenza e della Deportazione (non solo degli ebrei) e contro le Repubbliche partigiane stesse. Al contrario, le responsibilità reali delle istituzioni che appoggiarono e tuttora appoggiano il fascismo ed il filosemitismo rimangono intere e vano combattute ''senza se e senza ma''. E proprio quello che recita l'Articolo XII pre-citato delle Disposizioni transitorie e finali della nostra Carta fondamentale. Questa responsabilità reale da non mascherare si applica ovviamente alle istanze ebraiche religiose o laiche coinvolte, ed alle logge massoniche di ispirazione filosemite nietzschiane o fasciste. Questa responsabilità ricade ovviamente sopra lo Stato israeliano auto-proclamato nella misura nella quale non è capace di prendere definitivamente le distanze con questa mostruosa eredità, ripudiando nella propria cultura, e particolarmente in quello che è ammissibile al livello pubblico e politico, tutto quello che non si oppone diametralmente all'idea teocratica-razzista del ''popolo eletto'' posto al disopra di tutti gli altri popoli.
Il popolo palestinese farà quello che deve, come pure gli altri popoli del Medio-Oriente. Intanto in questo spirito repubblicano, democratico ed ugualitario, esigiamo le scuse e le riparazioni di tutte queste organizzazioni ebree e dell'attuale Stato di Israele al nome del popolo italiano, della Repubblica partigiana italiana ed al mio nome personale, chiedendo tutti gli altri popoli ed individui anti-fascisti di emulare la mia iniziativa.
Esigiamo scuse e riparazioni:
# Per il sostegno finanziario, politico, culturale e massonico al nietzschianismo come pure alla sua forma fascista (e nazista) fine almeno il 1938, in Italia. Per altri anche dopo, soprattutto in Francia e nei Stati Uniti, incluso la loro complicità nell'assassinio della Repubblica spagnola ed il loro rifiuto dell'alleanza anti-fascista ripetutamente offerta dalla Unione Sovietica, un gran rifiuto ciecamente mantenuto fine al # dicembre 1942 e più esattamente fine al sbarco degli Alleati in Europa ancora più tardivo ed unicamente motivato per contrastare il rapido progresso verso Ovest dell'Armata Rossa dopo la grande sconfitta nazista a Stalingrado.
# Per la legittimazione illegale, ieri come oggi, del fascismo nelle sue veste filosemite nietzschiane.
# Per la collaborazione israeliana ed ebrea con il regime sud-africano di Apartheid (con l'aiuto del quale Israele sviluppo la sua bomba atomica, appoggiati dai massimi Paesi occidentali tra i quali la Francia) e con tutti i regimi capitalisti più repressivi del dopo-guerra, in particolare quelli latino-americani e quello di Pinochet.
# Per la continua propagazione, più o meno aperta nelle sue formulazioni opportunistiche, del concetto di un solo popolo eletto, tutti gli altri Gentili essendo al massimo dei ''piccoli fratelli'' nel senso preciso della gerarchia tra Grandi e Piccoli fratelli ideata da Nietzsche come attacco frontale ma occulto al messaggio di uguaglianza universale ereditato dagli Anziani come Pitagora e Seneca, ed in particolare, per tutti i filosemiti nietzschiani, del stesso messaggio riformulato nel Vangelo e nel contributo di San Paolo.
# Per l'invenzione legale, necessaria alla tesi rabbiniche e sionista esclusivista, del ''ghetto'', ideato per conservare il dominio sulla coscienza dei credenti ebrei, invenzione oggi ripresa sotto forma di ''separazione'' (vedi il pitre Finkielkraut ed i suoi maestri rabbinici ed Israeliani) la cui testimonianza risale almeno all'antichità romana. Questa pratica del ghetto auto-inflitta viene però imputata in modo caratteristicamente rovesciato come un crimine odioso ai Gentili, confondendo così la presunta discriminazione con l'insopportabile arroganza incolta, oscurantista ed esclusivista di unico popolo eletto. Abbiamo a che fare qui con gente che pretende non avere un'anima ma solo per potere affermare con impunità la loro singolare elezione divina contro l'uguaglianza intrinseca tra tutti i membri della specie umana, tesi diametralmente opposta alle tesi di tutte le grandi religioni e del marxismo fondati sopra l'uguaglianza e dunque sopra la responsabilità delle coscienza individuali e collettive (i.e di classe.) Oggi si è aggiunto la pretensione di sostituire il Levitico alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed alla Carta dell'ONU aggiungendo il ''martello'' nietzschiano sotto forma di lotta al ''terrorismo'' strumentalizzata per sottomettere tutti i ''piccoli fratelli'' Gentili che rifiuterebbero questa volgare pretese di tanti pitres à la Shylock.
# Per la deviazione in chiava neo-nietzschiana-rabbinica della nascente scienza psicoanalitica in particolare con Freud (manipolazione peculiarmente ''normalizzata'' per scopi estranei alla cultura ed ai problemi dei soggetti analizzati, che non pote non indure la variante junghiana secondo la logica esclusivista che aveva già opposto le Sezione filosemite nietzschiane a quelle cristiane simboleggiate da un Wagner alla corte del re di Baviera Luigi II e finalmente a quelle prussiane quando la machiavellica politica matrimoniale di Nietzsche per incrociare gli aristocratici junkers con gli ebrei fu selvaggiamente rovesciata dai Nazisti dopo il 1933. Oggi questo prende la forma della militarizzazione della psicologia nel tentativo giudeo-americano di legalizzare la sorveglianza la più intrusiva, sleep deprivation, violazione illegale e continua 24 ore su 24 della vita privata e dell'intimità, distruzione maliziosa e criminale delle ''life chances'' a tutti i livelli con larghe complicità anche internazionali. Emblematica di tutte queste derive è la pratica e l'apologia della tortura anche in forma preventiva, vedi il contributo del Giudeo-Americano Derschovitz, non ancora espulso della Harvard University, e dei suoi ispiratori israeliani poi verificato a Guantanamo, a Abu Ghraib e per fine negli centri di detenzioni segreti ed illegali in Europa! Le vittime di questi mostri non possono umanamente essere considerati come ''terroristi''; quando la giustizia diventa cieca, anzi spesso complice, mantengono il diritto sacro alla legittima difesa.
# Per la corruzione della filosofia umanista ugualitaria, incluso il filone maggiore dell'Illuminismo, e per la corruzione delle logge massoniche repubblicane con varie pretese cabalistiche e nietzschiane. Neanche un Burke sarà mai un Thomas Paine!
# Per la corruzione dei sistemi giuridici e costituzionali occidentali e mondiali e la parzialità sistematica dei giudici, degli avocati di regime e delle istanze di controllo giuridico-costituzionali.(cose documentate anche al livello personale malgrado le complicità istituzionali ed universitarie, incluso la York University, Glendon College, l'Université du Québec à Montréal e il CEGP de Rosemont.)
# Per la corruzione interna dei partiti comunisti occidentali dopo quella dell'Unione Sovietica, senza occultare l'assassinio di Stalin - come viene testimoniato dalle derive attuali del Prc caduto in mano del balordo pitre Bertinotti e della sua clique, o ancora quelle del PCF in riguardo alla politica otanesca di pulizia ideologica nei Balcani, nella UE, in Francia ed in tutto il mondo. Questi balordi rinnegati, tuttora pagati da comunisti, hanno solo a cuore la distruzione interna del comunismo fondato da Marx, e del suo potere organizzativo, perché questo rimane l'unico ostacolo socio-economico e l'unico antidoto etico-politico contro questa degenerazione inegualitaria più di casta nonché classista.
# Per il ripugnante, esclusivismo selettivo, teocratico e razzista della Shoah sellettiva intesa come fabbricazione revisionista di un nuovo ''peccato originale'' per l'uso quotidiano dei Gentili da parte di gente che afferma non avere anima perché contraria alle tesi della risurrezione ma anche alle tesi ateistiche coerenti e per forza ugualitarie. Colmo del colmo, certi ex-comunisti oggi rinnegati come Semprun non esitano a copiare la scellerata strategia mediatica di ''docufinzione'' ideata come strumento di agitprop da un volgare B.H Lévy (proprio lui ... ben conosciuto da tanti presunti blowbacks ) con l'aiuto dei suoi maestri filosemiti nietzschiani e dei suoi amici imprenditori, in relazione con il Pakistano colpevole solo di essere un grande paese di cultura musulmana in possesso della bomba atomica .. . Per loro, il perpetuarsi della narrazione selettiva esclusivista della ''Shoah'' strumentalizzata contro la Memoria della Resistenza e delle Deportazioni, non può più contare sopra la testimonianza cinematografica e mediatica dei superstiti ebrei; di conseguenza, con l'attiva collaborazione di un'editoria di regime, questi invitano alla perpetuazione di questa narrazione con la produzione di massa di finzioni! Altro che quello che certi cittadini americani di origine ebrea hanno denunciato come ''commercio della vittimizzazione e dell'olocausto''! Forse questi tizi furono impressionati dal successo commerciale di tale scrivano austriaco, vissuto nell'indifferenza della critica fine a quel giorno dove decise di inventarsi una autobiografia di superstite ebreo ... Ahimè! Semprum arriva in ritardo, e nelle sue nuove convinzioni ideologiche non inventerà certo l'acqua calda, e non convincerà troppi stomachi già ribelli. Sembra superfluo ricordare che, per gli anti-nazifascisti autentici, il ricordo oggettivo dei fatti reali e scientificamente verificati, incluso il sacrificio senza uguale dei partigiani comunisti tra i quali 27 milioni di Sovietici guidati da Stalin, basta di per sé. Sembra che questi pitres stano giocando con il fuoco ... ''once again''.
# Per la complicità attiva dei dirigenti filosemiti nietzschiani ai crimini ideati e/o commessi dai presunti ''nichilisti svegli'', in particolare la manipolazione del terrorismo per giustificare à la Carl Schmitt la ''guerra contro il terrorismo'' (!) e le grottesche menzogne ufficiali proferite senza vergogna per fine durante le sedute pubbliche del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, anche queste per tentare di legittimare di fronte all'opinione pubblica internazionale il scatenare della ''guerra preventiva'', contro i migliori interessi delle nazioni, dei cittadini e della pace mondiale.
# Per la ripugnate censura mediatica e di editoria, mezzi di comunicazione di massa oggi caduti in mani di questi pitres sovra-rappresentati, nuovi teorici plagiari del controllo dei flussi di comunicazione ''autorizzati'' (!) che non esitano a imporci le loro mediocre produzioni artistiche ed intellettuali diventate oggetti di un tipico marketing calcato sopra il marketing di oggetti di uso d'igiene corrente.
# Per la complicità indotta dai nostri dirigenti, oggi neo-gladiatori senza maschera, con la deportazione e il lento genocidio imposto al popolo palestinese anche sotto forma di una furbesca "road map" ancora sottomessa ai 14 appendici del criminale di guerra Sharon, ma ancora irrigiditi dai suoi eredi culturali e politici.
# Per la complicità indotta dai nostri dirigenti, oggi neo-gladiatori senza maschera, con la politica criminosa del assassinio mirato degli opponenti politici purtroppo sostenuti dal diritto internazionale.
# Per la violazione permanente della Carta dell'ONU e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Individuali e Sociali, ovunque incluso in Palestina.
# Per la subordinazione dei Diritti Umani alle esigenze illegali della guerra preventiva filosemita nietzschiana nelle istituzioni incaricate della difesa di tali diritti in Canada, in Europa e nelle istanze onusiane. (Cose documentate anche al livello personale malgrado le complicità istituzionali ed universitarie, incluso la York University, Glendon College, l'Université du Québec à Montréal e il CEGP de Rosemont.)
# Per la legittimazione della guerra preventiva neo-crociata ignominiosamente mascherata come esportazione della ''democrazia'' (filo-semita nietzschiana, illustrata dal Protettorato iracheno dove i carri armati degli aggressori proteggevano il Ministero del Petrolio, mentre le bande filosemiti nietzschiane ovviamente preparate saccheggiavano i tesori archeologici del Museo nazionale di Baghdad, testimoni imbarazzati di alte civiltà pre-bibliche in gran parte plagiate ed occultate dal Vecchio Testamento dei preti e delle monarchie ebrei, e da tutti i filosemiti nietzschiani contemporanei, rispetto della Memoria oblige ...!)
# Per le leggi liberticidi ripugnati al divenire democratico ed alle nostre costituzioni partigiane.
# Per la legittimazione della tortura sotto controllo medicale (sic!) secondo l'usanza israeliana e la violazione del giuramento di Ippocrate assieme alla violazione della deontologia scientifica nel trattamento illegale dei dissidenti politici (Cose documentate anche al livello personale malgrado le complicità istituzionali ed universitarie, incluso la York University, Glendon College, l'Université du Québec à Montréal e il CEGP de Rosemont.)
# Per la pratica sistematica dell'esclusione e della persecuzione politica del dissenso con l'uso deviato di tecniche psicologiche lasciate nelle mani indegni di tanti poliziotti, agenti e militari senza onore (ad esempio, la privazione del sonno, l'uso illegale di narcotici e di neurolettici ecc, ecc., )
# Per l'esclusione socio-economica dei cittadini contrari alle derive filosemite nietzschiane, compreso la cosiddetta ''character assassination'' (Cose documentate anche al livello personale malgrado le complicità istituzionali ed universitarie, incluso la York University, Glendon College, l'Université du Québec à Montréal e il CEGP de Rosemont.)
# Per l'indecente sopra-rappresentanza di tanti pitres mediocri, spesso plagiari ma ubbidienti e raccomandati, nelle università e l'esclusione simmetrica dei marxisti autentici di gran lunga più meritevoli. Indecente sovra-rappresentanza mantenuta anche quando si ruba le opere altrui per plagiarle in modo rovesciato ma con la complicità di tutte le istanze politiche e tutti i servizi segreti occidentali ed italiani !!! (Cose documentate anche al livello personale malgrado le complicità istituzionali ed universitarie, incluso la York University, Glendon College, l'Université du Québec à Montréal e il CEGP de Rosemont.)
# Per la continua legittimazione mediatica-universitaria, incluso da tanti presunti Premi Nobel, di pre-supposizioni e di metodi a-scientifici unicamente finalizzati a conferire plausibilità ed ''autorità'' alle ''narrazioni'' teocratiche-razziste dei filosemiti nietzschiani intenti a preparare il terreno per il ''ritorno'' dell'oscurantismo di massa necessario all'instaurazione di una nuova società di casta auto-designata e messa al riparo, malgrado la sua mediocrità barbaramente assistita dal ''martello nietzschiano''. Questo si verifica negli attacchi alla laicità dello Stato presentata come una semplice teoria come le altre (!) proprio da quelli teorici suicidi della ''separazione'', con gli attacchi alla teoria moderna dell'evoluzione, con gli attacchi alle teorie ed alle pratiche socio-economiche contrarie al mantenimento di una arcaica disuguaglianza umana perché consapevole dell'unicità del lavoro umano impossibile da liquefare secondo la logica reificata del denaro e del capitale. Si nota che la presunta potenza del ''martello'' nietzschiano, dunque dei rabbini ed altri preti che lo benedicano, prese definitivamente fine il giorno dove nacque l'Armata Rossa e le sue nuove strategie e tattiche, incluso quelle non convenzionali teorizzate dal grande marxista Mao Zedong.
Senza queste scuse e le riparazioni dovute, io ripeto in senso laico e dunque ancora più universale la maledizione già proferita: ''Non siete il seme di Abramo ...'' Se questo giudicio non era di per se assoluto avrei detto che verrà moltiplicato 7 volte per i complici filosemiti nietzschiani occidentali, particolarmente quelli italiani (tra i quali i balordi asini Fausto Bertinotti e Bellofiore assieme ai loro ''controllori''), quelli francesi e canadesi (in particolare nelle provincie del Quebec e dell'Ontario.)
Noto infine che il governo israeliano ha rinunciato a presentarsi alla Conferenza di Durban sapendo che la guerra preventiva, assieme alle sconfitte strategiche reali in Afghanistan, Iraq, nel Sud Libano, in Gaza, avevano fatto cadere la maschera di vittimizzazione che occultava il suo studiato esclusivismo teocratico razzista su scala locale e globale queste sconfitte strategiche recenti non debbono fare dimenticare le sconfitte socio-economiche e etico-polito-culturali all'interno stesso di Israele, Stato oggi definito in termini teocratici-razziali, Stato dove Shimon Perez, fedele a se stesso, asfissiò finanziarmente i kibbutzim, ma Stato darwinista che sa vivere solo di assistenza internazionale, mentre lascia senza stato di anima particolare quasi un quarto della sua popolazione, inclusi gli ultimi superstiti dei campi di concentramento nazi senza fortuna personale nella miseria la più assoluta ... . Questa decisione relativa alla Conferenza di Durban sarà un primo passo verso una consapevolezza nuova, se non ancora una reale presa di coscienza, se non nel senso di Marx, almeno nel senso del moto del Grande Maestro Jean Cocteau, anche lui grande ammiratore di Nietzsche, cosciente di dovere sapere ''jusqu'où ne pas aller trop loin''.
Il mondo non ha più nessuna pazienza per la grottesca chuzpah di questi putativi ''maestri del mondo'' auto-distruttivi ma sempre pronti a giocare il ruolo del proverbiale pifferaio per le masse troppo ingenui e certamente troppo cortesi. La legge è uguale per tutti. Almeno nella Repubblica partigiana italiana. Il popolo, unico sovrano suprema, resta il supremo garante di ultima istanza della Costituzione, quadro nel quale vengono iscritte le leggi senza rovesciamento possibile ...
Vostro,
Paul De Marco, professore di Relazioni Internazionali (Economia Politica Internazionale) Copyright © Paul De Marco, 15 Mazzo 2008
Nota * : Testo dell'Appello (riprodotto qui per ovvie ragioni di comprensione e soprattutto perché non voglio sostituire le mie ragioni a quelle espresse dall'Appello stesso.)
Revocate adesso la decisione di dedicare a Israele la Fiera del Libro di Torino
Appello
Per aderire a questo appello scrivere a: fieralibera@libero.it
Con questo appello torniamo a chiedere alla direzione della Fiera del Libro di Torino di revocare la decisione di avere come ospite donore lo Stato dIsraele per ledizione 2008. Gli chiediamo di farlo ora e di dedicare questa edizione della Fiera del Libro alla pace cioè ad un ''paese morale'' coniugabile e comprensibile in molte lingue: salaam, shalom, peace, paix, frieden, mir, paz.
1. Chiediamo di revocare una decisione sbagliata ed inopportuna fortemente condizionata dalla volontà delle autorità israeliane di celebrare in un importante evento culturale in Italia un atto esplicitamente politico come la celebrazione dei sessanta anni della nascita dello Stato di Israele.
Occultare la Palestina e il dramma del popolo palestinese indissolubilmente connessi alle scelte concrete di Israele è stata una forzatura che non poteva passare sotto silenzio, né in Italia nè altrove. Tanto più alla luce della mattanza scatenata dalle forze armate israeliane contro la popolazione palestinese di Gaza
2. A nessuno è sfuggita la dimensione politica e per molti aspetti strumentale della decisione di dedicare a Israele ledizione 2008 della Fiera del Libro.
Questa dimensione tutta politica, non può essere occultata dal tentativo di disegnare la contestazione e il dissenso dalla scelta della direzione della Fiera del Libro di Torino come una operazione tesa ad imbavagliare la cultura o di mettere a tacere la letteratura ebraica ed israeliana. Nulla di più falso. Al contrario riteniamo che proprio il tentativo di utilizzare la cultura come forma di legittimazione della politica di uno Stato sia unoffesa verso il buonsenso dellopinione pubblica, una strumentalizzazione della libertà di espressione e del ruolo degli scrittori.
Allo stesso modo riteniamo maldestro e fallace il tentativo di lasciar credere che la campagna di contestazione della Fiera del Libro di Torino sia partita dalle capitali dei paesi arabi e islamici e non da una spinta dal basso della società civile italiana. Eaccaduto esattamente il contrario sia sul piano cronologico che politico. Estato solo dopo che associazioni e comitati impegnati nella solidarietà con il popolo palestinese hanno contestato la decisione di dedicare a Israele la Fiera del Libro che il dibattito e lallarme hanno raggiunto la sponda sud del Mediterraneo. Solo in seguito alle denunce delle associazioni sono venute crescendo proteste e proposte di boicottaggio anche tra gli scrittori e le istituzioni del mondo arabo-islamico. Affermare il contrario è una falsità che non aiuta la discussione né la soluzione.
3. Gli echi e i contraccolpi di questa iniziativa di contestazione in Italia sono stati talmente forti e argomentati che scrittori e intellettuali arabi, israeliani e arabi-israeliani hanno deciso di non partecipare ad un evento che celebra i sessanta anni della nascita di uno Stato nato sulle spalle della popolazione palestinese e che definisce questo anniversario come Nakba (la catastrofe).
Eormai evidente che sono molti ad aver compreso che così come è stata concepita e costruita la Fiera del Libro di Torino di questanno, lha trasformata in un evento scivoloso e strumentalizzabile, decidendo di conseguenza, pubblicamente o meno, di tenersene alla larga.
Ciò dimostra che loperazione fin qui tentata è fallita e che la direzione della Fiera del Libro ha unultima possibilità di evitare tensioni, polemiche e strumentalizzazioni che condizioneranno pesantemente un evento culturale come quello di maggio a Torino.
C'è solo una decisione da prendere e noi torniamo a chiedere con questo appello che venga presa adesso: revocare la decisione di dedicare a Israele la Fiera del Libro e dedicare l’edizione di quest’anno alla pace. E’ l’unica scelta che può restituire contenuto e dignità alla Fiera del Libro e forse riparare ad alcuni dei danni fatti nelle relazioni culturali tra l’Italia e il resto delle società del Mediterraneo e allo spirito libero e critico del confronto tra le culture.